Salve a tutti, visto i tanti dubbi e perplessità riguardo questo basso e le tante domande (fatte anche da me stesso prima di possederlo), visto le poche e contrastanti informazioni sparse per il
Forum, ne approfitto per fare una recensione di questo Ibanez Rd900 di cui sono diventato un felicissimo possessore da qualche mese a questa parte nonché da precedente possessore dell’ Rd500, e di cui credo che si stia sviluppando un discreto mercato dell’usato (più vivace che per il nuovo) di questo basso serio e molto versatile che essendo sempre stato un modello non troppo diffuso, spesso sottovalutato ed ormai fuori produzione da anni…ha visto dimezzare il proprio valore, rendendosi più o meno appetibile nel mercato dell’usato (prezzi intorno ai 150/200 euro). Sottolineo che sono rimasti anche alcuni esemplari nuovi in vari negozi sparsi per la penisola, a prezzi davvero ottimi (intorno ai 450 euro) per la qualità dello strumento. Vorrei premettere che nel corso della recensione farò qualche paragone appunto tra il 900 ed il suo predecessore rd500, vorrei solo chiarire che possedevo il 500 del 2004, mentre il 900 è del 2005, anno in cui ci sono stati alcuni up grade su tutti i modelli, compreso il 500 (quindi io avevo la versione più vecchia).
Pick up:
Intanto vorrei far notare che non ci sono molti strumenti in circolazione con configurazione MM+J, a parte il costoso MM Bongo, sulla fascia di prezzo intorno ai 400/500 euro riesco a ricordare a volo soltanto la seria GB e l’Arona della Cort. Ovviamente corregetemi pure se mi sbaglio. Oltretutto soprattutto nella versione vecchia (fino al 2005) del 500 troviamo pick di forma normalissima e simili ai più blasonati MM e J, dando perciò la possibilità laddove il proprietario lo volesse, di montare un vero MM ed un vero J al loro posto. L’RDgr 900 monta pick up Usa Basslines/Ibanez, che però a voler essere pignoli giudico (soprattutto l’MM) un po’ mediosi per i miei gusti, cosa avvertibile soprattutto nello slap, al contrario del 500 che presentava p.up Ibanez entrambe a poli grandi rispecchianti al 100% la sua vocazione rockettara con una pasta sonora decisamente a V (bassi molto sostanziosi e alti sferraglianti, buco sui medi) fantastico nello slap e col plettro. In compenso i p.up del 900 bucano leggermente meglio il mix, sono più pacati meno ringhiosi e meno rozzi, soprattutto il J al manico somiglia molto al suono fender, più di quanto l’MM al ponte somigli allo stingray.
Liuteria:
Il basso è costruito in Korea nelle fabbriche della Cort, il 500 ha il corpo in tiglio mentre il 900 il corpo in mogano con top in acero. Questo lo rende un pelo più leggero del fratello minore, nonche moltò più vibrante e risuonante (anche da spento), ho notato inoltre anche un maggiore sustain, davvero generoso anche già sul 500. Il manico è per entrambe i modelli avvitato in 5 punti, nel 900 molto più laccato e quindi più scorrevole e cambia anche la tastiera, facendo così un grandissimo salto di qualità, col risultato di aver abbassato ulteriormente l’action e diminuito le fritture, la tastiera è molto stabile (a prova dei peggiori pestaggi sia con dita che plettro), inoltre molto più comoda e veloce. Nonostante sul depliant la casa dichiara uguali componenti tra il 900 ed il 500, posso affermare che la tastiera del 900 è molto migliore ed ha tasti meno pronunciati (nonostante, ripeto, la casa li cita entrambe come medium frets), inoltre sul 900 la tastiera ha un fantastico palissandro proprio bello da vedere ed un binding che le dona un ulteriore tocco visivo in più, e non guasta (versione 2006) il sistema di aggiustamento del trussrod a vite stile MM. Il manico in acero è per entrambe i modelli molto comodo (mai come quello del mio yamaha Rbx 260) ed è si sottile ma leggermente più ciccio nei primi tasti, per poi via via assottigliandosi ancora di più verso gli ultimi tasti. Anche per quanto riguarda le meccaniche la casa non cita differenze, ma al contrario del 500, il 900 ha si le stesse meccaniche, ma più accorciate, meno alte sulla paletta, migliorandone non di poco lo sbilanciamento che ora è abbstanza lieve e sopportabile, neck dive più pronunciato invece sul 500 (ma ho visto di peggio). Le finiture sono perfette su questo strumento che è una gioia a guardarlo, e spesso mi rendo conto che le foto non gli rendono giustizia, i pomelli cromati sono incassati nel corpo, il ponte è massiccio e stabilissimo a mio parare, ed inoltre consente lo sgancio rapido delle corde (che si agganciano in un’apposita asola, invece di passarci attraverso il foro). Dietro c’è lo scasso per l’elettronica e sul 900 hanno aggiunto a parte la scatolina accessibile perla batteria (1X9v)
Elettronica:
Sia il modello 500 che 900 montano la stessa elettronica a 2 vie, è veramente potente fino a cadere nel poco modulabile. Sul 500 i bassi al massimo facevano quasi da subarmoniche, mentre gli alti al massimo sferragliavano come un campanellino. Poco gestibile e poco funzionale. Il 900 ha lo switch a levetta attivo/passivo, il volume push pull splitta l’humbucker lasciando i microfoni lato ponte e diventando perciò un basso in configurazione Jazzbass, miscelatore (che però è più un selettore), alti e bassi. In passivo non c’è il controllo del tono, ma devo dire che era settato così bene che non ne sentivo mai il bisogno, e al massimo un’aggiustamento veloce lo si faceva direttamente dall’almplificatore. Io ho subito upgradato il basso con elettronica coolsuond: il volume push/pull è diventato switch attivo/passivo, il blend è purtroppo rimasto più un selettore che un miscelatore, alti (questo pot funziona da tono quando si è in modalità passiva), bassi, predisposizione per i medi (in futuro se vorrò montare il pot dei medi mi basterà prendere un pot (eventualmente anche concentrico, per non fare scassi sul corpo) e dovrò solo collegarlo ai fili già pronti per avere così l’eq a 3vie. La levetta è ora diventata a tre posizioni per witchare l’humbucker in sigle coil, oppure collegarlo in serie o parallelo (proprio come su MM stingray5), infine nascosto nel vano dell’elettronica c’è un piccolo regolatore (gain trimmer) che è un regolatore del volume in attivo, in modo da poterlo settare a piacimento fino a conpararlo con il volume in passivo e non avere così alcuno sbalzo quando si passa da passivo ad attivo, e poter switchare perciò anche al volo mentre si suona. Sono davvero soddisfattissimo di questo lavorone fattoo insieme al disponibilissimo Ing Alessandro di coolsound Lab, ed ho in mano un basso davvero spettacolare, che rispecchia al 100% tutte le mie esigenze e i miei sfizi.
Suono:
Da dove iniziare…devo dire che mi manca molto l’Rd500, avrei potuto tenerlo come basso rock perché davvero ringhiava a bestia, e per basso “soft e pulito” avrei povuto prendere un simil jazz. Comprando il 900 ho pensato di avere entrambe, invece ho perso il ringhio del 500 e comunque non ho il pulito di un jazz. Ci tengo a precisare che, pur avvicinandocisi abbastanza, non crediate di acquistare un Ibanez Rd900 (e penso lo stesso discorso si possa fare col Cort gb) per avere un jazz e un mm. Li avrete come configurazione, ci si avvicinererà molto anche il suono, ma devo dire che questo basso e questi pick up hanno il loro carattere e il loro suono personale. Questa non è affatto una cattiva recensione del suono, il basso in questione ha la sua voce, non deve e non ha bisogno di imitare nessuno, è un basso di stampo moderno ed ha il suo proprio carattere e la suo proprio canto, e comunque si fa apprezzare per quello che è, oltretutto la sua voce è abbastanza particolare e la si può apprezzare in svariati video su youtube,tra cui:
https://www.youtube.com/watch?v=0jc1uuG9lFM oppure
https://www.youtube.com/watch?v=9xN612TGfzA . Iniziamo a dire che l’elettricnica coolsound è super trasparente e non c’è alcuna differenza di timbro passando da attivo a passivo, se non la fisiologica tendenza quando in attivo ad accentuare i bassi e gli alti e a scavare i medi, frequenze molto più complete ma “morbide” e un pelo più ovattate quando si switcha in passivo. Il J al manico è quello più fedele al suono del jazz, ovattato e grosso, ma quel pelo medioso per riuscire a farsi sentire nel mix durante i vari fraseggi. L’ mm in single coil non è molto ringhioso ed estremo come ricordavo sul 500, e suona più lineare e conformista e meno squillante del 500. Poi si gonfia di medio-bassi quando lo si splitta in parallelo (si aggiungono i microfoni lato manico) ma mantenendo sempre le sua caratteristiche e il suo timbro. Quando splitto l’humbucker in serie…qui la goduria è palese, il mio suono preferito. Si scarica leggermente di low-end per gonfiarsi di medio bassi, stessa cosa avviene per gli alti, ma passando in attivo si riagiungono un po’ di bassi e un po’ di alti estremi. Ciò che viene fuori è un meraviglioso suono pop-rock con un tocco di modernità data da un minimo sferragliamento quando gli do sù con un po’ di alti, gonfio e ciccio ma soft e non rozzo, che buca sempre il mix, e quando aggiundo dall’eq ancora un po’ di alti…lì finalmente trovo il suono che ho sempre inseguito...impossibile da spiegare, e comunqnue frutto dei miei gusti personali. Comunque giusto per fare il primo esempio che mi viene in mente, mi ricorda il suono grosso ma metallico dei giri di basso di Krist Novolelic quando suonava i suoi Gibson con i Nirvana, e si prodigava in giri contorti di cui al momento ricordo in primis Lithium, In bloom..e così via…