Vertigoblu, partiamo da un presupposto:
il "suono" è un dato soggettivo e del tutto incalcolabile.
e questo secondo me deve essere il fulcro di tutto.
per fare un esempio molto banale, abbiamo Fender che propone due dei modelli più diffusi di basso elettrico (nonchè di chitarra elettrica), usati su miliardi di dischi, il Precision ed il Jazz Bass.
sono due bassi che suonano inequivocabilmente in maniera diversa, coprendo uno spettro di frequenze totalmente diverso.
Leo Fender fin dai primi anni 50 prediligeva i suoni brillanti e metallici, tanto che il Precision con lo split coil non era il suo preferito, ed il primo Precision suonava molto più brillante ed aperto.
nella sua vita ha infatti sempre prodotto strumenti "più brillanti" uno dell'altro, dal Jazz allo Stingray, fino ai G&L con tonnellate di output ed elettronica che boostava alti e bassi.
a Leo Fender facevano schifo le corde lisce, ad esempio, e Fender non le ha introdotte fino al 1959. quando sono diventate le più diffuse, hanno iniziato a montarle di serie sui loro strumenti, ma nel frattempo Leo ha venduto tutto e si è messo a progettare elettroniche attive con boost sulle alte
eppure sui dischi degli anni 60 e 70 sentiamo quasi solo corde lisce, sentiamo addirittura la sordina al ponte per diminuire il sustain, perchè di fatto erano i musicisti ed i produttori a decidere cosa funzionava.
quando qualche pioniere (Entwistle, Squire ecc) sconvolgeva il ruolo del basso, il mondo si adattava piano piano.
quindi la "bellezza" del suono è un dato soggettivo, non calcolabile, non "inscatolabile".
suona meglio un Jazz od un Precision? suonano meglio le corde lisce o ruvide? dipende tutto da quello che abbiamo in testa noi.
ci lamentiamo dei "dead spot" dei nostri strumenti e cerchiamo (come han fatto i produttori nel corso degli anni) di eliminarli, ma se andiamo ad ascoltare i dischi del passato, spesso e volentieri quei dead spot si sentono chiaramente e fanno parte del suono, senza considerare il fatto che ai tempi si prediligeva il suono "corto" con tanto attacco.
ecco che anche i difetti liuteristici, i difetti "organici" del legno, da un lato possono essere considerati un problema da risolvere, dall'altro sono invece parte integrante del suono e della sua "naturalezza".
tempo fa, cercando informazioni sul basso Manson che si è fatto fare John Paul Jones leggevo commenti tipo "
non capisco questi bassisti, che si fanno fare strumenti moderni ed anonimi, quando hanno fatto la storia con quei bei Fender così caratteristici".
ma questi "commentatori" non tengono mai presente il fatto che certi musicisti si evolvono, suonano in tanti contesti diversi da quelli "degli anni d'oro", hanno cambiato sonorità, cercato nuove sonorità, ed hanno quindi necessità diverse rispetto ai tempi, o banalmente non erano contenti di quello che avevano ai tempi ma non avevano la possibilità di cambiare, vuoi per motivi economici, vuoi per mera tecnologia dell'epoca.
ed infatti John Paul Jones non ha aspettato molto per farsi fare bassi attivi e moderni da Alembic, ancora nella prima metà degli anni 70.
cosa è quindi il "suono bello", il "suono migliore", se non quello che serve a noi nello specifico contesto in cui suoniamo?
se devo fare una cover di un pezzo motown o stax tenderò a ricercare quelle sonorità, ma se ascolto i Commitments, sento un suono di basso moderno e brillante, in che contesto? nelle cover di pezzi motown, stax, ed r'n'b in generale
Citazione:
Uno Yamaha BB2000 o 5000, per quanto leggendari, sono davvero meglio come suono dei contemporanei giapponesi BBP35? (Questa domanda non è solo retorica, sono curioso veramente XD)
qua subentra un altro discorso, che è quello della qualità costruttiva, della cura liuteristica e del "progetto" alla base di tutto.
oltretutto subentra un secondo discorso fondamentale: Yamaha non ha mai replicato i suoi strumenti, al contrario di Fender.
se prendiamo "un Precision", che sia degli anni 60 o del 2024, comunque abbiamo per le mani un Precision, spesso addirittura con le stesse misure e finiture dell'epoca per replicarlo in modo coerente per i feticisti (ci rientro anche io, lo so bene
).
se prendiamo un BBP34 abbiamo un basso con caratteristiche diverse da un BB3000, se non per l'aspetto estetico. i pickup sono diversi, la costruzione è diversa, i legni sono diversi, e sono diversi i tempi per il quale è prodotto.
il BB3000 suonava simile ad un Warwick/Spector, molto diverso da un Fender pur essendo passivo, mentre il BBP34 suona più simile ai Fender.
perchè? perchè il BB3000 veniva prodotto a metà anni 80, in un periodo in cui Fender era in disuso e si prediligevano i suoni brillanti e moderni, spopolavano gli strumenti attivi ed il musicista cercava quello, non il vecchio Fender medioso e legnoso.
Citazione:
Forse il leggere “Made in USA” dietro una paletta a forma di libro ci spinge a giustificare una spesa da 3000€, a fronte di una presunta qualità più alta che un Ibanez o un Cort prodotti in Indonesia non potranno mai raggiungere?
altro discorso ancora, e qua si entra in un altro campo: la qualità
costruttiva e dei materiali, cosa che in tanti altri topic abbiamo affrontato.
una Gibson da >3000€ ha materiali migliori, a partire dai metalli con cui sono fatti ponte, meccaniche e tasti, ed esce da una linea di produzione diversa.
se prendiamo un Ibanez Prestige made in Japan, come possono essere le chitarre usate da Steve Vai, Joe Satriani e Paul Gilbert, abbiamo in mano strumenti di livello altissimo.
se prendiamo l'Ibanez GIO da 150€ ovviamente abbiamo altro per le mani.
non è un paragone sensato, perchè sono linee di produzione totalmente differenti. si pagano materiali diversi, personale diverso, "prestigio" diverso, come per qualsiasi cosa.
un Casio da 15€ perde meno secondi di un Rolex, ma il Rolex costa 200 volte un Casio.
la differenza sta nel fatto che col Rolex volendo ci puoi anche piantare i chiodi (esagero, Chef Tony style, ovviamente), il Casio dopo sei mesi ha il cinturino rotto e costa meno comprarlo nuovo, e se per caso ci finisce sopra dell'acqua, addio.
Citazione:
Sono fermamente convinto che l'odierno sia meglio, semplicemente perché oggi troviamo tutto ciò che vogliamo ai prezzi che vogliamo, poi subentra tutto il resto...
il problema del "vecchio è meglio" oggi è secondo me diverso, e mi ricollego al mio topic sul Vintera II 60, che penso sia quello che ha fatto scaturire il tuo discorso:
io ho a casa un Classic 50 prodotto nel 2016, identico ad altri che ho avuto negli anni, curatissimo nei dettagli, fatto in generale molto bene, cablato benissimo ed a cui non ho dovuto fare niente più che il
setup, e son due anni che lo suono, abusandolo con corde enormi senza che faccia una piega.
il Vintera II, che costa di più (anche se il costo è rapportato ad un discorso di inflazione ecc...) ho dovuto sistemarlo su diversi tasti ed ho trovato l'elettronica non collegata al ponte, con ronzii indecenti, ed ho dovuto sistemarla io con il saldatore, nonchè fare una schermatura completa.
considerando il costo (1200€), lo strumento non lo definirei "suonabile" così su due piedi, e siccome in Italia 1200€ è ancora uno stipendio medio, mi sembra assurdo che dalla fabbrica possa uscire un prodotto del genere a quel prezzo, a cui effettivamente manca un pezzo del collegamento, che non è risolvibile in maniera semplice (bisogna saper saldare ed avere saldatore e cavi, nonchè la manualità per smontare tutto eccetera).
questo è un dato di fatto, quindi un "vecchio" basso della stessa serie è fatto oggettivamente meglio, per quanto legni ed hardware siano identici.
svista durante la produzione? noncuranza? controllo qualità inesistente? operai al primo giorno di lavoro?
vai a sapere, fatto sta che non consiglierò mai un Vintera II, mentre già i Vintera 50 della serie precedente erano impeccabili, e ne ho avuti sotto mano due o tre di amici.
ma già se prendo un Mexico Standard degli anni 90 ed uno di oggi, so' la stessa identica cosa, non hanno cambiato una virgola se non i colori disponibili
se prendo un USA Standard/Pro/ProII di vent'anni fa o di oggi, ho esattamente la stessa qualità, laddove può capitare un esemplare meno impeccabile.
poi magari gli Ultra II sono brutti e sembrano meno curati delle serie precedenti (top raggiunto con la serie Deluxe 2010, poi solo in discesa), ma hanno lo stesso hardware e la stessa qualità generale, hanno solo tolto i fronzoli estetici.
e questo perchè parliamo di strumenti che ogni manciata di anni vengono riproposti uguali a se stessi, con piccole modifiche.
è un discorso che con Yamaha, Gibson, Ibanez e tanti altri non si può fare, perchè ogni anno il catalogo è diverso.
il TRB6p che abbiamo Lucio ed io è stato prodotto per pochissimo tempo (singolo truss rod, pickup più spostati verso il ponte), e sostituito dopo poco dal modello con doppio truss rod e pickup più verso il manico.
e già così son due bassi diversi, che suonano in modo diverso.
poi la serie TRB6pII ha introdotto i soapbar, cambiato legni ed hardware, e quindi è "diversa", di "TRB" ha solo il nome e un vago ricordo estetico, ma anche la forma è cambiata.
stessa cosa tutti i BB, di cui producevano una valanga di modelli per tutte le tasche, dal BB200 ed il BBIV fino al BB3000 e 5000 (addirittura in versioni con intercorda stretta e larga, attivi e passivi, con switch o VVT), e che suonavano tutti in modo diverso.
il "BB" era solo un forma estetica.
ecco, se vogliamo paragonare "tecnologicamente" un BB3000 ed un BBP34, ti posso dire che il nuovo è meglio: le meccaniche del 3000 (anzi, dal 1200 in su) erano pesantissime, con una costruzione arcaica che prevedeva l'uso di uno strumento specifico (una sorta di pinza) dato di serie, e perso da tutti, per stringere il cilindro che unisce braccio e rotella, sono meccaniche che, quando smonti la corda, si smontano perchè i pezzi avvitati tra di loro si svitano, e devi andare di pinza per stringere.
me le sono trovate in mano più di una volta, finchè con tanto WD40 non sono riuscito a fare in modo che non si autodistruggessero ad ogni cambio corde.
il ponte è un lamierino super basilare, ed il vano elettronica è talmente fitto di cavi e cavetti, pur avendo solo due pot ed uno switch, che non si vedono i potenziometri
ecco, "vecchio è meglio" un par di palle in questo caso.