A quei tempi le leggevo veramente tutte da capo a fine, anche gli articoli che non mi interessavano e da quasi tutto riuscivo a trarne qualcosa anche se di basso non sempre ne veniva scritto molto.
Oggi ne leggo sempre meno, mi sembra che dicano quasi sempre le stesse cose
Quoto assolutamente. Rileggo sempre con piacere i vecchi numeri di Chitarre e Guitar Club perch? le interviste erano simpatiche, le recensioni dei prodotti erano delle vere prove su strada e insomma c'era quest'idea di rivista che cercasse di comunicare qualcosa di utile, certo nei limiti del possibile.
Ora, mi dispiace dirlo per Chitarre ma pare che gli sia rimasto il vizio di "sposare" una moda o una corrente di pensiero e guai a parlare d'altro. A fine anni 80 avevano il trip del MIDI e ne parlavano costantemente (era roba che costava milioni, all'epoca, sai al lettore-tipo cosa gliene fregava); recensioni di prodotti alieni; recensioni entusiastiche di dischi con tecnologie spaziali; in tutte le interviste "usi il MIDI?". Anche a Jaco, uno che suonava con degli strumenti che sembravano usciti da sotto il crollo di un palazzo e la cosa pi? nuova che aveva era la tracolla.
Oggi hanno la musica acustica. In 3 numeri devo aver letto 25 interviste a chitarristici acustici e coverage di eventi di musica acustica. E ci sono un casino di recensioni di dischi, dischetti, CD, demo, sample sui siti ecchecavolo. Ho capito che chi viene recensito ti compra la rivista, per? c'? un limite. Una volta avevano uno spazio per le recensioni dei dischi e basta.