Anche Cort propone un Headless,
https://www.cortguitars.com/product...07895430&page=1

Molto Cort i 2 HB Bartolini MKI.Possibilità di usarlo in attivo/passivo, solo in versione cinque corde con scala da 34mm.

Vedremo quando sarà nei negozi, magari merita una bella prova se il prezzo sarà proporzionato.

Io uso: solo le dita

Si allinea all'Ibanez EHB come modello e fascia di prezzo, più o meno. Ibanez forse migliore nell'elettronica. Questi Batolini MK-1 non mi hanno mai convinto.

Io uso: plettro e dita

il basso costerà 750 euro.

Mi sembra molto interessante viste le dotazioni. peccato per quei pickup, ma sostituirli è un attimo.

A breve dovrebbe arrivare al negozio dove mi servo, vi farò sapere una personalissima e umilissima opinione a riguardo!

Io uso: plettro e dita

Pneumologic ha scritto: [Visualizza Messaggio]

il basso costerà 750 euro.

grazie per info. mi sembra molto bello.
quando ho provato l' EHB ibanez mi ha dato l' impressione di una non eccelsa qualità.
il modello quello base. soprattutto le manopole di plastica, dalla sensazione abbastanza povera...
e si che adoro gli headless sin dagli anni '80...
vedremo questo come sarà...

Io uso: plettro e dita

Non che sia particolarmente interessato all'acquisto, ma un 4 corde no? Solo 5?  

Io uso: solo le dita
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Non firmo niente, grazie.

Peccato per i colori.

Io uso: plettro e dita
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Prima di suonare due note, impara a suonarne una. E prima di suonarne una pensa se ha senso suonarla.
Farla semplice è difficile. Farla facile è più difficile. Farla invisibile è la cosa più difficile di tutte.

ganesh, già. Quello verde lo vedrei bene imbracciato dal Goblin

Io uso: plettro e dita

Magari fosse verde.

Io uso: plettro e dita
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Prima di suonare due note, impara a suonarne una. E prima di suonarne una pensa se ha senso suonarla.
Farla semplice è difficile. Farla facile è più difficile. Farla invisibile è la cosa più difficile di tutte.

a me piace moltissimo il verde, mentre il nero mi ricorda una lapide.... avrei voluto qualche colore più acceso, quello sì.

Io uso: plettro e dita

un quattro corde verde non mi dispiacerebbe boys

Io uso: solo le dita
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Ciao a tutti! Ho letto spesso e scritto poco ma quando penso ci sia qualcosa che vale la pena scrivere, nel ciclo karmico del dare dopo aver molto preso, eccomi con questa recensione che compatibilmente alle mie preferenze, sarà sincera e spero  gradita nel caso qualcuno abbia curiosità verso questo strumento.

Ho acquistato uno Space 5 da Kytary pochi giorni fa. Il servizio del venditore è stato qualitativamente nella norma. Cartone ben imballato e affidato a GLS international, arrivato con circa 6 giorni lavorativi dall’ordine al soggiorno di casa.

Estetica: Premetto che, quando iniziai a suonare, due bassi turbavano i miei sogni di adolescente: lo Steinberger XM2 inarrivabile per il suo prezzo stellare e il Washburn Status S1000 che pure avendo un costo più contenuto, mai fu avvistato, anche nei negozi di Roma più importanti di allora (Ricordi, Messaggerie Musicali, Bandiera): alla fine mi convinsi che ne produssero giusto un paio di dozzine di esemplari. Ad oggi continuo comunque a sbirciare i vari Frog di Maruszczyk piuttosto che gli Scorcio di Biarnel, che solo il mio budget limitato mi ha sempre fatto desistere dall’acquisto; tutto questo per dire che la fascinazione dei “senza testa” per me è innegabile.
Allego queste foto per dare un’idea di come appare fuori dal set fotografico dei siti internet.

Foto1
Foto2
Foto3
Foto4

Dal mio punto di vista le scelte tecnico-stilistiche adottate per la realizzazione dello strumento creano una linea di separazione tra concept attuali e quanto ciò che prima poteva essere considerato classico/vintage essere ormai superato.
La sovrapposizione delle diverse essenze dei legni del corpo, la scelta dei tagli obliqui a creare un disegno con lo strato intermedio di acero, il burl, in alcuni siti riportato come radica di pioppo, del top, i 7 strati di legno del manico, con il centrale Purple Heart di colore viola, tutte queste scelte di design per me rendono lo strumento vicino ad un CS con soluzioni stilistiche e tecniche che non credo fossero mai state viste  prima d’ora, sicuramente non nella fascia di prezzo dove questo strumento si colloca.

Qualità percepita: tutto lo strumento ha una finitura “open pore” che, secondo me, è formidabile, sembra di toccare legno solo levigato, appena uscito dal laboratorio. Sul top del body si avvertono al tocco alcune micro-venature naturali: organic feeling a cannone in 3,6 Kg di peso.
I controlli e potenziometri a parte il volume sono tutti con lo scatto al centro. Unica anomalia il pot del volume è più leggero degli altri. Il blocco delle corde è affidato ad un sistema Single Headless Bridge: le meccaniche lavorano egregiamente a parte quella corda del Re che mi sembra un tantino dura, specialmente a tendere. Vedo delle viti di regolazione nella meccanica, credo sarà necessario qualche aggiustamento. Queste meccaniche tengono l’accordatura in decisamente bene nonostante le corde nuove. Intonazione perfetta già di fabbrica. La tastiera roasted (anche qui il colore è bellissimo) ha una tastatura perfetta (dopo una molto accurata valutazione con il fret rocker tool) Il radius è accennato, la tastiera mi sembra quasi piatta. Arriva con una gig bag di corredo di buon livello: fatta su misura per lo strumento di un bel colore che sembra cotone grezzo.

Come suona. I Bartolini MK1 che equipaggiano lo strumento, sono generalmente bistrattati e ascoltati con una certa diffidenza: queste considerazioni e il fatto che ho già posseduto un Artisan C4 con MK1 e pre Mark Bass che non mi aveva mai convinto fino in fondo, mi avevano un poco scoraggiato prima di prenderlo. Poi su BassChat un collega osservava che il problema dei MK1 è che normalmente sono assistiti da elettroniche di basso livello, per bassi di fascia entry. Lui sostituito l’originale con un sistema Aguilar affermava che il suono nel suo basso così fosse rinato; con questo piano B l’ho preso senza starci a pensare troppo la GAS era a manetta, tuttavia, dopo quando ho iniziato a provarlo, ho notato subito che qui l’elettronica è un’altra cosa: in bassi come questo, simile allo Yamaha TRBX605, che ho posseduto, il limite sei tu, nel senso che, se tu hai in mente come suona per esempio un Precision, Sting Ray, un jazz il suono te lo devi solo “scolpire”. Tra l’equalizzazione on-board, quella dell’ampli, quella degli effetti, il basso suonerà, se hai un’idea precisa esattamente come vuoi: puoi imitare un suono oppure cercare di farne uno tuo. Questo mi ha fatto desistere dal postare dei sample perché in questo caso per me è superfluo ragionare in termini di suono intrinseco quanto valutare la suonabilità di strumenti come questi. Premetto che l’action tirato fuori dall’imballo era decisamente alta, dopo una rapida regolazione delle sellette (senza dover toccare il truss-rod) è diventata ottimale (per come suono io). Indossato con tracolla ha un bilanciamento esatto, come da seduto. Ergonomicamente hanno fatto un gran lavoro. Nello Space5 i Bart MK1 restituiscono sia in attivo che in passivo tutta l’articolazione e la dinamica che ci metti. Di prime impressioni ha il pickup al ponte più usabile singolarmente che abbia mai avuto. La smussatura nell’attacco manico - corpo che vedete nella foto consente un accesso agli ultimi tasti senza alcuno sforzo di posizionamento della mano. La leggerezza dello strumento completa una bella esperienza.

Se siete arrivati fino a qui avrete capito che mi piace un sacco questo basso, ma al di là del mio gusto e delle mie impressioni è uno strumento che consiglio almeno di provare in negozio, vi assicuro che imbracciarlo e ascoltarlo sarà molto piacevole.

Io uso: plettro e dita

Thyaan, le tue foto me lo fanno apprezzare molto di più di quelle viste su internet.
Grazie di aver riportato le tue impressioni. Sul suono non mi pronuncio, ma posso chiederti il prezzo?

Io uso: plettro e dita

crooky, certo 745€ "chiavi in mano"  

Io uso: plettro e dita

Bello strumento...non il mio genere ma spero che suoni gran bene (qualche sample...dai!). Complimenti!

Io uso: solo le dita
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Fender Jazz American De luxe
Ibanez SR5000
Fender Precision American Pro
MusicMan SR Classic LE
Squier Classic Vibe 50's Precision Bass
Yamaha BB734A

Line6 HX Stomp

Ampeg BA 210

Thyaan,
grazie per la dettagliata recensione.

Ti dirò, pure io da fine anni'80 ho il pallino degli headless ed ho potuto soddisfare la GAS solo a quasi 30 anni con un lavoro stabile, comprando uno Steinberger XL2 che è ancora con me.
Poi nel corso degli anni ho comprato altri Steinberger e un paio di Status Washburn e UK, tutti ma quest'ultimo in particolare stupidamente venduto.
Ultimamente ho affiancato alla "scopetta" un XM2.

Tutto questo per dirti che sono tuttora molto affezionato ai dettagli estetici di Steinberger e Status che ritengo ancora attuali e pertanto mal digerisco questa "nuova" ventata di headless, prima di tutto con Ibanez poi con Fodera ed altri costruttori, che propongono strumenti col body tutto sommato gradevole come estetica ma con quella "palettina" che per me è un pugno nell'occhio.

Sia ben chiaro: è solo un mio punto di vista, così come quello di tanti che hanno schifato e schifano tuttora il design del primo modello Steinberger (che io invece adoro).

Questo per quanto riguarda il discorso estetico, poi c'è il suono: ma questo è un altro film.

Io uso: plettro e dita
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Evolution,
it's not an easy thing for those who live in the past to accept.

Ned Steinberger

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Non mi farei alcuno scrupolo nel suonare con uno Squier, ma se ho un Custom Shop perché dovrei lasciarlo a casa? La vita è una e bisogna godersela.

by Marcello - inside Palermo city

Lucio72, in verità anche io apprezzo di più il taglio netto degli Steinberger in modo che la linea del manico rimanga volutamente priva della paletta, a proposito complimenti per il tuo rig   , tuttavia credo, ma potrei sbagliarmi, che lo Space 5 come anche gli Ibanez utilizzando corde tradizionali, non a doppio pallino, come gli Steinberger a capotasto ha un fermacorde con dadi a brugola, dalla quale fuoriescono di qualche millimetro l'estremità delle corde tagliate a misura: di qui l'esigenza di una micro paletta finale. Ad ogni modo (come se non bastasse) un altro plus di questo strumento è il fatto che monta corde long scale standard, con tutte le possibilità che ne derivano. Credo che tra qualche mese saranno in lizza delle Galli Black Nylon oppure delle GHS Flatwound.  

gioferr, provo a confezionare qualcosa di significativo ma non posso promettere tempi brevi, anche perché credo che un sample per avere una qualche utilità debba essere forzatamente "incolore": io uso amplitube per registrare, per fare in modo che sia davvero "flat" devo studiare come fare dal momento che normalmente ci mette tanto del suo

Io uso: plettro e dita

Thyaan,
ti dirò, IMO a fine anni'70 avevano già fatto tutto perfettamente Ned Steinberger e Rob Green (Status).

In particolare il primo modello Steinberger sul mercato (L2) aveva la possibilità di montare corde sia double che single ball -> https://www.waku-ya.com/data/waku-ya/product/20220222_c9ad55.JPG
così anche Status -> https://rvb-img.reverb.com/image/up...xb68czseyi3.jpg
senza alcun bisogno delle palettine.

C'è da dire che comunque quella Cort finora è quella più "gradevole" fra tutte, c'è ad esempio quella del basso Fodera headless che è un qualcosa di veramente inguardabile  

In ogni caso, buone suonate!

Io uso: plettro e dita
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Evolution,
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Ned Steinberger

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Non mi farei alcuno scrupolo nel suonare con uno Squier, ma se ho un Custom Shop perché dovrei lasciarlo a casa? La vita è una e bisogna godersela.

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Ho avuto occasione di provare lo Space 5, impugnatura confortevole, tastiera otiima ben dimensionata, PU molto orientati ad un suono meno grave, leggero e bilanciato, mi chiedo se con le corde liscie (tipo Ernie Ball flatwound) il suono e il tocco potrebbe migliorare. L'accordatura è molto stabile. Sono molto entusiasta

ciao

Io uso: plettro e dita

msdimaio ha scritto: [Visualizza Messaggio]

mi chiedo se con le corde liscie (tipo Ernie Ball flatwound) il suono e il tocco potrebbe migliorare.

Secondo me, da come l'ho conosciuto, usare corde flat per un contesto di sonorità "vintage" come potrebbe essere un suono "Motown" penso sarebbe una soluzione sicuramente piacevole ma andrebbe a sottrargli la versatilità che lo distingue da altri strumenti .. tutti i fenderoidi in primis. Io quando penserò di aver tentato abbastanza di migliorare il mio thumb&slap (ancora sconfortante   ) mi sono orientato a cambiargli le round con delle nylonwound, come le D'Addario ETB92 che ho già usato, le quali ti danno contatto liscio, molto "thump", ma mantengono una certa brillantezza che non ti aspetti e che quindi non va a snaturare le caratteristiche di questo basso a coprire tanti contesti di tono.

Io uso: plettro e dita

Grazie per il consiglio sulle corde, appena in possesso dello Space 5 approfitterò ancora della Tua esperienza

ciao

Io uso: plettro e dita

In possesso anche io del basso in questione!

Come per altri cort in passato, tutto molto molto comodo ed esteticamente gradevole MA i bartolini MK1 proprio non mi vanno giù.

Ho preso elettronica e pu aguilar, appena ho tempo monto tutto e vi faccio sapere

Io uso: solo le dita
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Impossible is nothing

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Seguo con molta attenzione gli sviluppi   Quale modello di elettronica Aguilar hai scelto?

Io uso: plettro e dita

Ho preso una coppia di  AG 5SD come pick up e una classica OBP-3 come pre

Adesso sono oberato dalla tesi di laurea, ma spero a fine mese di riuscire a montare tutto.

Io uso: solo le dita
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Impossible is nothing