negli anni sono voltate tante madonne e tanti santi, perchè questa maledetta Tele (che ai tempi costava nuova 220€, mortacci mia di quando non me la comprai nuova, spaventato dal ponte a tre sellette) non perde valore sull'usato, ma proprio zero, ed è diventata un modello "cult".
l'anno scorso però Squier ha avuto una bella pensata, ed ha riproposto in questa serie un grande classico, la Esquire, che era invero il primissimo modello di chitarra prodotto da Leo Fender nel 1951: peculiarità di questo modello era la presenza di un unico pickup al ponte, quindi senza pickup al manico, ma con un selettore a tre vie.
a cosa serviva il selettore a tre vie, direte voi, se c'è un solo pickup passivo?
1) nella posizione "verso il ponte" il pickup passa da volume a jack senza passare per il tono, dando quindi un suono estremamente aperto e "twangoso"
2) nella posizione centrale il pickup è cablato normalmente, passando per il tono, quindi già di base si addolcisce un po', e si può anche gestire col tono.
3) nella posizione "verso il manico" viene introdotto un filtro passa basse che taglia completamente le alte, dando un suono molto chiuso e ciccione.
questo modello è durato fino ai primi anni 60, affiancato da subito dalla Broadcaster (poco dopo rinominata Telecaster, in quanto "Broadkaster" era un marchio registrato da Gretsch), che invece montava due pickup, tanto che le Esquier uscivano di fabbrica con lo scasso per aggiungere un pickup al manico.
ora, per me fanatico di certa musica, la Esquire è sempre stata un po' un mito: prima di tutto è la chitarra storica di Springsteen, che lui comprò come modello difettato pagandola due lire, ed a cui montò un pickup al manico che però non venne mai cablato.
Syd Barrett la usava nel primo disco dei Pink Floyd, e Gilmour l'ha usata nei primi lavori in cui lo sostituiva.
McCartney l'ha usata in vari pezzi di Sgt Peppers e del White Album, usando un modello standard "girato" da mancino, in particolare Helter Skelter.
più vari altri nella storia, come Steve Cropper, altro grande mito.
quel suono estremamente aperto ed aggressivo del pickup senza tono non si replicava facilmente con la Telecaster, e per parecchio tempo è rimasto un modello in catalogo, finchè non è stato dismesso e riproposto ogni tanto come reissue.
Squier ha avuto la brillante idea di riproporlo in versione Classic Vibe, prima con tastiera in acero, ora con tastiera in palissandro.
e bene, dopo questa introduzione sulla storia di una chitarra che in un Forum di bassisti magari non frega un cazzo, iniziamo con la recensione

botta di fortuna, trovo la suddetta chitarrina, in colore butterscotch con manico monoblocco in acero finalmente ad un buon prezzo, e dopo essermi accertato dell'estetica del legno in trasparenza, me la sono accaparrata.
stendiamo un velo pietoso sulla spedizione, e sul fatto che il tipo ha imballato talmente male che si è abbozzata sul body, ma vabè, c'è poco da fare.

'sta chitarra è una BOMBA.
nonostante le pietose condizioni della spedizione, quando l'ho tirata fuori dalla scatola (e dallo scottex in cui era avvolta... SCOTTEX...) era miracolosamente accordata.
il manico già bello dritto ed action bassa, anche se a detta del proprietario non era quasi mai stata suonata, e montava ancora le corde di serie, marce di schifo (cantini totalmente neri).
le meccaniche sono belle solide e girano in modo fluido, come quelle che ho sulla Strato, e sono di quelle "anni 50" in cui la corda si inserisce dall'alto, come nel basso, cosa che adoro.
capotasto ben rifinito e regolato, ed i tasti medium sono ben livellati e soprattutto sono ben incassati nel legno (manico monoblocco in acero) e non sporgono dai lati.
anzi, ci tengo a precisare che, come nella Strato ed in vari bassi CV che ho avuto, i tasti son proprio montati e levigati in modo che non possano sporgere, il che è ottimo.
il manico ha un bellissimo acero con belle venature, parecchio scurito dalla finitura, cosa che apprezzo e non apprezzo; i primi modelli erano meno esagerati; ora, come sui bassi di questa serie, tengono a fare il manico molto tinto, per certi versi è troppo.
il body ha delle venature molto belle ed armoniose; pensavo dapprima che fosse un'impiallacciatura, ma controllando bene i bordi e la continuità delle venature direi di no.
la vernice non è male, anche se un po' "glassata", ma piacevole, ed il battipenna monostrato nero è bello spesso e solido.
come sempre ho smontato tutto e fatto pulizia, e dal punto di vista hardware mi sembra tutto molto solido, anche se le parti di metallo, essendo nichelate e non cromate, tendono ad opacizzarsi tantissimo.
il vano controlli è pulitissimo e ben organizzato, i potenziometri buoni con un movimento che fa la giusta resistenza, ma a discapito delle mie ultime esperienze, non ho notato schermature. non mi è sembrata rumorosa, il che comunque è buono.
il legno del body (pino) è bello solido, le viti si avvitano tutte bene fino a fermarsi, il che significa che non perde la filettatura. anche i bottoni della tracolla sono belli solidi.
mi aspettavo di trovare il famoso scasso per il pickup al manico, come quelle vere, ma niente, il legno è tutto pieno e si potrebbe usare senza battipenna

la cosa certa è che c'è una catena di produzione solo per questo modello, e non è solo "il body della Tele CV".
come assemblaggio è perfetta, non c'è spazio tra manico e body, il battipenna pure è perfettamente in linea, le viti entrano tutte dritte, combacia con la placca controlli e con il ponte, tutto ok.
il ponte è di tipo vintage, quindi con tre sellette (due corde per selletta), il che implica che la regolazione dell'ottavatura sia un bel dito al culo, e che anche l'action incida in maniera significativa.
inizialmente, dopo una regolazione base, era tutto un po' crescente, e solo alzando un pochino le sellette sono riuscito ad avere un'intonazione più o meno precisa su tutte le corde.
non sarà mai come un ponte a sellette singole, ma tant'è, il "vintage" ha queste piccole rogne.
il montaggio delle corde può essere sia passante per il body, sia top-load, tutto perfettamente allineato.
il truss rod funziona meravigliosamente, è molto fluido e muove bene il manico. considerando sempre le condizioni di spedizione (comunque con le Poste, una settimana per arrivare...), deduco che sia anche molto stabile

in ogni caso anche i piccoli spostamenti regolano in modo preciso.
il peso è contenuto, ma come tutte le Telecaste, è comunque pesantuccia; rispetto ad una Strato, che è semivuota, questo modello sembra un macigno: il body è spesso, non ci sono smussature e gli unici scassi sono lo spazio del pickup al ponte ed il vano controlli stretto.
a tracolla però è una gioia, sta perfettamente immobile e la paletta, con le meccancihe vintage, è leggerissima, quindi anche se il bottone è all'altezza del 15° tasto, la chitarra non si muove di un millimetro.
diciamo che sapevo a cosa andavo incontro, ma rimango sempre stupito dal fatto che una serie del genere costi meno (per ora) di 400€... finiture veramente curate, hardware buono, legni belli, non c'è un millimetro di strumento che non sia perfettamente smussato e comodo da imbracciare e suonare.
quando presi anni fa la Strato, ebbi la stessa sensazione, tutto "comodo", tutto come se fosse una chitarra di tutt'altro livello, e persino il ponte mobile funzionava benissimo, una di quelle cose che in genere fa smadonnare.
il suono che ve lo dico a fa'? questa chitarra strilla, e strilla bene. ho montato le Elixir Optiweb, che non avevo mai provato prima, e che sono l'ultima trovata di Elixir, ossia hanno il rivestimento ultrasottile che quasi (quasi) le fa sembrare corde normali.
sicuramente rispetto alle Nanoweb canoniche che uso sulla Strato la differenza si sente, quelle sono più chiuse.
'sta chitarra deve strillare e twangare

nel weekend faccio belle foto e cerco di caricare qualche sample. devo essere sincero, se si parla di Fender economiche, non penso che esista niente di meglio di queste Classic Vibe.
ECCO FOTO: https://photos.app.goo.gl/YQvtcXxTfQgv95us9