Apro questa discussione perch? nella ricerca non ho trovato niente di soddisfacente. Si fa tanto parlare della produzione USA o UK come se fosse una cosa che da valore aggiunto al prodotto, ma a mio parere tutta questa differenza non si vede molto, anzi non si sente ad orecchio, non lo dico senza cognizione di causa, lo dico per esperienza personale. Mi piacerebbe sentire la vostra opinione.

Io uso: plettro e dita

fabiobass65 ha scritto:  

lo dico per esperienza personale.

non sarebbe male riportarla..

io la penso come te.
anche se una cosa ? fatta in usa, magari i componenti sono fatti in cina. magari chi la fa sono gli stessi operai che la farebbero in cina...
chi lo sa. a me interessa solo che funzioni.

Io uso: plettro e dita

C'? made in China e made in China. Sostanzialmente se io (ipotesi) decidessi di lanciare i miei strumenti sul mercato della roba "factory" potrei chiedere dei preventivi in giro, alle varie fabbriche (tipo quelle che fanno i Cort e molti altri bassi per altri produttori). Si stabiliscono delle cifre e in base a quanto voglio spendere loro mi fanno lo strumento.
Se decido che il tetto di spesa per un basso debba essere (ad esempio) 100euro i Cinesi si aggiustano per farmici rientrare. Se per? do come tetto massimo 500euro loro riescono a farmi qualcosa di molto migliore.
Sono sempre i committenti che decidono. Se volessero vendere roba di qualit? potrebbero farlo. I Cinesi si limitano a fare quello per cui sono pagati e anzi vanno rispettati per questo. Se qualcosa di "Made in China" fa schifo ? colpa di chi gliel'ha commissionata decidendo di spendere due baiocchi.  

Io uso: plettro e dita
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Always running against the grain

guarda, cose di qualit? made in china o in Korea ce ne sono eccome, come anche ciofegone marchiate USA o UK.
Purtroppo la maggior parte delle cose che vengono dalla cina spesso sono schifezze, realizzate in condizioni igenico sanitarie lavorative al limite dell'umano ed usando materiali scadenti e non controllati. Questo per speculare e fare arrichire chi sta dietro a questo smercio.
Io ho colleghi che stanno a Bijin (pechino) e mi hanno detto che ovviamente le paccottaglie varie ci sono eccome ma non vengono vendute in casa, ma esportate tutte o quasi in europa.
E' un po  come i ristoranti cinesi. Se andate in Cina ed entrate in un ristorante e ordinate gli involtini primavera o o i riso cantonese o le nuvole di drago vi chiedono che caz** siano...
La cina sta diventando la nuova frontiera dei mercati (tutti) ma dietro a questo ci sono degli interessi a livello mondiale che fanno spavento. Nazioni come gli USA UK germania ecc temono Cina ed India per il loro sviluppo verticale che stanno avendo, ed hanno il terrore di perdere l'egemonia di alcuni mercati.
Con la collusione della mafia ed altre organizzazioni malvitose, si fanno dei ban dei prodoti buoni e si fanno entrare di straforo le schifezze non a norma.
Ma secondo voi i cinesi si vestono tutti con i vestiti che stingono a guardarli? O mangiano carne avariata da anni? O che so comprano giochi tossici ai loro figli di pochi mesi??? Stronz*** e strumentalizzazioni mediatiche.
Un esmpio, Gli ashdown Mag sono da paura eppure non sono UK
Se si cercasse veramente di fare un mercato world wide aperto onesto e pulito si potrebbero avere delle scelte quasi infinite per fascie di prezzo e qualit?, per noi bassi MU Bass o willows a prezzi abbondantemente sotto i 500 Euro per strumenti al pari dei Fender US....

Io uso: plettro e dita

Armando Pugliese ha scritto:  

C'? made in China e made in China... Si stabiliscono delle cifre e in base a quanto voglio spendere loro mi fanno lo strumento...
Sono sempre i committenti che decidono. ...I Cinesi si limitano a fare quello per cui sono pagati e anzi vanno rispettati per questo....Se qualcosa di "Made in China" fa schifo ? colpa di chi gliel'ha commissionata decidendo di spendere due baiocchi.  

Come non quotare !
I Cinesi hanno la tecnologia per fare cose egregie e benemerite schifezze .Dipende da quanto il committente vuole lucrare !

Io uso: solo le dita

Si per? siamo anche noi che ci siamo arresi al consumismo sugli strumenti musicali.

Ok la chitarra a 100 euro per aiutare il ragazzino a iniziare (quante chitarre abbiamo nelle case che non usiamo pi? per?? potremmo cederle), ma pretendere di ottenere un valvolare da 300 euro per andare a suonare in giro, e poi si rompe dopo 2 concerti, e poi comprarne un altro, e un altro ancora... anzich? fare l'investimento e comprarsi un ampli per la vita....

Questa ? una fondamentale differenza che ho notato frequentando Forum italiani e stranieri: all'estero ci tengono moltissimo all'affidabilit?, qui invece pare alle volte che vogliamo fare "i soliti italiani", quelli furbi, che cercano l'affare pi? che il prodotto che fa per loro, quelli che vogliono sempre avere 100 pagandolo 10... e poi si trovano con l'ampli rotto.

I cinesi sono solo bravi ad assecondare questo nostro consumo sfrenato, non ? colpa loro.

Del resto il capitalismo sfrenato che sembra essere il modello a cui puntare per tutte le societ? occidentali, raggiunge in Cina la sua realizzazione massima. Forse per? ? contro il Regolamento parlare di politica nella sezione Amplificatori...  

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Noto con piacere che quasi tutti la pensano come me, io personalmente ho avuto la possibilit? di confrontare una testata Ashdown UK con una Cinese, se devo essere sincero di differenze non ne ho trovate ne come suono ne come componentistica, anche perch?, e questo ? vero, il 90% dei componenti elettronici vengono dalla Cina ? solo un fattore di costi di produzione, ? logico, un operaio europeo prende credo in media sui 12 euro l'ora mentre uno cinese ne prender? al massimo 2 o 3. St? tutta li la differenza, poi ovvio vale il discorso della speculazione, che ? una cosa schifosa, ma qui si va in un campo che esula dal discorso.
Chi si ricorda negli anni '70 quando iniziavano ad arrivare i prodotti giapponesi in Europa? Ero un ragazzino, ma mi ricordo bene che si sentiva dire "Ah sti giapponesi......sono tanti e lavorano come matti copiando tutto, e poi chiss? i ricambi......" Oggi sono diventati una delle potenze economiche mondiali, secondo me accadr? lo stesso con la Cina, quindi approfittiamone finch? i prodotti costano ancora "poco".
Un'ultima cosa, a me viene da sorridere   quando su Mercatino si vede scritto " Vendo ampli .... UK o USA, NON CINESE" come se fosse una cosa che fa aumentare particolarmente di valore l'oggetto.
Teniamo presente che ormai anche le case pi? blasonate stanno portando la produzione in Cina, vedi Ampeg, SWR, Fender, Ashdown, Warwick, Hartke ecc. ecc.

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Quoto in pieno quanto detto da Armando Pugliese e Giaime.

La cina conquister? il mondo, e sar? colpa nostra.

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Jeikappaelle, ma perch? colpa nostra, l'importante ? che imparino a fare le cose fatte come si deve, se poi posso sciegliere di spendere 10 invece che 1000, l'importante ? che il prodotto non mi scoppi in mano dopo una suonata!   

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Armando Pugliese ha scritto:  

C'? made in China e made in China. Sostanzialmente se io (ipotesi) decidessi di lanciare i miei strumenti sul mercato della roba "factory" potrei chiedere dei preventivi in giro, alle varie fabbriche (tipo quelle che fanno i Cort e molti altri bassi per altri produttori). Si stabiliscono delle cifre e in base a quanto voglio spendere loro mi fanno lo strumento.
Se decido che il tetto di spesa per un basso debba essere (ad esempio) 100euro i Cinesi si aggiustano per farmici rientrare. Se per? do come tetto massimo 500euro loro riescono a farmi qualcosa di molto migliore.
Sono sempre i committenti che decidono. Se volessero vendere roba di qualit? potrebbero farlo. I Cinesi si limitano a fare quello per cui sono pagati e anzi vanno rispettati per questo. Se qualcosa di "Made in China" fa schifo ? colpa di chi gliel'ha commissionata decidendo di spendere due baiocchi.  

AMEN

contra ha scritto:  

Dipende da quanto il committente vuole lucrare !

ARIAMEN

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L' esperienza è una maestra severa.. prima ti fa l'esame, poi ti fa la lezione... (stepuc78)
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fabiobass65 ha scritto:  

Jeikappaelle, ma perch? colpa nostra, l'importante ? che imparino a fare le cose fatte come si deve, se poi posso sciegliere di spendere 10 invece che 1000, l'importante ? che il prodotto non mi scoppi in mano dopo una suonata!

L'importante, semmai, ? che si smetta di sfruttare gli uomini e l'ambiente, sia qua sia in Cina. Dopo se ti scoppia in mano ? perch? hai preteso di pagare 300? ci? che costa 2000?, affar tuo.

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Giaime, forse non mi sono spiegato bene, sono d'accordo che in Cina si dovrebbero rispettare i diritti umani e sia l'ambiente in tutto il mondo, ma qui entriamo in una questione politica, per qui allora dico anche che per anni abbiamo sfruttato i cinesi per la loro manodopera (dico noi per intendere l'occidente) ed ora che "rompono le scatole" con i prezzi concorrenziali ci danno fastidio, ci dovevamo pensare prima ora ? tardi. Il punto non ? che pretendo di pagare un prodotto 300 euro che ne costa 2000, ? che ormai si sta vedendo un mercato che muta e che tutti i grandi marchi sfruttano a loro beneficio proponendo prodotti di buona qualit? a prezzi bassi. La speranza ? che tirando al ribasso non si speculi anche sulla qualit?. Senz'altro le cose cambieranno e il MADE in CHINA o P.R.C. diventer? la costante ed i prezzi col tempo si livelleranno fino ad arrivare a quelli MADE in USA o UK, ma ci vorr? ancora tempo. Torno a ricordare l'esempio del MADE in JAPAN.

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jeikappaelle ha scritto:  

La cina conquister? il mondo, e sar? colpa nostra.

La Cina conquister? il mondo.
Punto. Senza meriti n? colpe, basta vedere quanti cavolo sono.
Ma non vedo il problema.

Vedo molta banalit?, questo s

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Prima di suonare due note, impara a suonarne una. E prima di suonarne una pensa se ha senso suonarla.
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Bruno Lauzi nel 1969 scrisse il testo di una canzone ,ripresa poi da Giorgio Gaber " Arrivano i Cinesi ! Stiamo parlando di 41 anni fa'  

http://www.wuz.IT/articolo-musica/2369/musica-cina.html

http://www.carlocasale.IT/arrivano-i-cinesiarrivano-nuotando.php

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Giaime, hai avuto esperienze negative con amplificatori di produzione cinese? sarebbe in caso interessante sentirle.

perch?, tecnicamente, quando parliamo di amplificatori, o comunque di materiale elettronico, la provenienza non cambia molto il risulatato.

quello che realmente abbatte i costi di produzione ? il prezzo dell'operaio. un Americano non costa certo come un Cinese.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

secondo me si dovrebbe distinguere tra il made in china "di qualit?" e quello scadente.
per "di qualit?" intendo prodotti fatti con cura e sotto specifiche e controllo di aziende importanti. in campo musicale riporto l'esempio dei miei amplificatori: un peavey valvolare da chitarra, ottime finiture, ottimo prezzo, discretissima resa.  idem posso dire per la peavey tour 700. anche la MAG414 ? rifinita comunque con cura e funziona bene, e ho letto che non ha dato problemi di affidabilit?.
tra gli strumenti, molti made in china sono fatti bene, e rifiniti discretamente. ovviamente i materiali non sono pregiatissimi. parlo sempre di produzioni di grosse aziende.
e questo vale anche per altri prodotti elettronici e non, sempre di marca.

poi ci sono le cose da bancarella, che hanno vita breve, o non vanno proprio. oppure ci sono le produzioni, simil fatte bene, che finch? vanno siamo entusiasti e si pensa"guarda che affare che ho fatto" e poi sul pi? bello smettono di funzionare (mi vengono in mente alcunio prodotti behringer, per come ne ho letto in giro)

fatto sta che la produzione cinese media, non quella delle schifezze palesi, sta migliorando enormemente di giorno in giorno, sfruttando il know how portato dai produttori occidentali, e dagli introiti derivanti dai lavori prestati per questi ultimi

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Pier_ ha scritto:  

Giaime, hai avuto esperienze negative con amplificatori di produzione cinese? sarebbe in caso interessante sentirle.

Bugera, Behringer, Orange, Ampeg (ok, Vietnam, non Cina), e altri.

Ma ho anche avuto grossi problemi con Fender, Mesa, etc: alle volte non c'? solo la cattiva realizzazione, ma pure la cattiva progettazione.

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Oltre a quotare Armando Pugliese, aggiungerei che qui sul Forum vi sono utenti che hanno avuto problemi con le testate Ampeg cinesi e altri che ne hanno avuti con delle Mesa americane,magari non in egual misura,ma non farei il classico "fascio".
Non credo' sara' "colpa o merito" di qualcuno se la Cina avra' il monopolio in queste cose.
TUTTE e ripeto tutte le ditte costruttrici di ampli da strumento hanno almeno una linea produttiva in Cina.
E questo non dipende certo da noi,ma dalle ditte stesse,che risparmiano sulla manodopera.

Provate ad aprire una SVt3 made in USA o una Walkabout e vi accorgerete di quanti componenti al loro interno sono costruiti in Asia.

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Quindi pi? che un MADE in Usa, si tratterebbe di un "ASSEMBLED" in Usa...

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cubano ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Il problema non è il basso per cominciare. È quello per finire...

Il mio Setup
Fender Precision Standard BK + Pickup EMG GZR
Sire Marcus Miller P7 Tobacco Sunburst
Gallien Krueger 700RB-II
Gallien Krueger CX115 x2
Tech21 VT Bass DI
EHX Nano Bass Big Muff
Mooer Micro DI
TC Electronic Spark Mini Booster
Keeley Compressor Plus
Boss TU-3
Line6 Relay G75

contra ha scritto:  

Come non quotare !  
I Cinesi hanno la tecnologia per fare cose egregie e benemerite schifezze .Dipende da quanto il committente vuole lucrare !

Penso che il lucro non sia strettamente legato al prezzo finale o alla qualit?.
Pu? darsi che ci sia pi? lucro su un prodotto da 500 che non da 100 euro, per? i volumi maggiori di vendita di quest'ultimo possono compensare il minor profitto per singola unit? venduta.

Importante ? che le condizioni dei lavoratori cinesi migliorino, sia per quelli che fanno il prodotto da 100 sia per quelli che fanno il prodotto da 500 euro.
E che l'impatto ambientale delle metodologie produttive sia tenuto in debita considerazione.

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riporto la mia esperienza con la cina, leggermente OT (ma non cos? tanto)
mio fratello vive a xiaolan, vicino hong kong, noi l? produciamo jeans per la grande distribuzione.
non ? vero che i cinesi lavorano in condizioni pietose e senza diritti, sono solamente abituati ad un sistema diverso. loro l? hanno ancora il comunismo.
esempio, una piccola azienda ha minimo 600 operai, dormitori, scuole per i figli dei lavoratori e servizi connessi.
loro fanno 8-9 ore al giorno, ma fanno solo ed esclusivamente quello che viene detto loro.
cio?, se ti dicono fai da A a B, poi da B a C, non trovano un sistema per fare da A a C.
producono tanto e a basso prezzo solo perch? sono un miliardo e passa.
noi, in rapporto, lavoriamo il triplo.
per carit?, a livello ambientale sono ancora indieto, ma noi negli anni 80/90 eravamo uguali.
e noi italiani, negli anni del boom economico, eravamo la cina d'europa.

personalmente, non ho mai avuto problemi con la merce di produzione orientale.
ho una replica di un precision della storm, pagato nuovo 150 euro, che suona meglio del fender di un mio amico.

Io uso: solo le dita

Jimmi ha scritto:  

e noi italiani, negli anni del boom economico, eravamo la cina d'europa.

Direi proprio di no.
Non esiste nemmeno un singolo punto comune tra la Cina attuale e l'Italia degli anni 50-60

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Mr Rabble ha scritto:  

Non esiste nemmeno un singolo punto comune tra la Cina attuale e l'Italia degli anni 50-60

...quando, infatti, in Italia "nascevano" i sindacati (quelli di concezione moderna, come li conosciamo noi) che (al tempo) difendevano con energia i diritti dei lavoratori.

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cubano ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Il problema non è il basso per cominciare. È quello per finire...

Il mio Setup
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Sulla qualit?, o meglio il rapporto Q/P, aspetto sempre che una fabbrica Cinese replichi il mio Pedulla o la mia Aguilar DB750 esattamente come sono e come suonano, ad almeno la met? del prezzo...poi ne riparliamo  

Sul discorso di mercato generale (quindi non solo degli strumenti musicali)...il puzzo di "conquistadores" ? orami troppo forte per le mie narici, e senza contromisure il rischio ? quello di vanificare tutto quelli che i nostri padri e nonni hanno fatto per risollevare l'Europa dopo il disastro della II WW...quando il nostro paese (per non dire la Germania) era messo ben peggio di quello del dragone...

FF

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mr rabble, non si parla di sindacati e politica, si parla di prodotti. per la politica ogni stato fa storia a s?.
noi in quegli anni eravamo i pi? economici per costi produttivi, il classico rapporto qualit? prezzo.
le condizioni lavorative di sicuro non erano come le attuali.
quello che si faceva qua costava meno che nel resto dell'europa occidentale industrializzata.

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