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Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito&quo...
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Messaggio Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Ciao a tutti,
apro questa discussione perché mi trovo spesso a riflettere su un argomento che credo stia a cuore a molti di noi: la reale qualità di uno strumento. Parliamo spesso di intere serie di bassi: i Fender messicani, gli Sterling coreani, i blasonati "Made in USA", le produzioni Japan degli anni d'oro, i Warwick made in germany, Sadowsky NY e così via.

Vorrei precisare che il focus di questa riflessione non è sull'estetica – quella è troppo soggettiva e personale. Mi interessa parlare degli aspetti concreti che impattano la performance: il suono, la suonabilità e l'ergonomia.

Andando oltre le caratteristiche di progetto, cosa rimane davvero quando prendiamo in mano uno strumento? Volendo sintetizzare, mi sembra che tutto si riduca a due fattori principali:

    Qualità della manifattura: la cura nell'assemblaggio, la precisione delle lavorazioni, la finitura dei tasti.

    Qualità dei materiali: la selezione dei legni, la solidità dell'hardware e l'affidabilità dell'elettronica.

Questi due aspetti sono fondamentali. È facile immaginare uno strumento con ottimi legni ma assemblato in modo approssimativo (il classico "esemplare uscito male"). Meno comune, forse, il contrario: un basso con materiali economici ma una manifattura impeccabile (anche se certi strumenti entry-level a volte sorprendono).

Venendo al dunque e concentrandoci sulla fascia media, la domanda che vi pongo è: cosa, secondo la vostra esperienza, rende un basso "deludente" proprio in termini di suono, feeling e suonabilità? Ad esempio, cosa distingue un Fender Player "riuscito" da uno "sfortunato" e cosa, al netto del marketing, lo allontana da un American Pro sotto le dita?

E soprattutto, una volta identificato un "difetto", fino a che punto questo è risolvibile? Ho provato a buttare giù una mia personale divisione:

Problemi Risolvibili (che impattano suonabilità e suono):

    setup generale (action, intonazione, altezza pickup).
    Componentistica "facile" da sostituire (ponte, meccaniche, capotasto).
    Lavori di fino sulla tastiera (rettifica, lucidatura e soprattutto la sistemazione dei bordi dei tasti, i famigerati sharp frets, un classico problema di ergonomia).
    Elettronica e schermatura.

Problemi Strutturali (difficilmente risolvibili):

    Accoppiamento manico-corpo impreciso o con tolleranze eccessive.
    Dead spot molto pronunciati e fastidiosi.
    Problemi intrinseci del legno (es. manico instabile che non tiene il setup).

E aggiungo: a volte, un basso che al primo impatto sembra "non riuscito" è proprio quello con il maggior potenziale inespresso, un esemplare che potrebbe letteralmente "sbocciare" con pochi e mirati accorgimenti. Senza contare la cosa più banale ma fondamentale: quante volte ci capita di provare e giudicare uno strumento che monta ancora le corde di fabbrica, ormai marce? Spesso basterebbe un buon setup e una muta di corde nuove per trasformare radicalmente il suo carattere.

Voi cosa ne pensate? Quali sono i "difetti" legati a suono e suonabilità che vi fanno scartare uno strumento a priori, e quali invece considerate semplice "margine di miglioramento"? Sono curioso di leggere le vostre esperienze.

Io, da smanettone incallito forse mi sento più soddisfatto quando acquisto (specie a buon prezzo) uno strumento con piccoli difetti migliorabili, che poi sistemo da me con grande piacere, piuttosto che uno già perfetto!!!  
 




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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
il discorso è sempre spinoso, perchè ognuno di noi percepisce in modo diverso le cose, e spesso ci sono dettagli che percepiamo "negativi" ma che di fatto sono parte del progetto, e che qualcuno può considerare positivi, il tutto ovviamente al netto poi della suonabilità generale e l'assenza di problemi strutturali.

si dovrebbero anche fare esempi, e la vedo molto lunga a scendere nei dettagli.

quello che posso dirti è che, avendo avuto e provato centinaia di strumenti, mi sono anche reso conto del fatto che tanta gente non sa proprio settarli, non cambia corde, non li tratta bene, e spesso considera "meravigliosi" strumenti che io troverei impossibili da suonare, o proprio spazzatura, ma per loro sono capolavori.

ricordo ancora un Jazz Japan che provai a casa di un tipo: corde altissime, manico a banana, pickup lontanissimi dalle corde (per altro proprio vecchie e morte), ma mi lo descriveva come il suo basso della vita, stupendo, che come suona quello nessuno.

per me suonava una merda, senza mezzi termini, almeno in quelle condizioni. qualsiasi Roytek settato bene sarebbe stato migliore.

non parliamo poi di regolazioni di fino come il capotasto... ho avuto sotto mano strumenti su cui i primi tasti erano insuonabili, ma che il proprietario considerava "perfetti". siamo sempre lì.


per il resto, secondo me tutto parte da quello che ci aspettiamo da uno strumento.

ho avuto cinque Stingray, e l'unico che mi son tenuto è quello che pesa "una via di mezzo", che aveva il manico più pulito e soprattutto il colore che mi piaceva di più.
ho dovuto fargli fare una rettifica, e da quando ho trovato le corde giuste non ho mai più avuto ripensamenti.

altri erano tastati meglio in origine, altri pesavano meno, avevano legni più belli, ma questo è stato l'unico che mi ha lasciato il segno. suona meglio? no. performa meglio? no, però mi piace di più  


poi magari con calma si approfondirà il discorso, che aivoglia a fare esempi.
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Posso riferirti la mia esperienza personale.

Avevo deciso di prendere un bassettino entry level ed opto per un Sire V3 2nd generazione, colore Blu Ocean (che è l'aspetto che mi affascinava).

Il basso mi arriva con un PU infossato nella sua sede, corde ovviamente vecchie ma il suono prometteva bene.

Lo lascio al liutaio, che mi ha fatto un setup ottimale, ho cambiato le corde (ottime le MARKBASS) e financo le meccaniche (su tutti questi argomenti ho ben stressato gli amici qui con richieste varie).

Beh che dire... Per essere un entry level, con le migliorie applicate è diventato un signor basso (al netto del fatto che io sono certamente una pippa....) mi mancava un timbro "Jazz-style" che talvolta mi occorre, e sono molto soddisfatto del risultato finale.

Quindi voto per l'aspetto "soggettivo" tra quelli che elenchi nella tua analisi.
 




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rBass Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Tralasciando difetti rilevabili come manici storti o pickup di scarsa qualità, la differenza la fanno i legni. O meglio, la qualità del legno.
Il che non significa necessariamente doversi orientare su Ken Smith o Fender Custom shop, perché il legno è un materiale organico e certe qualità di risonanza e rigidità spesso non vanno di pari passo con la bellezza estetica. Sugli strumenti acustici il fattore è enormemente amplificato ma anche sugli elettrici talvolta trovi quella combinazione "magica" che fa suonare tutto nel modo corretto.

Per me un basso riuscito ha minimi dead spots ma soprattutto suona in modo DEFINITO e pianistico su tutti i tasti, in particolar modo sul MI (e sul SI, nel caso dei 5). E' qualcosa che si impara a riconoscere con un po' di esperienza, facendo passare tanti strumenti tra le mani.
 




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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Citazione:
Per me un basso riuscito ha minimi dead spots ma soprattutto suona in modo DEFINITO e pianistico su tutti i tasti,


aggiungo una cosa che ho notato negli anni:

uno strumento che suona "bene", rispettando questi parametri di pochi dead spot e coerenza delle note su tutto il manico, generalmente "vibra" molto poco, è "solido", non so se rendo l'idea.

è una cosa che sento tanto con alcuni strumenti, che poi sono appunto quelli che si salvano da problematiche del genere.

la sensazione è quella che il legno sia "fermo", e che siano solo le corde a vibrare su una struttura molto solida e ferma, soprattutto per quanto riguarda il manico.

quando invece gli strumenti sono meno "precisi" nel suono, noto sempre che già all'attacco della nota si percepisce molto la vibrazione del legno del manico.


a logica, se uno strumento vibra troppo, disperde le vibrazioni, avrà più facilità a creare dead spot, causati da vibrazioni che "cozzano" tra di loro, ed avere minore omogeneità lungo il manico.

uno strumento più "rigido" favorirà la continuità nella vibrazione della corda, andando a smorzare meno il suono e permettendo sustain ed omogeneità.

e questa cosa può capitare su qualsiasi strumento, ovviamente.
 




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Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar Pier_, certo, perché la vibrazione della corda è energia, e se lo strumento elettrico vibra troppo questa energia viene dissipata e le armoniche catturate dal pickup sono impoverite.
Chiaramente uno strumento acustico funziona in modo diametralmente opposto.
 




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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Grazie a tutti per i contributi, mi state aiutando a mettere a fuoco meglio il quadro.

Mi pare che stiano emergendo tre fattori chiave, tre "livelli" di analisi di uno strumento:

    La Qualità Strutturale complessiva (il fattore oggettivo): Il punto sollevato da marcinkus e Pier_. Parliamo della bontà intrinseca della liuteria: la rigidità, la trasmissione delle vibrazioni, la capacità di non dissipare l'energia delle corde. È la base che permette di avere quel suono "pianistico" e definito che cerchiamo. E qui rientrano sia aspetti facilmente correggibili che l'inverso, come detto inizialmente.

    Il setup (il fattore tecnico): L'enorme impatto di una corretta regolazione, che può trasformare uno strumento. Un basso con una grande struttura ma settato male rimane insuonabile. Questo è un intervento tecnico, al netto delle preferenze personali.

    Il Fattore Soggettivo (il nostro "filtro"): Qui rientra il nostro gusto: la preferenza per un'action alta o bassa, il feeling con il manico, il peso, l'estetica. È il motivo per cui, tra due bassi tecnicamente impeccabili, ne scegliamo uno e non l'altro. È ciò che "ci convince", anche contro la logica.

Lo strumento ideale, alla fine, è quello che eccelle su tutti e tre i livelli: una struttura oggettivamente valida, un setup tecnicamente perfetto e un feeling soggettivo che ce lo fa sentire "nostro".


Se avete esempi significativi ed esperienze vissute in prima persona, condividete pure!

Riguardo i dead spot l'unico strumento in mio possesso che ne è privo è il btb 5 corde neck trough, a conferma del discorso "solidità"
 




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Ultima modifica di Edgar83 il Gio 11 Set, 2025 16:18, modificato 3 volte in totale 
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar Edgar83, ti porto qualche esempio:

Struttura:

- la prima volta che ho imbracciato il mio BB3000 provandolo dall'amico Luca74 ho pensato "cazzo, 'sto basso è immobile", giuro  
aveva i tasti da rettificare per via dell'utilizzo, su alcuni c'erano solchi che causavano pernacchie. è bastato portarlo dal liutaio, dargli la pecunia, e tutt'oggi ogni volta che lo imbraccio rimango stupito da questa sensazione che mi dà, come se fosse solo un "supporto" per le corde.

Caratteristiche:

- ho passato anni a comprare e rivendere Jazz Bass di vario genere, senza capire realmente cosa mi mancasse da quei bassi.
un giorno di 10 anni fa ho preso l'Harley Benton JB75, ed appena imbracciato ho notato il manico molto molto grosso di profilo, cosa che tendenzialmente preferisco sugli strumenti.
quel manico è diventato il mio riferimento di misura, perchè quel profilo così massiccio l'ho ritrovato poi solo su pochi strumenti, come i Jazz AV74 (già gli AV75 non avevano quello spessore), che infatti sono tra i pochi Jazz che mi hanno fatto scattare la scintilla.

esempio fotografico: https://photos.app.goo.gl/cz2PFgsjTcqJWRaf7

a sinistra c'è l'AV75 di un amico, a destra il mio vecchio AV74 natural/acero. se noti, al capotasto/paletta il manico mantiene praticamente lo stesso spessore, mentre il 75 fa l'angolino con la paletta.

per me questo manico così spesso, così massiccio, è ormai un riferimento.

quel Jazz l'ho tenuto per anni, ma venduto poi perchè troppo leggero (3,5kg), cosa che lo rendeva sbilanciatissimo e faticoso sulla spalla.

questa cosa del manico l'ho ritrovata su altri strumenti, ad esempio il CS51: https://photos.app.goo.gl/ut7L4BRwN8jDXhan7
non ho una foto di profilo, ma si evince lo spessore del legno tutto pari da paletta a tacco.

l'Aria SB1000: https://photos.app.goo.gl/EVjevx3HVy4RfDfi8  ancora più massiccio

il BB3000 è un po' più "slim", ma di poco: https://photos.app.goo.gl/Z9DFyxXsTVbSAxE58

il Manson JPJ ha un capotasto Jazz, ma il profilo bello ciccio: https://photos.app.goo.gl/dub3v4qjjvmsXEwd6

quindi PER ME un manico massiccio è la prima cosa, perchè se mi trovo male col manico, il basso non mi piace può suonare bene quanto gli pare, ma è un no.

poi ovviamente peso, bilanciamento e cose del genere che possono incidere in modo evidente o meno.



potrei andare avanti per ore a menzionare casi ed esempi, ma per ora vi risparmio  
 




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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Il test "gruppo".
Non me ne faccio nulla di un basso che suona bene a casa ma zoppica col gruppo.
 




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Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar Jacker, certo, il test di gruppo è fondamentale, ma quello è più che altro un discorso di tipologia di strumento.

un Precision passivo, che sia Squier, Mexico, USA, Custom Shop o che, in gruppo funzionerà allo stesso modo.
e ne ho avuti abbastanza per saperlo   ci saranno sfumature, piccoli dettagli dati dal pickup specifico, ma alla fine rimarrà sempre un Precision passivo.
 




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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
......e inoltre, le possibilità di effettuare una prova gruppo "esaustiva" prima di acquistare uno strumento, sono rarissime!
 




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cotess Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar cotess, per questo esistono l'usato e la rivendita  
 




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avatar Pier_, io ne ho avuti abbastanza per dirti che non è così.
I P avranno il suono da P ma quello che ho tenuto è perché con la mia amplificazione, il mio tocco e i suoni che ho in mente e utilizzo funzionava. Gli altri no.

Idem per il Jazz.

Ho cambiato 3 mari jocker, l'unico che rimane costante è il fretless, gli altri per quanto simili non li sentivo nel gruppo nella stessa maniera.
 




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Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar Jacker, quale P era? cosa sentivi di diverso?

se non approfondiamo, 'sto topic serve a poco  
 




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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Due P AS, ora ho un RE62 (o vintaghe 62, non ricordo come si chiama, quello con il battipenna adonize e i poli del PU alzati)
Tutti con Flat e settati da me, entrami gli AS da soli suonavano bene ma li sentivo deboli rispetto agli altri miei bassi, RE75, SR, Mari Fretless, Rick.

Mentre questo P decisamente si comporta nel mix come voglio io.
Nessun pregiudizio verso gli AS, che costavano pure meno, ho pensato che fosse il primo modello a non soddisfarmi, l'ho venduto e ne ho preso un'altro ma stesso risultato.
 




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Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar Jacker, quello che hai è il '57 allora.

chiaro, nel caso di questi hanno pickup diversi, gli American Standard sono normalmente più compressi, tanto che, ironicamente, molti li apprezzano proprio per questo, perchè si collocano facilmente in contesto di mix.

ci sta che tu preferisca il 57, più aperto e con uno spettro di frequenze più ampio.
 




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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Domanda da ingenuo: che senso ha definire un basso (o qualsiasi strumento) riuscito o non riuscito se il set up è fasullo e le corde sono sfibrate o arrugginite?
Prima di decidere monti corde decenti (cioè quelle che conosci e sai cosa puoi ottenere), poi fai un set up meticoloso, correggendolo per tentativi in funzione del suono, gli dai il tempo si assestarsi e solo dopo puoi decidere.

Certo, se ha il manico contorto o/e è sbilanciato lasci perdere subito, ma se non ha difetti di fabbrica o di qualità dei componenti devi sistemarlo prima di dire se va bene, cioè se va bene a te che ci devi suonare, perché quello che va bene a te non è detto che vada bene a me.
 




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Elementi di Acustica delle Basse Frequenze - Volume I
 
Gianco Invia Messaggio Privato HomePage
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar Gianco, è vero, ma in parte. Se sali su una Ferrari puoi anche lamentarti che magari il sedile e il volante non sono regolati di fabbrica per la tua altezza. Però te ne accorgi che non è la tua vecchia e comoda Twingo... o no?
 




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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar marcinkus, certo, ma se ci sali e le gomme sono sgonfie, i copertoni finiti, e magari il volante è fuori asse e va sistemato, è un attimo dire che sì, è bella, ma la mia Panda fa gira meglio  

io davvero in certi casi rimango basito.

l'altro giorno ero in sala dal mio batterista, che suona anche con un altro gruppo, e questi qua lasciano basso e chitarra lì.
il basso lo "conosco", è di un amico, lo ha almeno dal 2012 e ci registrammo un disco insieme, ed è un Precision USA Standard del 2008 nero con tastiera in acero.
l'ultimo ricordo che avevo di questo basso risaliva proprio al 2012, quando prima di una registrazione cambiammo le corde con delle Ernie Ball 50-105.

dopodichè quel basso non l'ho visto più per anni, fino all'estate scorsa, e solo giorni fa ci ho messo mano un attimo.

le corde erano presumibilmente ancora quelle del 2012, con alcune parti arrugginite, della sugna nera nei punti in cui venivano premute di più, con in aggiunta sugna nera sulla tastiera.
coperto da uno strato di polvere incrostata, di quella che solo con le dita non viene via.

fortunatamente il truss rod era a posto, saranno le barre in grafite, però non si può dire che suonasse, anzi... tutto smorto, attufato, con pezzi di sporcizia che cadevano con la vibrazione delle corde...

chiunque dovesse provare quel basso, senza far caso alle condizioni pietose, potrebbe pensare che è una porcheria e che suona di merda.

lui lo suona così, non gli ha mai fatto un setup, non gli ha mai cambiato le corde, non gliene frega nulla.

sono sicuro che dandogli una sistemata verrebbe fuori un gran bel basso, perchè mi ricordo come suonava ai tempi.

aggiungo che la Les Paul (una Gibson in un tobacco burst bellissimo) del chitarrista ha le corde arrugginite, ma non "con qualche segnetto di ruggine", in alcuni punti, soprattutto tra ponte ed attacca-corde, c'è proprio il vellutino di ruggine tutto intorno alla corda, completamente coperta.

e pure lui 'sta chitarra la suona così   quando l'ha vista il nostro chitarrista, che ha le sue belle Gibson LP Custom ed SG Standard tutte rovinate e consumate, ma con le corde sempre a posto, è rimasto schifato.

pure lì, in quelle condizioni cosa si può dire della chitarra? bella eh, bellissimi legni, bel colore, manico panzuto, tasti precisi, però dio santo... il vellutino di ruggine... tra l'altro i tasti lato cantini, i più ossidati, sono parecchio consumati.

anche quelle necessiterebbe di una bella messa a punto, e così com'è non capisco come faccia a suonarla.
 




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avatar Pier_, pensa che un mio amico bassista non cambia le corde da circa 6 anni, quando gli ho chiesto cosa stesse aspettando mi ha risposto: scherzi? cominciano adesso a suonare come voglio io.   
 




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Non c'è nulla di più pratico di una buona teoria. (Richard Phillips Feynman, Premio Nobel per la Fisica)

Elementi di Acustica delle Basse Frequenze - Volume I
 
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]
avatar marcinkus, certo, ma se ci sali e le gomme sono sgonfie, i copertoni finiti, e magari il volante è fuori asse e va sistemato, è un attimo dire che sì, è bella, ma la mia Panda fa gira meglio  


Penso che qualsiasi ferrari incidentata valga più di una panda.
Basta che guardi un qualsiasi Sito di auto usate per capire.
Appunto per questo si chiama potenziale
Altrimenti è come dire di preferire un harly benton ad un fodera con la batteria scarica solo perché il primo suona e il secondo no.

Quando ho provato il mio RE75 le corde erano morte, era accordato in DO praticamente.
Ma era palese che la qualità costruttiva fosse eccellente. In molte occasioni l'ho preferito ad altri bassi nonostante in quel momento stesse montando corde magari sfinite.
 




Io uso: plettro e dita
 
Ultima modifica di Jacker il Ven 12 Set, 2025 18:14, modificato 1 volta in totale 
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar Jacker, certo, ma noi siamo per lo più appassionati navigati che hanno provato tanti strumenti nella vita, sappiamo riconoscere la qualità anche solo girando una meccanica e sentendo come funziona il meccanismo.

mettiti sempre nei panni di chi prima di tutto attacca lo strumento all'ampli e lo suona, e dice "eh ma questo fa schifo", perchè magari non ha mezzo setup e le corde luride.

mi ricordo quando aveva iniziato ad andare di moda la cosa del "ho selezionato questo esemplare tra tutti quelli che avevano in negozio, e questo era quello che suonava meglio ed era più comodo".

ma migliore per cosa? se prendo cinque American Standard, probabilmente sono tutti "uguali", ma l'unica distinzione che posso fare in quel momento è come suona nell'ampli e se faccio o non faccio fatica a schiacciare le corde (sempre mettendoci nei panni di chi non ha l'occhio per controllare il rilascio, l'action e tutto), è chiaro che mi sembrerà migliore quello con le corde messe meglio, quello col manico più dritto.


ti faccio invece un esempio un po' diverso:

anni, prima del Covid, mi volevo prendere il Custom Shop '51, ed andai bel bello da Your Music a provarlo, perchè lo avevano disponibile.

mi diedero questo basso, lo accordai, e lo trovai insuonabile, l'action era molto alta, si faceva proprio fatica a premere le corde.

controllai subito il truss rod, ma era molto dritto. controllai le sellette del ponte, guardando dalla cover, e le sellette erano completamente a terra.

quel basso a vederlo appeso era bellissimo, sicuramente, ma così, appena uscito di fabbrica, era chiaramente problematico, perchè più di 3mm di action sul Sol con le sellette a terra non è normale, tantomeno su un Custom Shop.

accanno, come si dice a Roma, e tempo dopo vedo che a quel basso hanno messo corde 40-100 ruvide, poi smontato le cover, ma si è venduto dopo cinque anni  

l'anno scorso invece vado da Play Music a Milano, dove avevano un CS51 identico; me lo danno da provare, e noto pure qua un po' di fatica, ma già guardando il rilascio, era oltre 1mm, quindi risolvibile.
l'action però non era nemmeno così esagerata, il che, con un rilascio del genere, lasciava ben sperare.

al netto di queste considerazioni, il basso il giorno dopo viene a casa con me, ma su mia richiesta gli danno una settata, e già quando lo provo l'indomani, prima di ripartire per Roma, tutt'altra storia.

allego documentazione:

https://photos.app.goo.gl/9pVJ2k1oXkPzgUgq9

https://photos.app.goo.gl/k24jc3eFXD2RtEzG7

qua invece mentre lo settavano, e già si vede che l'action è più bassa: https://photos.app.goo.gl/sKMNfrZY7PNLdAr16

ovviamente poi,  a casa, ci ho rimesso mano e l'ho settato anche meglio, ed è un basso che suono tantissimo con le corde 55-105 lisce, quindi tutt'altro che light.

se mi fossi basato sull'esemplare di Your Music, che sempre Ferrari era, avrei pensato che sti CS sono una merda.

se mi fossi fermato alla prima sensazione con quello di Play Music, sempre Ferrari, avrei pensato sempre ad un basso insuonabile.

invece questo è un bijoux di basso, si suona come burro, con tutti i difetti del progetto eh (pickup con poco output e che ronza parecchio, sellette a doppia corda che non permettono intonazione precisissima, corpo slab, assenza totale di schermatura), però bellissimo.

PS: aggiungo una cosa: quando lo provai sentivo il La che vibrava male sul capotasto, e smetteva se si toccava la corda vicino alle meccaniche.
dopo il setup aveva smesso, probabilmente dipendeva dall'inclinazione sulle meccaniche, ma poi questo problema si è ripresentato, un mesetto dopo.

sono andato da Play, dopo avergli mandato il video, e me l'hanno messo a posto in giornata come avrei fatto io, però visto lo strumento ho preferito farlo fare al negozio, che tanto passavo spesso per Milano.

quindi Ferrari sì, ma c'è Ferrari e Ferrari
 




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Pier's Gear:


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- Music Man Stingray 4 Trans Red
- Yamaha BB3000 Candy Apple Red
- Yamaha TRB6p Trans Red
- Harley Benton JB75SB
- Fender Rumble 40
- Fender Rumble 800


gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Ultima modifica di Pier_ il Ven 12 Set, 2025 19:09, modificato 1 volta in totale 
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
avatar Pier_, non so quanto sono d'accordo.

Ovviamente io parlo per me e la mia esperienza.
Ho cercato un jazzbass per più di un anno.
Il mio è il migliore che io abbia mai provato? No. rimane il migliore a rapporto qualità prezzo.
E continuo a pensarla in questa maniera.
Il mio Sray l'ho provato per sbaglio, stavo cercando un'ampli e volevo provarlo con un basso attivo.
Mi passarono questo basso con un colore verde discutibile ma appena lo attaccai dell'ampli non me ne fregava più niente, volevo solo portarmi a casa quel basso. Anche di Sray ne ho provati tanti ma il mio non si tocca (e trovo la produzione MM molto più costante di F)
Quando ho preso il Mari Fretless manco lo sapevo suonare e avevo un pessimo rapporto con i 5 corde.
So solo che il giorno prima avevo provato il tanto osannato musician Ibanez e il Jocker era spanne sopra.

Per il resto mi sono passati per le mani strumenti validi, alcuni rimasti come il P o il rick altri andati, seppur di ottima qualita, tipo il Furla.

Il basso è uno strumento, se non ha problemi strutturali (altrimenti parliamo di aria fritta) lo si può settare come uno meglio crede. E in quanto tale il suo uso è appunto quello di essere lo strumento più adatto per il risultato che vogliamo ottenere.
Alcuni preferiscono il martello, altri lo scalpello  
 




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Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Ma infatti se parliamo di strumento RIUSCITO non c'entra nulla il setup o le corde arrugginite, ed è anche palese che ci voglia l'esperienza necessaria per giudicare.
Suono e suonabilità invece direi che sono abbastanza soggettivi, ma strumenti RIUSCITI suonano meravigliosamente anche con corde morte.
 




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Messaggio Re: Qualità Percepita: Suono E Suonabilità, Cosa Rende Un Basso "riuscito"? 
 
Le corde vecchie (ma non arrugginite, cribbio!) possono anche essere un "gusto" apprezzabile per alcuni.

Lato setup, la coerenza è fondamentale: una buona regolazione può portare a un'action alta o bassa, ma i setup scellerati possono causare contemporaneamente corde altissime e tasti che friggono, per non parlare di un'intonazione inesistente o di differenze di volume tra le corde.

Personalmente, ho capito che per giudicare come suona uno strumento devo provarlo tassativamente con corde nuove e un setup fatto a regola d'arte secondo i miei gusti. In assenza di ciò posso giudicare finiture, estetica, feeling generale, ma non il suono.

A volte serve anche correggere eventuali piccoli difetti di liuteria (tasti, allineamento del manico, capotasto, ecc.), ma devo dire che finora, nel campo degli strumenti industriali, su questo punto , per la mia comunque limitata esperienza, non ho riscontrato una corrispondenza diretta del tipo "spendi di più, ottieni di più". Spesso è una questione di fortuna, del buon cuore del negoziante, o anche di quanto tempo lo strumento è rimasto fermo in magazzino prima della vendita.

Per fare un esempio al volo una telecaster harley benton da 110€ che ho preso tempo fa, "out of the box" era messa meglio del mio performer costato oltre 10 volte tanto.
 




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Io cerco il rock'n'Roll al bar e nei metrò,
cerco una bandiera diversa senza sangue sempre tersa
Ma ci ripenso però, mi guardo intorno per un po'
e mi accorgo che son solo...
 
Ultima modifica di Edgar83 il Sab 13 Set, 2025 13:27, modificato 1 volta in totale 
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