darry, non ricordo se lo lessi spiegato da Status o Steinberger, ma con la fibra di carbonio semplicemente si spostano le risonanze, quindi in genere fanno a finire su frequenze che i nostri strumenti non usano, ma di fatto "ci sono".
come però dice Lucio, da qualche parte qualcosa c'è e ci sarà sempre.
a me diverte molto fare la prova con gli strumenti acustici, perchè se intoniamo una nota con la voce all'interno della buca, sentiamo subito quale nota darà problemi
l'ho scoperto anni fa su un ukulele che aveva il Do che non ne voleva sapere di suonare. provando a "cantare" il Do dentro la cassa, anche correggendo l'intonazione da semitoni adiacenti, si notava subito come avvicinandosi alla nota incriminata, il legno cominciasse ad ululare, anche senza toccare le corde.
sugli strumenti acustici, tra l'altro, si può notare una differenza sostanziale anche solo battendo sulla cassa.
sempre esempio su due ukulele che ho in casa, ambedue completamente in legno massello, di ottima qualità.
hanno esattamente la stessa dimensione, stessa forma della cassa, i legni sono gli stessi (mogano per tutte le parti della cassa ed il manico, e palissandro per la tastiera), stessa lunghezza della tastiera eccetera eccetera, in pratica sono due strumenti identici ma di marca diversa.
oltre ad avere nel complesso un suono diverso, basta "bussare" sulla cassa per sentire il diverso pitch della percussione, più acuta in uno, più grave nell'altro.
ovviamente i dead spot si trovano su frequenze differenti.
quello degli strumenti è un mondo molto vivo, e spesso basta cambiare corde (più tese, meno tese, più flessibili, meno flessibili ecc) per "spostare" o rendere meno evidenti i dead spot.