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Re: Letture/testi Su Acustica Del Contrabbasso
Ciao, a me vengono in mente solo trattati d'orchestrazione, quindi di stampo classico che analizzano le sonorità del contrabbasso da questo punto di vista, a dire il vero in maniera anche sintetica(il pizzicato, si legge in tali testi, va usato con parsimonia).
Di certo un modo per superare questi inconvenienti è anche il più ovvio: l'uso dell'arco. Nel jazz non viene usato in maniera così preponderante ma il suo uso risolve in gran parte questi problemi:
1)Registro: possibilità grazie all'arco di suonare nel registro più acuto con chiarezza, mentre con il pizzicato il suono tende a spegnersi ed essere poco incisivo
2)Dinamica: lavorando su velocità e spinta dell'arco si dosa molto più efficacemente la dinamica
3)Suono poco chiaro e brillante: il suono diventa chiaro e brillante, specie nel registro più acuto
Nel contrabbasso solista pizzicato credo che il problema delle dinamiche sia comunque superabile, almeno in parte grazie allo studio stesso della dinamica. Per il resto i problemi a cui fai riferimento sono difficilmente arginabili, specie nel registro grave, proprio per il modo d'essere dello strumento.
Un altro testo che potrebbe interessarti è "Il contrabbasso" di Riccardo Crotti che analizzando lo strumento sia da un punto di vista storico/culturale che funzionale può indirettamente rispondere a qualche tuo quesito irrisolto.
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