Anche il messicano ne ha 2.

Io uso: plettro e dita

lelu39, Ma sono entrambe nello stesso scomparto ?
Perchè io, aprendolo, ci ho trovato soltanto una pila. Non vorrei che ce ne sia un'altra più nascosta.

Io uso: plettro e dita

SH, si sono nello stesso scomparto, una attaccata all'altra.
Il mio è un Jazz Reggie Hamilton messico del 2008.
Non è che stai parlando del Jazz Deluxe normale?
Perchè il Deluxe normale mi sembra che ne ha una sola.

Io uso: plettro e dita

lelu39, No, è proprio il Reggie Hamilton, quello con la sua firma che si legge a malapena, bianca sulla paletta biege. Il mio è un 2010, sunburst, con tanto di P al manico e J al ponte.

E' pur vero che sono un po' (tanto) distratto, ma al cambio della pila di una quindicina di giorni fa (era la prima volta che la sostituivo) nell'apposto scomparto c'ho trovato una sola pila, e anche lo spazio a disposizione non dava adito a dubbi.

Per la verità l'ho comprato usato e chi me lo ha venduto ci aveva sostituito i pick ups con altri artigianali attivi, ma anche se avesse sostituito l'intera eletronica non credo che avrebbe provveduto a prendersi la briga di richiudere lo scasso per renderlo adatto ad un'unica pila.

Ora sono fuori, ma tra qualche giorno ci ridò un'occhiata attenta; se poi ce ne sono davvero due sono davvero da  ricovero, però....

Comunque chi me lo ha venduto è un iscritto, proverò ad inviargli un messaggio.

Allora, giusto per chiarezza, ho chiesto informazioni.
Proprio la midifica dei pick up ha portato a poter fare a meno della seconda pila, che in origine il basso montava.
Voglio riguardare, appena possibile, il vano pile e rendermi conto che ce ne sarebbe entrata anche un'altra.

Io uso: plettro e dita

mentre voi disquisite sulle pile (molto interessante per chi ha un Reggie Hamilton   ) io ho cambiato corde al Jazz perchè mi ero stancato del nickel, ed ho messo le D'Addario Prosteel 45-100.

potete sentirle qua

appena montate, freschissime, solo il tempo di averle accordate.

per i miei gusti, sono il top su questo basso, e vi spiego:

con le nickel, sia Fender che Ernie Ball, avevo notato una carenza di frequenze medioalte in favore di alte e mediobasse.
in sostanza, il suono da solo era bello vispo, brillante, come avete potuto sentire, con quel bel grugnito del Jazz, però notavo che appena entrava qualsiasi altro strumento, il suono si appiattiva un po'.

"appiattiva" in che senso? che scomparivano le frequenze alte, mangiate dagli altri strumenti, e si sentiva solo la parte di basse e mediobasse, "la ciccia", diciamo, senza però la classica gutturalità del Jazz e quella punta metallica tipica, perdendo soprattutto definizione nell'attacco delle note.

dal vivo due settimane fa l'ho usato con il plettro e le Ernie Ball nuove, quindi la carenza di medioalte era sopperita dalla percussività del plettro, che gli dava quell'attacco definito.

alle prove lunedì scorso, in pizzicato, usavano solo basse e mediobasse, a meno di non slappare o suonare molto forte contro i tasti.

così ho ordinato le Prosteel (santo Amazon) e le ho montate ieri sera.

l'equalizzazione si è letteralmente spostata verso le medioalte, ora più incisive e definite, cosa che ho notato su tutti gli altri bassi dove le monto o le ho montate, invero perdendo un po' di "alte", ma guadagnando in definizione e chiarezza sulle medioalte.

per altro, l'output aumenta drasticamente con queste corde, assurdo... ormai le adoro veramente, non posso farne più a meno ahah temevo che il basso sarebbe diventato troppo brillante, invece si è solo reso più incazzato.

responso definitivo lunedì in sala prove.  

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Le pro steel sul jazz non le ho mai supportate.
Sullo stingray invece sono la scelta definitiva.
Per anni col jazz ho usato le hybrid ernesto palla, ma poi ho notato un calo di qualità di produzione e le rendeva veramente spaghetti sferraglianti.
A mio avviso le migliori corde sono state le gallistring in nickel (con orrore del mio liutaio quando glielo dissi). Non hanno il classico sferragliamento tipico da corde nuove. Cosa che apprezzo molto. E tendono ad "invecchiare" molto bene.

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Jacker, vero, anni fa le Ernie erano pessime, c'è stato un "periodo buio" in cui duravano niente e suonavano come spaghettini.

da qualche anno invece le ho trovate molto ben suonanti, ed usate con soddisfazione su tanti bassi, anche per tempi lunghi.

le Galli pensa, mai provate in nessuna salsa, solo delle nickel montate da Scolopendra su un basso che gli comprai, ma era un Ibanez GSR180, robetta da 100€.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

da qualche anno invece le ho trovate molto ben suonanti, ed usate con soddisfazione su tanti bassi, anche per tempi lunghi.

E' lo stesso discorso che mi ha fatto il liutaio quando ho cambiato pick up ed elettronica.
mi sono lasciato convincere a montare le ernesto palla in quanto, secondo lui un po' superiori alle daddario.
Personalmente preferisco le daddario.
Di poco, ma le preferisco.
Diciamo che le daddario hanno la seri prosteel che mi piace, per il resto siamo li. Forse hanno quel ninino di tensione in più che me le fa preferire.
Le galli sta a gusti.
A me piacevano perché, in primis, non avevano i primi giorni di sferragliamento eccessivo (che magari ad altri piace).
Poi mi sembravano durare parecchio.
Ma, di nuovo, sta a gusti.
Alcuni le aborrano. Legittimo.
A me sul jazz piacevano. Sul musicman no. E la serie in acciaio la trovo veramente pessima.

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Citazione:

Diciamo che le daddario hanno la seri prosteel che mi piace, per il resto siamo li. Forse hanno quel ninino di tensione in più che me le fa preferire.

il mondo è bello perchè è vario!

pensa che io trovo che le Prosteel siano tra le corde meno tese in assoluto, tra quelle ad anima esagonale, e con un bilanciamento di tensioni eccezionale (con le 45-100 quasi non si sente la differenza tra Re e La).

le Ernie Ball le sento sempre un po' più durette, e con il Re leggermente più teso del La.

ho fatto or ora un cambio rapido per riprovare dopo qualche giorno le Ernie, ed il primo impatto è stato proprio quello della tensione maggiore.
rimesse le Prosteel, pace dei sensi.

stessa sensazione l'ho avuta poco tempo fa sul 6 corde. le Ernie le sentivo dure e faticose, le Prosteel non mi davano il minimo problema di tensione.

concordo col fatto che siano veramente ottime corde, ormai sono le uniche cui sono fedelissimo, mi piacciono su tutto.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Io nelle ernie ball ho notato che, rispetto ad una volta durano di più, ma quando muoiono lo fanno di botto.
Mi spiego: l'ultima muta che ho montato l'ho usata per registrare un demo ed ovviamente avevo il suono da corda nuova, bello brillate e un pò scavato.
Poi nelle settimane successive hanno pian piano perso la brillantezza e si sono assestate.
Vado a fare un live e il giorno dopo il MI era morto e defunto! Suonava ovattato e con zero sustain rispetto alle altre!
Tutto ciò nel giro di un mese...le ernie ball le ho usate abbastanza, ma non mi era mai successo che cosi di botto si "spegnesse". Sarà stato il sudore, o una corda mezza fallata boh.

Io uso: plettro e dita

Baldo, stranamente a me non è mai successo di recente, anzi... ho conservato alcune mute di Ernie Ball con alle spalle molti mesi di utilizzo e che ancora suonavano decentemente, da usare in caso di emergenza  

mi era successo invece anni fa, ormai parecchi, che dopo due settimane di uso normale e non eccessivo il le corde suonassero di punto in bianco come i cavi dello stendi panni.

una volta ci andai alle prove così, col basso che il giorno prima suonava magnificamente, poi in sala la sera non usciva un suono decente...

assurdo.

negli ultimi anni invece le ho usate tanto su bassi diversi, tenendole anche molti mesi, senza mai questo problema.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

pensa che io trovo che le Prosteel siano tra le corde meno tese in assoluto, tra quelle ad anima tonda, e con un bilanciamento di tensioni eccezionale (con le 45-100 quasi non si sente la differenza tra Re e La).

Le Pro Steels hanno anima esagonale.

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anche io sono anni che ormai utilizzo solo Pro-steel (proprio le 45-100) e Sansone (provate da un annetto, e a mio avviso, ottime): sia con il plettro che con le dita le preferisco. Prima della mia "pausa di riflessione" invece andavo solo di Fodera Diamond, ma ora costano troppo, in relazione ai "vantaggi" offerti.

peace

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A me le Palla son durate un niente sul vecchio DNG.

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marcinkus, sì, errore mio   correggo

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Molto bello.
Io ho un AVRI75 del 2003, che rispetto al tuo dovrebbe cambiare solo per il colore di binding/blocks e i pickup, ed è fenomenale - ma io sono fan del Jazz anni '70, frassino/acero col pu arretrato.

Sento qualche differenza nel suono dei tuoi clip con quello che sento dai miei ampli, magari è solo la registrazione oppure le differenze di corde/pickup.

Ho provato un American Original 70 e non mi è piaciuto, ho trovato il manico inutilmente grosso (che solitamente prediligo) e con un profilo che boh...mi sembra mica che i Jazz anni '70 avessero quel manico li  

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Rick

oltre al colore e' il manico la differenza , oltre ai PU logicamente , secondo me il 74 ha il suono con piu' medio basse , mentre il 75 avra' i PU meno avvolti e piu "fino" come suono piu' secco e medie-alte

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Fender Jazz American Vintage Re64 Sunburst/Palissandro
Fender Precision American Vintage Re58 Blonde/Acero
Fender Precision American Vintage Re63 Sunburst/Palissandro
Music man Stingray classic 4 Sunburst/Palissandro
Fender Tony Franklin Fretless Sunburst/Ebano
Fclef jazz custom 5 Natural/Acero

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Mark Bass 121p
Epifani piccolo 600
2 Epifani 112 UL
Cassa 2x10 by monux
Zoom B3

Morisbass, pensa che, suonando il mio e sentendo il suo, io ho avuto l'impressione contraria  

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Rick

James_, e mi trovi molto d'accordo, i pickup del '74 sono molto più fedeli ai "veri" anni 70 meno avvolti e più squillanti.

tutti i Re75 provati negli anni li ho sempre trovati molto più "fine anni 70" con il suono un po' più compresso.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

riporto su questo topic per presentarvi un nuovo arrivato in casa  

https://photos.app.goo.gl/GpFUff5ZXbTufGQk6

tutto è nato dal fatto che mi sto trovando divinamente con l'AV74 natural, ed ho pensato bene di mettermi in casa un "backup".
è stata una scelta molto sofferta e difficile, soprattutto per l'impossibilità di provare, che un po' mi terrorizzava per un discorso fisico: col mio mi trovo benissimo, per manico, peso e misure, ma mi sarei trovato altrettanto bene con un altro modello uguale, che magari non sarebbe stato così identico?

poi è subentrato un secondo fattore: i legni

mentre il modello natural è in frassino, tutti gli altri colori sono in ontano, ed in più tra gli annunci in giro per il mondo (che non avessero prezzi assurdi e dogane improbabili) c'erano solo modelli con la tastiera in palissandro.

il mio natural ovviamente è frassino-acero con manico monoblocco, quindi il timore che fosse "diverso" era dietro l'angolo.

vedendo un po' di video mi son fatto l'idea che il suono fosse pressochè uguale (cosa che confermo, e poi ci arriviamo con i sample), e le più recenti esperienze con bassi "con legni uguali e legni diversi" mi hanno fatto un po' dimenticare questo fattore.

terzo fattore difficoltà: il colore

l'AV74, da catalogo, ha un sunburst "scuro" e trasparente che lascia intravedere il legno; purtroppo tutti i modelli che trovavo tra gli annunci avevano la verniciatura coprente come l'AV64.

ho indagato, ed è uscito fuori che in quegli anni Fender ha fatto un sacco di pastrocchi con questi due bassi, facendo uscire spesso (ci sono tanti casi su Basschat UK e su Talkbass, nonchè due in Italia) il body dell'AV74 con il colore dell'AV64 (coprente e più giallo brillante), addirittura alcune volte, una anche in Italia, con il battipenna tortoise del '64 (con tanto di thumb rest sotto al sol).

unico segno di riconoscimento del body, il pickup più vicino al ponte.

io volevo assolutamente quello con il sunburst trasparente, più coerente con gli anni di riferimento e secondo me più bello con il blocks (meraviglioso invece il sunburst coprente sull'AV63 ed AV64, sa proprio di "anni 60").

alla fine l'ho trovato su Reverb, un canale che non avevo mai usato prima, e dove vedevo sempre prezzi allucinanti (un AV74 bianco dal giappone venduto a 1700€ + un centinaio di spedizione, che con la dogana sarebbe venuto 2200€...    prezzi dei Gibson molto più alti di quelli che si vedono in Italia... lasciamo perdere).

dicevo, trovo questo negozio, che per altro consiglio per cortesia e pazienza: https://reverb.com/IT/item/34305338...3-tone-sunburst

dopo essermi accertato del colore, che già da queste foto sembrava "giusto", tramite un po' di foto specifiche che mi mandano, concludiamo con un po' di trattativa, e ieri mi è arrivato.

dalle foto sembrava più segnato e vissuto, invece è immacolato, i tasti non hanno nemmeno segni di corde e sono lucenti, la tastiera andava ben oliata, ci sono volute ore perchè prendesse il colore giusto e smettesse di ingurgitare olio.

partiamo subito con le piccole differenze rispetto al mio natura:

1) il peso è leggermente maggiore, parliamo di 3,9kg contro 3,7kg, che sembra pochissimo ma rende lo strumento più bilanciato a tracolla, quindi di fatto un po' più comodo da utilizzare.
la differenza di peso si sente unicamente sollevando i due strumenti.

2) la paletta del sunburst è più spessa di 1mm, cosa che ho notato a colpo d'occhio, ma che ho poi misurato: 1,50cm contro 1,40cm

3) a parità di action, il sunburst ha ancora un intero giro di vite delle sellette, mentre il natural ha il Sol a terra.
sotto questa action il basso comunque non suona.
la differenza sta in 1mm di tasca del manico: sul sunburst il tacco è 2,8cm, sul natural è 2,7cm, quindi il manico è leggermente più infossato nel body. è esattamente la distanza di un giro di vite.

4) le meccaniche del natural non reggono le corde di Re e Sol se non fanno almeno 3 giri intorno all'albero, in quanto scivolano via non facendo bene presa.
sul sunburst ho potuto montare delle corde leggermente usate, tagliate per un altro basso, che fanno solo due giri intorno alla meccanica, e non ho avuto problemi.

per il resto gli strumenti sono identici, il manico ha esattamente la stessa misura, il setup è fatto al centesimo di millimetro, ed è identico, l'altezza dei pickup è la medesima, ed i due bassi mi danno lo stesso feeling nel suonarli.

ho così pensato bene di fare un paio di sample di confronto tra i due, visto che i legni sono così diversi.

primo sample

secondo sample

in ambedue abbiamo le stesse corde, ma con differente stato di usura, D'Addario EXL170, 45-100 nickel, setup identico e stesso plettro, stesse mani, stesse canzoni.

si alternano i due bassi. purtroppo l'usura delle corde è dissimile, ma non appena farò un cambio corde registrerò di nuovo per confronto più diretto.

in ogni caso, riproducendo l'audio e non prestando attenzione potrebbe essere sempre lo stesso.

qua invece potete sentire solo il basso:

https://www.dropbox.com/sh/lp3evlo8...YGr2wzESCa?dl=0

e già che ci siamo confrontarlo con i vecchi sample dell'altro (stesse corde D'Addario nickel 45-100)

https://www.dropbox.com/sh/v5sutuam...abucujLcAa?dl=0

sicuramente in questo caso ci saranno piccole differenze di altezza dei pickup (che sul natural è variata nel corso dei mesi) e di gain sulla scheda audio.

io sono molto contento dell'acquisto, continuo a pensare che questa serie di Fender, la American Vintage prodotta tra il 2013 ed il 2018 sia stata in assoluto la loro serie migliore, fedelissima agli originali e con quel "qualcosa in più" che rende questi strumenti veramente pazzeschi.

vernice sottile e poco invadente (e che purtroppo si scheggia facilmente), cura nei dettagli maniacale, legni bellissimi (non sono riuscito a capirlo ancora, ma questo sunburst sembra un pezzo solo di ontano, od al massimo due ben accoppiati, mentre il natural è un bookmatched di frassino)

ve lo riposto qua perchè è troppo bello: https://photos.app.goo.gl/FdMLAE1eHufp57R76

tastature impeccabili, hardware perfettamente funzionante, pickup che rispecchiano quelli di riferimento, persino il dettaglio della paletta verniciata scura sul davanti negli AV74...

meraviglia.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

io ti dico solo che   è molto bello. insieme  al  MM  di alex  è  un classico per me.

certo che  con  l'estate  vi siete scatenati eh?   

questa tua accoppiata certamente  non  è economica da  nessun punto di vista. tanta roba.

garda solo la custodia

complimenti!

Io uso: solo le dita

maceric, non ho saputo resistere al fascino di questo basso  

ho una passione per il look anni 70 del Jazz, nonchè per il manico enorme di questi modelli.

guarda: https://photos.app.goo.gl/VuRnfLerLYKMhPFm9

quello a sinistra è un AV75, vecchia serie, con un manico più simile ai Jazz moderni; a destra c'è il mio natural. c'è una differenza enorme, che per i miei gusti è un pregio pazzesco, adoro il profilo grosso del manico.

non a caso il mio Harley Benton è paro paro a questi come estetica e come dimensione del manico (e nonostante tutto continuo a ribadire che è fatto benissimo e che ci suono meravigliosamente).

con buone probabilità questo sunburst vedrà presto delle corde lisce, ma devo ancora decidere, avendole sull'Harley Benton.

PS: in realtà la custodia è dell'altro, perchè questo lo vendevano senza (motivo che ha permesso una buona trattabilità in fase di acquisto), ma sarebbe la medesima, con tanto di copriponte, copripickup e thumb rest.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

ho una passione per il look anni 70 del Jazz, nonchè per il manico enorme di questi modelli.

è uno dei  motivi "tecnici" che  mi fa amare  il  mio  vecchio hondo!

che  non ritrovo  sugli altri due  mie strumenti.

Io uso: solo le dita

Pier_,Della serie 2 sono meglio di uno!
Aspetto un bel blind test con le stesse corde nuove, cosi vediamo chi sente le differenze tra ontano/palissandro e frassino/acero.  

Io uso: plettro e dita

maceric ha scritto: [Visualizza Messaggio]

è uno dei  motivi "tecnici" ....

Bello vedere come siamo diversi. Io invece non amo particolarmente i manici enormi, come neanche poi quelli estremamente fini.
Certo le foto che ha postato Pier sono impressionanti nell'evidenziare la differenza di spessore, nel 74 non c'è quasi soluzione di continuità tra manico e paletta.

Io uso: plettro e dita