Re: Un Basso Per Un... 'basso'
Alexce69, assolutamente, anche se spesso c'è una misconoscenza della cosa. le famigerate 52-110 che uso io sono al momento le corde più comodo che ho, perchè ho l'action talmente bassa, con le corde che praticamente non vibrano, che non faccio la minima fatica a premerle con la sinistra.
Citazione:
e avrai sentito centimaia di bassisti che approcciano in maniera diversa lo stesso genere, con scalature e bassi diversi. Conosco gente che fa rock che suona con scalature leggerissime e Jazzisti che utilizzano come te le 52. De gustibus...
assolutamente, perchè è questione di necessità prima di tutto. certe cose con corde grosse non le fai, e viceversa. tutto dipende dalle necessità.
Citazione:
mi rende impossibile provare gli strumenti nei negozi.
è questo il punto su cui mi ero focalizzato. provare nei negozi è una cosa che serve veramente a poco, qualsiasi sia l'abitudine al
setup.
a mala pena si può valutare il suono, con corde marcite e sporcate da chissà quante manacce luride, figuriamoci se non c'è nemmeno un minimo di
setup...
puoi pure usare scalature enormi, sarà impossibile giudicare comunque.
Citazione:
Resto convinto che il primo approccio con uno strumento fisicamente impegnativo come il basso sia meglio averlo con uno strumento standard, con scalatura standard.
su questo sono in parte d'accordo, in parte no.
d'accordo perchè sicuramente è più facile allontanarsi da una cosa "media" piuttosto che da un estremo, e soprattutto è più facile girarci intorno.
io ora ho tutti bassi con scalature diverse e scale diverse, e li alterno senza nessun problema, perchè sono bene abituato a tutti.
in disaccordo perchè lo "standard" lo ha deciso il mercato.
negli anni 50 e primi 60 lo standard erano le corde lisce enormi (le Labella 52-110, appunto, che sono "medium gauge"), che a suonarle fosse Jamerson o Carol Kaye.
negli anni 60 la misura standard del basso era il 30" (per altro con corde sottili), tanto che tutt'oggi molte ditte chiamano "scala lunga" le corde per i 34".
in quegli anni si producevano più bassi 30" che non 34", ed erano lo standard.
senza considerare che i metodi su libro di quegli anni non prendevano in considerazione il pizzicato, perchè il plettro era il modo di suonare standard.
poi si sono sviluppate tecniche che funzionavano meglio su bassi con scala più lunga, ed è tornato standard il 34".
negli anni 80 le corde sottili dominavano, e c'era la gara a chi producesse corde ruvide sempre più snelle, oggi ci stupiamo perchè Stuart Zender nei Jamiroquai usava corde 35-95.
cosa è "standard", quindi? quello che oggi è lo standard, cioè le corde 45-105 ruvide in nickel che troviamo sugli strumenti nei negozi, che al 99% sono D'Addario?
io sono dell'idea che si debba suonare con quel che si trova più consono, senza preoccuparsi dello "standard", del provare i bassi in negozio o chissà che.
così come il contrabbassista sceglie lo strumento in base all'altezza e le mani, senza che nessuno gli dica che deve suonare il 4/4 e non il 3/4, così dovrebbe essere per il bassista elettrico.
Io uso: plettro e dita
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gugu ha scritto:
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!