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Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere"
Autore Messaggio
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
cambiare titolo alla discussione.grazie.




poi magari parliamo delrapporto tra  scrittura e canzoni  tra linguaggio e  comunicazione
significato e significante

Greimas e  Wittgenstein
 




Io uso: solo le dita
 
maceric Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
avatar digomma, chiaro, ma non si deve per forza "far piacere" qualcosa, piuttosto capire perchè non piace ed analizzare  

i Queen è facile che non piacciano, ma sfido qualsiasi musicista a non riconoscerne le ineguagliate capacità musicali, stilistiche e lavorative.

giusto appunto citando Deacon, forse uno dei bassisti con più gusto in assoluto, sempre dimenticato perchè poco vistoso o poco esibizionista nelle linee, ha tirato fuori cose come questa:


YouTube Link


il background classico di questi musicisti si sente tutto, e non è un caso che Deacon abbia del tutto abbandonato la musica dopo la morte di Mercury, salvo un paio di apparizioni a tributo.

gusto, tocco, liricità e solidità ritmica, armonici, silenzi perfetti...
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
maceric ha scritto: [Visualizza Messaggio]
poi magari parliamo delrapporto tra  scrittura e canzoni  tra linguaggio e  comunicazione
significato e significante

Greimas e  Wittgenstein
      Maceric, discorso troppo complicato per un cavernicolo come il sottoscritto!!         Quassù si va ancora in giro vestiti con pelli d'orso e con elmi con le corna!!         ...discendenti dei Longobardi...       Salve a Tutti!
 




Io uso: plettro e dita
 
Ultima modifica di digomma il Mar 24 Mar, 2020 16:06, modificato 1 volta in totale 
digomma Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
digomma ha scritto: [Visualizza Messaggio]
     Maceric, discorso troppo complicato per un cavernicolo come il sottoscritto!!         Quassù si va ancora in giro vestiti con pelli d'orso e con elmi con le corna!!         ...discendenti dei Longobardi...       Salve a Tutti!



Sergio... è ironia, giammai sarcasmo    
 




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maceric Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
avatar maceric, Sì, lo avevo intuito...        scherzavo sul fatto che tu, a volte, parli difficile... E sul fatto che qui ci vedono un po' come barbari...  Che poi io sarei mezzo emiliano pur se nato qua!      Salve a tutti!
 




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digomma Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
avatar digomma, sempre barbaro rimani. la Magna Grecia  era danartra parte    
 




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maceric Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
Riporto su questo argomento, ispirato dal recentissimo pippone mentale, scatenato dalla chiusura della G&L, che ha degenerato nella discussione sulla presunta fine della musica suonata e  del “musicidio” ad opera dell’AI.
Sto suonando attualmente in due gruppi, uno il mio storico ritrovo della RSA, dove suoniamo West Coast e qualche brano Motown, l’altro invece è una tribute band a Claudio Baglioni. La complessità armonica e gli arrangiamenti elaborati della tribute band mi hanno costretto ad ascoltare, per trascrivere le mie parti delle versioni scelte dal cantante, l’ascolto di diversi Live e versioni studio. Le versioni live che suoniamo vengono principalmente dal concerto a Londra del 2010, dove Mario Guarini veste i panni del gregario, bello solido, con gran tiro e qualche bastardata qua e là. Qualche versione invece arriva dal concerto “Note di Notte” del 1985. Ecco..lì invece suonava una specie di Pastorius incazzato nero, con sprazzi Milleriani, Maurizio Galli. Nonostante entrambi siano due virtuosi, gli approcci sono totalmente diversi. Guarini, come dicevo, è  quasi nascosto dalla sontuosità degli arrangiamenti, Galli quasi “davanti”, con un fretless con il pick up al ponte prevalente. Chi mi piace di più? Io non ho dubbi..Galli mi ha ammazzato. Un tiro pazzesco, un suono bellissimo, echi di fusion di quegli anni tanti fill, belle intro, perfino un assolo. Poi però mi rendo conto che probabilmente sono io che essendo figlio degli anni 80 sono più legato a quel modo di suonare . Forse  nonostante l’internet, i gruppi alla Dirty Loops dove il virtuosismo bassistico è funzionale al progetto, nel pop attuale il ruolo del basso rimane quello del gregario, anzi, del gregario sommerso. Insomma, la difficile nota invisibile, evocata dalla firma di ganesh, in questi anni è sempre più usata, nei concerti delle star nostrane ma io non so ancora dire se quello che piace più a me, rispecchi il ruolo del bassista. Voi come la vedete?
 




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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
^^^
Secondo me non c’è una risposta giusta, dipende molto dal contesto. Certi brani richiedono una linea di basso più solida e semplice per funzionare, altri invece rischiano di rimanere mosci se non ci pensa il basso a risvegliare il pezzo.

Uno dei miei Moby Dick musicali, un brano che vorrei imparare a suonare bene un giorno, è un banalissimo pezzo pop di un gruppo di idol giapponesi, che per qualche motivo non chiaro ha una linea di basso slap ipertecnica che tiene in piedi l’intera canzone.
Nel punk, in cui la complessità musicale non è molto di casa, non è raro trovare bassi in primo piano che si sbizzarriscono, come nei Rancid per esempio.
Al contrario, in gruppi come gli AC/DC, in cui viene richiesta una ritmica precisa e funzionale, il basso quello fa, e per quanto Williams sia un ottimo bassista non lo abbiamo mai visto lanciarsi in virtuosismi sul palco.
Se andiamo in America, Jack Casady quando suonava nei Jefferson Airplane non ha mai fatto un pezzo normale, ha sempre improvvisato in modo selvaggio su tutto ed è complicatissimo tirare giù ad orecchio le sue parti, specialmente nei live. Eppure, per ammissione stessa del gruppo, il suo basso era le fondamenta del suono stesso della band, quello che la distingueva dal resto della scena rock e che teneva in piedi il loro sound acid rock.
Phil Lesh ha dovuto inventarsi un modo di suonare nei Grateful Dead: in un gruppo così pieno di suoni, che ha fatto del “wall of sound” il suo marchio di fabbrica, ha capito che per poter dare qualcosa in più alla loro musica non poteva fare una ritmica normale, perché sarebbe stato sommerso da altri layer di suoni e strumenti, per cui ha optato per suonare in modo melodico e libero intorno alle linee vocali e di chitarra di Garcia, riuscendo così ad arricchire il suono della band e ritagliare uno spazio al suo basso.
Peter Hook al contrario si è ritagliato il suo ruolo solista nei Joy Division con prepotenza, litigandoselo letteralmente col chitarrista. Alla fine è andata bene (per il gruppo, non per il chitarrista), ma è più probabile che situazioni così finiscano in disastri.

Per rimanere in Italia, pensiamo ai Pooh (che sono la più importante band del nostro paese, volenti o nolenti): anche qui Canzian, nonostante sia un musicista coi controcabasisi, riveste il classico ruolo del bassista: linee ritmiche abbastanza semplici ma funzionali al brano, senza però rinunciare a mettere un po’ di melodia qui e là alla McCartney. Non si nega momenti da protagonista, ma rimangono contenuti ad assoli o a certi brani col Fretless scritti per questo scopo.
Fogli invece, nei primi dischi, aveva uno stile più libero e caotico, molto garage rock e in linea con lo spirito degli anni ‘60, ma spesso queata cosa si declinava in mancanza di solidità ritmica e linearità del pezzo. Però oh, erano gli anni ‘60: lo stile era quello ed era moderno e caratteristico.

Potremmo continuare per chilometri di testo a portare esempi, ma la risposta alla tua domanda è,secondo me: dipende
Dipende da cosa il pezzo richiede. Dipende da cosa gli altri strumenti nella band fanno, da quali spazi rimangono liberi, dalla ritmica del pezzo e da chi ricopre il ruolo ritmico se il basso è solista e virtuoso.
Il basso può aggiungere moltissimo ad un pezzo se si concede un ruolo più in primo piano, ma è fondamentale che non lasci vacanti le fondamenta ritmiche del brano (altrimenti crolla tutto) e che non cerchi di infilarsi a forza nello spazio degli strumenti lead, se questo spazio non c’è, altrimenti si crea solo un casino melodico che qualunque produttore annienterebbe (giustamente) sul nascere
 




Io uso: plettro e dita
 
Vertigoblu Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
avatar Alexce69,
facendo una doverosa premessa (aka la scoperta dell'acqua calda) ossia che il ruolo del bassista è quello di essere sempre, assieme al batterista, la spina dorsale di una band, secondo me ci sono momenti caratterizzati dal contesto a 360° (genere musicale - epoca - lavoro in studio - esibizione live ed altro) in cui il basso può stare più "davanti" o "dietro".

Prendendo un esempio nettamente differente da quelli da te citati, su "One Slip" (Pink Floyd) in studio il buon Gilmour & co hanno assoldato l'immenso Tony Levin che fa al solito un impeccabile lavoro da "gregario", ossia le cosiddette poche note al posto e momento giusto.

Nella versione live (ad es. quella che sta su "Delicate Sound of Thunder") invece l'ottimo Guy Pratt ci ha inserito un bass solo che per quanto mi riguarda non è assolutamente fuori contesto.

Quale delle due versioni mi piace di più: quella di Guy Pratt.

Ma. ripeto per me non c'è una regola scritta se il basso debba stare più avanti o più dietro.

Un altro esempio al volo: su di un altro brano tipicamente anni'80, quindi roba per noi vegliardi, e parlo di "IT hurts to be in love" di Gino Vannelli il ruolo del gregario viene svolto da Jimmy Haslip (un mostro del 6 corde tipicamente in ambiti jazz-fusion) che svolge un ruolo PERFETTO su tale brano: le classiche 4 note con qualche sporadica variazione, e lì francamente un basso più in avanti lo riterrei decisamente fuori contesto.

Quindi concordo pienamente con Vertigoblu che non c'è una regola scritta al riguardo.

Concludo dicendo che quello che assolutamente NON sopporto è quando il basso letteralmente sparisce nel mix: l'esempio principe per me è l'album di Antonello Venditti "Benvenuti in Paradiso" ove faccio veramente fatica a percepire cosa suona l'ottimo Fabio Pignatelli.

Quindi, che siano meglio o tante o poche note dipende, ma il basso in ogni caso si DEVE sentire.
 




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Ultima modifica di Lucio72 il Sab 27 Dic, 2025 11:08, modificato 1 volta in totale 
Lucio72 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
Concordo pienamente con l'ultima frase del messaggio di Lucio.

Anche con il resto, ovviamente, ma quella in particolare è Vangelo per come la vedo io.
Sicuramente dipende tutto dal contesto del brano, ma sinceramente non vedo perché il fatto che una o più note restino "invisibili" (per citare la famosa frase in firma al Boss, che spero non mi bannera per questo!   ) debba essere necessariamente un pregio.


https://i.postimg.cc/GmLFBnK9/IMG-20251227-122817.jpg

Dal libro Rush di Jon Collins. Geddy Lee (non proprio l'ultimo degli stolti, direi!) spiega perché apprezzava Jack Bruce.


Salve a Tutti!
 




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Ultima modifica di digomma il Sab 27 Dic, 2025 12:33, modificato 1 volta in totale 
digomma Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
^^^^
Gli altri, per me, hanno già detto tutto.

Io sono del parere, che se si suona in una Tribute, si dovrebbe rispettare il più possibile il pezzo originale; ma allo stesso tempo, se negli anni lo hai costruito, devi suonare con un tuo stile; o almeno con quello di due versioni dello stesso brano, con quello che è più vicino al tuo modo di suonare e che ti rende più efficace col pezzo, suonato col gruppo.

Per me il basso si deve sentire; a prescindere di un suono stile anni 60, o più moderno degli 80.
Tutto sta nel fraseggio; quello è personale; ed è quello che farei anche esaltare, se funzionale.
 




Io uso: plettro e dita
 
darry Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
avatar Alexce69, secondo me in questo caso sta tutto nel dettaglio del periodo storico.

1985 contro 2010: da un lato il boom del basso "fusion", il periodo dei pickup al ponte, dei suoni nasali, del fraseggio sfrenato, che usciva di più nei live che non in studio, dall'altro un periodo in cui il basso "fusion" era ormai parte del passato.
arrangiamenti diversi, necessità diverse.

il tutto poi penso andrebbe anche confrontato con le versioni in studio, anche queste legate al periodo storico.

avatar Lucio72, ma sai che non sono d'accordo?

cioè, mi vengono in mente pezzi con questo:

https://www.youtube.com/watch?v=iyy...LAUDq2M&index=6

è un disco in cui a seconda del brano il basso è più o meno presente.

ma pure qua: https://www.youtube.com/watch?v=fMz...LAUDq2M&index=8

pure in "Dolce Enrico": https://www.youtube.com/watch?v=gy_...LAUDq2M&index=4

poi certo, in "Amici Mai" è meno presente, anche a livello di fraseggio, e si punta più su synth ed archi, mentre in "Benvenuti in Paradiso" è il motore ritmico costante, ma forse stando quasi sempre sul Re basso, sotto al Mi, risulta meno presente.
è anche pieno di fraseggi, sincopi e controtempi nel ritornello, non mi pare si senta poco, anzi

sono molto di parte su Venditti, ho suonato per anni in un paio di tribute band, quindi le so proprio a menadito  

PS: su quel disco non c'era Pignatelli, ma Lo Giudice, almeno così mi ricordo dai crediti sulla musicassetta, e mi conferma wikipedia.
credo che Pignatelli su quel disco abbia curato gli arrangiamenti, ma non suonato, vai a sapere come mai. nel live "Da San Siro a Samarcanda" invece c'era Pignatelli, per altro con un basso strano che non sono mai riuscito ad identificare, causa il fatto che non viene mai inquadrato se non da lontanissimo, e la ovviamente bassa qualità video delle riprese
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
avatar Pier_,
come al solito ti sei risposto da solo: quello è un disco ove il basso "è più o meno presente": guarda caso hai citato diversi brani che meno mi interessano di quel disco  

Per intenderci: su "Amici mai" si ascolta un fretless ma veramente alla lontana per poi sparire quasi del tutto nel mix.

Poi su "Noi" si percepisce alla lontana una sorta di basso slap, ma veramente alla lontana. Giusto a partire da 4.15 quando la batteria si zittisce un attimo si percepisce finalmente un pochino di più il nostro strumento.

No, non è questo il tipo di mix che mi piace.

Se non ce lo hai presente ascolta il già citato Gino Vannelli con Jimmy Haslip al basso: ogni singola nota è chiaramente percettibile. Questo è il basso per come lo intendo io nel mix (e non parliamo di jazz fusion).

Ah, un'ultima cosa: si da caso che io possieda il CD da quando uscì l'album di Venditti e al basso sono creditati Adriano Lo Giudice (grazie per avermelo ricordato) e Fabio Pignatelli.

Come già dissi ad un altro utente (guarda caso sempre per Pignatelli non citato   ): lascia stare Wikipedia, spesso è fonte di mancanze e stronzate.

EDIT: discussione trovata -> https://forum.megabass.IT/viewtopic.php?f=29&t=97167
Massimo Buzzi (RIP) al basso...  
 




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Ultima modifica di Lucio72 il Ieri alle 18:38, modificato 7 volte in totale 
Lucio72 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]
avatar Alexce69, secondo me in questo caso sta tutto nel dettaglio del periodo storico.

Questo  senza ombra di dubbio.
In questi giorni mi sto facendo un culo quadro e devo dire che se le versioni del 2010 le sto portando a casa abbastanza agevolmente, eliminando alcuni fill supersonici di Guarini in sedicesimi a 165 bpm, le parti di Galli del 1985 le devo semplificare parecchio. La cosa che mi colpisce è come Galli riesca ad essere estremamente funzionale al brano, nonostante infarcisca i brani di ghost e fill. Che gran bassista..ascoltarlo è un piacere. Questo progetto mi ha costretto ad ascoltare, trascrivere, studiare le parti con le tracce della batteria originale isolata (santo moises). Indipendentemente se proseguirà o meno, una bella opportunità.
 




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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
avatar Lucio72, no ma chiaro, solo che mi ricordavo che in quel disco c'erano comunque brani dove il basso è bello presente  
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
Aggiungo anche l'averli vissuti quei tempi, che magari hanno formato il proprio gusto personale.

Per esempio, nulla togliendo alla bravura a 360° del buon Galli, musicista straordinario, la mia opinione sul live citato da avatar Alexce69, è completamente opposta. Per il mio gusto personale è costantemente in overplay, dandomi quasi un senso di irritazione, per nulla funzionale al brano, così come il suono.

Ma questo ascoltato nel 2025 da me che negli anni '80 non ero nemmeno nato e posso invece capire che fosse quello il modo di suonare e di intendere la musica, cosa che però al giorno d'oggi è stata rivalutata parecchio. Oltre agli addetti ai lavori smanettoni è difficile che piaccia un modo di suonare del genere oggi.

Inoltre son d'accordo anche sul fatto che una roba è la rec in studio, dove anche negli anni '80 si rimaneva comunque più "sobri", l'altra il live.
 




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"Se stai registrando un disco punk e le tue registrazioni durano più di una settimana... Beh, stai sicuramente sbagliando qualcosa!" Steve Albini
 
BassDome Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Ruolo Del Bassista - Aka "fare Il Proprio Mestiere" 
 
BassDome ha scritto:  

Inoltre son d'accordo anche sul fatto che una roba è la rec in studio, dove anche negli anni '80 si rimaneva comunque più "sobri", l'altra il live.


Premesso che anch'io ho vissuto in parte quei tempi (purtroppo o per fortuna.....); confermo anch'io che, almeno all'epoca, fermo restando le influenze, inevitabili, provenienti dai bassisti americani e britannici dei 70 e primi anni 80 (cui menziono che il mio primo maestro, allievo di un giovanissimo Gullotto, mi prestava dischi di Pastorius e Level 42, giusto per rendere l'idea; e moltissimi erano così); che un conto è come si suonava dal vivo (all'epoca diversamente da oggi si tendeva un po' di più a sovrasuonare anche nel pop, ma all'epoca e fino a tutti i 90 ai giovani piaceva anche così; non dimentichiamoci che in quegli anni ci siamo anche sorbiti l'epoca degli shredders della chitarra, una roba da palle per terra alla lunga).
Però è anche vero che se si ascoltano, ad esempio, i Pooh, Red Canzian suonava in modo totalmente diverso nei dischi ed in modo totalmente opposto nei live di quegli anni. Esempio lampante è il disco Palasport. In quel caso il buon Red, suona con molti più fraseggi e con molti riempitivi.
Personalmente questa differenza piace; fa vedere un bassista riesce a mostrare un'attitudine diversa, se vuole.

Secondo me, ripeto, se nella band funziona, uno deve suonare con il proprio stile; attenendosi in parte anche alle sonorità richieste oggi.
 




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Ultima modifica di darry il Oggi alle 15:55, modificato 1 volta in totale 
darry Invia Messaggio Privato
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