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Re: Vintera - Nuovo Cambio Di Denominazione Serie Da Parte Di Fender
tonszerilla, sono i Classic Mexico col nome nuovo. Come gli Standard li han chiamati “Player”, gli American Special sono diventati “Performer”, USA Standard “Professional” e via dicendo.
questo suono secondo me è più fedele di quello del video ufficiale di Fender. dal video sembra suonare dentro un Fender Rumble, forse il 12" o il 15", mentre io l'ho provato con un Markbass "Marcus Miller" (tutto flat senza filtri ed "ultrabass" ), ma è molto simile, il sound è così bello ciccioso.
ribadisco una cosa sul pau ferro: va oliato, perchè secco come arriva sembra orrendo e color cacarella secca; a giudicare dalle venature che ha, almeno per i vari Fender che ho visto, una bella oliata lo può far diventare bellissimo!
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Re: Vintera - Nuovo Cambio Di Denominazione Serie Da Parte Di Fender
Alexce69, il collega dseries si è appena preso il Jazz 60 sunburst, e mi conferma che le meccaniche sono decisamente migliori di quelle del Classic (ha due Classic 50, un fiesta ed un bianco lacquer), quindi direi che come mi han detto in negozio, l'hardware ora è davvero USA come sul Mustang.
mi sto malamente per sputtanare: sabato scorso sono stato con un amico da Play Music Store, il negozio di Roma dove provai il Mustang, perchè questo mio amico voleva prendersi proprio il Fiesta Red.
siate clementi, è un video fatto così alla buona poggiando il telefono (un vecchio iphone SE) sopra l'ampli, un GR Bass su cassa 2x10 piccolina, tanto per risentire come suonava il basso, un minimo.
dura anche poco perchè stavo sclerando per colpa del chitarrista con volume a palla dietro.
PS: le corde di serie sul Mustang sono le 45-105 di Fender, NON scala corta, infatti si arrotolano malissimo sulle meccaniche, ma vabè, hanno l'alberino grosso e si può fare.
il Sito Fender conferma, perchè ho avuto proprio la sensazione che non fossero corde sottili (i Mustang giapponesi uscivano con le 40-95 short scale).
PPS: il basso se l'è preso lui, amante dei Jazz Bass anni 70 in frassino brillanti e che in casa ha un '78, un Classic 70 ed un Miller, quindi appena si stanca questo Mustanghino è mio
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Re: Vintera - Nuovo Cambio Di Denominazione Serie Da Parte Di Fender
Alexce69, bello definito e suona bene su tutte le corde e tutte le note.
nella ricerca maniacale ho notato solo una leggerissima idea di dead spot sul Sib al primo tasto di La, cosa che noto spesso sui bassi a scala corta, ma se ad esempio sull'Ibanez Mikro e sui Gibson SG è un po' più evidente, su questo zero, bisogna proprio volerci fare caso.
ora aspetto sulla riva del fiume, perchè questo Mustanghino sarà mio era predestinato
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Re: Vintera - Nuovo Cambio Di Denominazione Serie Da Parte Di Fender
Confermo quanto detto in precedenza da Pier_.
Ho da qualche giorno questo nuovo Vintera Jazz 60', e non posso che parlarne bene.
Esteticamente è molto accattivante (ho la versione Sunburst), le meccaniche sono davvero morbide, a differenza dei miei P50 del 2010 & 2018 che sono dure e scattose.
Inoltre, ho notato sin da subito che è davvero leggero! Non è una piuma come un CS, ma mi ha impressionato! Tra l'altro solitamente il JB pesa qualcosa di più, invece è ben più leggero dei miei P50... cercherò di pesarlo con esattezza così vi aggiorno con dati precisi.
L'unica cosa che mi lasciava perplesso, dal punto di vista puramente estetico, era il Pau Ferro per il colore marrone chiaro. Sono amante del Palissandro bello scuro, ma alla fine dal vivo non è poi così male.
Darò una bella oliata alla prima occasione utile, nel mentre me lo suono così che va più che bene!
Per finire, come sempre a corredo, la gig bag Fender che tanto piace a Pier
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Re: Vintera - Nuovo Cambio Di Denominazione Serie Da Parte Di Fender
Preso il Precision, una piuma di 3,8 kg e un suono bilanciato, pieno e potente.
Confermo meccaniche morbide come il burro.
Sono rimasto davvero favorevolmente colpito. Meglio del Classic 50? Non ricordo, quest'ultimo l'ho avuto anni fa e non ricordo se rimasi folgorato come è stato per questo. Ho l'impressione che i pickup siano migliori ma magari mi sbaglio.
Io uso: plettro e dita
Ultima modifica di circuito il Sab 09 Nov, 2019 17:27, modificato 1 volta in totale
l'ho avuto in colore blonde, ed al di là del fatto che il colore del body sul Classic era proprio coprente, mentre sul Vintera lascia trasparire il legno, come finiture non c'è paragone, hardware migliorato e pickup eccellenti.
ieri l'ho provato assieme a due Precision d'annata, un '69 con tastiera piallata e tasti quasi alla fine ed un '70 in condizioni perfette, e non sfigurava affatto, anzi...
il '69 molto chiuso e cupo, il '70 bello aperto con un bell'attacco, il Vintera assolutamente simile al '70.
leggerissimo pure quello che ho provato, sicuramente sotto i 4kg.
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Re: Vintera - Nuovo Cambio Di Denominazione Serie Da Parte Di Fender
Quoto, sul mio le venature traspaiono e smontando il manico per il setup non mi è sembrato ci fosse un sarcofago di poliuretanica. Sarà per il fatto che forse in questa colorazione mettono meno vernice per garantire la trasparenza delle venature. Ho avuto modo di suonarlo in sala prove e onestamente per ora non sento l'esigenza di cambiare i pickup, tutto molto bilanciato.
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Re: Vintera - Nuovo Cambio Di Denominazione Serie Da Parte Di Fender
riporto su perchè oggi ho fatto la cazzata in senso buono: ieri il mio amico che prese assieme a me il Mustang Vintera fiesta red mi scrive e mi dice che sta puntando altro e che lo darebbe in permuta in negozio.
quel basso doveva essere mio, glielo ho fatto notare, ed ora è qui con me
purtroppo la luce è quella che è, vista l'ora, ed ho aspettato di aver oliato per bene la tastiera nel temibile e spaventevole Pau Ferro, bistrattatissimo da tutti perchè "pallido" e "secco"... vi inviterei a provare in negozio un qualsiasi Fender con palissandro, e vedere che non c'è molta differenza quando sono nuovi.
con una bella oliata come si deve (l'amico mio aveva usato l'olio di limone, che però evapora dopo un po' e quindi era tornata secca e pallida) la tastiera ora è bella viva e più scura, con la medesima tonalità delle parti laterali verniciate.
ma come si comporta il basso?
come detto in precedenza, rispetto al vecchio Japan non c'è proprio paragone, la qualità di questi Vintera è decisamente migliore sotto ogni punto di vista, dalle finiture all'hardware, arrivando poi al suono, decisamente più "massiccio".
avendone avuti due, il ricordo che ho dei Japan è di bassi "giocattolo" che davano proprio la classica impressione di quegli strumenti un po' cheap e "per chi inizia", nonostante il costo alto sul nuovo e sull'usato.
questo invece è un basso massiccio (non pesante eh), con un manico grosso e solido, che regge bene corde 45-105 (i due Japan che ho avuto, con le 105 erano già a fine corsa e con un rilascio eccessivo), con meccaniche di qualità (Hipshot Lollipop, made in USA).
è un vero piacere suonarlo, il manico dà proprio la sensazione di "basso vero", cosa che negli scala corta avevo trovato solo nei Gibson SG, mentre in genere mi danno sempre quel sentore di giocattolini piccini.
dalla mia pignolissima analisi dei dead spot, qua siamo di fronte a Sib e Fa come note incriminate, ma stranamente sono "solo" queste due, e non anche quelle adiacenti.
su altri scala corta ho sempre trovato anche Mi/La e Fa#/Si, invece su questo pargoletto qua è solo Fa/Si a farsi notare, ma in modo veramente poco evidente, tanto che ci ho dovuto perder tempo per accertarmene.
ora cadrò subito nel vortice dei cambi corda, anche perchè ho un bellissimo ricordo del Japan con le Thomastik lisce, e vorrei recuperare quella sonorità che le Chromes, troppo "vetrose", non mi riescono a dare, però anche con le ruvide funziona bene.
piccolo appunto sul setup: di fabbrica aveva l'intonazione totalmente sballata, con più di 15 cent crescenti su ogni nota premuta.
ho dovuto spostare indietro tutte le sellette di quasi un paio di centimetri, cosa che non mi era mai successa su altri strumenti.
l'amico mio non aveva toccato le sellette mettendo le Chromes, ed anche con le round di serie era così sballato.
per il resto è impeccabile, l'ho regolato con action molto bassa e manico abbastanza dritto "senza eccedere" (è comunque uno scala corta), e non c'è un tasto fuori posto.
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Re: Vintera - Nuovo Cambio Di Denominazione Serie Da Parte Di Fender
Bravo, non mi ispira molto il Mustang ma approvo quanto dici per i Vintera e il Pau Ferro.
Sia perchè ho toccato e provato 2 vintera (il P50 Dakota e un JB70 Natural) e li ho trovati molto validi e fatti benissimo (sto rischiando di portare a casa un P50Dakota o un JB60 Daphne Blue... ), sia perchè il Pau Ferro mi sembra un legno "buono" e ne ho viste molte di tastiere con venature molto belle. Necessitano, appunto, di una oliata.
PS: io ho in testa un Precision Player che ho provato, nuovo...pau ferro e colore SILVER, un pugno in un occhio...ma mi è sembrato suonare tanto. Penso che Fender abbia migliorato e non poco le produzioni da medio/medio-basso prezzo
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Re: Vintera - Nuovo Cambio Di Denominazione Serie Da Parte Di Fender
James_, credo che intorno al Mustang ci sia tanta "misconoscenza", per via del fatto che ancora oggi molti hanno i citati paraocchi relativamente agli scala corta.
io cercavo un suono "da Precision" in un basso più compatto, perchè dopo quattro Precision in un anno, tutti rivenduti (un AV63, tre USA Standard) mi sono reso conto che sì, ok il suono, ma io con quel basso non mi trovavo più bene.
il piccolo Mustang invece è perfetto, perchè di fatto a livello sonoro è un Precision un po' più "educato", per via dell'accoppiata split coil e scala corta (che riduce un po' gli armonici tipici della scala 34"), ma sotto certi aspetti anche più interessante e che si inserisce nel mix in modo anche più tagliente e con un piglio molto "vintage".
comunque sì, queste serie le hanno fatte uscire veramente bene, si vede che hanno deciso di portare la fascia media/medio alta ad un livello decisamente migliore, anche perchè ormai le aziende rivali offrono sempre di più a prezzi più bassi.
ah, il mio pesa 3,7kg, pesato bene stasera.
Baldo, come dicevo, bisogna togliersi i paraocchi per apprezzare certi strumenti. la scala corta non compromette nulla, anzi, per certi versi può risultare anche un vantaggio.
come detto in tanti altri topic, il problema grosso è che per tanti anni i bassi a scala corta sono stati sempre modelli economici o troppo particolari, come i Danelectro, gli Hofner e qualche strumento deforme con misure minuscole e pickup standard, o ancora con pickup che non aiutavano a piacere "ai più", come l'SG di Gibson.
è chiaro che avere come riferimento un Hofner con intercorda 15mm, manico strettissimo e cassa vuota non aiuti, perchè si va ad associare la scala corta a quel tipo di sonorità, quando invece un basso con pickup "normali" ed intercorda normale suonerebbe "normale"
altro grosso errore che si fa, secondo me, è pensare che siccome le corde sono meno tese per via della scala, serva una misura grossa, cosa che purtroppo causa lo stesso problema che causa su bassi a scala lunga, ossia minore comodità ed agilità, minor sustain e suono meno brillante e più stoppato.
non è un caso che i produttori di corde che hanno set specifici per scala corda usino cose con 40-90 o 40-95, spesso con misure più ricercate per ogni corda.
c'è giusto Thomastik che aumenta il Mi sul set per scala corta, ma le altre corde rimangono sottili.
se il progetto è "moderno", lo scala corta suona "moderno":
per me la scala corta è diventata una droga, perchè significa faticare di meno, maggior comodità in praticamente tutto, trasportabilità ed ottimo suono.
Citazione:
Ma la tastiera con cosa l'hai oliata?
io uso l'olio d'oliva che ho in casa, perchè non altera il colore del legno come ho visto fare ad altri oli, e soprattutto non lascia la patina sopra.
La data di oggi è Lun 09 Dic, 2019 01:52 • Tutti i fusi orari sono UTC + 1 Ora
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