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Pippo Matino. L'intervista per Megabass
Autore Messaggio
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Messaggio Pippo Matino. L'intervista per Megabass 
 
Con grande felicit? ed orgoglio, vi presentiamo una intervista molto interessante e che profuma di musica ad un grandissimo bassista del panorama musicale Italiano ed internazionale.

Pippo Matino.


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Ha curato per megabass, questa intervista, il nostro amico Enrico aka Silvestro, con passione e dedizione, ed ? per questo che lo ringraziamo e aggiungiamo i nostri complimenti, per il lavoro svolto in maniera brillante ed eccellente.
Questo vuol dire sostenere la risorsa megabass con quelle azioni utili scaturite direttamente dall'amore per la musica e per la divulgazione di essa. Grazie Silvestro a nome di tutto lo Staff per il tuo impegno.

Ringraziamo anche Pippo Matino per la sua gentilezza e per averci regalato questi momenti in parole a noi preziose e che presentiamo in anteprima sul Forum, in quanto il nostro Sito ? sotto una revisione pesante che ne modificher? sia la veste grafica, che i contenuti, nonch? le idee di uso e che per questo ha bisogno di tempo per essere online.
Grazie sopratutto perch? parlare con dei musicisti, per il Forum di megabass ? fiato e benzina, sopratutto quando si parla con chi delle musica ne ha fatto il suo mestiere e la sua passione massima. Grazie di Cuore da tutto lo staff e anticipatamente da tutti gli utenti che ci seguono.




Pippo Matino. La Biografia

PIPPO MATINO nasce a PORTICI (NAPOLI)
E' considerato dalla critica nazionale ed europea tra i maggiori specialisti e virtuosi del basso elettrico.
Musicista poliedrico che spazia dalla musica jazz e relative contaminazioni funky, blues, rock alla musica leggera italiana.

Dopo una lunga gavetta ricca di esperienze con i piu? importanti musicisti
dell'area napoletana dell'epoca (E.VITOLO,J. SENESE e NAPOLI CENTRALE,LARRY NOCELLA,DANIELE SEPE,FRANCO GIACOIA) ecc.si sposta poi a Roma e inizia una nuova serie di collaborazioni e nel contempo, intraprende la sua carriera solistica da band leader incidendo il suo primo disco nel 1993 prodotto dalla VIA VENETO JAZZ, BASSA TENSIONE, praticamente il primo della nota etichetta romana che nacque appunto grazie alla volont? dell'indimenticabile BIAGIO PAGANO di produrre questo lavoro che , per la presenza di brani come DOCTOR MIKE e BASS SONG FOR NAPOLI, ? diventato una icona per molti giovani bassisti.

Ha partecipato a tutte le edizioni di EUROBASSDAY a Verona, al GUITAR SHOW di Londra, MUSIKMESSE Francoforte, DISMA Rimini, BASS PLAYER LIVE di New York e Los Angeles,NAMM show di LA, Master Class alla Berklee School di Boston sempre come protagonista , come testimonial dei MARK BASS AMP e R.COCCO strings, sia con la sua band e sia in duet con altri grandi virtuosi mondiali dello strumento suonando con Jeff Berlin, Dominique di Piazza, Dario Deidda, Darryl Jones, Stu Hamm, Jonas Helborg, Linley Marthe, Mattew Garrison,Hadrien Feroud ecc..
E' stato co-leader con il chitarrista ROCCO ZIFARELLI ed il batterista cubano HORACIO El Negro HERNANDEZ di un trio ITALO CUBANO e contemporaneamente, leader dell'ESSENTIAL TEAM, band composta alternativamente a seconda dei periodi dai batteristi PIETRO IODICE , SERGIO DI NATALE, CLAUDIO ROMANO ed i sassofonisti ROSARIO GIULIANI, JAVIER GIROTTO o GIULIO MARTINO+ROBERTO SCHIANO al trombone esprimendo, in ambedue i gruppi, una musica ricca di influenze jazz-rock-funk che non dimentica la lezione melodica della musica mediterranea.

Attuali formazioni :PIPPO MATINO Trio : PIPPO MATINO Bass,CLAUDIO ROMANO Drums,GIULIO MARTINOsax. BASSVOICE PROJECT con  SILVIA BARBA  alla voce a cui talvolta si aggiungono PETER DE GIROLAMO alle tastiere e ROBERTO SKIANO al trombone.
ROBIN EUBANKS-PIPPO MATINO Quartet.
Trio OSTIKO con ROSARIO GIULIANI sax e BENJAMIN HENOCQ drums,
"PIPPO MATINO JOE ZAWINUL TRIBUTE" con special Guest JORGE BEZERRA  percussion  and voice.

Nel suo secondo disco del 2005  (Rai trade,Alfa Music) ESSENTIAL TEAM, ha ospitato il fuoriclasse STEFANO DI BATTISTA al sax.

Ha collaborato poi con musicisti di fama internazionale : Billy Cobham,Mike Stern, Stefano di Battista,Rocco Zifarelli,Flavio Boltro,,Horacio EL Negro Hernandez, Agostino Marangolo, Javier Girotto,Ronnie Cuber, Giovanni Imparato, Derek Wilson, , Paco Sery, Rosario Giuliani, Lele Melotti, Giorgio Cocilovo, ,Luca Trolli, Bireli Lagrene, , Roberto Gatto, Walter Calloni, Cristian Meyer, Gigi Cifarelli,Pino Iodice,Tony Scott, Cristiano Micalizzi, , Antonio Fara?, Daniele Scannapieco, Eric legnini, Jean Marie Ecay, Detra Farr, Stephane Huchard, Luis Winsberg, Fabio Zeppetella, Fabrizio Sferra, Solis String Quartet, , Andrea Beneventano, Mario Rosini,Lello Panico, Nico Stufano, Enzo Zirilli, Danny Gottlieb, Peter Erskine, Manatthan Trasfer, Gloria Gynor, Andrea Braido, Steve Hunt, Brett Garsed , Famoudou Don Moye, Benjamin Henocq,Greg Bissonette,Robin Eubanks,Alfredo Golino,Mark Mondesir.
Ha collaborato con numerosi artisti della musica leggera italiana :  Mietta, Enzo Gragnaniello, Alex Britti, Anonimo Italiano, Drupi, Giorgia,Amedeo Minghi,Baraonna, Stefano Borgia, Nino Buonocore, Nino D?Angelo, Joe Barbieri, Irene Grandi, Loredana Bert?, Neri per Caso, Francesco Baccini, Eduardo De Crescenzo, Linda, Nicky Nicolai.Mario Rosini,Rossana Casale.

International Endorser:
MARKBASS AMP
TABACCO CABLES
FUSCO PICK-UP

www.pippomatino.com
www.myspace.com/pippomatino

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Intervista a Pippo Matino
Curata da Enrico (Silvestro) per megabass


Enrico : Perch? suoni il basso elettrico ? L'hai scelto tu o lui ha scelto te ?

Pippo Matino : Non saprei,  diciamo che forse lui ha scelto me. Ho iniziato
a suonare un p? di chitarra intorno ai 12-13 anni  perch? la suonava per hobby mio padre,
tra l?altro anche benino, quindi ascoltandolo e avendo questa
chitarra in casa cominciai a strimpellarla un p?. Con la nascita del primo gruppo
iniziai ad eseguire le parti di basso sulla corde basse della chitarra.


E. : Ma le parti di basso le suonavi per necessit? o piacere?

PM : Inizialmente per necessit?, ma alla fine anche per piacere, perch? comunque
in quel quartetto  ero il pi? dotato di  orecchio musicale, riuscivo a trovare le parti
per tutti, mancava questo ruolo e lo cominciai a coprire.  Successivamente mio padre mi compr?
un basso Melody tipo Fender, e da quel momento mi scelse Lui (il basso) perch? cominci?
veramente ad appassionarmi,  insieme ai primi dischi che ascoltavo, dai Pooh a Billy Cobham...
Questi infatti sono gli ascolti che mi avvicinarono al  basso elettrico. Il nostro, ?  uno strumento
bello, tosto, come dire ...  rispetto a una chitarra o ad un pianoforte ha dei limiti, almeno inizialmente.
Comunque, anche come popolarit? (all'epoca maggiormente ) hai qualche difficolt? in pi?, parti sempre
un p? svantaggiato. Tra le persone,  il basso elettrico rimane uno strumento ancora un p? oscuro,
anche se adesso ha pi? visibilit? sui media, e ci sono molti virtuosi che l'hanno portato ad alti livelli.
 Se tu chiedi ancora ad  una casalinga infatti sai  cos?e un basso? ... Tuttora in aeroporto ai check -in mi chiedono   "... ma la chitarra la porta con lei ... ? "  


E: La tua famiglia ha supportato la tua carriera musicale ?

PM : S?, la famiglia ha sempre appoggiato la mia volont? di essere un musicista, perch? hanno subito
capito che era una passione vera, non un passatempo, hanno rispettato molto la mia scelta, pur
conoscendo  le difficolt?. Sai, la scuola, altre cose, non ? stato facile... per? la mia passione li ha subito
convinti, e sono sempre stati contenti, non mi hanno mai ostacolato, non capita a tutti....
Ho visto molti musicisti, anche di talento,  le cui famiglie si opponevano, famiglie ricche, che
contrastavano i figli perch? perche  sognavano  per loro un futuro da avvocato! in quel caso
la famiglia agiata diventa un ostacolo.


E: Se non suonassi il basso, quale altro strumento ti piacerebbe ?

PM: A me piacciono un p? tutti gli strumenti. Il pianoforte, la chitarra ed  il sax tenore, anche se non l'ho mai suonato! Suono  un p? la  chitarra ed il pianoforte,  ma non ho il tempo di studiarli per bene?
.  

E: Quale strumento utilizzi per comporre ?

PM: Guarda, molte cose le ho scritte direttamente con il  basso.  A parte il fatto che mi piace suonare anche da solo, quindi con accordi, come per esempio, il mio BassVoice Project con Silvia Barba "duo basso e voce", diciamo che molte mie Hit
 "da bassista" tipo Doctor Mike o Bass Song for Napoli, le ho scritte appunto sul basso.


E: Per quanto riguarda la stesura degli accordi, usi ugualmente il basso ?

PM: S? ... s?, poi sai, le estensioni degli accordi le danno anche i musicisti che suonano, nel senso che se tu hai in mente il "sapore" di un accordo, che ? quello che vuoi, poi il musicista lo esegue e,con la sua bravura, ti
arricchisce comunque la composizione e l?arrangiamento. Poi ? chiaro, alcune canzoni, come alcune cose del BassVoice Project, le ho scritte anche con la chitarra. Ho fatto qualcosa al pianoforte anche sul cd Bassa Tensione, tipo il brano No Smoking, l'ho fatto in tempo reale, e totalmente improvvisato insieme al mio amico batterista Horacio?El Negro? Hernandez. Ad accordi me la cavo,
diciamo che sul piano non ho tecnica. anche la parte armonica di Tensioni Pacifiche del mio primo disco,  l'ho scritta tutta sulla tastiera. Su Doctor Mike gli accordi li ho sviluppati al piano, ma la maggior parte del lavoro l'avevo fatta sul basso.
Parlando di pezzi pi? recenti, Essential Blues, Tandoori e gli altri miei brani del disco Essential Team, come per il disco Third, molti brani sono nati da parti che sono state improvvisate in studio, successivamente tagliate e trascritte.
Adesso pero? voglio tornare  alla composizione vera,  ovvero, comporre il pezzo e andarlo a suonare, per? ci vuole
ispirazione, attenzione!  ... perch? scrivere tanto per scrivere non serve.


E: Ad eccezione di un Fodera, ti abbiamo quasi sempre visto usare esclusivamente  il tuo fido Esp jazz bass blu
o comunque Fender jazz bass o cloni, puoi motivarci questa "fedelt?" ?


PM: Si, quell'anno ho usato il Fodera perch? appunto lavoravo con Epifani , Fodera
e Musical box di Verona, che distribuiva questi strumenti. Conobbi Fodera a New York,
lo incontravo anche al Euro Bass Day, mi apprezzava come bassista, e diventammo amici .
Mi diede questo Fodera, mi ci abituai, ma poi nel frattempo lasciai gli americani per passare
a Markbass, quindi cess? anche il rapporto con Fodera?Cmq non fu cos? importante! La ragione per cui ho sempre usato Jazz Bass deriva dal fatto che era il basso preferito di Jaco e non solo. Ho sempre amato quei 3  suoni, specie quello al ponte  anche per suonare  altri generi musicali
come  la soul and Funky music,  blues , jazz  ed anche Pop ! Molto  di tutto cio ? stato fatto col Fender Jazz e  da grandi strumentisti.


E: Si, ? un basso che principalmente ha tre suoni...

PM: E non mi sembrano pochi ... tre suoni sono anche tanti ... gi? con uno fai molto. io a volte ne uso uno, o due,
o tutte le possibilit? che offre, a secondo delle situazioni. per? appunto, ho sempre suonato con Fender o cloni,
e sempre a quattro corde.



E: Hai mai usato, o sei mai stato tentato dall'usare un basso a cinque corde o pi? ?

PM: Si, sono stato tentato, ho  anche qualche cinque corde, che ho usato pi? che altro per qualche "turno"
in studio dove era richiesta la quinta corda; ho comunque la meccanica d-tuner sul Fender. Ecco, per? in studio, in questo caso, preferisco un basso attivo, hanno un suono un p? meno personale , per? hanno una presenza maggiore . Anche se ti dico, che un p? di cose che ho fatto nella musica pop, non tantissime comunque, le ho fatte
quasi tutte col Fender... alla fine mi chiamavano solo perch? volevano Pippo Matino a suonare.


E: Volevano il tuo suono ....

PM: Si, esatto, ? quello ? stato un motivo di grande soddisfazione! E? chiaro che ho fatto meno cose, per? se ascolto i  dischi di musica leggera italiani, in molti non saprei riconoscere il bassista che suona...


E: eh si, ? difficile...

PM: In Italia eh, soprattutto in Italia ... purtroppo questa cosa ? da dire. non ? solo colpa del bassista chiaramente, ma anche dell'arrangiatore, di quelli che cercano sempre lo stesso suono da omologare. Guarda, ho notato che qui, esperienza di questi anni,  il turnista ? visto come un musicista che non deve suonare in modo molto personale e sopratutto?tanto?. Negli Stati Uniti non ? cos?. E' chiaro che il musicista maturo deve sapere come suonare,  se tanto, se meno, dove fare certe note ecc.,
per? li ad esempio i grandi turnisti sono spesso  anche  discreti virtuosi o di grande personalita.
Bisogna avere un attimo di riconoscibilit? suonando anche  musica leggera, altrimenti diventa tutta uguale ... va beh comunque ... la mia idea ? questa, mi piace che tu scriva che in America ? un p? diverso, deve essere una intervista un p? coraggiosa. Comunque credo che molti miei colleghi italiani la pensino come me, tenendo presente anche che anni fa i dischi si facevano diversamente e la mano del musicista la sentivi eccome?.


E: Come regoli l'altezza delle corde ( action ), so che sei amico di Jeff Berlin,
ma le corde le tieni basse come lui ? :- )

PM: Guarda, Jeff lo conosco perch? chiaramente ? stato uno dei miei maestri, gliel'ho detto tante volte,
abbiamo anche suonato insieme piu di una volta in varie situazioni live. Mah ... in effetti lui tiene le corde molto basse perch? ultimamente fa largo uso del legato. Lui mi ha detto: "io non potrei pi? fare un solo come manos de Pedra ". Io quel solo provai a ricrearlo e mi si formo? una cisti al polso, e lui mi disse ?pure a me?! ... Parlando di legato e staccato, proprio su myspace lui , (Jeff  ) qualche anno fa scrisse una cosa sul mio brano Doctor Mike. Disse ... sentite questo bassista, Pippo Matino, come stacca le note, mi ricorda un p? il Jeff Berlin di una volta, che staccava tutte le note, adesso non le stacco pi?, le lego molto... Fui ovviamente lusingato ed onorato di queste parole!


E: Lo staccato, ? molto importante, una delle migliori caratteristiche di Jaco era lo staccato, ancor pi? del glissato, dove ogni nota era ben chiara e scandita ...

PM: E' chiaro che ? un discorso di  tecnica;  se uno fa la scelta artistica di legare molto le note, ? un conto; per come la vedo io, il basso non lo puoi suonare sempre cos?. Jeff Berlin ormai suona come un solista,come se suonasse un sax o una tromba!  Invece io il basso lo vedo ancora alla vecchia maniera,
tra Jaco e  il Victor Bailey di una volta! Vorrei cercare di far girare il basso in tutti i modi, ma deve rimanere per l?appunto ?un basso?, non pu? suonare come una chitarra!  Va lasciato cosi?, con i propri limiti. E' normale che poi per fraseggiare ci vuole una tecnica molto personale, ci vuole molto studio, molte ore sullo strumento, ma tutto questo tempo... chi ce l'ha ?
Prima devo pensare ad accompagnare, non ? che io posso passare le mie giornate a studiare il fraseggio di Coltrane e Parker! questo non ? il mio obiettivo, io preferisco ascoltare il solo di chi suona con me , apprezzarlo, interagire musicalmente con esso ?.  Poi  dico anche  la mia, per? ecco ... preferisco fare pi? cose alla Pippo Matino,
che suonare tanto, magari per fare peggio di altri.


E: Comunque, quindi, tu hai una action media sul tuo strumento ?

PM: Si, non molto basse, poi, i legni dei manici si muovono,  e ogni tanto mi tocca stringere, mollare ...


E: Ci sono musicisti come Anthony Jackson che cambiano le corde ogni tre giorni...
sul tuo basso quanto le tieni in genere ?

PM Alla faccia... (risata) ... No, io le tengo finch? mi accorgo che stanno per morire e non garantiscono piu frequenze e dinamiche, diciamo la media ? una ventina di giorni, dipende
anche da quanto suono, va bene anche se non ? nuovissima, anzi la corda non molto nuova mi piace, io ho la casa piena di corde, ma come Anthony Jackson ... cambiare 6 corde ogni tre giorni ... mamma mia ... ahh ... deve essere proprio un grande ... perch? poi ogni volta che cambi le corde, dai una assestata all'intonazione, devi aspettare, devi suonare un pochino ...un lavoraccio!  


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E: Raccontaci qualcosa sulla tua strumentazione attuale

PM: Sono endorser MarkBass, gli amplificatori sono esclusivamente questi, e poi alterno un p? i miei bassi, a volte il Fender, a volte il jazz clone ESP , a volte il Mayones bass.

E: Ti ho visto usare recentemente un Fender Jazz Road Worn fiesta red, come ti trovi con questo nuovo modello messicano ?

PM: Adesso sto usando spesso questo, lo sto suonando pi? dell'ESP, sono indeciso tra i due, solo che il manico mi sembra un p? pi? grosso. Il Fender che avevo prima ( jazz bass reissue 62 USA ) non ce l'ho pi?, per? adesso lo recupero ... quello l'avevo dato in permuta  per un altro basso che poi ho venduto, per? adesso me lo vado a riprendere in Sardegna perch? mi ci sono affezionato e lo voglio tenere, con
quello ci ho fatto un sacco di cose, l'ho suonato per una quindicina di anni.


E: Lo suoni il fretless ?

PM: No. l'ho usato in passato, ma non lo suono per la stessa ragione di Jeff Berlin ... si va troppo su Jaco, ? una influenza troppo forte. Gi? io con quello con i tasti vado un p? su quelle cose. E' difficile fare meglio di Jaco , e? un attrazione fatale, un po come Coltrane per i tenoristi !... Ricordo Percy Jones sul fretless, lui lo usava
invece in maniera molto personale.


E: Hai mai utilizzato il sistema MIDI sul basso ?

PM: No, con il midi non ho mai fatto nulla, ? chiaro che ? un mondo interessante. Mi piace sperimentare con i suoni, per? poi ho paura di andare a finire in un altro mondo, preferisco comunque usare al meglio gli effetti. Alla fine sono quei pedali che uso da sempre, che mi hanno sempre accompagnato lungo la mia carriera da quasi 30 anni.  

E: Sei un bassista che usa molto sapientemente gli effetti, diventati ormai parte integrante del tuo modo di suonare,
puoi dirci cosa c'? nella tua pedaliera ?

PM: l'octaver, il chorus, il delay, questi tre effetti li ho sempre usati, addirittura nella pedaliera montavo due octaver, di cui uno
senza il suono diretto, che ho usato anche in qualche disco, su Third, lo puoi ascoltare su Young and Fine, dal cd di tributo a Joe Zawinul. Ora uso
anche i pedali MarkBass, sto usando di pi? il chorus, li stacco dalla pedaliera, e mi porto dietro solo ci? che mi serve veramente.


E: Nella tua catena effetti, quale ritieni il pi? importante, e del quale non faresti a meno per nessuna ragione?

PM: l'octaver e il chorus, anche il delay che uso per eseguire Bass Song for Napoli. Per suonare gli accordi invece uso un chorus e un delay,
tutto il resto, wha-wha, un altro delay in pi?, il synth ... sono tutti optional che utilizzo a secondo delle performance specifiche richieste..
Il looper Akai Headrush 2 ? il quarto pedale.


E:Perch? prediligi le casse senza tweeter ?

PM: Diciamo che il suono del tweeter non ? che mi faccia impazzire, a volte lo apro un pochino, dipende dai momenti, per? in genere chiudo tutto, perch? il mio modo di suonare predilige un suono il piu ?caldo?possibile, quindi non ho questa esigenza .  anche quando utilizzo lo slap, io suono
molto "africano" nel senso che lo faccio in modo molto percussivo, senza la pretesa di avere il suono perfetto stile ?Miller?per capirci.


E: Hai qualche preferenza nella configurazione delle casse, numero e misura dei coni ecc... ?

PM: Adesso sto usando un cono da 15". A volte la 4x10" ...  a volte tutte e due, oppure utilizzo la cassa da 15" con la New York model, che ? una cassa davvero  molto carina; il cono da 15", pi? grosso, ti da comunque pi? sostanza.
dipende sempre comunque dal palco, se faccio stage pi? grandi, porto una cassa
pi? grande, con le casse di maggior litraggio puoi gestire al meglio il suono con l'octaver, e comunque con tutti gli effetti.
A casa uso un combo MarkBass, ci puoi anche suonare dal vivo, per? poi arrivano dei momenti dove ci vuole quel "plus", dove la testata deve essere potente, 800 watt , non c'? niente da fare, la cassa, una, se non due ...
C'? bisogno di potenza, ma non per suonare forte! io regolo il master a due, a tre, per? so che mi sento, perch? le dinamiche soprattutto non mi abbandonano. In un club ? chiaramente diverso...  


E: Non sei mai sceso a compromessi con il "fratellone maggiore", il contrabbasso.
Pensi che in Italia in ambito jazz, il basso elettrico sia pi? "discriminato" rispetto ad altri paesi europei o del mondo ?

PM: S?, sicuramente ? pi? discriminato,  ma in tutto il mondo ... non ? solo un fatto Italiano secondo me ... forse in Italia di pi?. Giustamente il jazz ? il contrabbasso, non gli si pu? togliere questo ruolo, ha un suono inconfondibile, noi tutti lo adoriamo.
Per questo non l'ho studiato, non ho il tempo... ho registrato alcune cose con Francesco Bruno, anche con Antonio Onorato tanti anni fa, per? poi l'ho abbandonato. Riguardo il fatto della discriminazione nel jazz, sono d'accordo che suonare il jazz con il basso elettrico ? difficile... ? un fatto di sonorit?, ma non solo. Anche se suoni il Fender Jazz, per dire, bisogna avere il giusto controllo, qualche volta devi imitare il contrabbasso, qualche volta devi fare invece come Jaco, devi sfruttare al meglio il suono del basso, e non del contrabbasso....
sapere quando lo puoi usare, capire con chi stai suonando, i tipi di strumenti che si stanno usando, dipende da tutta una serie di cose.
E' chiaro che a suonare in una orchestra di Dixieland con il basso elettrico ... ? meglio non andarci.... non mi interessa nemmeno, sarei il primo a dire: chiamate un contrabbassista. Non mi ? mai interessato suonare il contrabbasso per fare qualche data in pi?, l'avevo gi? detto nell'altra intervista sempre su Megabass. molti colleghi hanno fatto questa scelta per fare pi? serate, e sono convinto che sia cos?, e hanno fatto
bene perch? comunque sempre di basso trattasi; per? onestamente io non ho mai avuto questa costanza, ti ripeto, per me lo strumento va rispettato, studiato ed amato! ma non ho proprio il tempo  io !... nemmeno per studiare il basso elettrico ...



E: Qual ? stato il concerto a cui hai assistito, che ricordi come il pi? bello ed emozionante ?

PM: Il pi? bello ? stato forse quello dei Weather rReport a Pompei anni fa, dei King Crimson a Napoli, il primo di Jaco in trio?. Quello dei Crimson ? stato un concerto bellissimo che ricordo per suoni,
e perfezione, rimasi scioccato li. Forse il pi? emozionante ? stato uno dello Zawinul Syndicate che vidi
a Vicchio poco prima che Zawinul morisse... quello mi ha messo i brividi addosso... Sicuramente Zawinul ? quello
che mi ha pi? emozionato. Per? sai, ricordo anche il primo Pat Metheny quando ancora non era famoso ... American Garage,
lo vidi a Napoli, con Pedro Aznar al  basso elettrico, che poi conobbi in seguito. Anche i primi dei POOH mi hanno emozionato da bambino!


E: Qual ? stato invece un tuo concerto che ricordi come il pi? importante della tua carriera ?

PM: I concerti che ho fatto con Flavio Boltro e Stefano Di Battista  a Parigi, nel periodo della registrazione del suo disco, sono stati molto importanti per la mia carriera. E' stata una specie di consacrazione per me in Francia in quel periodo, che poi non sfruttai  pi? di tanto, purtroppo per tutta una serie di cose, per? all'epoca ? stato il top, un bel periodo. Anche i concerti con Billy Cobham e con Horacio Hernandez sono stati molto importanti. Il tour con Irene Grandi pure del 98 fu davvero emozionanate.

E: Hai mai ascoltato Jaco dal vivo, se s?, che ricordo hai ?

PM: Un ricordo un p? confuso, perch? comunque era il periodo che lui non stava molto bene. Il suo primo concerto lo vidi a Napoli con la Word of Mouth Band, tra l?altro stava ancora benino, Jaco lo conoscevo ancora poco all'epoca, per? avevo gi? ascoltato qualche suo disco, per cui mi piacque molto. E poi lo vidi con Bireli Lagrene, musicista col quale ho anche suonato, e mi ricordo un sound check bellissimo e lunghissimo...
Poi il concerto fu disastroso perch? Jaco arriv? mezzo ubriaco, si alternava alla chitarra, prendeva a calci in culo il batterista che andava fuori tempo.  


E: Ti capit? di parlare con Jaco ?

PM: No, Bireli, mi racconto un p? di aneddoti, comunque cose conosciute, che poi lessi nella sua biografia, che inizialmente non mi sentivo di leggere ...  effettivamente ? angosciante.  

E: Se Pastorius non fosse nato, pensi che oggi il basso elettrico sarebbe ancora indietro,
o ci avrebbe pensato qualcun altro a rivoluzionarlo allo stessa modo ?

PM: Penso che sarebbe ancora indietro, sicuramente!  Anche Stanley Clark ha cambiato il basso,
ma non quanto Jaco. Clark a livello di popolarit? ha fatto tantissimo, perche era molto pi? rock, e suonava pure
il contrabbasso da paura, all'epoca era un musicista gi? molto stimato. Non ai livelli di Jaco,  ma anche Stanley Clark mi ha influenzato sulla tecnica. In occasione del BassPlayer live a New York di qualche anno fa,  sia Miller che Wooten e Sheenan elogiarono la figura di Stanley Clark per l'apporto dato allo sviluppo dello strumento.  E pensa a Jaco, a cosa ha ottenuto attraverso il Fender ... ha rivoluzionato tutto ... il suono ... veramente non ci rendiamo mai abbastanza conto ...  


E: In Quali dischi ti piace ascoltare maggiormente Jaco ?

PM: Tra i  dischi dei Weather Report, sicuramente Night Passage e Heavy Weather, ma anche Weather Report , Mr. Gone,  e il live 8.30.
Invece di quelli a nome suo, i primi due, l? c'? tutto.


E: Tra le sue composizioni ne hai una preferita?

PM: Come anche tu sai, io suono Teen Town da una vita, ? il mio cavallo di battaglia, l'ho preso in prestito e piace molto alla gente.
Jaco ha scritto anche dei bei pezzi, per? mi angosciano da suonare, Three Views of a Secret e altre sue cose, sono belle, ma non mi va di suonarle. Preferisco Jaco con i Weather Report, preferisco Jaco come bassista ... come compositore ? grande, c'? molta melodia, per? il suo tipo di composizione non mi emoziona come quella di Zawinul. Comunque non si pu? mai dire nella vita,  io non ho mai fatto un omaggio a Jaco, magari un giorno suoner? altre sue composizioni.


E: Mi piacerebbe sentire come li suoneresti ...

PM: Eh beh, ma come li vuoi suonare? ... alla fine ... per Teen Town, ho trovato un mio modo, la suono pi? veloce usando anche il looper Headrush, ho trovato una mia strada, altrimenti anche questo brano come lo puoi fare
S?, c'? la versione di Marcus Miller, ma non ? un brano che si presta a molti arrangiamenti, la mia versione non sempre mi convince, ma ci provo...  


E: Quali pensi siano gli altri bassisti che hanno cambiato significativamente il ruolo del nostro strumento ?

PM: Oltre ai gi? citati, Victor Bailey che ha sostituito Jaco con grande personalit?, Jeff Berlin? Poi ci sono altri bravi bassisti, ma non so se hanno dato questo tipo di apporto Marcus Miller, Alain Caron, Gary Willis che ? molto interessante, Billy Sheehan, Rocco Prestia, Anthony Jackson ha dato un grande contributo, uno dei pochi a suonare il sei corde in maniera "artistica".
Ci sono poi  tanti  altri bravi bassisti, per? secondo me questi hanno fatto grandi cose.  Anche Manring ? bravissimo, per? non so quanto  abbia contribuito, perch? ha un modo di suonare un p? troppo fuori dal ruolo dello strumento. Tra i bassisti delle nuove generazioni, Linley Marthe secondo me ? geniale nella tecnica, ? molto colto armonicamente, ha sia la tecnica che l'estro e la fantasia, forse attualmente ? il bassista che
mi piace di pi?.


E: Nella tua Musica, oltre al robusto senso ritmico, ? molto marcato il senso melodico.
E' una componente che hai evidenziato istintivamente sin dagli inizi, oppure ? frutto di un tuo particolare percorso ?

PM: Secondo me, la melodia e il ritmo ci sono sempre stati, per? sono cresciuti nel tempo, perch? ? cresciuta la personalit?...
comunque certe cose le ho anche un p? perse. Certe cose forse  erano meglio prima, perch? uscivano pi? istintive! adesso sono un p? pi? ragionate.  


E: Jaco Pastorius, ha sempre affermato che ogni bassista dovrebbe avere pi? consapevolezza della melodia,
nella tua musica c'? tanta melodia, quanto conta esser cresciuto a Napoli in tutto ci? ?  

PM: Sicuramente essendo Partenopeo, ? chiaro che la melodia la ascolti anche non volendo tutti i giorni per le strade. Si, sono perfettamente d'accordo con Pastorius purch? non sia una cosa forzata, deve essere un esigenza naturale. Se si avverte troppa preparazione prima diventa una cosa pesante; le cose se sono naturali sono sempre piu belle.  


E: La tecnica che hai acquisito sullo strumento, ? cresciuta gradualmente negli anni, oppure c'? stato un periodo specifico dove grazie a studio e pratica intensiva hai avvertito un balzo significativo in avanti?

PM: Diciamo che dai 16 ai 20 anni ho studiato molto, quando vivevo ancora a  Napoli? l? mi sono formato. Poi con il traferimento a Roma ci fu il salto di qualit? sia come esperienze con altri musicisti che come studio dello strumento. Suonavo molto di pi? e a seconda dei periodi mi concentravo di pi? a studiare o a comporre. A Roma ho composto il mio primo disco Bassa Tensione con la collaborazione di  Mike Stern, avevo Horacio Hernandez sotto casa, Rocco Zifarelli, Girotto, Rosario Giuliani, Stefano di Battista! Era una bella generazione di musicisti, siamo cresciuti insieme. Adesso ritrovare questo ambiente sarebbe pi? difficile per tante ragioni, per la crisi che c'?, ma anche
perch? musicalmente ? gi? stato detto tanto.



E: Attualmente studi ancora oppure ti mantieni principalmente con la pratica dei concerti?

PM: Non ho il tempo di studiare ogni giorno, e non ne ho nemmeno tutta sta voglia ... nel senso che devo farmela venire, perch? bisogna comunque studiare. E' molto pericoloso perch? se raggiungi delle sicurezze, ma poi non hai una pratica giornaliera, non riesci a comunicare come vuoi con la gente?in pratica  non devi perdere il contatto con lo strumento, altrimenti poi sono guai. Ho dei colleghi che stanno ancora ore a studiare, li ammiro molto, non so come fanno. Spengono computer, telefonini ... hai capito, bisogna fare cos? altrimenti se stai a fare pure il manager di te stesso il computer ti mangia due-tre ore al giorno.  

E: Spesso ti abbiamo ascoltato nella formula del trio senza il supporto di nessun strumento armonico come tastiere o chitarre, ? una scelta impegnativa, che per? nel tuo caso, grazie al tuo modo di suonare "completo ed eclettico " crea sempre nuovi spunti per il solista.  Un esempio ne ? il tuo nuovo disco con Rosario Giuliani al sax. Come sei arrivato a questa scelta ?

PM: La formula del trio ? stata quella che mi ha sempre caratterizzato, con la chitarra, ma soprattutto senza,  ? stata una mia peculiarit?.
Con l'Essential Team, e ultimamente anche con Robin Eubanks, un grande trombonista, uno dei migliori al mondo con il quale mi trovo molto bene, ? fantastico ... usa anche gli effetti ... suoniamo brani sia suoi che miei in maniera sempre molto "open", quindi questa idea del trio senza strumento armonico rimane ancora in piedi. Penso continuer? su questa strada, se l'anno prossimo far? un disco strumentale credo che manterr? questa idea qui, basso batteria e fiati e basta.
  

E: Hai un brano che ami particolarmente suonare in concerto?

PM: Bass Song for Napoli mi piace sempre, perch? piace alla gente, mi piace suonare anche Teen Town, quando riesce bene, ne esce un buon impatto. Questi due sono i miei preferiti, poi c'? qualche composizione mia che mi piace, qualche standard mi piace pure, sempre riadattato, per? se vado sul sicuro e suono le cose che so fare meglio, comunico pi? facilmente con il pubblico.  Se invece suono per altri come sideman, ? bello lo stesso e cambio volentieri  mentalit?! se devo fare solo i pezzi loro, faccio il bassista. Mi piace l'idea di fare il "bassista", pure nella musica leggera mi piace suonare per gli altri. Quando faccio il leader invece, necessariamente sono gli altri che si devono adeguare a me, perch? devo dare il massimo di me stesso, quindi sul palco mi prendo la responsabilit? di gestire tutto, chiamare i finali ,cambi di dinamiche ecc ecc.  


E: Come ti sei trovato a suonare in trio col basso di Dario Deidda ?

PM: S? si, mi divertivo, perch? io e Dario suoniamo in maniera molto diversa,  il repertorio era carino, piaceva molto alla gente, avevamo i nostri spazi, era abbastanza divertente. Non era una formula facile, ma ti posso garantire che quando scendevamo dal palco la gente ci chiedeva sempre almeno due bis. Ricordo in particolare un concerto a Foggia, dove il pubblico rimase molto entusiasta. E fummo costretti (per fortuna) a lasciare numerosi autografi !... quello era un progetto da portare avanti per? purtroppo non abbiamo avuto dietro nessuno che ci desse una mano seria a livello manageriale e discografico?inoltre avevamo troppi impegni che ci distraevano?
Per cui la band e? morta e sepolta.  


E: C'? una tua bellissima composizione, Bass Song for Napoli, che ormai possiamo definire il tuo biglietto da visita,
com'? nato questo brano ?

PM: Eh ... questo brano ? nato per caso ... nel 92 cominciai ad usare il delay, a sperimentare ... mi piaceva questo fatto degli arpeggi che si ripetevano,  a quel punto ho pensato che potevo creare il tessuto armonico con il delay, e mi ? uscita questa cosa di umore mediterraneo. poi mi son detto...  ? il tema ... ? che ci faccio ... sai che ti dico ... non ci faccio nessun tema, ho solo aggiunto un p? le percussioni di Arnaldo Vacca e via? Questo brano e Doctor Mike, sono le mie composizioni preferite, io non ho scritto molte cose, ma in quel periodo mi sono usciti questi brani che ritengo ben riusciti e che mi hanno portato una certa notorieta? e stima in Italia e non solo?..
  

E: Dall'ultima tua intervista qui su Megabass, hai realizzato altri lavori molto diversi tra loro. Vuoi parlarcene ?

PM: S?, il disco con il trio Ostiko, il disco BassVoice Project , molto diverso dal primo, con soltanto il mio basso e la voce. Mi piace molto fare cose soltanto con la voce, in questo disco con Silvia Barba, in altri brani, sempre nello stesso disco,  ? presente comunque la band. Invece Third ? stato una specie di calderone, nel senso che in questo disco ho  inserito tante idee ke non avevo mai pubblicato in passato ed ho chiamato vari illustri ospiti,
Poi il tributo a Joe Zawinul, un progetto a cui tengo molto e porto avanti con impegno e soddisfazione. Purtroppo per? non ho mai avuto l'onore di suonare con lui ...  


E: Hai mai pensato di registrare un disco di soli standards jazz, reinterpretati in chiave elettrica alla tua maniera ?

PM: Non ci ho mai pensato ... per? potrebbe essere un idea, anche se non so quando e se lo far?. Oggigiorno parlando di cd, bisogna fare una cosa centrata e giusta, perch? appunto ci vogliono tanti soldi , energie, ed ? difficile vendere e trovare sponsors!
Quindi bisogna fare un disco ottimizzato al massimo, con idee decise e coerenti ed il piu sintetico possibile. Deve essere un disco con pochi pezzi, ma forti composizioni e grande comunicazione. L'ho capito dopo aver fatto i miei 4 dischi in questi ultimi due anni.


E: Hai un sogno musicale che vorresti realizzare, e quali sono i tuoi progetti futuri ?

PM: Mi piacerebbe riuscire fare un bel tour internazionale, con un nome grosso, qualche musicista americano , so che ? piuttosto difficile, per? sarebbe una bella cosa. Oppure forse ancora meglio, riuscire ad affermare la mia musica nel mondo, cio?, riuscire a fare un disco che riesce ad entrare nelle top e girare per festival internazionali.

E: Pippo, come mai non sei mai stato invitato ad Umbria Jazz ?

PM: Non lo so, lo vorrei capire. Un bassista come me, che ha fatto tanti dischi, considerando che Umbria Jazz organizza 100 concerti l'anno, almeno uno spazio piccolo, in tutti questi anni  credo di averlo meritato... Misteri?..


E: Molti grandi musicisti che hanno fatto la storia del jazz, e del jazz elettrico ci hanno lasciati.  Tra questi il grande e
indimenticabile Joe Zawinul, che ricordo hai di lui ?

PM: Che dire ... Zawinul ? stato il musicista che pi? mi ha influenzato in assoluto a livello emotivo, anche tu mi puoi capire, quanto conta per me questo ... ascoltare le sue composizioni per me ? sempre una grande emozione, pi? di tutti ... non esiste Jaco, Coltrane o altro musicista che tenga. Anche Allan Holdsworth ? un musicista che mi piace molto,specie nei dischi??

E: C'? un musicista vivente che ami particolarmente?

PM: Fermo restando che apprezzo tanti musicisti, diciamo Mike Stern, Holdsworth, Scofield ...  non ? rimasto granch? purtroppo ... Zawinul, Pastorius, e Coltrane, se ne sono andati ...

E: Suoni spesso in Francia, come giudichi la scena musicale francese rispetto a quella italiana ?

PM: In Francia ? stata migliore per tanti anni, adesso la situazione ? pi? equilibrata. Oggi il livello dei musicisti si equivale. direi che in Francia il pubblico ? per? pi? attento, e anche le istituzioni sono molto pi? attente, anche se credo che adesso sia pi? difficile ... anche l? c'? la crisi ...
il mix di culture che c'? a Parigi, ha agevolato molto la scena musicale, ? molto pi? aperta, ? come la nazionale di calcio francese, con gli africani dentro che fanno la differenza. Noi invece Balotelli lo lasciamo a casa, L'Italia, ? giusto che sia l'Italia, per? ? molto conservatrice, anche se sta cambiando! Non abbiamo ancora la loro mentalit?. Da loro sono arrivati molti giovani musicisti africani o comunque stranieri, come Richard Bona, Linley Marthe, Paco Sery, che hanno contribuito molto, conoscendo gi? anche la fusion, il jazz, e integrandosi molto bene con i bravi musicisti francesi.  Anch'io mi includo in un gruppo di persone che qui in Italia sono musicalmente pi? aperte, forse da un certo punto di vista anche pi? avanti ! Direi che  in Francia alla fine c'? molta pi? meritocrazia.  
  


E: Secondo te i festival di Jazz organizzati in Italia, danno ancora troppo spazio ai musicisti d'oltreoceano
a scapito dei bravi artisti italiani, oppure qualcosa sta cambiando ?

PM: Qualcosa sta cambiando, certo che se i musicisti americani che vengono a suonare qui si svendono, diventa un problema, perch? comunque a parit? di budget chi deve scegliere tra un americano e un italiano ...  fa due conti e alla fine prende l'americano, ? normale. Bisogna capire il confine di questa cosa? secondo me i direttori artistici devono avere pi? coraggio! E' facile chiamare sempre gli stessi nomi! Poi la gente alla fine si rompe anche un p?.  E' chiaro che io Scofield me lo sentirei sempre in tutte le salse, o Stern, anche se ormai lo conosco a memoria, ma resta un grande. Magari prima di questi, fai suonare un gruppo italiano convincente, un misto ? sempre buono, e poi
il cartellone misto fa piacere ovviamente anche agli italiani. Anche suonare nelle fiere dedicate al basso, ? uno stimolo. Suonare a fianco di musicisti come Berlin, Marthe, Feraud e gli altri  ? gi? molto importante e gratificante per un bassista italiano. Quando sali sul palco con questi qui ... ti spaccano il c ... in quattro parti (risata) , devi dare tutto te stesso, altrimenti ? inutile salire su quel palco, non ? una competizione, per? per interagire con questi devi dare il massimo. Questi incontri mi hanno cambiato tantissimo, ti aprono molto la testa, perch? quando tu ascolti musicisti come Di Piazza, Linley Marthe, Micheal Manring, ti rendi conto di cosa puoi o non puoi dare... hai voglia ? studiare ... perch? magari c'? sempre  una cosa che qualcuno  fa meglio di te!  Bisogna fare ci? che si sa suonare meglio e non andare oltre, perch? altrimenti
cadi nella confusione e nella mediocrit?.  


E: Sappiamo tutti che oggi per i generi meno commerciali, non ? facile  farsi conoscere e ritagliarsi i giusti spazi; cosa pensi dell'industria discografica?

PM: Come ho detto, bisogna creare un prodotto ben mirato, che buca. un disco suonato benissimo, convincente, originale, e con una bella copertina...
oggi il distributore ? molto importante, ? quello che fa arrivare il tuo disco nei negozi...


E: Attualmente quale citt? ritieni la pi? interessante per scena musicale e per migliori opportunit? di studio?

PM: A me attualmente piacerebbe stare a Parigi, per? penso che New York ? la citt? pi? forte, almeno per quello che ho visto io, per l'aria che si respira ... l? stanno proprio incazzati neri !  (risata)  non hai scampo... o ne esci vivo ! ...  Pero?parlando di bassisti elettrici
forse Parigi "? peggio" ... l? c'? il fior fiore dei bassisti, quando entri in un club e ti trovi Feraud , Marthe, M'Bappe o Richard Bona ...sei molto stimolato.


E: E in Italia ?

PM: Roma ? ancora la migliore, non ci sono troppi locali, ma in estate si fanno molti festival e sicuramente la maggior parte dei musicisti jazz, o quelli creativi, sta li.

E: Che consiglio ti senti di dare ai giovani che vorrebbero fare della musica una futura professione ?

PM: ...N? parola! ... sono costretto a dirgli che oggi ? un mestiere difficile, come dico sempre, ? una "missione".  
Se non sei ricco di famiglia, e sai che ci devi campare, non ? facile ! Secondo me questo va detto ai ragazzi, e poi lo consiglierei soltanto a chi veramente ? appassionato e ha talento, altrimenti devi lasciar perdere. Un conto ? suonare per hobby, ok tutto va bene?per? a buttarsi nella mischia della professione quando non hai talento crei solo confusione nell'ambiente. oggi ? comunque pi? difficile di 20 anni fa, anche se ci sono pi? mezzi a disposizione ed ? pi? facile farsi conoscere.



Grazie Pippo, ? stato un vero piacere, in bocca al lupo per tutto !

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Ecco.
 
Fagyo Invia Messaggio Privato Invia Email HomePage
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Wow, grandi!
E grande Silvestro!!
Appena ho un attimo me la leggo tutta!
 




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SNACHO: se po fa? dai....jappo fa il palo....tonno guida...inmicio il capro espiatorio.....
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dite cosa volete sentirvi dire e sarete accontentati.Non da me, per?.(QG)
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H.O.C.
 
Tonno Invia Messaggio Privato
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Grazie
Davvero molto interessante!
 




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ALESSIO POMARO - alessiopomaro.com
 
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Complimenti a silvestro per l'ottima intervista e ovviamente a Pippo Matino che ci regala la sua grandissima esperienza,bravi tutt'e due!
 





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www.youtube.com/massimospano
 
maxj Invia Messaggio Privato
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Bella chicca! Grazie ragazzi!!  
 




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Bristo Invia Messaggio Privato
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bella intervista  
 




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a lavare la testa all'asino si perde solo tempo e sapone
 
Ultima modifica di gozer il Mer 16 Nov, 2011 10:51, modificato 1 volta in totale 
gozer Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
bellissima intervista..
 




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la mia memoria ormai è solo un ricordo, ma non me la ricordo più...
 
Maurizio Rolli Invia Messaggio Privato HomePage
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Silvestro, grazie, e bravo ...  
 




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'Quello che più ti piace e che costi meno, il resto in birra.' MapleMarco

'Poi, fate un po' il c...o che vi pare ...' Claudio Sannoner

Ritratto Ritratto in musica Rigatoni Megabass Zen e basso Superattak GAS
 
summer63 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
intervista interessante  
 




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Gianni says: ?In questo paese si dovrebbe insegnare pi? scienza e meno religione... quando si parla di componenti industriali si afferma di ci? che si ? provato, non di ci? in cui si crede."
Emiliano Nencioni says: ?ci metto tutti i picappe der mondo cos? sona IN TUTTI I MODI? ..e poi magari ?scusi ma cosa vole dire FRIGIO? ? un capytello?"
Misfit says: ?Oltretutto mi sta sul c###o sta cosa del "suono del legno", per sentire il suono del legno si piglian due ciocchi e li si battono insieme."

quelli che... no via fatemi ttazzitto ch'e` meglio..
 
Lugh Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
..semplicemente
Grazie
 




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^this is just my 2 cents
Rovino la buona musica con: Rickenbacker 4003 MID - Yamaha TRB6 - Fender Player Jazz 5 - Ibanez MiKro GSRM20 - HB JB-40FL
Helix Stomp - LittleMark2 - 2x ATS e tante distorsioni
 
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Citazione:
per? se ascolto i  dischi di musica leggera italiani, in molti non saprei riconoscere il bassista che suona...
In Italia eh, soprattutto in Italia ... purtroppo questa cosa ? da dire. non ? solo colpa del bassista chiaramente, ma anche dell'arrangiatore, di quelli che cercano sempre lo stesso suono da omologare.
Bisogna avere un attimo di riconoscibilit? suonando anche  musica leggera, altrimenti diventa tutta uguale ...
...anni fa i dischi si facevano diversamente e la mano del musicista la sentivi eccome?

Mi fa piacere vedere che non sono il solo a pensare questa cosa. Se penso a come si sentivano le differenze tra i bassisti (e come si sentiva il basso) nella musica leggera italiana di tanti anni fa...

Per il resto bella intervista, molto interessante. E poi Pippo Matino ? davvero un bel musicista e bassista.
 




Io uso: plettro e dita

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Ho finito con le pippe in bassi e amplificatori. Tanto il suono lo faccio io con le mie dita... ...dei piedi !

Cit. Spontbass: "se uno non percepisce le differenze tra un mex e un custom shop non è colpa della Fender"
 
Ultima modifica di Roberto Salomone il Gio 30 Set, 2010 12:47, modificato 1 volta in totale 
Roberto Salomone Invia Messaggio Privato HomePage
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
bellissima intervista!!!

di grande apporto per la comunit? del Forum!!
 




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alx Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Grazie mille a Silvestro!
Credo che questi contributi siano veramente preziosi perché contribuiscono alla crescita di tutto il Forum.
E grazie a Pippo Matino che oltre ad essere un gran bel musicista ha dimostrato una disponibilità che non avrei pensato.
 




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Fagyo, tu non capisci... voi tutti non
capite..."? la bacchetta che sceglie il mago caro
il mio Sig. Potter"... cit. Olivander
(Ohiaialivander)


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Clayton Summer Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
grande Silvestro

interessante chiacchierata densa di spunti, ce ne vorrebbero tante altre grandissimo
 




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Fagyo ha scritto: 
immicio ? un pirata e dun signore... profescionista delammore

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inmicio Invia Messaggio Privato Invia Email HomePage MSN Live
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Bellissima intervista!
Ringrazio sia l'intervistato che l'intervistatore.
Ce ne fossero di persone disponibili come voi!
 




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BassDome Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Ho letto tutta l'intervista con molto interesse, grazie mille!  
 




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firmamegabass
 
Rain Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Molto buona l'intervista!

.. e grande Pippo... conosciuto casualmente in un live, anni fa, suonava in trio, e sono rimasto senza parole per come usava il basso e l'effettistica!
 




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"meditate on bass weight"
 
Ultima modifica di basspotpunker il Lun 04 Ott, 2010 12:35, modificato 2 volte in totale 
basspotpunker Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista per Megabass 
 
...Grande Silvestro!...
...ottimo lavoro, bravo...  
 




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Orazio Invia Messaggio Privato HomePage
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Quoto... ben fatto!
 




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Always running against the grain
 
Prometeus Guitars Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
yeah!!!
grande Pippo

P.S. ogni tanto anche lui mangia le "patatine fritte"
 




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Ultima modifica di Migueldicarlo il Sab 02 Ott, 2010 17:00, modificato 1 volta in totale 
Migueldicarlo Invia Messaggio Privato HomePage MSN Live
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Lettatuttadunfiato. molto interessante. grazie
 




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Mi piace suonare il basso elettrico.
 
iacopo_ Invia Messaggio Privato Skype
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
ho finito di leggere ora, non si finisce mai ad impararare
 




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venom2303 Invia Messaggio Privato Invia Email
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
.... un Grazie sontuoso ad Enrico...
Meravigliosa iniziativa...
Mi rileggo ancora tutto.
Ric.
 




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dengia64 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
Grazie,intervista molto interessante e...onesta.
 




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Il sonno della ragione genera mostri
 
Elizabeth Bathory Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Pippo Matino. L'intervista Per Megabass 
 
davvero molto molto interessante..grazie mille all'autore e a Pippo!
 




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dreamon85 Invia Messaggio Privato HomePage
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