Recensione: versione 3
A scanso di equivoci voglio precisare che i miei commenti sono quelli di un acquirente del MB2 e non di un moderatore del
Forum.
Non è una recensione dello strumento fine a se stessa, ma soprattutto del mio rapporto con lo strumento. E' probabile che molti di voi (diversi da me per natura e capacità tecnica) trovino banali dei giudizi, sbagliate delle osservazioni tecniche o ingenui dei commenti. No problem.
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Ordine
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Ci sono voluti 6 mesi per averlo, data la lentezza dei giap nell'inviare i pezzi ed i tempi di liuteria.
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Consegna.
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Ho ricevuto il MB2 dopo 2 giorni dall'invio del bonifico al Nonno, a mezzo corriere.
Imballaggio pressochè perfetto, in scatola di cartone con sagome in polistirolo e fogli 'imbottiti'.
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Aspetto
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Esattamente come atteso, sino all'ultima vite. Direi perfetto.
Avevo chiesto il 17 in paletta e c'era il 17 in paletta.
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Set-up
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Idem come sopra; avevo chiesto medio-basso ed è arrivato medio basso.
Le meccaniche sono estremamente stabili; non si sono mollano nemmeno di un cent.
Il potenziometro del volume è un filo ballerino.
L'intercorda è standard e quindi no problem.
Il manico è perfettamente incastrato sul corpo.
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Manico
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Direi eccellente, molto suonabile.
Non posso fare confronti con il MB1, che nel mio caso è un 5 corde, visto che si tratta di due approcci alla tastiera completamente differenti.
Sicuramente quello che 'perdona' di più è il MB1; sul MB2 bisogna essere molto puliti nella posizione della sinistra e vicini al fret, altrimenti la nota frigge; penso che sia una cosa accentuata dall'action, ma anche legata alla forma dei fret ed alla bombatura della tastiera.
Non ho trovato dead spots.
L'intonazione è precisa; l'ho misurata con l'accordatore elettronico su tutte le corde e su tutti i tasti.
Per curiosità: ho fatto una prova comparata con il mio magico
Danelectro Longhorn (da 32 pollici: a scala quindi più corta) e sono rimasto sorpreso dalla sensazione di equivalenza nella diteggiatura. Voglio dire che passando avanti ed indietro dall'uno all'altro sullo stesso brano non ho notato difficoltà nel modulare l'ampiezzza dell'apertura delle dita, cosa che invece mi succede con altri bassi. Il che mi ha veramente reso felice: anche in concerto la cosa mi rassicura sul fatto di utilizzarli tutti e due senza aspettarmi problemi nel passaggio dall'uno all'altro.
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Peso e posizione.
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Non è una piuma, ma il bilanciamento è eccellente. Anche in questo caso il basso si appoggia al corpo in modo completamente diverso rispetto al MB1. Con la stessa tracolla risulta essere più alto rispetto al MB1 e (come potrebbe essere diversamente, per un ex-chitarrista) da la sensazione di essere una Stratocaster.
E' molto comodo ed aiuta ad una corretta posizione delle mani e del polso: questo è un complimento che va direttamente a quel genio di Fender ed è da neofita perchè non avevo mai suonato a lungo un JB.
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Elettronica
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Il fatto di avere il controllo di tono che lavora in attivo ed in passivo è comodo, tanto più che funziona bene in entrambe le modalità.
Rispetto al MB1 c'è una più accentuata differenza di volume tra la modalità attiva e passiva (che come confermato da Andrea è regolabile con trimmer interno). A me piace che il volume sia equilibrato nelle due modalità e quindi lo modificherò in questo senso.
Devo però dire che non uso mai lo switch attivo e passivo nello stesso pezzo, e quindi non è importante.
Il volume di uscita è leggermente inferiore al MB1, ma di un'inezia.
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Suono
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Ho accordato classico, cioè E-A-D-G.
Nessuna sorpresa. Jazz pieno in passivo e timbro aggressivo in attivo.
Le tre prove condotte sino ad ora sono state effettuate:
- la prima con montati copri-ponte e copri-pickup
- la seconda solo con copri pick-up
- la terza idem
Ho slappato (da becero apprendista) e devo dire si va come dei treni. La seconda prova, soprattutto, si è basata su alcuni stardard (es. Fire ecc.) e giri funky: impressionante. Le corde montate (se no sbaglio La Bella) sono veramente adatte al genere e il manico aiuta ad ottenere un suono estremante aggressivo, ma pieno. Trovo molto comodo slappare appoggiando il polso al copri pickup; non so come ma mi costringe a girare il polso e colpire la corda esattamente con il pollice di lato senza sforzare il resto del braccio.
In fingering: normalmente appoggio il pollice sul pickup. Trovo il MB2 più scomodo (da questo punto di vista) rispetto al MB1 per la posizione del pick (sto parlando di quello al ponte, visto che quello al manico è coperto).
In arpeggio: appoggiando il polso sul copri pickup al manico è veramente comodo. Le corde rispondono morbide o aggressive, ed il manico aiuta nella definizione del suono.
Rispetto al MB2 sicuramente un basso che permette di andare agli estremi nei toni.
In tutte le tecniche ho utilizzate le tre posizioni di base relative ai pick up (ponte, ponte/manico, manico) e dei toni (aperti/chiusi) sia in attivo che in passivo
Ho approfondito il difetto segnalato nella recensione versione 1/2: il buzz di fondo scompare chiudendo il pot del tono. Aprendo il tono il basso è molto silenzioso silenzioso sino a quando non ci sono vibrazioni. Nel momento in cui una corda vibra (anche in modo da non produrre alcun suono) si innesca il buzz. Appena si mette la mano sulle corde o su una parte metallica o si suona sparisce (coperto evidentemente dal volume). La cosa accade sia in attivo che in passivo.
Questa rumorosità di fondo è nettamente superiore a quella del MB1.
Normalmente associo questo fenomeno alla messa a terra, ma nella sala in cui suono non ci sono problemi di messa a terra e, ripeto, il MB1 non da questo problema.
Un'altra cosa che ho notato è la prevalenza del G come volume sulle altre corde; le altre 3 sono molto omogenee ho verificato da più fonti e l'equilibrio del volume è un problema su tutte le tastiere bombate (anche nelle chitarre) con pick up non regolabili in altezza corda su corda.
In ogni caso non mi disturba, anzi. Soprattutto in slap da un bell'effetto risonante ed aggressivo, bilanciando la forza del pollice. Quindi non modifichero' per ora l'altezza del pick (come prontamente suggerito da Andrea).
Per quanto riguarda il lavoro dei toni e del bilanciamento dei pick-up è molto progressivo e quindi permette di lavorare di fino sul suono. E' stato piuttosto facile ottenere, DEP5 + toni/pickup del MB2, il suono di Jaco in A remark you made..... (ad esempio) piuttosto che quello dei Led in You shook me (ad esempio 2).
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Impianto con cui ho condotto il test
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Prova 1/3
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Pre-ampli Eden WP100 (del quale faro' una recensione a breve) in modalità stereo
Finale Behringer 1500
Cassa 1*12 ATS
Cassa 2*10 EDEN
La prova 1 è stata condotta in flat, senza effetti, ma utilizzando le varie funzionalità del wp100 (comp on/off, enhancer on/off, boost on/off e tube mode on/off).
La prova 3 utilizzando anche il DEP5, e quindi lavorando molto di pi? sul suono. Ho provato a lavorare anche su diversi livelli di compressione ed a giocare con il gain.
Prova 2
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ZOOM 607B con cuffia
Ho usato tutti gli effetti disponibili di questo baraccotto che suo come amplificatore personale da viaggio, ma la gran parte del tempo l'ho usato solo come ampli per sentire il suono naturale del basso
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Commento finale
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Sono molto contento dell'acquisto in assoluto, a parte la questione del buzz di fondo che vedrò di capire meglio.
Se poi faccio un paragone con gli altri bassi da 600 euro che ci sono in giro (Jazz like) direi che siamo veramente ad un altro livello di qualità.
Il bello della cosa è che realmente si tratta di un basso MOLTO diverso dal MB1 e quindi l'acquisto (almeno nel mio caso) ha senso anche rispetto al completamento della gamma di suoni che mi porto in casa. Soprattutto diventerà ufficialmente il mio basso da slap, e su questo basso continuero' il corso Hal Leonard che sto facendo da autodidatta, abbandonando il MB1 (ndr: SOLO per quest'ambito). Per il rock, invece, apprezzo di più la mediosità bassosa del MB1 o il timbro 60' del Dano, nonostante il MB2 possa vantare una gamma di regolazioni sicuramente molto ampia.
In conclusione: mi retengo fortunato ad avere indecisioni di questo tipo.