cotess, tanto di cappello! non c'è altro da aggiungere ad un'esperienza del genere.

Citazione:

Comunque, le situazioni da te descritte, ossia gente che inforchetta e tracanna e si fa i cazzi suoi, le ho vissute pure io sia suonando sia inediti che cover: il problema eravano semplicemente noi come gruppo che ci ostinavamo a suonare anche in locali ove la musica veniva proposta non come punto focale della serata, ma come un di più, percepito anche come rottura di coglioni dagli stessi avventori del locale.

esatto, spesso pur di suonare ci si butta su tutto.

Citazione:

In qualche maniera tra noi che suonavano ed il pubblico che ballava e ci seguiva si creava una sorta di sinergia, e non mi sono mai più divertito come allora in altre situazioni che poi ho avuto.

sono terribilmente d'accordo, e già lo dissi in qualche altro topic, che quando il pubblico si diverte io mi diverto molto di più, qualsiasi cosa suoni.

però la mia vera "guilty pleasure" è la situazione "gruppo da matrimonio" con la gente che fa le richieste   sarà che per una vita ho suonato ai falò, nelle serate con gli amici, e conosco un sacco di canzoni, e quindi non mi crea problemi quando mi chiedono "la sai Agnese?", però a me diverte proprio suonare con un pubblico che partecipa attivamente.

quest'estate ad esempio son stato a suonare in duo chitarra e voce a Stromboli, una settimana come musica fissa nel locale della piazza principale.
di solito suonavamo tra le 22 e le 24, per la parte "fine cena/dopocena", quando rientrano i gruppi di escursioni, e la gente esce dagli altri ristoranti e va in piazza a bersi una cosa.

noi facevamo un repertorio "colto" di cantautorato del sud (balistreri, battiato, consoli, modugno, pino daniele...) e suonavamo come sottofondo, non come attrazione principale, quindi la risposta del pubblico variava in base al pubblico del giorno.

una sera, che diluviava, tutti sono costretti ad abbandonare le terrazze, quindi tutto il pubblico si concentra nella sala coperta dove suonavamo noi, ed è stato il delirio  
richieste di ogni tipo, gente che ballava sui tavoli, ho rispolverato tutto il repertorio "da falò" e mi sono divertito un sacco, a scapito della povera cantante che ne sapeva la metà e rosicava perchè il repertorio "colto" non lo cantava nessuno.

PS: discorso "studiare le canzoni", ieri mi son chiuso a studiarmi la chitarra di I Want You Back, che spettacolo! non se la fila mai nessuno la chitarra motown, tutti a voler fare i soli ed i riffoni rock.. poi tenere una ritmica di sedicesimi serrati con frasette sugli arpeggi, col cazzo

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Comunque, a parere mio, non c'è niente di peggio che suonare in una band che fa musica che ti piace poco, e se poi la devi suonare 100/1000 volte, meglio suonare da soli, in totale libertà di sceglierti i brani che vuoi.
Sarà il mio un pensiero quasi misantropo, ma per me lo smettere di suonare (in una band, specifico) è stata quasi una liberazione, non me l'ha prescritto il dottore che siccome suono il basso devo per forza farlo in un gruppo.
Adieu

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XXX

kranio, questione di approccio alla musica, non c'è un "meglio" od un "peggio", un "giusto" od uno "sbagliato".

io amo suonare, e suonare dal vivo, mi diverto un po' con tutto e molto più spesso, stranamente, con cose che di solito non ascolto***.  

la differenza tra "ieri" ed "oggi" è che cerco di suonare solo in contesti dove c'è gente preparata, per cui magari si fanno un paio di prove prima del live, ma si arriva tutti già studiati.

una volta mi buttavo su tutto, anche quei contesti super amatoriali che non uscivano dalla sala prove, pur di suonare con qualcuno ed avere interazione tra musicisti.

devo dire che il suonare con le pippe, soprattutto per quanto riguarda i batteristi, è stata una scuola veramente ottima, che mi ha insegnato a "mascherare" le porcherie che fanno gli altri per far rendere la performance in modo decente.



*** un esempio a caso: nella big band abbiamo inserito due anni fa The Best, versione Tina Turner. il basso è veramente ai minimi storici, e nell'originale nemmeno c'è, è tutto campionato, ed è una linea quasi unicamente di fondamentali in ottavi, bella dritta.

oh, nonostante il repertorio soul/blues con linee di basso super divertenti e movimentate, quel pezzo è un di quelli che mi dà più soddisfazione suonare, a fare un semplice dundundundundundundun.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Vi racconto la mia esperienza:
Ho 53 anni e la mia "golden age" è trascorsa tra 1l 1988 e il 1998 quando,da chitarrista principalmente, con vari gruppi mi dedicavo soprattutto a comporre e suonare musica nostra.A Genova , la mia città, gli spazi dove proporci non mancavano e il pubblico apprezzava.Le band che facevano la loro musica erano veramente tante mentre le coverband erano considerate da noi giovani musicisti(a torto penso ora..) un po' come delle band marchette prive di passione vera! nei primi 2000 mi dedicai solo per diletto a suonare in sala prova sempre musica inedita.Poi all'improvviso..eccola... la NOIA!la passione si spense all'improvviso e staccai tutto completamente.Gli stimoli erano finiti.Passai più di 10 anni senza suonare.Un bel giorno di 3 anni fa un mio amico sassofonista mi chiama perchè sta rimettendo insieme una band e gli serve un bassista,il basso l'avevo sempre suonato come secondo strumento.Ho avuto un tuffo al cuore,all'improvviso ho sentito la fiamma riaccendersi e bruciare come prima!Abbiamo messo su un repertorio di cover classiche (Supertramp,Stevie Wonder,Cocker ecc..) e ora suoniamo in giro nei pochi locali rimasti a Genova disposti a proporre musica dal vivo.Devo dire che il pubblico c'è ,risponde bene ed è composto per l'80% da nostri coetanei.Insomma ,siamo  di nicchia per un pubblico di nicchia...mi sto divertendo come non mai,la leggerezza d'animo con cui vado sul palco adesso è imparagonabile a prima.Per quanto riguarda il basso,beh... ho capito solo con la maturità che è sempre stato lo strumento che più mi si adatta,ma si sa,ai nostri tempi il "guitar hero" era una figura mitologica da inseguire nei nostri sogni..
Un saluto a tutti!

Io uso: solo le dita

cotess ha scritto:  

E' evidente che fare lo studente lavoratore e curare la malattia con le poche forze che avevo, erano oggettivamente incompatibili con serate live e le fatiche connesse.

Be’… Davanti alla salute, è ovvio che tutto passa in secondo piano.
Grazie per aver condiviso l’esperienza.

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Prima di suonare due note, impara a suonarne una. E prima di suonarne una pensa se ha senso suonarla.
Farla semplice è difficile. Farla facile è più difficile. Farla invisibile è la cosa più difficile di tutte.

kranio,
non posso che concordare al 100% quello che hai scritto.

Per me, che con la musica non ci campo, prima di tutto viene il divertimento che viene del tutto azzerato se suono musica che non mi piace.

Palco/non palco, pubblico/non pubblico che ci sia.

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Pier_, esperienza fresca fresca, al momento ho due band attive, la prima da diversi anni di cover con gli amici e una invece di inediti.

Con quella di inediti, nonostante col basso faccia cose semplicissime, mi diverte davvero, suono musica nostra e nonostante le difficoltà della zona e del fatto che facciamo solo inediti, riusciamo a suonare molto in giro.

Il problema è quella di cover, già a me fare cover non entusiasma particolarmente, spesso sono brani che non mi piacciono, suonati male, con suoni imbarazzanti che mi fanno uscire dalla sala prove rintontito e nervoso.
Si aggiunge il fatto che non suoniamo in giro quasi mai e tutto questo mi sta facendo pensare di mollare tutto perchè non ci vedo più un senso e se fosse l'unica cosa che ho in ballo probabilmente mi metterei in pausa.

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Citazione:

Si aggiunge il fatto che non suoniamo in giro quasi mai

eh, questo penso sia il vero problema con le coverband. se non si va a suonare dal vivo, non si dà un senso al lavoro in sala prove (oltre alla cura dell'esecuzione e dei suoni), diventa una rottura di palle clamorosa.

mi viene in mente il caso di un mio amico: anni fa si lamentava di non avere un gruppo in cui suonare, perchè voleva suonare tutta roba "british" anni 90/2000, e non trovava nessuno.

aveva provato anche con una formazione jazz, ma era fine a se stessa senza obiettivi, senza l'idea di fare serate.

poi gli propongono di suonare in una tribute di Ligabue, mi dice "non ce la posso fare, che palle!", ma gli dico "tu vai, che ti frega? sicuro fate serate e comunque poi ti diverti a suonare".

son diversi anni che ci suona, fanno un botto di serate, e soprattutto l'estate son pienissimi. lui per altro è diventato inaspettatamente un fan di Ligabue, perchè lo ha potuto approfondire di più strumentalmente, e quindi si diverte un sacco a suonare.

 

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_, in pratica ti stai vantando di aver rovinato un uomo.  

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- As a matter of fact, it was.

Fu-V,

Potevi fargli anche di peggio:

Pensa se lo avesse convinto ad entrare in un tributo ai Queen, o agli EL&P...


 





Salve a Tutti!

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Fu-V, finchè si diverte   meglio suonare che non farlo

battute a parte, alla fine ha trovato un'occupazione musicale che lo tiene sempre attivo, e gli fa mantenere la voglia di suonare, cosa che rischiava di perdere non trovando situazioni.

digomma, lì avrebbe avuto bisogno di studiare molto di più  

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

meglio suonare che non farlo

Infatti: ma vuoi mettere la soddisfazione di suonare al pub dei becchi "una vita da medianoooooo...", piuttosto che starsene a casa...





ps. prima che qualche fan del Liga si incazzi: si scherza eh!  

Ognuno suoni quello che gli pare, basta che si diverta!

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Lucio72,  

il peggio comunque sono le tribute di Vasco con il cantante vestito come Vasco, con tanto di berretto d'ordinanza, che magari suonano sul palchetto 2x1 accanto ai tavoli

devo dire che, per quanto la capisca, la cosa del "travestimento" in certi casi è veramente imbarazzante da vedere, però ha un grande mercato.

c'è uno con cui ho suonato che fa tributo a Venditti, e campa solo perchè il sosia di Venditti. stonato, canta tutto due toni sotto, ma becca un sacco di soldi con tantissime serate, ed ogni tanto fa quelle "cumulative" con altri sosia, tipo mi ricordo "sosia di Zucchero e sosia della Pausini", bel trio  

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gugu ha scritto: 

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Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

il peggio comunque sono le tribute di Vasco con il cantante vestito come Vasco, con tanto di berretto d'ordinanza, che magari suonano sul palchetto 2x1 accanto ai tavoli

Mah...io con la musica di Vasco ci son cascato per qualche anno, ma si parla di più di 15 anni fa.

In definitiva è anche divertente da suonare...il repertorio e vasto e vario, con pezzi roccheggianti tirati, lenti più intimisti e anche qualche composizione più articolata con alcune linee di basso interessanti.

Certo è che, come ho letto qui sul Forum (credo fosse una massima in firma a qualcuno), ci sono più tribute band di Vasco, che locali in grado di contenerle e la selezione è giustamente pesante.

Ultimamente me lo hanno riproposto, ma ho risposto....No grazie!...Ho già dato!

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cotess, niente da dire su Vasco cantautore, a me piace moltissimo, ha scritto veramente tanta roba bella, per me almeno fino a metà/fine anni 90, quindi per un bel periodo.

per me la cosa tremenda è l'imitazione di certi personaggi in contesti inadatti, o quando c'è più la ricerca estetica che della qualità.

anni fa conobbi un ragazzo che suonava in una tribute dei Beatles, che stava imparando a suonare il basso da mancino perchè voleva che sul palco ci fosse il bassista mancino come McCartney...
poi a suonare era una capra, e lasciamo sta, e dico da destro non l'ho mai sentito suonare da mancino, chissà, magari lo era inconsapevolmente ed è diventato bravissimo.

Citazione:

Certo è che, come ho letto qui sul Forum (credo fosse una massima in firma a qualcuno), ci sono più tribute band di Vasco, che locali in grado di contenerle e la selezione è giustamente pesante.

io dicevo sempre una cosa, anni fa quando era ancora una situazione reale: "a Roma c'è più di una tribute band di Rino Gaetano pro-capite"

c'è stato un periodo in cui dove ti giravi c'era una tribute di Rino Gaetano; si pubblicizzavano tutte solo con foto di lui con il cilindro in testa, quindi anonimato dei musicisti allo stato puro.

era diventata una cosa esagerata, mi capitò addirittura una sera a San Lorenzo, quartiere "giovane" di Roma (dove oggi le tribute/cover non ci arrivano proprio), in cui suonavano più tribute di Rino Gaetano nella stessa sera, in locali diversi.

mi sono immaginato il maestro Canello che metteva avanti l'orologio del locale, al capodanno di Fantozzi, per portare la stessa tribute in più locali.  

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Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

per me la cosa tremenda è l'imitazione di certi personaggi in contesti inadatti, o quando c'è più la ricerca estetica che della qualità.

anni fa conobbi un ragazzo che suonava in una tribute dei Beatles, che stava imparando a suonare il basso da mancino perchè voleva che sul palco ci fosse il bassista mancino come McCartney...
poi a suonare era una capra, e lasciamo sta, e dico da destro
non l'ho mai sentito suonare da mancino, chissà, magari lo era inconsapevolmente ed è diventato bravissimo.

Agghiacciante...

Quando leggo cose simili mi immagino un ipotetico annuncio di una tribute band ai Def Leppard che volesse essere fedele fin nei minimi dettagli:

Cercasi batterista, possibilmente monco di un braccio.
(se li ha invece entrambi, non c'è problema. Ci pensiamo noi)

 


Salve a Tutti!

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^^^^^
Entro a gamba tesa.

Io sono amante del funk, del blues e del R&B.

Con questi generi, negli ultimi 15 anni, ho fatto poche serate; e tutti in locali intimi (e mi piaceva di più...), con gente che ascoltava e non.
Ma sempre meno opportunità nel corso degli anni.

Ho fatto i "botti", per quasi 10 anni, con un'altra band che faceva musica "ballabile", rock 'n roll, beat italiano anni 60 e qualche classico, sempre ballabile, italiano (dd sound, la bionda).
Non eravamo chissàche, però i pezzi si studiava e si provava, a volte, anche due volte nella settimana, a ridosso della serata.
Abbiamo suonato, in teatri, all'aperto, al vecchio Planet, a Testaccio, a San Lorenzo, in provincia, ecc., ma erano anche compagni di band che avevano, ed hanno, i giusti agganci nella Roma "bene". È inutile prendersi in giro. E la gente si vuole divertire.
Le cover, oggi, che ti danno serate, sono queste.

Purtroppo i più giovani, su questo mi dispiace per loro; si sono persi una Roma, che mi sono goduto fino a quasi 20 anni fa, che adesso non c'è più. E che fa molte, ma molte meno serate di anni fa.

Ho un collega di lavoro, coetaneo, che è un chitarrista metal fenomenale (un Architetto.....), che fa musica metal originale; ed hanno 4 album all'attivo.
E per fare serate devono allontanarsi da Roma se non all'estero, oltre le Alpi, dove il metal è considerato tantissimo, con molti eventi a tema, riviste specializzate, case discografiche, che invitano anche band (brave) di cover.

l'Italia, su questo, è messa quasi come 40 anni fa.
O ti appoggi al cantautorato, oppure al Jazz (circolo chiusissimo, che ho conosciuto in parte), ma altrimenti suoni poco e se suoni sono quelle robe menzionare in altro post.
Che oggi evito.
Domani si vedrà.

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Pier_ ha scritto: 

il peggio comunque sono le tribute di Vasco con il cantante vestito come Vasco, con tanto di berretto d'ordinanza, che magari suonano sul palchetto 2x1 accanto ai tavoli
...
per me la cosa tremenda è l'imitazione di certi personaggi in contesti inadatti, o quando c'è più la ricerca estetica che della qualità.

Non posso che concordare e purtroppo qualche volta mi ci sono trovato pure io in quelle situazioni, ma d'altronde per quieto vivere sono stato zitto.

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