potessi, suonerei dietro il palco con un cavo lungo 12 metri.

in genere la tensione mi porta ad azzerare l'attivit? cerebrale,
ma alla fine, sbaglio meno che alle prove,
evidentemente parte il pilota automatico...

amo la Musica, ma caratterialmente sarei pi?
adatto a fare quadri, per poi esporli successivamente ...  

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...i pittori vivono un' esperienza che ha alcune analogie con la nostra Arte...ma alcune differenze assolutamente distintive.
Il nostro prodotto pu? essere: un live, una session o musica addirittura registrata..un cd, un dvd.

Il pittore e lo scultore ancora di pi? si trovano a interagire con una "creatura" materiale...appunto il dipinto o un busto in bronzo.
Se lo vedono davanti. E' tangibile. E' materia. La possono anche demolire.

Non dimentichiamici della vita di quello che con Picasso pu? essere considerato "l'apice" della pittura del novecento"....Francis Bacon...
Il suo studio spesso lo vedeva agire con immensa violenza nei confronti di ci? che aveva prodotto....e ci? che ha distrutto...ce lo siamo perso! Irreparabilmente.
Comunque torniamo alla musica.
Ric.

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mistersuperhip ha scritto:  

non vorrei che in mezzo alla folla ci sia qualche fior di bassista o musicista preparatissimo che si avvicini ad un certo momento e ti dica che fai cagare con quel basso o con quel solo....

Beh...in quel caso si tratterebbe di un emerito stronzo !...quindi un buon motivo per non curarsi di questa gente e del loro "parere non richiesto"  

L'ottica dovrebbe essere la seguente: se uno sale sul palco preparato, motivato, e sempre pronto a dare il massimo...di pi? non pu? fare, per cui se qualcuno da sotto non apprezza, nessuno gli vieta di girare le chiappe ed andarsene !...o diversamente...rimanere.

FF

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beh... se qualcuno venisse a dirmi che faccio cagare, la risposta sarebbe piu o meno "fino a prova contraria sul palco ci sono io e non tu, quindi vedidannatten'affanculo!"

ultimamente mi accorgo che pi? aumenta la sicurezza e pi? commetto errori (errorucci che si sentono poco, ma che comunque compromettono l'effetto che il pezzo doveva avere), in meglio per? sono pi? sciolto e non sembro uno stoccafisso.

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l'unica volta che mi si sono paralizzate le dita e stata la prima volta in assoluto che suonavo davanti ad un pubblico dopo di allora nessuna paura anzi il live mi esalta suono meglio che a casa mia  se sbaglio non me ne puo fregare un c..zo credo di essre un vero animale da palcoscenico .

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L'effetto dell'agitazione pre live a me da sonnolenza. Poi una volta sul palco arriva la scarica di adrenalina.  

L'unica volta che mi ? preso davvero male, tanto che non mi ricordo nemmeno il live, ? stato per ansia da prestazione:
sar? stato il confrontarsi con chi ? a ben altri livelli (eravamo diretti da Zanchini).

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dengia64 ha scritto:  

Ma dai Arber, ma quante cose devi fare quando sali sul palco??
Ric.

Beh sul palco poche, sbattere sul ride e crash, ogni tanto suonare qualche passaggio sul "Hammond" o pianoforte, mettici pure qualche passagio coll' acustica, fare il figo       ecc.
Poca roba rispetto a quello che bisogna fare prima dello spettacolo...
A volte vorrei tanto che ci fossero altri 3 o 4 Arber in giro, tra il mixer e le luci...   (che megalomane)(si pu? curare?  

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A me ? successa una cosa (credo)unica che, non so perch?, ha fatto si che non temessi i live:
durante la prima canzone del primo concerto ha cominciato a sanguinarmi il naso...boh, sara stata l'emozione, il calore, non avevo neppure sniffato!
ho continuato a suonare, con dita sporche di sangue, e cosi' il basso...grandissima serata!

P.S.Ho tenuto il sangue sul basso per un p?, era molto coreografico, poi mi sono accorto che faceva schifo e l'ho giustamente pulito

Ah, un po temo anch'io, pero, il giudizio degli altri bassisti, sapere che c'? un altro megabassaro mi eccita e mi spinge a dare il massimo

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ginospazzin ha scritto:  

P.S.Ho tenuto il sangue sul basso per un p?, era molto coreografico, poi mi sono accorto che faceva schifo e l'ho giustamente pulito

       


Comunque mi hai ricordato che l'unica preoccupazione sotto nel subconscio, che ho, ? proprio questa.
A periodo soffro pure io di sanguinamento del naso...
Se mi dovesse succedere live, darei le spalle al pubblico e senza muovermi troppo inizierei a inspirare fortemente col naso...
Spero non capiti cmq.
Eheheheh

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Mai caduto in preda a vera e propria paura...
Piuttosto un pelo agitato perch? il posto dove si suona comincia a riempirsi.

Per? sono sempre il pi? tranquillo tra tutti.
Prima di salire sul palco mi bevo una birra mentre accordo, chiacchiero con la chitarrista ansiosa cercando di calmarla, cerco di pensare ad altro...
Quando salgo son sempre l?, vicino al batterista, con dietro l'ampli e la riserva di liquidi (oltre alla mia borsa con effetti personali, cewing-gum e macchina fotografica)... se non mi ricordo un pezzo, improvviso cercando di mettere assieme i ricordi delle prove e dei miei esercizi casalinghi...

Le seghe mentali (e sono uno che se ne fa parecchie) le lascio per quando sono solo.
Ogni volta che suono da qualche parte, sono sempre in buona compagnia di amici...

Non vedo perch? dovrei rovinare l'atmosfera agitandomi e rendendola tesa

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"Ogni uomo sbaglia, un uomo che non ha mai sbagliato non ha mai fatto nulla nella vita"
R. Baden-Powell

God save the pentatonics.
The pentatonics saved me.

L'esperi?nsa l'? la mader de la sci?nsa

Ad ogni concerto ? sempre la stessa cosa: la paura di sbagliare prende il sopravvento, come se tutti stessero l? a guardare e sentire solo me, alla fine per? scopro che tutto il gruppo (che apparentemente si mostra sereno) ha le mie stesse paure e me ne accorgo quando quella che penso sia un'amnesia solo mia, in realt? ce l'hanno tutti quanti chi pi? chi meno e allora mi tranquillizzo e vado avanti senza problemi fino alla fine.
All'ultimo concerto per esempio dopo avere fatto per decine di volte un frase ho avuto un vuoto proprio all'ultima come se non l'avessi mai suonata ? ho dovuto faticare non poco per sostituirla con delle note che avessero un senso.

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scusate se non ho letto proprio tutti tutti i messaggi ma erano veramente troppi e lunghi!

direi che sono anche io nella media come detto di gi? da alcuni di voi:

prima di salire sul palco, panico, credo di non ricordarmi i pezzi...

una volta sul palco basta il primo pezzo per riscaldarmi e via mi rilasso e non mi importa pi? di niente, vado sicuro

solo una volta mi ? successo di non sentirmi sicuro dopo il primo pezzo: la volta che ho suonato davanti a circa 300 persone, mi sentivo troppi occhi addosso!

comunque ho fatto solo 4 concerti

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L'unica volta che son sprofondato nel panico per buoni 20 secondi ? stato prima di un'esibizione ad un concorso, con il basso, che nel soundcheck aveva funzionato alla perfezione, che mandava scariche all'ampli: togli e rimetti il jack, cambia jack, gira potenziometri... nulla!
In quella passa alle mie spalle il backliner del service e gli faccio (dovevo avere il terrore dipinto in faccia a colori fosforescenti): "Il basso si ? messo a mandare scariche all'ampli e non ho la bench? minima idea di cosa c**** gli succeda visto che nel soundcheck era ok quindi chiedi ad uno degli altri bassisti se mi pu? prestare il suo basso al primo cambio brano perch? con tutto sto casino del p**** d** verr? fuori una m****** pazzesca [seguono altri volgari sproloqui]"; lui mi guarda e mi fa "Sei sicuro?" ed io "S? [sproloqui]", lui si avvicina spegne l'ampli ed inserisce/toglie ripetutamente il jack con violenza nel basso, riaccende l'ampli e... tutto ok
Mi ha salvato da una crisi nervosa  


Nell'attesa pre-concerto (ovvero il lasso che va dal termine soundcheck al primo accordo del concerto) mi passa la fame e mi pervade un'euforia-mista-nervosismo, ma nulla di significativo (ed ? cos? sin dal primo vero concerto, grazie alla fiducia nel resto della truppa con cui condivido il palco attualmente ).

Ah, dimenticavo (anche perch? magari non ? elegante da dirsi ): 15min prima del via una bella orinata non si rifiuta mai.

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molto bello questo topic ric, veramente interessante ed istruttivo.

io suono da poco, con la band stiamo ancora preparando i pezzi e a parte qualche "prova" non ho mai affrontato un vero live.
sono sicuro per? che alla prima mi cagher? letteralmente addosso e non mi ricorder? neanche una nota .... ? una mia caratteristica, davanti al pubblico (anche se di modesto numero) mi prende l'ansia.

spero solo che questa ansia si trasformi (come molti di voi dicono) in energia da trasmettere agli altri.

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...ragazzi, grazie a tutti. Mi pareva interessante inserire tale topic nella mia rubrica.
E cos? ?.
Senza note polemiche tra i grandi bassisti intervenuti posso ricordare solo Fabio....oltre me.
Scherzi a parte mi piacerebbere leggera la visione di un musicista ad alti livelli..vedremo..magari un PM di preghiera..

Per?, trattando scientificamente e filosoficamnete il discorso direi che il Live ? la risultanza..profonda ma intensa ed immediata del rapporto che noi abbiamo....con noi stessi e..... con gli altri.
Raramente si verifica un evento cos? emozionante ....in condizioni positive intendo. Al musicista succede invece.
Il Live ? la prova di ci? che noi siamo, ci? che noi dimostriamo e quello che gli altri vedono e sentono di noi.
E' una considerazione profonda e molto poetica.
E' in fondo l'essenza e la ragione per cui...esite la musica.Il musicista e chi ascolta.Ric.

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E' bellissimo questo topic! dico la mia, pi? che paura prima di un live mi schizza l'adrenalina al cervello, sono eccitatissimo e vado su e gi? dietro al palco, mentre faccio i vari esercizi di riscaldamento ovviamente!!! Poi cerco di stare concentrato su quello che dovr? fare, di mettere a fuoco un p? il tutto. Per me l'esperienza del live ? una cosa fantastica, e poi sempre fedeli al motto di un mio amico chitarrista che suona hardcore, suonare ogni concerto come se fosse l'ultimo! E' l'essenza del live!!!

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Grazie a te dengia64 per l'(ennesimo )interessante topic

Mi viene da aggiungere che suonare con il gruppo attuale o suonare con il primo gruppo due anni fa presenta un abisso in mezzo... con i miei attuali compagni di avventura ? fantastico stare sul palco perch? comunque non ti senti solo, senti la presenza degli altri cinque e che tutti sono sul palco per concorrere a creare un'atmosfera e uno spettacolo ogni volta un po' migliore della precedente...
Ma volete mettere appunto l'adrenalina quando il pubblico sotto il palco risponde e si diverte con noi???

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^^^

Belle parole e bel topic Ric  

? da dicembre che non suono in pubblico...
stranamente l'ultima volta ho solo pensato a suonare e divertirmi,
? andata abbastanza bene.

approfitto per raccontare una piccola cosa che penso sia capitata a un p? di noi ...

anni fa prima di un concerto, ero molto teso, decisi di farmi una birra.
poco dopo mi sentii pi? tranquillo e a mio agio, suonai, and? tutto bene.
feci la stessa cosa per altre successive serate, e and? bene, per?
dovetti iniziare ad alzare il numero delle birre... da una media, erano diventate due ...

dopo alcune jam, non bastavano neanche pi? due birre per sentirmi tranquillo.

Decisi di darci un taglio netto.   da quel giorno, scelsi piuttosto di farmela addosso ad ogni esibizione...
io andavo a birra, altri miei amici salivano con i gradi, e alcuni di loro sono di fatto tuttora alcolizzati.

Lo zio Silvestro non vuole fare la morale a nessuno, ma ? molto meglio affrontare un piccolo disagio,
piuttosto che ritrovarsene due.  

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Belle parole, Ric...
...io i live li vivo proprio cos?...

Mi ricordo che al mio primo concerto, ero molto concentrato, sicuro di me stesso perch? i pezzi li sapevo a menadito, ma comunque con la paura della "prima volta"... poi, quando ho visto la gente ballare sotto di me (un momento che non scorder? mai) mi ? partito "il pilota automatico" e via gi? a suonare!  

In ogni concerto, poi, ? sempre stato cos?, sono sempre preparatissimo, ho sempre la stessa paura della "prima volta", mi scateno quando vedo la gente coinvolta...... spero sar? sempre cos?, sino a che avr? fiato in corpo.

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"Si, lo so che dovrei starmene con i piedi per terra, ma il cielo è infinitamente più bello."

Silvestro ha scritto:  

Decisi di darci un taglio netto.   da quel giorno, scelsi piuttosto di farmela addosso ad ogni esibizione...
io andavo a birra, altri miei amici salivano con i gradi, e alcuni di loro sono di fatto tuttora alcolizzati.

Lo zio Silvestro non vuole fare la morale a nessuno, ma ? molto meglio affrontare un piccolo disagio,
piuttosto che ritrovarsene due.

Secondo me ? pi? facile alcolizzarsi che combattere ogni volta un proprio disagio o una propria insicurezza... ed alla lunga sono convinto che il secondo approccio ripaghi di pi? [giusto per capirsi, non sono astemio ]

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....gisluz, mi dai lo spunto per sottolineare un altro importantissimo elemento nella gestione del Live.
I tuoi Pards. Gli altri elementi del gruppo.
Se non sei bassista solista (di questa figura parleremo pi? avanti).
Sono elementi che possono essere di aiuto fondamentale...ma anche elementi irritativi..che creano disagio.
Lascio cos? a voi la complessit? dei rapporti umani...signori...tutte le situazioni sono possibili tra musicisti.
Io adoro i musicisti puliti, che non senti tra un pezzo e l'altro....precisi..
Per?, va a gusti.
L'elemento amico-musicista nel Live ? fondamentale.

PS..poi vi lascio spazio ma devo ringraziare Marco, un amico neuropsichiatra...che pazientemente si ? beccato 2 ore di telefonate su questo tema..per aiutarmi..per aiutarci...Thanks Marco...? un batterista...
Ric.

Grazie sempre Silvestro, quando ti incrocio ? sempre un piacere.

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I primi live che ho fatto tranquillo... secoli fa!
Poi un p? la paura ? aumentata quando ho cominciato
a suonare su palchi pi? importanti, soprattutto perch? ho sempre
proposto musica propria con il gruppo e mi aspettavo buone impressioni.

Ora sono fermo dal live da quasi due anni, il gruppo con cui ho iniziato quest'anno si ? sciolto
ma credo che l'affiatamento e il "groove" contino molto, anche in 2  

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Ahah! Bel 3d Riccardo!

Vi lascio l'esperienza di uno che suona dal vivo da meno di 6 mesi.... io!
Sar? che sono nuovo dei palchi (ma gi? mi sto viziando con le piazze e i palchi del lungomare...), ma io son tranquillo come un pasci? mentre monto, faccio il sound check, dove scappa sempre una bella improvvisazione e fin li son tranquillissimo... appena mi cambio per salire sul palco... panico, ma di quelli brutti!

Uguale a quello degli esami (anche se dopo 49 esami ormai quasi quasi metto i piedi sulla scrivania del prof....).

Beh i 10 minuti prima di salire sono completamente nel pallone, fiatone, cammino senza sosta da una parte all'altra, mente vuota come se non ricordassi manco il mio nome e quando vedo i miei compagni tranquilli che scherzano e sfumazzano mi vien voglia di strozzarli... alcool? Dopo a manetta, ma prima... no, sarebbe un brutto trip!

Proprio un brutto trip!

Beh che vi devo dire, poi salgo sul palco e quando sento gli applausi, e Johnny (il cantante) che inizia a parlare... beh, resta solo l'adrenalina!
Mi sento padrone di quello che succeder? e da li ? tutta potenza, niente paura, niente pensieri, le mani sanno quello che devono fare e io mi concentro nel far divertire il pubblico!

Questo stato di estasi passa solo se il batteraio mi sbaglia qualcosa, mi giro, lo fulmino e da li fino alla fine del pezzo ritorno nel panico.... non mi pu? spezzare il groove!

Poi col brano nuovo, groove nuovo, vita nuova! E quando scendo son stanco come se avessi fatto una maratona, sudato come un rospo ma felice, quello sempre!

La mia salvezza ? la scaletta.... sono fisicamente incapace di ricordarmi la sequenza dei pezzi!  

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Il plettro? è come le parolacce, se posso evito... ma quando ci vuole ci vuole!
In ripresa dopo due anni di stallo... tornerò!

Vi parla uno che in giovent? ha sofferto di DAP (Disturbo da Attacchi di Panico), problema che ? riuscito a risolvere, riducendolo al livello delle altre normali ansie che contraddistinguono il suo carattere (di m****), solo quando si ? deciso ad affrontarlo seriamente per trovare il giusto approccio.

Verrebbe da dire che uno che ha dovuto fare i conti con questo tipo di problema sarebbe la persona meno adatta a ?mettersi a nudo su un palco?, secondo l?efficace metafora di dengia64? b?, non ? cos?: cagotto da concerto tanto e spesso, panico mai.

Anzi: l?aver dovuto affrontare la paura irrazionale ha poi facilitato molto l?approccio quando si ? trattato di gestire quella normale, perch? (diciamocelo): se si ritiene normale la paura di una relazione di lavoro, di un esame o di dover fare un discorso in pubblico, perch? non dovrebbe esserlo quella di esibirsi in concerto?

Qualche esperienza personale, che questo ? il succo del topic:

-    Innanzitutto un raccontino sulla mia primissima esperienza live: ? un po? romanzato, ma rende l?idea.

-    Keith Jarrett, quando arriv? a Colonia, sul palco dove avrebbe di l? a poco eseguito e registrato lo storico ?K?ln Concert?, era in uno stato pietoso; aveva viaggiato malissimo, mangiato peggio, ed era inc****** come una pantera, oltre che per tutti i contrattempi e i disagi che aveva dovuto affrontare, per il fatto che aveva trovato sul palco un piano sgrauso invece di quello che aveva chiesto, e che era per di pi? accordato bene solo nella parte centrale della tastiera? e sal? su e registr? il K?ln Concert! Devo ammettere che per me non sempre i concerti in teoria pi? comodi sono poi stati anche quelli pi? sereni: questo per dire che il fatto di non avere la mente occupata dai problemi da risolvere pu? far s? che uno si metta a fantasticare, farsi i film, e mettersi cos? in una condizione mentale favorevole all?ansia; personalmente ho trovato efficace, durante il pre-concerto, distrarmi, far cose, parlare con la gente, tenere insomma lontane le classiche seghe mentali, che quelle il pi? delle volte stanno alla base dell?ansia.

-    Il pre-concerto, appunto, ? l? che sta la maggior parte del problema: la paura anticipata, e autoalimentante, di non essere all?altezza? che poi sali sul palco e per la stragrande maggioranza delle volte tutto sparisce, magicamente. Il succo sta nel pi? banale dei proverbi, un po? corretto per l?occasione: il diavolo, quando lo si incontra, ? sempre molto, ma molto meno brutto di come lo si dipinge prima... e certo, altrimenti come farebbe a fotterci?

-    Come l?amico Arber, anche io soffro molto pi? di ansia da studio che di ansia da palco? e a pensarci ? anche pi? grave: in studio se non sei sereno e sbagli troppo van via del bel tempo e dei bei soldi; l? trovo pi? funzionale il rilassamento, tipo distendermi, chiudere gli occhi, estraniarmi un po?, insomma.

-    Considerazione finale: a me ? servita molto l?inversione delle parti, su suggerimento di un amico regista di teatro. Cio?, in un concerto partire dal presupposto che tu sei su , sul palco, gli altri sono gi?, in platea, e provare pensare a quante volte, dalla platea, avresti dato via il c*** per poter essere al posto di chi si stava esibendo in quel momento. Perch? fra attore e spettatore non ci sono santi: ? il primo che comanda, che ? in una posizione di forza. Prendiamone quindi coscienza, e facciamo nostra e sfruttiamo questa forza.


FG

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"Se la nave affonda, prima le donne e la sezione ritmica!" (Jack Pastorius, padre di Jaco); "Less pipes, more music... " (Gianni)


* Odyssea * Frammenti Diatonici * Chorus Insubriae *

io personalmente sono stato tesissimo prima (e poi anche durante) del mio primo concerto circa 5 anni fa.... suonavo da 2-3 mesi e abbiamo suonato alla festa del paese... un disastro totale... ad un certo punto ognuno suonava completamente a caso... con il senno di poi avremmo evitato di dire "si" quando ci han chiesto se suonavamo...  

dopo 5 anni, 4 gruppi, una 60ina di concerti nel nord italia e all'estero (di cui cinquanta negli ultimi 12 mesi), 1 demo e 1 disco completo (in uscita a breve) e tanto studio ed esperienza live, direi che non ce molta tensione prima di salire sul palco...  ce l'adrenalina quando sei su, quando la gente risponde e fa casino con te, ma tensione in senso negativo sta a 0 ormai...    

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