Re: Due Compressori Is Megl Che One
tonszerilla, mah, in linea teorica, come dice
Spaccher, si potrebbe pensare di usarne due, settati in modo diverso, ad inizio e fine catena, soprattutto se abbinati ad effetti di distorsione o modulazione legati alla dinamica (esempio overdrive, fuzz, envelope filter tipo Bass-Balls).
quello ad inizio catena può essere utile per limare le imperfezioni di dinamica, magari con impostazioni più leggere, ed avere di base un tocco più omogeneo che faccia rispondere in modo più omogeneo certi effetti.
quello alla fine per livellare il segnale finale che arriva all'ampli/impianto.
però occhio, come giustamente dice
Cilispio, il compressore è un effetto complesso, e considera pure che ci sono diversi tipi di compressore, da quelli super basilari (tipo il Dyna Comp della MXR, o comunque quelli con due manopole), più semplici e più limitanti, fino a quelli che permettono di regolare mille dettagli: gain in ingresso, volume in uscita, velocità dell'attacco, velocità del rilascio, rapporto di compressione...
il compressore più "basilare" spesso è usato semplicemente per avere un po' più di "botta", che tradotto significa che si alza il livello minimo del segnale togliendo dinamica "bassa", quindi anche le note suonate più piano hanno quel po' di volume in più che fa sembrare di avere un tocco più deciso sempre.
prendendo ad esempio il Dyna Comp, che è uno dei più classici e semplici, abbiamo "output" e "sensitivity".
il primo controllo definisce il volume di uscita generale, quindi quello che esce dal pedale, a prescindere da tutto (come il "volume" su un overdrive).
il secondo è la compressione: più è basso, meno comprime, più è alto, più comprime.
su questi pedali molto semplici aumentare la compressione significa appunto appiattire il suono, renderlo tutto omogeneo e dargli anche più sustain, perchè finchè dallo strumento escono vibrazioni (e quindi segnale), il compressore lo mantiene a livello.
i chitarristi lo usano tanto durante gli assoli, ed era tipico l'utilizzo nei contesti rock/metal negli anni 80 ed a seguire, col quelle chitarre dal sustain infinito ed il suono sempre perfetto.
si imbottiva di compressore il suono della chitarra durante il solo e si otteneva il sustain "da violino" e per tutto il solo si aveva sempre lo stesso volume, la botta di attacco sempre alta ma nessun picco eccessivo.
il sopracitato Dyna Comp è stato forse uno dei suoni più caratteristici di quel periodo
Billy Sheehan usa il compressore in modo più chitarristico, perchè dice che "quando studi a casa da solo puoi suonare pianissimo e fortissimo, e senti sempre quello che fai. quando entri nell'amplificatore il suonare piano si perde ed il suonare forte diventa eccessivo".
quindi lui imposta il compressore a monte per avere un attacco di base sempre medio/alto e livellare il picco estremo, considerando le tecniche che usa ed il modo in cui picchia lo strumento.
un utilizzo più moderato lo trovi ad esempio in musicisti che cambiano spesso tecnica, poniamo un Marcus Miller, che passa dal pizzicato allo slap , ed utilizza il compressore come "limiter", per fare in modo che durante lo slap il volume non aumenti troppo rispetto al pizzicato, in quanto la natura delle due tecniche prevede una differenza di volume non da poco.
c'è da lavorarci molto, e credo che due compressori siano un po' una cosa azzardata, e sarebbe meglio lavorare sul tocco prima di tutto, e poi pensare ad effetti del genere, che rischiano di diventare una droga.