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Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti?
Autore Messaggio
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar maceric, intendevo esattamente il contrario.
Io mi trovo meglio con l'intercorda larga.
Oh se non ti piace non ti piace...
 




Io uso: plettro e dita
 
Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar maceric, probabilmente, così come per me, quando hai inziato a suonare il basso non esistevano (o almeno non se ne vedeva) i bassi a 5 corde.  

Poi, passando il tempo, mai neanche mi è venuta la tentazione di "medernizzarmi", tenendo conto che ancora tanto dovrei fare per imparare davero a suonar quello a 4 corde.

Chi magari inizia e ha a campione qualche artista che invece usa prevalentemente il 5 corde sarà molto invogliato quantomeno a provarlo;oppure ha semplicemente una maggiore elasticità mentale.

Anche io faccio fatica a concepire un'equazione diversa da basso=4 corde, ma mi reputo tranquillamente un dinosauro.  
 




Io uso: plettro e dita
 
SH Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
Alla metà degli anni ottanta cominciavano a diffondersi i 6 prima e i 5 corde poi...
 




Io uso: solo le dita
 
gigetto2 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar gigetto2, guarda, se non li hai mai provati, non congetturare, perchè quei manici sono fatti apposta per essere comodi, altrochè.

non è che son "manici Fender con 6 corde", sono studiati con misure che permettono di stare comodissimo, e di fatto ti posso dire che con i 6 corde ho trovato molta più facilità d'esecuzione sul manico, soprattutto l'SR1206.

il discorso intercorda poi è solo questione di abitudine: io uso sempre intercorde larghe sui bassi, ma dopo un mese con l'Ibanez erano gli altri a sembrarmi scomodi e troppo larghi   quanto mi manca quel basso, mannaggia a me ed il tempo...
 




Io uso: plettro e dita

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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar Pier_, sono pienamente d’accordo, quando ho provato un trb1006 così tanto per provare sono rimasto quasi sbalordito nel riuscire a suonare i primi tasti della sesta corda con tanta semplicità e non avevo mai suonato niente con più di 4 corde prima, e tutto grazie al manico molto sottile e credo pure per la tastiera praticamente piatta.
Ma credo pure che la mano faccia molto, io ad esempio ho due badili e questo mi ha facilitato molto, chi ha le mani piccole un po’ di difficoltà le avrà sempre, nonostante lo spessore del manico e l’Intercorda
 




 
Ultima modifica di Lasky il Gio 14 Nov, 2019 19:15, modificato 1 volta in totale 
Lasky Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
[quote user="SH" post="1108249"
Anche io faccio fatica a concepire un'equazione diversa da basso=4 corde, ma mi reputo tranquillamente un dinosauro.  :D[/quote]

massì dai    


avatar Jacker, non  posso andare contro a uno che  mette come avatar  un  gatto ( che  notoriamente sono creature superiori)

comunque,  io sarò anche un dinosauro (impedito per giunta)   e va bene  ma sostenere   a spada tratta che  quell'affare  è comodo  e "snello " da  suonare   come e  più  di  un quattro corde m i pare   troppo. poi  naturalmente  il  mondo  è bello perchè vario ... penso  però a quanto potrebbe essere ancora  più versatile  un  otto corde.  in verticale  potrei  fare le  ottave  di un  piano/tastiera standard  88 tasti.
 




Io uso: solo le dita
 
Ultima modifica di maceric il Gio 14 Nov, 2019 21:12, modificato 1 volta in totale 
maceric Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
Pier_ ha scritto:  

il discorso intercorda poi è solo questione di abitudine: io uso sempre intercorde larghe sui bassi, ma dopo un mese con l'Ibanez erano gli altri a sembrarmi scomodi e troppo larghi

Prova i warwik. Il mio thumb aveva le corde così strette che nel pizzicare non sentivo mai le corde dove dovevano essere.
Dove la mia memoria muscolare si aspettava di trovare il quinto tasto in realtà c'era il settimo.
Alcuni produttori con l'idea di fare i 5/6 corde "compatti" finiscono per farli "troppo compatti".

Lasky ha scritto:  

Ma credo pure che la mano faccia molto, io ad esempio ho due badili e questo mi ha facilitato molto, chi ha le mani piccole un po’ di difficoltà le avrà sempre

E' un luogo comune enorme.
Se hai una buona impostazione della mano sinistra ti muovi per tutti i sensi della tastiera senza problemi.
La mia ex suonava il 5 corde senza problemi e la mia mano era praticamente la custodia della sua.
Così come ho conosciuto parecchie altre ragazze minute suonare 5 corde o ragazzi con mani minute (esistono anche quelli, da quanto mi raccontano).
 




Io uso: plettro e dita
 
Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar Jacker, io parlavo solo dell’impatto iniziale, a chi ha una mano grande può risultare più facile arrivare ai primi tasti all’inizio , poi ovvio che con l’esercizio tutti possono tranquillamente suonare un 5 o 6 corde anche con mani minuscole
 




 
Lasky Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
Pier allora se produrranno in Indonesia il nuovo Yamaha NE HL sei lo prendo
 




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gigetto2 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar maceric, io tendo a credere che che mentre il Si basso sia una benedizione in tutti quei contesti in cui servono frequenti trasposizioni di tono, cosa che nell'ambito di gruppi cover non professionali è molto frequente a causa della frequente poca estensione vocale dei cantanti, la sesta invece corda , secondo me e alcuni altri, conduce nei "territori" delle chitarre.. cosa che se non è richiesto da particolari esigenze di stile, snatura la funzione e lo scopo del basso come entità. Mi viene in mente questo ragazzetto https://www.youtube.com/watch?v=xtV...Y&start_radio=1 che certamente fa qualcosa di meraviglioso .. oltre che il design del basso (per non parlare sempre dei soliti noti) che a me piace un botto (guarda caso è anche il rumore che senti quando vedi quanto costa   ) ma osservando dalle corde (piccolo strings) all'uso del capotasto spider, la tecnica esecutiva.. la domanda che mi viene in mente è: il basso fu immaginato per suonare ed essere suonato così? Inoltre, se avesse fatto quel brano in fingerstyle con un bella Taylor acustica avrebbe preso 11k di like o più verosimilmente solo 1k o poco più?  
 




Io uso: plettro e dita
 
Ultima modifica di Thyaan il Ven 15 Nov, 2019 12:55, modificato 2 volte in totale 
Thyaan Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar Thyaan, il mio pensiero è che ognuno suona quello che gli piace e lo fa star bene.
Il basso è uno strumento relativamente nuovo, inesplorato e con tanto potenziale.
Benvengano i pionieri.

PERO'

Qualche anno fa ero intrippato col tapping.
Mi piaceva l'idea di suonare su più registri.
Lo studio dell'armonia, radice, voicing, rivolti ecc ecc
E, reputo comunque sia stato utili a farmi capire certe cose.
Certe linee melodiche che mi piacevono col tapping erano molto semplici.
La difficoltà era il tapping, non quello che suonavo. Tolta la difficolta esecutiva però la melodia mi piaceva.
Mentre ero in un periodo in cui credevo che la cosa da difficile dosse quella bella.
Tagliando corto.
Stavo cercando di impare col tapping "sonato al chiaro di luna".
Nella versione di hamm c'erano un paio di passaggi che non mi "piacevano".
Il mio primo strumento è stato il flauto traverso e sono stato iniziato con la musica classica.
Certe cose che faceva hamm non mi suonavano "da musica classica".
Certo sul tubo altri bassisti ma tutti praticamente riproducono la versione di Hamm.
A sto punto tra i video consgliati c'era un ragazzetto che la suonava col piano.
Penso "ascoltiamo la versione 'originale'".
Sono stato illuminato.
Onestamente sto ragazzetto suonava relativamente male.
Ma non c'era dubbio che la sua versione fosse superiore a quella di qualsiasi bassista avessi sentito.
Perché suonare "con risultati mediocri" una canzone su uno strumento che non è concepito per quella canzone o quella tipologia di canzone?
Ok la risposta "perché no?" ma interessandomi a suonare musica piuttosto che suonare il basso per me è stata una rivelazione. Nessuno mi vieta di imparare a suonare il pianoforte. Tranne la mia pigrizia.
Se ho "scelto" il basso è perché mi piaceva.
Mi sono ricordato che il flauto traverso ha uno dei suoni più belli esistenti, secondo me se la gioca col violoncello, e mi piaceva suonare non per fare vedere "quanto il flauto potesse essere veloce o andare nei registri alti" ma proprio perché mi piaceva il suono di quello strumento. Così come mi piace il suono del basso quando "fa il basso". E' il motivo per il quale lo suono.
Quindi, concludendo, ogni volta  (poche in realtà) che vedo certi video. Pur apprezzando le capacità di certi musicisti non posso non chiedermi se ne sarei altrettanto affascinato se la stessa musica uscisse da uno strumento più adatto. Nello specifico di zender zon "una chitarra" od un pianoforte. Sicuramente suonerebbe incredibilmente ordinario.
Ripeto, senza nulla togliere alle sue capacità.
 




Io uso: plettro e dita
 
Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
Citazione:
penso  però a quanto potrebbe essere ancora  più versatile  un  otto corde.  in verticale  potrei  fare le  ottave  di un  piano/tastiera standard  88 tasti.


esiste già il Chapman Stick, ma si suona prettamente in tapping, di solito.   niente di nuovo

diciamo che finchè non provi un basso a 6 corde, non capisci l'utilità, così come per il 5.

io son sempre stato scettico, e tutt'ora ho solo 4 corde, ma è bastato qualche mese col 6 per innamorarmene e pensare che il 4 fosse limitante ed antiquato.

Citazione:
la sesta invece corda , secondo me e alcuni altri, conduce nei "territori" delle chitarre.. cosa che di per se non è richiesto da particolari esigenze di stile, snatura la funzione e lo scopo del basso come entità.


questo sì, ma solo nel caso in cui il Do venga usato sopra un certo registro; ricordiamo che pure il Do alto non aggiunge molte note oltre il classico Mib dei Fender o dei 24 tasti dei bassi moderni.
rispetto ad un 20 tasti classico tipo Fender aggiungiamo solo 9 note (9 semitoni, chiaramente), mentre sul 24 tasti aggiungiamo solo 5 note.

non mi sembra che si vada così tanto nei "territori della chitarra", che per inciso potrebbero essere considerate tutte le note a partire dalla seconda ottava del basso (visto che la chitarra è accordata un'ottava sopra il basso, niente di più).

certo, è questione fisica, le stesse note suonate su una corda più grossa e con una sezione più corta suonano più "grosse", ma questo vale anche sul basso 4 corde.

suonare un Sol al decimo tasto non è come suonare un Sol al quinto tasto o come suonare un Sol a vuoto, sono tre sonorità totalmente diverse sullo stesso strumento, per la stessa identica nota.

la differenza sta nel poter SCEGLIERE quale nota eseguire, e col 6 corde si ha una vastissima scelta.

avatar Jacker, io usavo l'SR1206, questo: https://d1aeri3ty3izns.cloudfront.n...600/preview.jpg

intercorda, se non erro 15mm, la medesima dei Warwick 6 corde, che per inciso hanno il manico più largo alla paletta (ho provato uno Streamer, ad esempio), quindi la sensazione di corde vicine è accentuata.

eppure dopo un mesetto in cui suonavo solo lui mi sembrava il basso più comodo del mondo, mentre i vari 4 corde mi sembravano avere un mare di spazio tra le corde.

avatar maceric, come per tutte le cose, è questione di necessità; io per quello che faccio non ho mai bisogno del 6 corde, infatti per ora ho preferito togliermelo e non averne nemmeno uno, ma quando l'ho avuto ed usato, mi rendevo conto di mille comodità che il 4 non mi dava.

potevo rimanere fermo in una posizione e suonare praticamente tutto il brano entro tre tasti, cosa che sembra una stronzata, ma permette anche di poter interagire di più col pubblico senza stare ogni secondo a controllare la tastiera.

ti faccio un esempio: un brano come "Don't Play That Song", Aretha Franklin, Sib: il brano è un giro di accordi sempre uguale ||   Bb   |     Gm     |    Eb     |     F     ||

il grosso dell'accompagnamento si può fare in prima posizione, con corde a vuoto, senza mai superare il terzo tasto, eccetto necessità di glissato (che è una scelta stilistica), ed alla fine di ogni due giri ho un obbligato con i fiati con scala discendente da Fa a Fa.

questa cosa, sul 4 corde, devo per forza farla andando in alto sulla corda di Sol, prendendo il Fa al 10° tasto, quindi spostandomi con la mano, portando tutto in una posizione alta della tastiera, e tornando poi in prima posizione per comodità.

sul 6 corde invece posso fare tutto rimanendo entro i primi tre tasti   col 5 corde posso fare tutto rimanendo in seconda posizione, avendo un Fa sul Si basso, ad esempio, e via dicendo.

è questione di scelte, necessità e quant'altro.

___

qualche tempo fa stavo parlando via Instagram con Franck Hermanny, un bassista francese virtuosissimo, che suona nel gruppo metal Adagio e poi fa il turnista in Francia.
da un po' di tempo pubblicava video solo con dei 5 corde, nonostante prima usasse solo i 6 corde.

gli chiesi come mai, e mi spiegò che per quel che faceva ora gli serviva solo il 5, perchè molte cose virtuose che faceva sul 6 le poteva fare ugualmente.

però nel gruppo metal no, ed addirittura lì ha un 7 corde (è stato la "cavia" di Ibanez per la produzione del BTB7), perchè in quel contesto gli serve il 6 od il 7 corde.

ricordiamoci una cosa:

questi che usiamo sono strumenti, e come tali vanno pensati, devono avere una funzione per quello che facciamo, permetterci di fare al meglio la nostra musica, non devono essere uno status symbol o un accessorio del palco.

sono strumenti, e come tali vanno pensati.

Anthony Jackson nel 75 si è reso conto che gli servivano 6 corde, e che non aveva senso, per lui, che il basso ne avesse 4 (essendo "bass guitar"), ed entro il '78 aveva già in mano il basso 6 corde così come lo conosciamo noi oggi, molto prima che si pensasse al 5 corde canonico.

(PS: non aveva tutti i torti, perchè di fatto il basso elettrico nasce per "i chitarristi" che volevano suonare le parti di basso, e storicamente non nasce "dal contrabbasso", è un falso storico che dimentica che nei primi anni del 900 sono stati prodotti tantissimi prototipi di chitarra basso a 4 e più corde, acustiche).
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
Pier_ ha scritto:  

potevo rimanere fermo in una posizione e suonare praticamente tutto il brano entro tre tasti, cosa che sembra una stronzata, ma permette anche di poter interagire di più col pubblico senza stare ogni secondo a controllare la tastiera.

mah.
Uno degli "esercizi" mentali che faccio durante l'apprendimento di un brano è proprio quello di suonarlo in giro per tutta la tastiera.
Tra l'altro non è la prima volta che ti leggo nell'asserire che devi controllare la tastiera.
Non dico sia un errore ma è sicuramente limitante.
Imparare a non controllare la tastiera e "fidarsi" della memoria muscolare e dell'orecchio è qualcosa che si sviluppa relativamente in poco tempo. Non che durante un concerto non ci butti mai un occhio ma in linea di massima l'attenzione che pongo a guardare la tastiera viene sottratta a qualcos'altro senza aggiungere nulla, però.
Penso che questo dipenda molto anche da quanti "zone d'ombra" tu abbia nella tastiera mentre suoni. Forse rimanendo un pò nella comfort zone.
E' il motivo per il quale ho studiato soprattutto sul 4. Il basso è di suona natura uno strumento simmetrico e spesso si tende a suonare "per posizione/diteggiatura".
Fare in modo che non ci fossero "zone d'ombra" o di "insicurezza" indipendentemente dalla tonalità in cui si suona fa concepire veramente il proprio strumento in maniera diversa.
Quello.
E riuscire a concepire e a ragionare la teoria, l'armonia musicale senza dover avere per forza in mano uno strumento.
 




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Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar Jacker, Io invece quando studio un brano, cerco sempre di suonarlo , nel limite del possibile ovviamente, nelle posizioni in cui suona meglio. La tastiera io la guardo raramente,  abitudine acquisita studiando "leggendo". Anche quando faccio esercizi di tecnica , guardo soltanto la nota di partenza.
Studiare un brano nelle diverse porzioni della tastiera, però, trovo che sia un ottimo esercizio.
 




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I used to think I was indecisive, but now I'm not so sure.
 
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar Alexce69, guarda.
Io ho avuto a che fare con una chitarrista che mi ha fatto capire cos'è il talento.
E constatare che io non ce l'ho.
Faceva cose assurde. Le veniva tutto facile.
Grossa invidia.
Ma io sono un panino al prosciutto e non caviale.
Quindi ho dovuto accettare che io ho i miei limiti (che altri fortuna loro non hanno) e capire come superarli. dover rimboccarmi le maniche.
Mi sono imposto una serie di "abitudini" da fare quando studio una canzone o devo creare una linea di basso.
Così come altrettante mentre suono.
Ormai utilizzo da così tanto questo sistema che non ci penso più. All'inizio era assai macchinoso, però.
Studiare il pezzo in giro per la tastiera, obbligarmi a torvare almeno un paio di diteggiature diverse per gli obbligati. E' più un esercizio mentale.
Ma la mia tastiera, mentre suono, "è sempre illuminata".
E suono più tranquillo.

Leggere è senz'altro un ottimo metodo.
Mi sto forzando di farlo col contra ma l'acufene da cui soffro da un paio di mesi è stato un deciso calcio sulle palle.  
 




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Ultima modifica di Jacker il Ven 15 Nov, 2019 14:02, modificato 1 volta in totale 
Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar Jacker, concordo su molti punti specialmente riguardo al paradigma che passando per una maggiore complessità si arrivi inevitabilmente a maggiore bellezza, non ricordo chi era quel bassista che diceva "non è tanto le note che suoni ma quelle che non suoni.." A volte trovo a domandarmi malignamente se un giovane Wooten, dopo avere scoperto il suo talento scelse il basso perché con una chitarra elettrica in mano, con Satriani, Steve Vai, un Lukateer in giro, forse non sarebbe stato mai notato.. mentre con un basso sarebbe stato tutto diverso.... poi mi rispondo che è una cattiveria e che lui esprime al meglio la sua arte solo attraverso il basso..

avatar Pier_, in una mi trovai ad essere invaso da  un chitarrista che usava una Ibanez a sette corde con accordature droppate. In quell'occasione scoprii perchè i perimetri delle frequenze sono importanti: quando accompagnava a powerchord con i bassi della chitarra boostati, era proprio nelle mie stesse frequenze.. il suono della band ne risultava cupo, impastato inutilmente aggressivo .. alla fine gli hanno detto tutti di non portarala più  
Per la tecnica di suonare con corde a vuoto secondo me ti giochi troppa articolazione e dinamica sulle note.. che in situazioni tipo trio con suoni puliti, strumenti acustici, intro strumentali, outro, fa una bella differenza rappresentarle o meno. Inoltre penso valga la pena pensare che l'utilità della maggiore estensione delle note dei pluri-cordati la si paga con il problema delle vibrazioni parassite che devono essere controllate da un buon floating thumb (tecnica niente affatto banale da imparare) o con l'uso di stracci come questo https://gruvgear.com/collections/fretwraps/products/fretwraps

Tanto poi per non parlare sempre dei soliti noti, ricordo John Taylor (secondo me uno dei bassisti più misconsociuti), grande estimatore dei Peavey Cirrus made in USA che in un'intervista disse che ne prese uno attivo pentacordato che Nick Rodhes gli proibì di usare.. perchè gli invadeva le frequenze  
 




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Ultima modifica di Thyaan il Ven 15 Nov, 2019 14:16, modificato 1 volta in totale 
Thyaan Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
ragazzi, ribadisco, il bello è avere la possibilità di scegliere e non essere limitati dalla fisicità dello strumento.

punto.

poi si va a suonare dove suona bene, non ci sono cazzi.

non capisco i vostri discorsi, perchè si parla, appunto, di comodità a seconda delle situazioni, o di necessità a seconda delle situazioni.

ho anche specificato che si perdono determinate scelte stilistiche.  

Citazione:
Per la tecnica di suonare con corde a vuoto secondo me ti giochi troppa articolazione e dinamica sulle note


come dicevo, si tratta di scelte stilistiche. un La a vuoto ed un La al 5° tasto hanno un suono totalmente diverso, e saperlo scegliere è anche qua arte del bassista.

ad esempio io adoro Andy Rourke, bassista estremamente melodico, eppure non si sposta mai dai primi tasti, fa tutto in prima posizione, entro i limiti del possibile, ed usa tantissimo le corde a vuoto.

James Jamerson è un altro che campava di corde a vuoto, venendo dal contrabbasso, che gli hanno permesso fraseggi altrimenti irrealizzabili.

è tutta questione di necessità e di stile. conoscere tutto ed avere la possibilità di scegliere è la più grande libertà che si possa avere.

Citazione:
Tra l'altro non è la prima volta che ti leggo nell'asserire che devi controllare la tastiera.
Non dico sia un errore ma è sicuramente limitante.
Imparare a non controllare la tastiera e "fidarsi" della memoria muscolare e dell'orecchio è qualcosa che si sviluppa relativamente in poco tempo.


infatti io ho parlato di situazioni in cui si devono fare salti grossi, come passare dal primo al decimo tasto.

avere più possibilità significa avere altro studio e nuove sonorità a disposizione, nonchè scelte personali di esecuzione di un brano.

fidati che se aggiungi una corda in alto le "zone d'ombra" triplicano   altrochè

tra l'altro si sposta tutta la visuale, e si perde il colpo d'occhio del "sol come corda esterna", e lì son cazzi.
 




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Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
Pier_ ha scritto:  

come dicevo, si tratta di scelte stilistiche. un La a vuoto ed un La al 5° tasto hanno un suono totalmente diverso, e saperlo scegliere è anche qua arte del bassista.

Menti sapendo di mentire  
Non c'è sta differenza, anzi.
Paradossalmente penso che il la sul quinto tasto del mi suoni più omogenea del la a vuoto ma ribadisco. Sono nouance.

Pier_ ha scritto:  
rJames Jamerson è un altro che campava di corde a vuoto, venendo dal contrabbasso, che gli hanno permesso fraseggi altrimenti irrealizzabili.

Jamerson l'ho un po' studiato. Non dico di conoscerlo a menadito ma un pò l'ho approfondito.
Come giustamente dici arriva dal contrabbasso.
Strumento in cui la memoria muscolare è tutto. Se prendi in mano un metodo "classico" per contrabbasso tipo il Billè ti accorgerai che le diteggiature sono completamente differenti. L'approccio allo strumento è differente.
Ps. Con esercizio riesci a fare anche riff metal senza suonare la corda a vuoto.
Però concordo. E' scelta. Se scegli di suonare la corda a vuoto non sarò io a farti il pelo.

Pier_ ha scritto:  

infatti io ho parlato di situazioni in cui si devono fare salti grossi, come passare dal primo al decimo tasto.

Non vedo il problema. Capisco il darci un'occhiata per sicurezza ma è solamente memoria muscolare, esercizio e "fiducia"
Un poco come il leggio. Se ti abitui ad avere un "appoggio" non te ne libererai mai.

Riguardo al DO, non so come esprimermi.
Ho accordato per qualche tempo il fretless in tonalità EADGC. Dopo un paio d'ore non notavo particolare impaccio ma, non avendo praticamente mai suonato il sei corde non mi esprimo.
 




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Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
E' bello vedere come rispetto al titolo del topic si vada completamente fuori tema...     

Comunque la scelta di dove suonare una nota è funzione del risultato che si vuole ottenere. Una corda a vuoto non suona come la stessa nota su una corda premuta. E la stessa cosa vale per le altre note. Suonare un Bb sulla corda E al 6° tasto o sulla corda A al 1° tasto non è la stessa cosa in termini di suono. Quindi è un fatto di scelta, secondo me.

Riguardo alla memoria muscolare, io non mi fiderei. In un contesto professionale, dove devo garantire di mettere sempre le note giuste ovunque mi muova sulla tastiera, preferisco avere i riferimenti sempre ben visibili. Il famoso Attitude di Paolo Costa è pieno di riferimenti fatti con il nastro adesivo sulla tastiera, visibili anche al buio. Stessa cosa per la posizione esatta dei potenziometri. Non credo sia proprio uno sprovveduto...     Fidarsi è bene...non fidarsi è meglio!  
 




Io uso: plettro e dita

____________________
Ho finito con le pippe in bassi e amplificatori. Tanto il suono lo faccio io con le mie dita... ...dei piedi !

Cit. Spontbass: "se uno non percepisce le differenze tra un mex e un custom shop non è colpa della Fender"
 
Roberto Salomone Invia Messaggio Privato HomePage
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
Secondo me perchè i bassi veramente fondamentali, quelli che hanno fatto la storia della musica,  sono 6: Precision, Jazz, Stingray, Rickenbacker, Thunderbird... il resto sono variazioni sul tema o figli di divinità minori, che piaccia o meno.
 




Io uso: solo il plettro
 
Aran Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar Aran,   Auguri!       ... ma i nomi che citi sono 5, non 6...        Salve a tutti!
 




Io uso: plettro e dita
 
digomma Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar digomma,
Grazie mille, è vero... perchè nella mia testa, e solo nella mia testa, avevo dato x scontato il p51 e il suo successore...
 




Io uso: solo il plettro
 
Aran Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar Aran,

Guarda, per aiutarti a farti tornare il numero 6, al limite possiamo aggiungere il Gibson EB3. È vero non è assolutamente al livello degli altri 5, però qualche dischetto interessante è stato scritto col "diavoletto", utilizzato da tre grandi bassisti, Jack Bruce, Andy Fraser e Bob Daisley.
 




Io uso: plettro e dita
 
Ultima modifica di darry il Mar 19 Nov, 2019 23:13, modificato 1 volta in totale 
darry Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
Aran ha scritto:  
Secondo me perchè i bassi veramente fondamentali, quelli che hanno fatto la storia della musica,  sono 6: Precision, Jazz, Stingray, Rickenbacker, Thunderbird... il resto sono variazioni sul tema o figli di divinità minori, che piaccia o meno.


Dimentichi un basso che volenti o nolenti ha fatto la storia negli anni ottanta con tutte le sue derivazioni...Lo Steinberger poi declinato nei vari Status, Washburn HL e compagnia briscola.
 




Io uso: solo le dita
 
gigetto2 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Perchè Parliamo Sempre Dei Soliti Noti? 
 
avatar Aran
Aran ha scritto:  
Secondo me perchè i bassi veramente fondamentali, quelli che hanno fatto la storia della musica,  sono 6: Precision, Jazz, Stingray, Rickenbacker, Thunderbird... il resto sono variazioni sul tema o figli di divinità minori, che piaccia o meno.


trovo il concetto molto "assoluto" e opinabile: se parliamo di storia e prendo ad esempio Bill Wyman che credo che di storia della musica abbia contribuito a scriverne un bel pò non suonava nessuno dei bassi che hai citato. Musicisti storici hanno usato di tutto e di più e oggi più di ieri vedi in gruppi importanti bassi come Sandberg, Sadowsky etc,. un certo Sir James Paul McCartney aveva un Hofner..   sicuro che sono solo quelli i bassi che hanno fatto la storia della musica? riguardo poi il definire figli di divinità minori i bassi prodotti da Laurus, qualche Alembic piuttosto che Manne, Le Fay, beh ci vuole o molto coraggio o molto poca obbiettività...
 




Io uso: plettro e dita
 
Thyaan Invia Messaggio Privato
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