Si tratta di un basso disegnato e prodotto nello stato di New York da Ned Steinberger tra il 1985 e il 1987 (prima della vendita della società alla Gibson), era stato lanciato sul mercato come l'alternativa economica allo storico Steinberger XL, con un prezzo di vendita che si aggirava sui 1000 $, abbastanza competitivo per le sue caratteristiche. Spulciando diversi siti, leggenda vuole che la produzione durata appena 2 anni di questo basso sia dovuta all'incapacità di poter effettivamente vendere il basso a un costo così... basso. Il costo di produzione era troppo alto per un giusto profitto alla Steinberger Sound, diciamo.
Difatti, manico in grafite e pick-up EMG HB (quelli montati sugli XL, salvo per i modelli passivi) sono delle "features" mica male...
La particolarità sta nel body: al posto di quello squadrato dell'XL, che era in grafite e fibra di vetro (materiale chiamato Steinberger Blend), vi è un corpo in legno, acero per l'esattezza, a forma di punta di freccia.
Non è, chiaramente, un pezzo unico body-neck come l'XL, bensì il manico è avvitato con 4 viti al body.
Vicino alle 4 viti, vi era il bottone per attarci la tracolla: nel mio caso è stato spostato più sopra dal precedente proprietario (che qui approfitto per ringraziare ancora vivamente!); contrariamente alle mie aspettative, il basso risulta bilanciatissimo.
Quello in mio possesso monta pick-up attivi EMG HB di serie, con lo slot della batteria nascosto sotto uno spicchio di battipenna nel vertice basso vicino al ponte, come si vede da foto. Le regolazioni sono quelle classiche da JB: Vol - Vol - Tono. I pick-up attivi pare siano stati installati solo nell'ultimo periodo della loro produzione.
Da seduto lo si trova comodissimo, la barretta estraibile posta sul lato inferiore del body, poggiando sulla coscia, svolge il suo dovere alla perfezione, bilanciandolo in maniera impeccabile.
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Look anni '80, colore nero, il manico che pare di burro.
Amplificato, ecco la meraviglia vestita di basse frequenze: tutto aperto, il suono è incisivo e cristallino, una belva da rock, poi misceli i pick-up, regoli il tono... E qui viene il bello. Di tutto ci puoi fare, non avevo idea di che gamma sonora si potesse tirare fuori da questo basso. Le dinamiche e la posizione della mano non vengono corrette come mi aspettavo da dei pick-up attivi, ogni sfumatura è percepita e per questo si possono ottenere un miliardo di suoni sul serio. Ma anche per questo motivo non lo considero un basso adatto a tutti, oltre per il design (da cui il feeling) tutt'altro che convenzionale. Il suono è dannatamente "deep" a tono chiuso. Cercavo il suono morbido ma definito, che risulta quasi un controsenso, eppure eccolo lì: volume pu manico 100%, volume pu ponte 10%, tono 0%, tocco leggero sul manico, e Aston Barrett si inchina
Ci ho messo qualche giorno a trovare il feeling per via della forma, dove sulle prime note della tastiera facevo fatica ad arrivare per via della memoria da impostazione fisica "Fender bass". Ora è tutt'un altra cosa. Il peso si aggira abbondantemente sopra i 3 kg, quasi 4, leggermente meno del mio Jazz comunque. Inoltre occorrono le corde a "doppio pallino" come su tutti gli Steinberger, che non si trovano dappertutto, ma come ho notato si tratta di un notevole vantaggio in ogni caso, perché col sistema a doppio morsetto ho una stabilità mai raggiunta su nessun altro basso.
Il manico in grafite... Zero fritture, zero sferragliamenti, che risposta poi.
Gli manca la legnosità che tanto apprezzo nei suoi compagni legnosi, viene però compensata dal suono grosso e cristallino che ha reso gli Steinberger una categoria di bassi a sè.
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Sono soddisfatissimo. Ne sono entrato in possesso tramite un giro di permute e mi sta riempiendo di soddisfazioni. Nemmeno lo sapevo, nemmeno l'ho fatto apposta, ha un suono che mi piace davvero tantissimo, spompando il tono e andando di solo pick-up al manico è molto alla Black Uhuru, pieno e definito, bassi portentosi, nel mio genere (reggae roots) ci sta a pennello.