non essendoci discussioni già aperte su questo basso (e trovando pochissime info un pò ovunque), ne apro una nuova per recensire il mio ultimo acquisto: un Fender Player Made in Japan '61 Traditional Jazz Bass in 3 tone sunburst.
Dopo aver da poco acquistato un Fender Meteora, speravo di aver placato la GAS, ma tempo qualche mese e la scusa di registrare un nuovo disco che eccola là che si ripresenta.
E allora mi metto alla ricerca di un nuovo basso che possa placarla, ma non prima di aver sfoltito l'attuale parco bassi.
Il sacrificato all'altare della GAS è un SIRE V5 natural: un basso davvero sorprendente, che era giunto nelle mie mani senza troppe pretese a seguito di una permuta e che invece mi ha colpito per qualità costruttiva (nessun problema da segnalare e il manico era veramente ben fatto) e per suono (classico jazz con posizione anni 70 dei pickup bello frizzante), tanto da spingermi ad acquistare anche la controparte in stile precision (il P5R).
Purtroppo, vuoi per lo shape della paletta che non mi fa impazzire, vuoi per un roasted del manico e paletta molto molto scuro che a mio avviso stonava con il body natural, non ho mai legato con questo V5 e quindi era finito ultimo nelle mie gerarchie bassistiche, suonato sporadicamente solo in casa e basta, motivo decido di lasciarlo andare, pur riconoscendone i suddetti pregi.
Ma come dice il detto: "Venduto un jazz, se ne compra un altro" e quindi mi metto alla ricerca.
Inizialmente mi sono orientato verso i messicani, cercando qualche buona occasione magari fra i modelli player e player plus (visto che il Meteora della stessa serie mi sta piacendo molto), eppure non trovavo nulla che mi convincesse appieno.
Poi, un pò per caso, mi imbatto in un annuncio su subito.it: il titolo recita solo "Fender Jazz Bass", senza particolari indicazioni. Indagando un pò, mi rendo conto che è un Made in Japan '61 Traditional Jazz Bass.
Questo basso appartiene, appunto, alla serie Traditional giapponese, introdotta nel 2017, che utilizza i disegni originali Fender per ricreare strumenti di stampo vintage, ma con alcune modifiche "moderne".
Purtroppo su questo specifico modello ho trovato davvero poche e confuse informazioni, probabilmente legate al fatto che è una Limited Edition e che quindi non ha avuto una grande commercializzazione (alcuni siti lo listano come '61 jazz bass, altri come '60 jazz bass, anche se un jazz appartenente alla stessa serie con quest'ultimo nome e caratteristiche leggermente diverse esiste già nel catalogo di Fender Japan).
Le caratteristiche di questo basso ricalcano quelle di un Fender Jazz Bass del '60/'61 (stacked knobs, regolazione del truss rod, slab fretboard, radius da 7,25", messa a terra a vista) con alcune differenze:
- il body è in tiglio e non in ontano (sento già i puristi che si stracciano le vesti
)- le meccaniche non sono quelle vintage reverse
- la decal non è del tutto corretta (non ha il patent number sotto il logo fender o in alternativa l'indicazione "pat pend" dopo la scritta Jazz Bass), ma qui magari i più esperti di strumenti vintage mi sapranno dire qualcosa in più
- non ha il bottone sul retro della paletta
- finitura del manico poliuretanica e non al nitro
Esteticamente mi fa sbavare e visto il prezzo ottimo (meno di quanto costi adesso un player usato), procedo all'acquisto.
Dopo averci strimpellato per un pò in casa, ecco le prime impressioni:
COSTRUZIONE: classica costruzione giapponese che ho sempre trovato bene fatta.
La presenza del body in tiglio, schifato dai puristi in quanto legno economico, non mi disturba. Sfido chiunque a riconoscere le sfumature sonore offerte da una legno del body piuttosto che da un altro in un contesto live. E ricordo che la scelta di Leo Fender di utilizzare l'ontano non fu dettata da valutazione legate alle sue caratteristiche timbriche, ma semplicemente perché era un legno più economico e facile da trovare rispetto al frassino.
Il manico è ottimo, non sono presenti fritture o note morte e i bordi risultano molto piacevoli al tatto, senza tasti sporgenti.
Dal punto di vista estetico il basso è davvero bello, poco da dire. Peccato per la mancanza delle meccaniche vintage reverse, che per quanto mi riguarda sono molto belle, ma le meccaniche "moderne" hanno il vantaggio di essere meno pesanti e limitare eventuali problemi di neck dive e comunque svolgono il loro lavoro egregiamente.
Nota di demerito per l'elettronica, c'è qualche fruscio quando si muovono i pot (dovuto forse all'incuria del precedente proprietario, il basso era infatti ricoperto di polvere e si vedeva che era da diverso tempo che non veniva suonato) e manca una schermatura fatta a dovere (anche se la messa a terra è ben fatta, infatti toccando corde o ponte il ronzio sparisce). Nulla di cui preoccuparsi, tant'è che gli stessi problemi li avevo avuto sia sul Classic 70, che sull'RD; un rapido giro dal liutaio (che avrebbe fatto comunque, perchè il primo setup preferisco sempre farlo fare a un professionista) e passa la paura. (7,5)
SUONABILITA': Poco da dire, è un jazz bass. Seppur preferisca i manici satinati, la finitura poliuretanica risulta scorrevole (rimetto la valutazione finale dopo un bel live estivo per vedere come reagisce con le mani sudate) e piacevole al tatto. Il profilo a C "tradizionale" risulta un pò più cicciotto rispetto ai jazz moderni, e devo dire che non mi dispiace affatto, mi da l'idea di avere una presa più salda sul manico. (8)
SUONO: Di nuovo, poco da dire, è un jazz bass. I pickup sono indicati come "Vintage-Style ’60s Single-Coil Jazz Bass" e mi pare di percepire che abbiano un voicing leggermente più scuro rispetto ai classici pickup da jazz bass. Il basso attualmente monta una muta di La Bella 760M James Jamerson 52-110 Flat che ne esaltano il carattere "vintage" che credo lascerò montate perchè vorrei dedicare questo basso (in accoppiata al Jack casady) a progetti orientati a sonorità più datate, utilizzando il Meteora e l'RD per progetti che richiedano suoni più moderni (8)
In definitiva, con questo basso si scopre l'acqua calda, è un jazz bass duro e puro e non offre nulla di nuovo (e non ha la pretesa di farlo), ma allo stesso tempo offre tutto ciò di cui un bassista ha bisogno: è ben costruito, ben suonante e con un look da sbavo.
Ecco qualche foto del nuovo arrivato:

: prima o poi si farà vivo qualcuno
che ti chiederà un resoconto dettagliato se le viti sono di burro, quindi fai le tue verifiche per essere pronto a rispondergli...