Hai sollevato una questione delicata ed interessante secondo me. Le difficoltà nell'apprendere un pezzo per me derivano da tanti fattori, il primo è l'affinità che abbiamo con un determinato linguaggio/genere. Se io ascolto pop sarà più facile per me approcciarmi a questa musica rispetto ad un metallaro che è abituato ad un altro approccio al basso oltre che ad un'altra musica con una differente armonia, un diverso stile ed un diverso ritmo.
Direi che quanto ho esposto sopra rientri nel range delle difficoltà soggettive, variano da persona a persona e se per me un pezzo X è difficile per te autore del post potrebbe essere facile e viceversa e così via.
Poi ci sono pezzi che rientrano nella categoria delle difficoltà oggettive, brani che sono difficili a prescindere che necessitano grande destrezza, pratica ed allenamento. Un esempio a testimonianza di ciò potrebbero essere le trasposizioni di Bach sul basso elettrico, non è richiesta solo una certa agilità d'esecuzione ma anche tanto altro(uso delle dinamiche eccellente,capacità di eseguire crescendo e diminuendo efficaci, utilizzo di diteggiature congeniali per eseguire in maniera fluida determinate parti per evitare un suono troppo staccato,specie nei legati ecc.).
Non sono d'accordo con alcuni punti di vista precedenti al mio che dicono che non esista un pezzo semplice in assoluto e che ogni brano nasconda insidie. Per come la vedo, fermo restando che quando si studia un brano bisogna armarsi di umiltà per suonarlo bene, qualsiasi esso sia, così come esistono pezzi difficili esistono pezzi soggettivamente ed oggettivamente facili.
Non voglio sembrare presuntuoso o peggio uno che critica a spron battuto ma perdonate lo slancio secondo me se sei un bassista che non sa suonare Under Pressure dei Queen fatti due domande sul perchè tu stia suonando e risponditi che forse è meglio lasciare stare la musica perchè stiamo parlando di un brano che sono due note in croce, con figurazioni ritmiche semplicissime, in un tempo con un andamento comodissimo. Dire che anche questo brano possa nascondere insidie significa per me voler complicare tutto a priori, atteggiamento che divinizza troppo la musica in toto in ogni sfaccettatura ergendo una qualsiasi cosa come una potenziale difficoltà.
Per quei brani che vengono etichettati semplici da alcuni utenti ma che gli stessi poi dicono che non bisogna sottovalutare sono per me semplicemente brani non facili, che lo sembrano in apparenza ma non lo sono nell'atto pratico a dimostrazione che velocità d'esecuzione e numero di cambi d'accordi non siano gli unici parametri a rendere difficile un pezzo. Ma c'è una grande differenza dal riconoscere difficoltà di diverso tipo all'approccio di un pezzo al pensare che ogni brano sia potenzialmente difficile.
Poi c'è un altro aspetto che è quello dell'intenzione che un pò tutti hanno giustamente citato. Questa è una caratteristica che dipende anche dall'affinità con la musica che si suona(e si ricollega al discorso delle difficoltà soggettive dei brani), puoi essere un bassista che va solo di tonica e suona solo ottavi ma se sei un musicista punk probabilmente in quel contesto suonerai meglio di un jazzista collaudato perchè l'intenzione che darai sarà diversa e quella è difficilmente emulabile da qualcun altro non affine a quella musica.
Quindi in conclusione direi che come in tutti i campi della vita esistono cose più semplici e cose più difficili, che esistono difficoltà soggettive ed oggettive e che il tempo passato sullo strumento a suonare(non per forza studiare) riducono ampiamente il range delle difficoltà oggettive ed in parte di quelle soggettive.