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Le Affinità Bassistiche - La Pazienza del Bassista. Suonare quando serve...



sardsurfer [ Dom 24 Mag, 2015 19:23 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
kranio ha scritto: [Visualizza Messaggio]
suonare giusto il minimo sindacale


Qua si sta parlando d'altro, di gusto nel dosarsi, di quando, quanto e come.

Fagyo ha portato in esempio la spina dorsale di una band da milioni di dischi che, con sapienza ed umiltà, si è ritagliato un posto d'onore tra i suoi bassisti preferiti.

Se una band fa cagare, farà cagare anche se uno dei suoi componenti si metterà a fare il fenomeno.

Il singolo non solleva la media ma viene affossato dal contesto e di contro, un contesto di un certo livello aggiunge valore all'anello più debole.

In situazione del genere, secondo me, o si cambia aria o ci si adegua, tentando magari di portare gli altri al proprio livello.


darry [ Dom 24 Mag, 2015 19:26 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
l'Argomento del topic, credo, riguardi più che altro casi di bands "equilibrate", cioè composte da musicisti di pari livello, probabilmente dal medio-alto ai professionisti. Poi Fagyo, se vuole, lo confermerà o no.

In contesti professionali e semi-professionali mi è molto raro vedere bassisti, quando li vedo suonare, che si lasciano andare a virtuosismi, innanzitutto perché non gli serve nel contesto della canzone; ma anche perché gli altri componenti hanno una preparazione tecnica tale che non ti "permettono" neanche di dover-poter suonare cose diverse dal tuo compito ritmico, e o melodico.

Non è un caso che un assolo di basso, batteria e piano, siano abbastanza rari in contesti della musica pop, rock o blues; eccetto per strumenti melodici come la chitarra.

edit: Sardsurfer mi ha preceduto


Fagyo [ Dom 24 Mag, 2015 21:55 ]
Oggetto: Re: La Pazienza del Bassista. Suonare quando serve...
Il topic in realtà è "quando è che serve?"

Poi ho preso in considerazione un gruppo pop/rock, ma potremmo disquisire di quando è che serva
il fenomenone nel metal o nel jazz.

Ogni genere ha un "SERVE QUI, QUI NO."

Dal vivo spesso ci si lascia andare, chi non l'ha fatto? Siamo anche li per divertirci e cibare la nostra passione.
Ma anche dal vivo c'è un metro, una misura al di la della quale si scofina nel "suonarsi addosso" in modo inutile, specialmente noi bassisti.

Anche perchè a qualsiasi livello, se suoni in modo pulito e conciso, senza autoreferenzialità, è probabile che
il suono GLOBALE della band ne abbia giovamento. Che tu faccia metal o meno...

Quella scalettina tanto bellina che ripeti per 40 volte, perchè li ci sta e ti fa figo, a volte è meglio farla UNA volta.
Probabilmente verrà ricordata invece di dare fastidio.

Peggio è se invece di UNA scalettina, se ne fanno 45 tutte diverse, non lasciando respiro al pezzo, invadendo
l'espressività magari di un cantante, di un solo di chitarra etc...

Io non sono un eroe e nemmeno un santo, le mie cazzate e i miei ghirigori li faccio e li ho fatti...
Ma averne coscienza potrebbe essere utile...


gioandjoy [ Dom 24 Mag, 2015 22:30 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
Fagyo ha scritto: [Visualizza Messaggio]
è una mia riflessione su COME suonare, quando si fa un gran parlare di velocità, tecnica, circo, fiera, sagra


Secondo me hai già detto tutto qui...
Quando... uno che suona il basso, inizia con virtuosismi... robe super tecniche... megaslap, per come la vedo io è un musicista solista alla pari di tanti altri.
Il "Bassista" è quello che tiene su tutto, non lo noti... ma se lo togli crolla tutto.
Ed è vero, con l'età inizi a "togliere" capisci che tante volte fare di meno è molto più importante che sparare 200 note in una battuta.
Velocità, tecnica, circo, fiera e sagra... con tanto esercizio ci si arriva... per lo stile ci vuole altro!


sardsurfer [ Dom 24 Mag, 2015 23:38 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
Mi perfetto di aggiungere, agli esaustivi interventi di Fagyo e gioandjoy, che da per la mia esperienza più le dinamiche si abbassano, più i tempi rallentano e meno strumenti suonano più sarà difficile capire qual'è questa misura.

Quando sapevo suonare peggio di ora, agli inizi, in contesti del genere mi limitavo alle fondamentali, poi col tempo ho iniziato ad aggiungere tanto, forse troppo.

Arpeggi, tapping, armonici, slap, spesso messi a sproposito ma sopratutto suonati tanto per, più che per dare un valore aggiunto al brano.

Ora invece, grazie allo studio teorico e a colleghi molto più preparati di me con i quali ho avuto il piacere di suonare, mi ritrovo a prestare più attenzione al tempo e alla sua scansione, all'intenzione del brano (tirare avanti o indietro), a far suonare in modo corretto gli accordi e al curare maggiormente i passaggi tra un accordo e l'altro con progressioni quanto più ragionato e contestualizzate.

Sento di aver appena spolverato la copertina del libro ma una cosa però credo di averla capita.

Evitare sempre di accavallarsi al cantato e ai soli.


tony_levin_dei_poveri [ Lun 25 Mag, 2015 11:49 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
Grande Fagyo, non a caso Steve Lukater lo chiamava "the groove master" !!


cubano [ Lun 25 Mag, 2015 13:00 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
E' molto difficile capire il limite tra il gusto personale mentre si suona e il gusto a suonare per se stessi.
E' facile se di tuo hai gusto per la musica, e ti capita di suonare con musicisti, più che strumentisti.
Perchè in fondo la differenza è questa: essere prima di tutto musicisti, o essere principalmente strumentisti.
E' un argomento che se non ricordo male è già stato sviscerato qui sul forum.
A me capita di essere l'uno o l'altro a seconda del contesto.
Ed ho notato che in un contesto ricco di strumentisti, mi è più difficile tirare fuori il musicista che è in me.
Lasciamo perdere il livello, che nel mio caso è scarso, amatoriale...


summer63 [ Lun 25 Mag, 2015 13:55 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
... io non ho gusto, né son un buon musicista.

Preferisco aggiungere fino a quando non mi si dice:
'Eh, son troppe note (e a c...o), troppo veloci (perdi il tempo), troppo fusion (stonate), spezzi il tempo (c...o fai ?)'

Capisco che questo criterio offre il destro a mooolte critiche. D'altra parte, accetto supinamente quanto dettomi dai compari e cerco di badare sempre a come viene il pezzo ...

Ma talvolta dal marasma esce qualcosa da tenere (oltre a valanghe di ciarpame).


blackdog [ Lun 25 Mag, 2015 14:47 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
Mah secondo me ha capire qui serve qui no non ha sempre dei parametri precisi...

Le stesse esecuzioni da studio e dal vivo il più delle volte (parlo di gruppi diciamo "affermati" in ambito pop rock) hanno proprio come costante che dal vivo tendono a diventare molto più elaborate...

Poi va a gusti, uno preferisce la versione da studio perchè è più pulita o più precisa ecc., per altri lo stesso pezzo eseguito nel livexxxx del xxx, viene apprezzata perchè ha un 'esecuzione più "ricca", sensazioni di maggior carica o anche per apprezzare la capacità ed i virtuosismi degli esecutori.

Comunque a livelli “affermati” la qualità dei bassisti è tale che raramente danno la percezione che si stanno suonando addosso.

Personalmente preferisco per qualche gruppo ascoltarmi le versioni dal vivo (ad es LZepp) e mi consolo anche..a volte il timing è ballerino diversi errori ma a livello di mie emozioni non sono le stesse che provo ascoltando le versione da studio.

se poi ascolto Genesis/Yes …i live sono uguali al disco...

Per quanto mi riguarda qualche “divagazione” a volte mi viene da improvvisarla in concerto …boh riascoltandomi a volte mi compiaccio a volte mi dico che sarebbe meglio se facessi il minimo indispensabile ed anche possibilmente giusto e a tempo…


luke [ Gio 28 Mag, 2015 13:14 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
"quando serve" dovrebbero insegnarlo in tutte le scuole di musica del pianeta..

occhio però che molto spesso alimenta il rovescio della medaglia : suonare poco- studiare poco " tanto che mi importa, quello devo fare"

Il mio personale idolo in questa cose è Palladino, fa 3 note ma studiate.. ragionate, non messe li a caso oppure perchè "basta suonare sulla fondamentale dell'accordo"


SH [ Gio 28 Mag, 2015 17:52 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
Discussione molto interessante.
Noto che l'età media di chi è intervenuto è piuttosto alta. Che la maturità musicale emerga solo con il passare degli anni ?
Io, a dispetto della carta d'identità, non è motlo tempo che suono (?) il basso, ma un certo eccessivo presenzialismo di alcuni bassisti l'ho notato.
Forse è la natura dello strumento a portare istintivamente a pensare di "farsi notare", come a recuperare su una posizione che può erroneamente apparire di secondo piano.


supergiovane [ Gio 28 Mag, 2015 18:18 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
Credo sia inevitabile nel corso della "carriera" musicale di ciascuno di noi attraversare un momento nel quale si suona "a sproposito", tante note, veloci, fusion-stonate, ecc... A mio parere è una fase indispensabile sia per capire, magari riascoltandosi, dove e come uscire o trattenersi, ma anche per identificare i propri limiti o le proprie virtù. La "pazienza" di cui si parla è una crescita che si ottiene (questa è la mia esperienza) solo sperimentando, ovviamente da soli o in prova, a 360 gradi senza paura di sentirsi dire dal resto della band "oh..cazzo fai?"... Perché Loro non lo sanno ma in fondo li stai aiutando! (Teniamo presente che per esempio i batteristi se sentono una nota diversa dalla tonica già ti guardano strano...poi con un po di buonsenso comune magari domani ti ringraziano!)


Anonymous [ Ven 29 Mag, 2015 10:05 ]
Oggetto: Re: La Pazienza Del Bassista. Suonare Quando Serve...
Quindi sembra che pian pianino stiamo dando una forma a quel "quando è che serve?"
In una parola fare "esperienza".
Dove, esperienza vuol dire dare un nome ai propri errori, da cui poi trarre un'insegnamento che nessuna scuola nè conservatorio potrà mai darti.

Ed è giusto che sia così





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