io sto andando inesorabilmente verso l'uso massiccio delle corde a vuoto.
Vantaggi:
- meno fatica
- meno necessità di guardare la tastiera
- possibilità di fare il grosso del lavoro in prima posizione
- una mano occasionalmente libera fa comodo(per girare fogli, ecc).
(Ovviamente sto parlando di musica pop)
Voi?

Io uso: plettro e dita

papettino, dipende, una nota su capotasto è piu' controllabile e note suonate da corde piu' spesse hanno a mio avviso piu' corpo. Un la a vuoto suona meno incisivo di un la sulla corda del mi...

Io uso: plettro e dita

ma su una cosa del genere come si puo dire si o no...servono assolutamente tutte e 2...finche' magari fai una linea da fermo puoi anche evitare le corde a vuoto ma per esempio se ti sposti una corda a vuoto puo servira a colmare il tempo che serve a spostare la mano ..

nella mia band principale ho molti riff all'unisono con la chitarra in D e E..ebbene con la corda a vuoto risulta tutto piu omogeneo e legato...e questo e' un altro esempio...

Io uso: plettro e dita

Esistono, si usano.

Io uso: solo le dita

Alexce69 ha scritto:  

Esistono, si usano.

la penso anch'io così, ho aperto il thread perché ho sentito molti che le demonizzano

Io uso: plettro e dita

papettino,

ma per l'amor di dio.......ma lascia perdere...       

Io uso: plettro e dita

Mi trovo d'accordo con papettino,...
Anche se può sembrare un quesito inutile, non credo che lo sia.
Credo che tutto dipenda dalla "circostanza", cioè dal tipo di riff e di suono che si và a ricercare,
vedi anche tu come ti trovi meglio! l'importante è che il risultato finale sia omogeneo ed uniforme

Io uso: plettro e dita

Per me dipende dalle linee. A volte mi piacerebbe poter usare la corda vuota, ma non posso perché la nota non lo permette.
Di solito però sono nella situazione di dover gestire con la mano sinistra la lunghezza della nota, e preferisco corda vuota no. In questo il 5 corde offre più opzioni.

sembra un quesito stupido, ma in realtà ci sono le scuole di pensiero.

il discorso non è "usarle quando servono", che quello è ovvio e scontato, ma "rimanere in prima posizione ed usarle di base".

secondo alcuni i primi cinque tasti sono "quelli che fanno fare i soldi", perchè il suono entro i primi cinque tasti è migliore, più definito, e si preferisce quindi l'uso massiccio di corde a vuoto e linee sui primi tasti.

dall'altra parte c'è chi le sconsiglia perchè meno controllabili e non rendono pratico il repentino cambio di tonalità in caso venisse richiesto, mentre avendo la linea fatta senza corde a vuoto basta spostare la diteggiatura (il 5 corde è utilissimo per questo, ad esempio).

è tutt'altro che una domanda stupida!

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

In certi generi e su certe linee di basso per me il suono della coda vuota è irresistibile... tipo qualche riffone rock, con la corda vuota un po' "slabbrona" e grezza ci dà un carattere fantastico, oppure giochi alla entwistle in prima posizione...  A volte l'equivalente tastato non mi dà quella sensazione di ringhio    Si evince chiaramente che è una questione di contesti come già è stato scritto. È capitato anche a me di leggere/ sentire sul web "esperti" dire di non usare mai per nessun motivo le corde a vuoto. Mi pare una bella menata

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Ovviamente dipende. Dal brano, dal genere, dalla linea di basso...

Se faccio un walin', corde a vuoto senza problemi. Forse si tratta di un'imitazione dei contrabbassisti.

Se suono un altro brano ed un altro genere, sparo Mille giorni di te e di me (il primo che mi viene in mente, non ricordo la tonalità e non ricordo se ci potrebbero essere corde a vuoto), non è proprio il caso di suonare le corde a vuoto su quella figurazione ritmica. Magari solo su qualche nota di passaggio.

Quindi "Corde A Vuoto Sì/corde A Vuoto No"? Si e no.

Io uso: solo le dita

Fenderissimo, io nei walking le evito proprio perchè essendo suonate singolarmente e in continuo movimento mi spezzano un po' le geometrie di accordi e triadi...

Io uso: plettro e dita

ally, perchè ragioni con le geometrie e non con le note, ti direbbe un jazzista  

io da non jazzista, quando mi trovo a fare dei walking, uso più facilmente le corde a vuoto rispetto a quando suono pop, perchè penso molto nelle prime posizioni e con la mano più libera di muoversi, un po' il concetto dei riffoni rock dove le corde a vuoto spesso sono fondamentali per certi passaggi.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Se suoni in big band sei obbligato ad usarle, visto che non puoi staccare gli occhi dallo spartito e dal direttore di orchestra. Per l’utilizzo fuori da lettura obbligata, mi trovo d’accordo con Lakland59. Di cosa stiamo parlando ? Ognuno fa come è più comodo e gli piace. A meno che non si voglia fare un trattato della scienza della corda a vuoto. Viva lo zero fret, a questo punto.

Io uso: solo le dita

Citazione:

Viva lo zero fret, a questo punto.

quello non c'entra niente però  

i problemi della corda a vuoto, o meglio i casi in cui si evita, sono il non poter controllare ed il non avere una diteggiatura trasportabile.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_ ha scritto:  

ally, perchè ragioni con le geometrie e non con le note, ti direbbe un jazzista  

mi sento ferito nel profondo, vado a piangere dietro alla lavagna a muro      

Io uso: plettro e dita

non conosco la risposta ma posso dire che più di un Maestro mi ha insegnato di non usare le corde vuote sul basso elettrico.
Sono stato cazziato anche dal Rolli quando mi ha visto suonare le corde vuote.

Paolo

Io uso: solo le dita
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« Ai tempi del bebop tutti suonavano velocissimi. Ma a me non è mai piaciuto suonare tutte quelle scale su e giù. Ho sempre cercato di suonare le note più importanti di ogni accordo, per sottolinearle. Sentivo gli altri musicisti suonare tutte quelle scale e quelle note e mai niente che valesse la pena di ricordare. »

Miles Davis

^^^
Guarda, io sono uno di quelli che non le usa praticamente mai perché mi disturba la differenza di timbro con le note suonate sui tasti, ma i dogmi non mi hanno mai convinto. Dire a prescindere che non si debbano mai usare è una vaccata, anche se la dice il Rolli. Perché Maurizio Rolli non può sapere che tipo di sonorità ti potrà servire il 28 luglio 2023. E se il 28 luglio 2023 per un qualsiasi motivo penserai che in un particolare passaggio il suono della corda a vuoto sarà quello di cui hai bisogno non vedo perché non dovresti usarlo.

Io uso: plettro e dita

pauluccio73, eppure ci sono musicisti che hanno fatto la storia suonando entro i primi 5 tasti, usandole tantissimo  

a me viene sempre in mente Andy Rourke, che pur di suonare in prima posizione e con le corde a vuoto accordava il basso in Fa#, un tono sopra, per certi pezzi.

tra l'altro la differenza di sonorità c'è in base a dove si suona tutto il brano. è chiaro che se si suona il Mi al settimo tasto e poi il Re a vuoto la differenza di sonorità sia tanta, ma se suoni il Mi al secondo tasto ed il Re a vuoto cambia niente, sei sulla stessa lunghezza della corda, e stessa risposta.

a questo punto è molto più significativo il cambio di sonorità sviluppando la linea su più corde (in verticale) o su meno corde (in orizzontale)

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

pauluccio73 ha scritto:  

non conosco la risposta ma posso dire che più di un Maestro mi ha insegnato di non usare le corde vuote sul basso elettrico.
Sono stato cazziato anche dal Rolli quando mi ha visto suonare le corde vuote.

Paolo

Forse Rolli riteneva che in quella fase di studio in cui ti trovavi fossero "pericolose".

Dubito fortemente che uno come Rolli che, può piacere o non piacere ma ne sa sicuramente una più del diavolo  trascuri l'importanza delle corde a vuoto in determinati contesti o meglio, che esse stesse rappresentino una parte dello strumento da non ignorare al pari dei tasti del nostro basso.

Certo è che se devo finire un brano su un sol non ci metto il sol a vuoto, ci vuole un minimo di razionalità. Lo stesso dicorso vale per una ballad che vuole delle note "piene", pesanti.

Se però suono un passaggio tecnico in velocità e non è un concerto solista, un assolo di chissà quale livello espressivo(alla gilmour per intenderci) o la parte in risalto dove devo valorizzare quella data nota, la corda a vuoto va benissimo perchè:

1) mi può liberare da impacci tecnici
2) mi favorisce se sto suonando musica scritta dove non ho tempo di guardare la mia mano perchè ho occhio alla parte e al direttore.

Sul punto due si potrebbe dire che se sai leggere benissimo ormai sai dove vanno le mani. Io per esempio però leggo molto meglio sul contrabbasso dove non devo guardare la mano. Sul basso in alcuni casi si perchè lo suono sopratutto non leggendo le parti. Settimana scorsa l'ho suonato  a teatro e avevo tutti sti obbligati da suonare, non mi sono vergognato a piazzare un re a vuoto in un paio di casi!

La corda a vuoto poi è ottima se si vuol suonare a pedale. Per esempio ho composto un ostinato con variazioni, bello o brutto che sia necessita del la a vuoto in terza corda tenuto costantemente!


Quindi, se ci arrivo io a queste conclusioni figurati Rolli che mi mette in saccoccia. Magari lui saprà leggere altrettanto bene su basso e contrabbasso e la mano non se la guarda nemmeno ma credo che abbia razionalizzato anni e anni fa gli altri punti!

Anche a me veniva sconsigliato di suonare le corde a vuoto dal mio insegnante in conservatorio i primissimi anni di corso. Ma poi ha smesso quando ha capito che avevo imparato a contestualizzarne l'uso.

Le corde a vuoto sono un pezzo dello strumento, come i normalissimi tasti, suoniamole, con criterio certo ma suoniamole!

Non sono assolutamente un super tecnico studiato come voi (a parte 3 mesi dal maestro agli inizi), però che la corda a vuoto non sia da suonare a prescindere per me non ha senso.
Per fare un esempio, in alcuni pezzi dove ho bisogno di un LA un po' più squillante e incazzato, secondo me la 3^ corda a vuoto mi dà quello che cerco (è solo un esmpio...).
IMHO dipende da ciò che si cerca in una data nota/passaggio.

Io uso: plettro e dita
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"Se la musica è troppo alta, tu sei troppo vecchio" [Cit. Ozzy Osbourne]

cubano ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Il problema non è il basso per cominciare. È quello per finire...

Il mio Setup
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Mooer Micro DI
TC Electronic Spark Mini Booster
Keeley Compressor Plus
Boss TU-3
Line6 Relay G75

Dipende... ci sono situazioni in cui è preferibile usarle, altre situazioni in cui è più sensato sfruttare una diteggiatura differente, ci sono delle "regole" che sono dettate da questioni pratiche, una diteggiatura va scelta in base a vari fattori, deve permettere una fluidità di esecuzione, tenendo conto delle note che precedono e seguono, e va scelta anche in base al timbro, a volte occorre trovare un compromesso, e per non compromettere l'esecuzione, la corda a vuoto può risolvere facilmente situazioni che risulterebbero alla fine dei conti meno sensate, la diteggiatura ideale deve permettere di eseguire ogni passaggio senza alcuna fatica, possibilmente senza compromettere il timbro, in certi casi la corda a vuoto suona talmente fuori dal contesto a livello timbrico da compromettere l'omogeneità della linea di basso, in altri casi invece è perfetta, quindi come ho detto all'inizio... dipende!  

Io uso: solo le dita

Pier_ ha scritto:  

il discorso non è "usarle quando servono", che quello è ovvio e scontato, ma "rimanere in prima posizione ed usarle di base".

partendo da qui, iocerco di usarle il meno possibile. mi piace avere il controllo della nota con le dita.

Io uso: plettro e dita

pauluccio73,

mah...per me non vi siete capiti....un professionista come rolli che sostiene una simile tesi mi sembra cosa un po surreale...

       

Io uso: plettro e dita

Ma di cosa stiamo parlando? Conosco bassisti che le usano, altri no. Sono assolutamente d’accordo con Lakland59. In certe situazioni servono. Ognuno farà come cavolo gli pare. Conosco bassisti bravissimi che le usano, le scrivono nelle diteggiature delle loro parti, nei loro metodi,  tipo David Keif ad esempio.

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I used to think I was indecisive, but now I'm not so sure.