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Studio Universitario/lavoro/musica
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Reviz
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Residenza: Maremma
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Studio Universitario/lavoro/musica
Ciao a tutti, posto molto poco da un po' di tempo e mi scuso in anticipo se "risorgo" per chiedere consigli ed esperienze e non per una risposta costruttiva in qualche topic.
A Dicembre mi laureer? in Scienze Economiche a Siena, i dubbi sul futuro sono molti.
Come molti di voi amo suonare non "per scazzo", ma con impegno e dedizione, suono da 7 anni circa (uno pi?, uno meno). Purtroppo da una anno e mezzo soffro di una forma leggera di acufene ed iperacusia, ho passato brutti momenti ma adesso va molto meglio, soprattutto perch? questi problemi non mi impediscono affatto di suonare.
Come tutti sappiamo fare il musicista ? molto dura, o meglio ? molto dura riuscire a vivere "normalmente" facendo il musicista (affitto, macchina, bollette, etc.....), per questo molti di noi hanno scelto/scelgono di portare avanti un "persorso parallelo", o con un lavoro "standard" o con lo studio universitario.
Io a 19 anni scelsi di continuare a studiare economia perch? era una materia tecnica e perch? venivo da lcommerciale, banch? sapessi che economia aziendale, che studiavo alle superiori, non mi piaceva, mentre mi ? sempre piaciuta la matematica e l'informatica. Quando feci questa scelta non pensai molto a cosa "di produttivo" (cio? che mi avrebbe dato lavoro) mi potesse interessare ma solamente a cosa mi piaceva, mi piaceva suonare e scelsi un corso di laurea che avrei terminato (secondo le mie aspettative, poi rivelatesi giuste) senza troppa fatica con una media abbastanza alta e senza eccessivo sforzo.
Ad oggi posso dire che l'unica branca dell'economia che mi piace ? quella pi? analitica/teorica/scientifica, mentre non mi piace affatto il resto.
Il mio dubbio, ad oggi, ? se continuare a studiare scienze economiche o passare a studiare informatica.
Questo sorge dal fatto che se non dovessi riuscire a racimolare abbastanza soldi per vivere con la musica ovviemnte dovrei optare per un lavoro "classico".
Il problema ? qui, economia non mi dispiace affatto studiarla (soprattutto la specialistica che avrei davanti, perch? ha molti esami a scelta, pi? matematica degli altri corsi, un solo esame di diritto, etc...) ma non mi piacciono gli sbocchi lavorativi, l'avevo scelta perch? permette di fare un sacco di cose ma mi accorgo che sono professioni che non fanno per me.
Sento di avere una mente: A, da musicista (non vuol dire che io sia bravo, non sono cos? presuntuoso), B da scienziato; ? per questo che non mi piacerebbe starmene in banca ad inserire i dati di un assegno nel computer, ? un lavoro dove "di tuo" ci metti poco, dove "non crei"; per quanto riguarda scrivere un programma o creare un Sito web, beh, capite che ? diverso il discorso...
Il consiglio dei miei ? quello di "costruire un qualcosa" che mi piaccia, una via, un persorso, sinceramente tengo conto dei consigli dei miei genitori, ma ridimensionandoli dato che se davo retta a loro probabilmente ero ancora a studiare l'accordo di Cmaj.
Pro "scienze economiche specialistica":
- minore impegno, studio tranquillo, ormai ci sono dentro, ci sono esami pesanti ma so' ormai come funziona
- 2 anni
- maggiore tempo per suonare
Contro "scienze economiche specialistica":
- probabilmente il minore impegno e il maggiore tempo libero saranno pagati con un lavoro non molto soddisfacente
Pro "informatica triennale":
- mi interessa di pi?
- potrebbe darmi un lavoro pi? gratificante
Contro "informatica triennale":
- maggiore impegno, non posso sgarrare
- minore tempo per suonare, lo studio unviersitario andrebbe davanti a tutto, non potrei permettermi di rimanere indietro
- 3 anni
Scusate per come ho scritto, sono molto di fretta (devo partire subito per andare a cercare casa a Siena), spero che si capisca la questione, magari in serata riscrivo meglio il tutto (accorciandolo).
Ringrazio in anticipo chi avr? la pazienza di leggere e di darmi qualche consiglio, esperienze personali, di amici, etc......
Reviz.
Io uso: plettro e dita
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#1 Gio 18 Set, 2008 13:11 |
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Homer
Registrato: Mag 2008
Messaggi: 1877
Età: 52 Residenza: Salerno
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Non s? se ti pu? aiutare la mia esperienza. Ma provo a farti capire un paio di cose che ho appreso ad oggi.
Ero un traduttore istantaneo di latino e greco, senza vocabolario traducevo da 9, in quinto ginnasio, le versioni che in terza non riuscivano a tradurre. Fui mandato Al certamen oraziano di corsa dalla mia scuola. Desideravo fare solo il professore di latino e greco e suonare. Universit?: ma che fai, non si lavora, a 35 anni sarai ancora in giro per l'Italia. Studi economici. Tantissima fatica, problemi, la morte di mio padre di mezzo, lavorare e far pratica a zero lire. Un lavoro come quello mio "capitato" per caso, tanto sofferto per avviarmi economicamente senza aiuti (al sud credetemi ? un tantino pi? difficile: su ci sono stato e si guadagna e lavora pi? facilmente, ma o' sole, o'mare...). La musica non c'era pi?.
Oggi, a 36 anni, "campo" con il mio lavoro ed ho ripreso a suonare. Mi piace il mio lavoro? Dicevo che mi ? "capitato", me lo faccio piacere. Forse se insegnavo latino in un borgo, staccavo all'una, natale, pasqua, estate senza lavorare a suonare quando volevo, sarebbe stato meglio. Insomma questo ho capito:
1) La vita ? imprevedibile, chiamala crudele o impietosa, lei cammina e delle tue scelte poco se ne frega.
2) Proprio per quello detto prima: fai solo quello che ti piace. Agli altri sembra difficile sulla carta, ma cerca di sorridere ogni qualvolta la tua giornata finisce ed avrai raggiunto tutto quello che desideri.
Io uso: solo le dita
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#2 Gio 18 Set, 2008 14:21 |
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sanchotirli
Contributor
Registrato: Agosto 2007
Messaggi: 1267
Età: 46 Residenza: tremezzo
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
^^^
non ti si pu? che quotare...
la vita presenta scelte che vanno prese con lucidit? ma che non si sa a dove portano realmente...
da quando ho 16 anni avrei voluto studiare seriamente lo strumento ma non si pu? sempre fare quello che si vuole
da 6 anni ho un lavoro che per otto mesi l'anno mi tiene occuopato per 14 ore al di domeniche incluse....gli altri 4 un po meno....e sopravvivo.....
suono perch? non potrei farne a meno...ho una band che resiste da 12 anni e ci proviamo sempre.....
questo e l'amore per la mia compagna mi fanno vivere sereno, semplicemente....
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solidariet? per Izze
io scarico solo con anTunes
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#3 Gio 18 Set, 2008 15:08 |
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Spaccher
Gabriele De Toffol
Contributor
Registrato: Giugno 2004
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Reviz, qualche anno fa mi sono trovato nella stessa IDENTICA situazione! (e quando dico identica non scherzo!)
proprio ora sto finendo la specialistica (amminstrazioni delle aziende pubbliche). il pro informatica ? che dopo la triennale puoi trovare facilmente lavoro (3 miei amici dopo 6 mesi a spasso son gi? Milano a lavorare ) ma tieni conto che, ultimamente in questo campo cercano prevalentemente "polli da batteria" con poca possibilit? di carriera...
fare il musicista a tempo pieno, almeno qui in SArdia ? veramente dura , perch? se non hai conoscenze "serie" (oppure devi essere davvero ma davvero bravo) difficilmente riesci a portar a casa la pagnotta che ti permetter? di viver da solo, metter su famiglia ecc ecc
a mio modo di vedere una laurea specialistica ti apre pi? porte (appunto perch? puoi dire di aver terminato un percorso) e, sopratutto una laurea in materie economiche dalle aziende viene considerata un po come jolly... non sono poche le persone che, pur avendo fatto questo percorso (ed avendo magari delle buone conoscenze informatiche ) sono finiti a fare gli informatici a tempo pieno..
...alla fine solo tu puoi sapere cosa ti piacerebbe fare nel futuro, considera per? che a 22 ? ancora tempo di investire su di te..
naturalmente IMHO
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Ultima modifica di Spaccher il Gio 18 Set, 2008 16:38, modificato 2 volte in totale |
#4 Gio 18 Set, 2008 16:35 |
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gisluz
Registrato: Febbraio 2007
Messaggi: 280
Età: 34 Residenza:
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Non posso che apprezzare quello che avete gi? scritto, e mi permetto di aggiungere una proposta, a cui era interessata una mia amica con i tuoi stessi interessi: laurea specialistica NetEconomy @ facolt? di Trento.
Ti linko questo corso perch? lo conosco per quanto mi aveva raccontato l'amica di cui sopra che vive in Trentino come me, probabilmente in giro per l'Italia ce ne saranno altri, mi sembra possa essere una fusione dei tuoi interessi, per? questo lo dico da profano assoluto
In bocca al lupo per il futuro!
Io uso: plettro e dita
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#5 Gio 18 Set, 2008 16:48 |
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Jacker
Registrato: Agosto 2004
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Età: 42 Residenza: Bassano del Grappa
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
B da scienziato; ? per questo che non mi piacerebbe starmene in banca ad inserire i dati di un assegno nel computer, ? un lavoro dove "di tuo" ci metti poco, dove "non crei"
Hai una visione un p? distorta del mondo del lavoro. Forse ancora un p?, concedimi il termine, ingenua.
Quel che ti posso dire, per mia esperienza, ? che che se hai i numeri (e non parlo di titoli sportivi) ti distinguerai sempre.
Nel mio attuale lavoro fui assunto ormai 6 anni f? in un momento incasinatissimo della mia vita (successivo alla morte di mio padre) come sostituzione di una maternita.
Il lavoro faceva schifo ma sono riuscito prima a farmi assumere a tempo indeterminato e poi a far un p? di carriera sfruttando occasioni (e creandone).
Con i miei lavori passati ? stato lo stesso.
Tu sei il solo artefice del tuo futuro aldil? dei vari scazzi/casini che ti capiteranno nella vita. Quindi non ti conviene apettarti il lavoro che ti dia soddisfazione ma cercartele tu sempre.
Un mio amico ? un programmatore ma st? pensando di mollar tutto perch? si ? accorto del rovescio della medaglia (tipo spiegare e rispiagare cose ovvie ed elementari ai clienti che ti pagano).
Cos? come in tutti i lavori.
Personalmente ritengo che la soddisfazione non me la dar? mai il lavoro. Beninteso. Qualcuna me la da ma le soddisfazioni importanti me le prendo privatamente. E ora sono riuscito ad ottenere una situazione in cui ho una buona autonomia e un lavoro che mi faccia uscire mentalmente sveglio alle 6 di sera e che mi permetta di mantenere casa, auto e hobby.
E' fuori dal ufficio che inizio a costruire l'Erik che mi piace.
L'erik lavorativo mi d? la possibilit? di farlo.
Io uso: plettro e dita
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#6 Gio 18 Set, 2008 17:15 |
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Homer
Registrato: Mag 2008
Messaggi: 1877
Età: 52 Residenza: Salerno
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Diamine Jacker, oltre alla passione per il jazz abbiamo altro in comune!
Io, da buon meridionale, forse sono un p? troppo fatalista e vivo di rimpianti, ma i tuoi punti di vista son sempre interesanti.
Peccato per le distanze, altrimenti non ce la toglieva nessuno.
Volevo solo dire IMHO che visto che, come dici tu, il lavoro ? lavoro ( ed il pizzico d'ingenuit? l'avevo colto anch'io) la vita ? vita, tanto valeva far ci? che appassiona, tanto, una volta che diventa lavoro, appalla. E' oltre il lavoro che v? ricercata la dimensione congeniale alla propria realizzazione.
Io uso: solo le dita
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#7 Gio 18 Set, 2008 20:23 |
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Reviz
Registrato: Luglio 2005
Messaggi: 786
Residenza: Maremma
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Ringrazio tutti per i consigli.
Voglio solo aggiungere che se continuare gli studi (dottorato e magari diventare professore) non fosse cos? incerto e poco redditizio probabilmente avrei le idee molto pi? chiare (continuare economia) anche perch? sono lavori con i quali resti all'interno dell'ambito universitario, che, almeno visto da studente, mi piace molto di pi? di un ambito lavorativo classico da ufficio.
Per quanto riguarda il discorso mente scientifica/lavoro/soddisfazioni, beh, per quel poco che ho lavorato mi sono sempre sentito orgoglioso quando facevo bene il mio compito per? non ho mai smesso di entrare a lavoro pensando "che rottura, altre X ore".
Un fatto del genere, giusto per fare un esempio, non mi ? mai capitato con la tesi che sto scrivendo; si tratta di un programma in c++ che risolve alcuni problemi di teoria dei giochi, come relatore ho un professore di matematica (che mi ha insegnato anche quel minimo di c++ che mi serve).
Se una volta non pranzo o non ceno perch? sto/stiamo facendo dei test sul programma non me ne frega niente, mi piace vedere qualcosa di finito fatto da me, una tesi, un programma, un progetto, un lavoro, una canzone, una trascrizione.
Facendo un lavoro del genere lavori per te e non per l'azienda, perch? magari quando te ne vai da un posto di lavoro conosci pi? Java e pi? programmazione web (o altro) e sono cose che puoi utilizzare per te, per progetti, idee tue.
Ringrazio gisluz per il link ma per varie questioni questo inverno devo per forza di cose stare a Siena, MASSIMO Firenze o Roma, non pi? lontano (sono di Grosseto).
Anche mio padre mi ha fatto il discorso "la vita ? imprevedibile", di viiiiiiiiiiiiiiiista conosco anche io qualcuno che ha studiato economia e fa il programmatore, e, sempre mio padre, mi fa notare che non ? detto che "titolo di studio -------> lavoro legato al titolo di studio".
Ho sentito anche di gente che ha studiato matematica e che ora non ? contenta perch? trova poco, idem per alcuni ingegneri.
Il problema ? che questi hanno studiato ci? che gli piaceva per 4/5 anni, e poi ? andata in un certo modo.
Studiare per 5 anni "un ripiego" avendo comunque incertezze ? un'altra cosa, almeno loro hanno studiato ci? che gli piaceva al 100%.
Quel che voglio dire ? che studiare economia mi puzza di seconda scelta, anche informatica un pochino (perch? l'unica cosa che veramente amo ? la musica), ma moooooooooolto meno, e provo soddisfazione a finire un progetto.
Se mi chiedo, ad esempio: "Quali sono i tuoi interessi che hai portato avanti, almeno in alcuni momenti, anche senza l'aiuto di NESSUNO ?"
La risposta ?: la musica, l'informatica.
Parteciperei a qualche seminario di "economisti grossi", o leggerei qualche libro, ma studiarla da solo, per ora, non ne ho mai avuta n? voglia, n? interesse.
Aggiungo giusto un paio di cose.
I miei genitori pensano al lavoro in banca, o nelle amministrazioni pubbliche, al lavoro sicuro.
Io non ho questa concezione, per fortuna o purtroppo.
Io uso: plettro e dita
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#8 Gio 18 Set, 2008 20:41 |
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Spaccher
Gabriele De Toffol
Contributor
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Reviz, chiedili se fanno un posto a me allora
a parte gli scherzi non pensare economia=professore o solo insegnare, esistono infiniti rami (strategia, contabilit?, revisione, finanza ecc ecc) per? ti sconsiglio di portare avanti qualche cosa che non ti interessa appieno...
sembrer? una frase da vecchio per? finch? puoi/vuoi cambia se vuoi cambiare! uno o due anni in pi? non sono niente...fidati
l'importante ? non perdere mai la tenacia e la voglia di combattere!
saluti
g
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#9 Gio 18 Set, 2008 22:39 |
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Reviz
Registrato: Luglio 2005
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Residenza: Maremma
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
a parte gli scherzi non pensare economia=professore o solo insegnare, esistono infiniti rami (strategia, contabilit?, revisione, finanza ecc ecc) per? ti sconsiglio di portare avanti qualche cosa che non ti interessa appieno...
Infatti ho detto (o volevo dire) che l'unica cosa che mi potrebbe interessare contituando a studiare economia ? quella di fare ricercatore/professore.
Dato per? il trattamento che hanno queste categorie non mi va di "farmi il cu*o".
Io uso: plettro e dita
Ultima modifica di Reviz il Ven 19 Set, 2008 10:40, modificato 3 volte in totale |
#10 Gio 18 Set, 2008 23:07 |
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Jacker
Registrato: Agosto 2004
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Età: 42 Residenza: Bassano del Grappa
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Per quanto riguarda il discorso mente scientifica/lavoro/soddisfazioni, beh, per quel poco che ho lavorato mi sono sempre sentito orgoglioso quando facevo bene il mio compito per? non ho mai smesso di entrare a lavoro pensando "che rottura, altre X ore".
Perdonami se insisto.
Ma lavorando sapendo che ? temporaneo il concetto ? assai diverso dal lavoro a tempo indeterminato.
Perch??
Perch? ad un certo punto ti abitui alla "lunga distanza".
Perch? dopo un p? ti senti sicuro di far bene il tuo lavoro e vivi con meno pressione.
Quando d'estate durante le superiori lavoravo in fabbrica per prendere due lire mi annoiavo a morte. Ma mentalmente mi facevo sempre il conto alla rovescia per quanto mancava che finissi. E qulle 4-5 settimane erano interminabili.
Ora non lo faccio pi?. Perch? se non mi muovessi potrei andare avanti fino alla pensione... quindi la prospettiva cambia.
Poi ci sono un sacco di variabili.
Lo stesso lavoro (io ho fatto sia amministrazione che commerciale) varia da ditta a ditta. Varia l'ambiente. Variano le persone.
Nel mio primo lavoro stavo malissimo e mi facevo mettere i piedi in testa.
Ad ascoltare i miei era un lavoro d'oro. Che con i tempi che ci sono non si trova di meglio.
Li ho ascoltati per quasi due anni.
Rischiando l'esaurimento nervoso.
Alla sera andavo a letto pi? tardi che potevo perch? addormentarmi significava che arrivava presto domani e quindi una nuova giornata lavorativa.
Quando finalmente tirai fuori le palle e mi licenziai ci misi qualcosa tipo 3 gg a trovar lavoro
E bench? la mansione fosse pressoch? identica era come passare dalla notte al giorno.
E credimi che f? la differenza.
Tornare a casa senza nervosismi (oddio ogni tanto pu? succedere) con ancora energie da dedicare ad altre passioni.
Valuta anche l'aspetto contrario. Magari fai il programmatore e ti capita di dover seguire impiegati fessacchiotti che non capiscono e non si trovano solo perch? il men? del programma "prima era a sinistra". Oppure dover rifare di continuo le stesse cose.
Idem per la musica.
Per quel che mi riguarda ? bellissima appunto perch? ? un qualcosa che io posso permettermi di dedicarle il tempo che voglio. Se DOVESSI dedicarle tempo. Magari controvoglia penso che cambierebbe tutto. E non mi va di rovinare qualcosa di bello.
Poi, beninteso. Se non ti piace economia non proseguire. Mica c'? nulla di male. Non ? che devi condizionarti la vita solo per un principio di coerenza.
Ma, a costo di essere pedante, ti ribadisco che la differenza la f? l'individuo, non il suo titolo di studio.
Ciao
Io uso: plettro e dita
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#11 Ven 19 Set, 2008 09:00 |
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Ar 9000
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Messaggi: 235
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Io sono un po' pi? giovane di te, ma ho finalmente deciso di dedicarmi soltanto a quello che mi piace veramente: la musica.
Ho mollato l'universit? (psicologia a Padova, gran bella facolt?), entrer? al conservatorio.
Da tutte le parti la gente che mi dice le solite cose, farai la fame, non lavori, ma poi cosa fai... che ci posso fare, essere musicista a tempo pieno ? l'aspirazione della mia vita e non ? seconda a nulla.
Non riesco a pensare all'aspetto del "dopo", a come mantenersi ecc... l'unica cosa che so ? che posso studiare la cosa per me pi? bella che esista.
Io uso: plettro e dita
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#12 Ven 19 Set, 2008 14:49 |
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Reviz
Registrato: Luglio 2005
Messaggi: 786
Residenza: Maremma
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Bhe anche a me in condizioni normali non mi viene da pensarci, salvo poi vedere maestri di musica che vivono ancora con i genitori perch? non possono permettersi un affitto...........
In ogni caso in questi 2 (o 3) anni continuer? a studiare musica (in modo di poter accedere direttamente al biennio), questo ? OVVIO (tra l'altro mi sono appena reiscritto al sienajazz); oltre a questo, se uno vuole riesce a portare avanti tutto, e qui nel Forum ci sono degli esempi a riguardo (il primo che mi viene in mente ? il nonno, a cui rompo spesso le "scatole" su msn).
Io uso: plettro e dita
Ultima modifica di Kublai il Lun 29 Set, 2008 20:39, modificato 3 volte in totale |
#13 Ven 19 Set, 2008 20:37 |
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Homer
Registrato: Mag 2008
Messaggi: 1877
Età: 52 Residenza: Salerno
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Be, in merito a decider di vivere di musica non ? detto che si muoia di fame. Il mio compagno di stanza all'universit? studiava ingegneria. Bravissimo: analisi 1 e 2 30 al primo colpo! Intanto suonava il pianoforte con noi e studiava jazz da un prof. Dall'oggi al domani ha mollato tutto, si ? iscritto ad un corso di musicoterapia ed al conservatorio. Aveva anche una pizzeria di famiglia e l'ha mollata con tante liti con il padre doppiamente deluso. Ora si ? sposato, lavora con la musicoterapia, insegna, suona jazz a Napoli ed io non posso pi? suonarci perch? ? davvero bravo.
Io lo ammiro: due balls enormi
Io uso: solo le dita
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#14 Sab 20 Set, 2008 10:24 |
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Reviz
Registrato: Luglio 2005
Messaggi: 786
Residenza: Maremma
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Be, in merito a decider di vivere di musica non ? detto che si muoia di fame.
Certo che non ? detto.
lavora con la musicoterapia
Credo che la differenza sia qui.
Io uso: plettro e dita
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#15 Sab 20 Set, 2008 13:44 |
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Saturn_83
Registrato: Settembre 2004
Messaggi: 3204
Età: 40 Residenza: Fisciano (SA)
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
hai riaperto la versione aggiornata di un discorso che hai fatto un anno fa.
ricorda quanto ci dicemmo in PM e sul thread.
per come parli secondo me ci sei portatissimo ma non buttarti nella mischia degli informatici.
ormai purtroppo ? una cosa sconveniente. siamo tutti carne da macello o, come qui ho letto, polli da batteria.
io per ora con la specialistica in informatica ho glissato 5-6 occasioni per lavorare con l'informatica come programmatore o consulente : non lo voglio fare. vedo i miei amici che si spengono moralmente a farlo e sono rimasti delusi dai risultati rispetto alle loro aspettative.
Io uso: plettro e dita
____________________ A rainy day in bergen - Facebook --- Verme~Robots : Facebook
"...Spesso penso che suonare uno strumento sia un disturbo
ossessivo-compulsivo o un sintomo di asocialità ma non saprei dire
se si diventa asociali suonando uno strumento oppure lo si é in
partenza e si trova in esso una sorta di consolazione..." [Sting]
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#16 Sab 27 Set, 2008 00:11 |
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Reviz
Registrato: Luglio 2005
Messaggi: 786
Residenza: Maremma
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Lo so che "buttarmi nella mischia di informatici" ? sconveniente.
Il punto ? che la maggior parte delle volte chi me lo dice (non solo te) ? una persona che ha studiato informatica, e quindi ci? che veramente gli piaceva.
E' facile dire cos? quando uno per 5 anni ha portato avanti una delle sue passioni.
Conosco anche un bassista (mio ex maestro) che mi sconsiglia di prendere la via del "voler vivere di musica" pentendosi di quando lasci? Lettere.
Sicuramente ha ragione ma intanto lui sta finendo il conservatorio (contrabbasso), insegna in 3 scuole di musica e suona molto in giro; ha quindi studiato ci? che gli piaceva. Aggiungo che non ? il primo musicista che sento parlare in questo modo.
Considerando anche i problemi, per ora lievi (toccatina alle parti basse ), agli orecchi, vorrei portare avanti qualcosa che mi appassioni, anche se non al livello della musica (perch? ? impossibile); questo perch? se un giorno la mia situazione dovesse peggiorare (toccatina alle parti basse :D) mi ritroverei con una laurea della quale me ne frega mooooooooooooolto poco, e cosciente di averla scelta solamente per comodit? e per avere pi? tempo di suonare, e, probabilmente, con un lavoro non desiderato.
Oltre a queste considerazioni basta che mi guardi un secondo intorno, tra gli studenti che conosco, per vedere grossolanamente due tipi di persone (poi ovviemente in mezzo ci sono delle sfumature):
- chi studia ci? che gli piace
- chi parte sconfitto e studia qualcosa che potrebbe assicurargli un buon lavoro
Appartenenti alla prima categoria conosco: designers, informatici, economisti (gli stessi che, come me, studiano scienze economiche/economia politica e non corsi come economia e commercio o scienze bancarie), musicisti, pi? o meno questi.
Tra queste persone ce n'? una a me molto vicina, mia sorella, che da quest'anno studia design. Lei ha sempre amato disegnare e, in generale, creare (canta anche) e, giustamente, ha deciso di portare avanti la sua passione per il disegno/fotografia/design/pittura/etc.....
Non ha ripiegato, non s'? iscritta ad economia o ad altri corsi.
Per quale straca**o di motivo dovrei continuare economia ? Per la paura del mio futuro lavorativo se scegliessi altro ? Chi me lo fa fare dato che il futuro ? spesso imprevedibile (senza contare che una triennale in economia, ce l'avrei gi?) ? (e per esperienza molti di voi lo sanno meglio di me)
Tra gli appartenenti alla seconda categoria conosco principalmente studenti di economia (parlo dei corsi pi? "improntati al lavoro").
Ad ogni esame mi tocca sentire, da questi, "diritto commerciale, che palle" "madonna economia delle aziende di assicurazione ? una palla assurda" etc....
Chi gliel'ha fatto fare ?
Io uso: plettro e dita
Ultima modifica di Reviz il Sab 27 Set, 2008 17:06, modificato 5 volte in totale |
#17 Sab 27 Set, 2008 16:32 |
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Homer
Registrato: Mag 2008
Messaggi: 1877
Età: 52 Residenza: Salerno
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Re: Studio Universitario/lavoro/musica
Premesso che spessissimo facolt? di economia e giurisprudenza sono refugium peccatorum (vale anche per me) e quindi catalizzano la noia, e premesso che in ogni caso la vita ? imprevedibile (ci? significa, credi me che faccio il consulente del lavoro ed "assisto" circa 400 dipendenti d'aZIENDA, che non ? detto che chi studia economia entra in banca e chi lettere f? il professore), mi spieghi perch? non ti decidi a fare solo quello che desideri fare? Credi a me, laureati nella facolt? che desideri, tanto dimenticherai tutto del tuo percorso di studi, se non i bei tempi passati, e poi pensi al lavoro: sar? sicuramente diverso da quello che tu immagini. Dopo un'anno ti sarai rotto le scatole e non vedrai l'ora di tornare a casa per uscire a suonare. Qualunque lavoro esso sia.
P.S. Riferisci al tuo maestro che ha fatto bene a lasciare lettere: stipendio da fame e sistemazione ai limiti dell'impossibile.
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#18 Sab 27 Set, 2008 16:52 |
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