Mi sono trovato di recente a seguire l'acquisto di un Gibson Les Paul Bass Oversized per conto di un conoscente, essendo un prodotto abbastanza "particolare" per quanto riguarda la distribuzione da parte della Gibson (a quanto pare ci sono solamente 400 esemplari in giro per il mondo con colorazione casuale), dopo aver visto che nei negozi italiani non era disponibile mi sono avventurato sul
Sito di Thomann trovandolo e acquistandolo regolarmente.
In due giorni lavorativi lo strumento ? arrivato a casa e prima di portarlo dal suo nuovo acquirente, come da accordi me lo provo per bene un paio di giorni per vedere come si comporta lo strumento e potermi fare una piccola recensione personale (sempre comoda in caso di colpi di
GAS).
Il basso ? arrivato nuovo di pacca ancora con la sua scatolona di cartone della Gibson ancora sigillata dai nastri adesivi logati Gibson. Questo fa capire che effettivamente la roba venduta da thomann ? del tutto immacolata (il lato negativo di questa cosa, andando avanti con la lettura capirete perch?, ? che cos? facendo dal canto loro non effettuano alcun controllo sulla merce che gli arriva in magazzino e che di seguito vendono).
Storia del Les Paul Bass: (EDIT: 18/09/2011)
Il Gibson Les paul bass nasce nel lontano 1969, come naturale evoluzione dei modelli EB-0 e EB-3. Pensato come basso a scala corta da utilizzare in studio (vuoi per il peso consistente, vuoi per la bassa impedenza della circuitazione) il LP Bass non riesce a far breccia nei cuori dei musicisti e alla Gibson iniziano i vari restyle per renderlo pi? accattivante e commerciale.
Nel 1971 si trasforma nel
Les Paul Triumph Bass, dove viene aggiunto uno switch per decidere l'impedenza dell'elettronica.
Nel 1973 arriva una versione hollow body, a doppia spalla mancante e si trasforma in un basso a scala lunga rinominato
Les Paul Signature Bass
Nel 1979 i modelli diventano "discontinued".
Negli anni '90 la Gibson riprova a immettere nel mercato il Les Paul Bass creandone modelli a 4 e 5 corde, modelli
Deluxe e
Special (Flat Top) e modelli
standard (Carved Top e nei primi modelli pickup ed elettronica attiva Bartolini).
Nel 1997 crea l'ultima incarnazione, il
Les Paul Standard Bass che inseriva un corpo chambered (cio? con le camere tonali) per alleggerire lo strumento, una coppia di pickup TB+ ceramici (con un volume in uscita davvero elevato) ed un' elettronica passiva.
Nel 2011 Gibson presenta (pare in soli 400 esemplari nel mondo) il
Les Paul Oversized Bass, una riedizione del Les Paul Standard Bass (diventato "discontinue" dal 2006) con l'unica differenza di avere un corpo leggermente pi? grande.
Dotazione:
Una volta aperta la scatola ci si rende conto che la dotazione che la Gibson ? ridotta all'osso: Case nero con interno bianco, manuale di istruzioni, garanzia a vita con il foglio di chi lo ha ispezionato e una busta di de-essicante. Fare polemica su questa cosa ? inutile ma l'ultimo prodotto Gibson che ho comprato (senza andare nella sezione Custom o Limited) era una Les Paul standard circa 4 anni fa e mi ritrovai con un sacco di gadget interessanti all'interno del porta oggetti del case. Vedere adesso che a 4 anni di distanza su uno strumento che viene venduto a 1.400? non inseriscono pi? nemmeno il panno giallo per pulire lo strumento e il telo per coprirlo cucito direttamente nel case mi da da pensare un po'.
Peso & Bilanciamento:
Lo strumento si presenta abbastanza leggero pur avendo un look decisamente massiccio e arrogante, i corpi con le camere tonali prodotti dalla Gibson ultimamente rendono gli strumenti molto pi? leggeri (pesa sensibilmente meno dello Sting Ray Classic 4, giusto per fare un paragone veloce).
Il bilanciamento invece ? perfetto, avendo un corpo non troppo pesante risulta perfettamente bilanciato (anche se seppur in forma lieve l'innalzamento del manico tipico delle Les Paul si presenta anche nella controparte a 4 corde) e molto comodo da suonare sia in piedi che da seduti.
Rifniture & Costruzione:
Arriviamo al primo punto negativo di questo strumento.
Per quanto riguarda l'hardware non c'? nulla da dire solido ben montato e perfettamente funzionale, le meccaniche tengono l'accordatura anche a lungo e dopo lunghe suonate il selettore dei pickup si presenta silenzioso nel cambio e n? troppo rigido n? tantomeno troppo lasco. I potenziometri sono i classici potenziometri a piramide con i numerino presenti nelle Les Paul e anche loro fanno il loro giusto attrito e sono montati perfettamente centrati (cosa che in alcune Les Paul non sempre accade dando quindi quell'effetto ottico di oscillazione mentre li giri).
Per quanto riguarda le finiture il discorso invece ? ben diverso se sul corpo non notiamo nessun particolare difetto (il cherry sunburst fa risaltare al meglio le venature del corpo e il binding ? curato e mai storto o sbavato), il manico presenta alcune castronerie davvero poco piacevoli.
La tastiera del primo modello che mi ? arrivato aveva una seghettatura che partiva dal capotasto e arrivava fino al secondo tasto da ambo i lati, era completamente scoperta (quindi non aveva sia la verniciatura che il glossi saltato e mostrava il legno a vista e diverse crepe. Ovviamente sto parlando di un taglio microscopico ma dava proprio l'idea di una tastiera che si stava scollando dal manico.
L'attaccattura al corpo invece ? molto marcata con alcune parti di vernice in rilievo, una rifinitura molto grezza e sembra fin lasciata al caso (cosa che dalla Gibson e soprattutto da uno strumento da 1.400? non ? proprio accettabile).
Dopo aver fatto regolare procedura di assistenza per il difetto di fabbricazione (e di questo parliamo pi? tardi) mi arriva una altro esemplare questa volta nero.
Qua il discorso costruttivo rimane indifferente e ahim? anche il discorso delle rifiniture, anche se in maniera pi? lieve. Il nuovo esemplare infatti ha di nuovo una verniciatura molto dozzinale sulla attaccatura manico/corpo e, pur avendo la tastiera perfettamente attaccata al manico questa volta, presenta comunque una lieve venatura nel glossi trasparente lungo il primo tasto nel lato della corda di Sol. L'acquirente comunque per non incorrere in altri terni al Lotto a preferito tenerlo e quindi non posso paragonarlo con altri modelli ma appena ne trover? altri in qualche negozio aggiorner? questa sezione.
Suono & Comodit?:
Arriviamo alla prova del nove.
Prova effettuata con testata Orange Terror Bass 1000 e cassa Orange 4x12 isobarica.
Il basso suona e questo ? indubbio, ha un volume di uscita davvero elevato (non che questa cosa dimostri qualit?) e ha un suono davvero particolare.
Pickup al ponte: spostando il selettore in gi? si utilizza ovviamente solo il pickup al ponte, questa configurazione rende il nostro Les Paul moltonasale a tratti fin fastidioso, ma sicuramente molto caratteristico e personale, il selettore dei toni funziona bene e con il giusto tocco e dopo qualche quarto d'ora passato a smanettare con tono e volume possiamo tranquillamente arrivare ad un suono nasale e medioso che buca bene il mix e rimane ben definito ma che ? davvero povero di basse e che quindi non a tutti pu? piacere.
Pickup al manico: spostiamo ora il selettore completamente in su e dedichiamoci al pickup al manico. Ecco, qua invece la situazione si stravolge completamente, le basse diventano fin estenuanti da quante sono e con l'enorme uscita di volume la Terror Bass ha saturato molto prima del normale. Dopo una lieve regolata alla testata (eliminazione quasi totale dei bassi, abbassamento e lieve abbassamento dei medi) riprovo a suonare qualcosa ma questa configurazione per l'enorme presenza di basse richiede molto pi? che qualche minuto di settaggi per essere gestita e la definizione sembra proprio non arrivare mai anche se, utilizzando un tocco delicato lontano dal pickup si possono ottenere delle sonorit? che seppur piene di basse possono essere interessanti per qualcuno (io sinceramente non mi ci trovo per niente). Il potenziometro del tono in questo caso si rivela inutile in quanto spostandolo verso lo zero si crea un pastone indefinibile di basse frequenze.
Due Pickup Insieme: OHHH!!! Finalmente troviamo il punto focale di questo basso, spostando il selettore al centro infatti il nostro basso unisce le due tipologie di suono sopra indicate e mescolando saggiamente i due toni e i due volumi inizia a diventare uno strumento molto versatile e pronto a dare soddisfazioni. Basse e alte frequenze si miscelano bene e anche se si perde un po in definizione rispetto alla configurazione con solo il pickup al ponte si ottiene un suono che buca il mix e che ha la giusta pacca per farsi notare. Si avvicina parecchio alle sonorit? di un 4003 della Rickenbacker (scusate il paragone azzardato ma ? cos?) e si inserisce perfettamente in ambiti Rock, Blues, Acoustic e Jazz, il funky e il Metal estremo qua non sono proprio di casa. Con questa configurazione il basso si fa notare davvero e le prime incertezze date dalle prove dei due pickup singolarmente spariscono. Si rivela proprio un bello strumento molto carismatico e particolare, e anche se mi sono posto la domanda del perch? inserire un selettore se la configurazione migliore ? con tutti e due i pickup...effettivamente perch? non dare una gamma tonale pi? estesa??? Ci sar? sicuramente qualcuno che la sfrutter?.
Plettro e Slap: Il plettro su questo basso aggiunge molta definizione allo strumento ma fa perdere troppo corpo al suono. Sulle corde di Re e Sol si ha l'idea di suonare una chitarra baritona pi? che un basso. E' una soluzione ottima in caso di largo utilizzo di bicordi o di effettistica che tende a impastare il suono, in quanto la perdita di corpo e l'aumento di definizione fanno risaltare bene effetti come Chorus o Muff (che sono sempre a rischio impasto) anche se in questo caso il rischio di un "Lost In The Mix" diventa quasi una certezza.
Lo slam invece non ? proprio il suo forte. Pur dando ragione a tutti quelle persone che dicono che si pu? salpare su qualsiasi cosa, vi posso dire che personalmente slappare su questo basso piuttosto che su uno Sting Ray o su un Jazz non ? proprio la stessa cosa. Il corpo lievemente curvato al centro, l'intercorda e la disposizione dell'hardware non giocano a favore dello slap e per quanto il suono che ne esca non sia proprio brutto, ci sono strumenti in cui si ottiene un suono decisamente migliore con molta pi? comodit?.
Comodit?: il manico ? molto curvo e abbastanza spesso ma ci si scorre bene e senza molta fatica, la tastiera ? molto comoda e ben fatta non ci sono ferretti sporgenti e dead spot molto evidenti non se ne sentono. I due pickup permettono di appoggiarsi comodamente su praticamente tutta la superficie del body senza grossi problemi e il ponte permette di abbassare molto l'action per venire incontro a tutte le persone che possono rimanere un minimo traumatizzati dalla forma del manico. Questo lo rende uno strumento molto comodo che una volta trovato il
setup ideale difficilmente vi dar? problemi di comodit?.
Assistenza Gibson:
Considerando il fatto che stiamo parlando di uno strumento di fascia medio alta e con un prezzo di vendita non proprio per tutte le tasche (compri degli Sting Ray Classic o dei Fender American Deluxe con un centinaio di euro in pi?), gi? ritengo che il discorso delle finiture sia imbarazzante, inoltre trovarmi un cartoncino scritto a mano da persone diverse per i due modelli che ho avuto tra le mani e con le diciture "ok" sulle voci "tastiera" e "verniciature" mi fa davvero innervosire e non poco. Comunque la Gibson come ogni fabbrica pu? incorrere in qualche caso limite e la sfortuna potrebbe anche avermi mandato due bassi con qualche difettuccio (se cos? vogliamo chiamare una tastiera scollata dal manico) ma il fatto che la garanzia a vita non serva a niente in Italia e che la Gibson Europe dopo un lunghissimo giro di mail ti dica che devi rivolgerti al negozio dove lo hai acquistato per un eventuale riparazione (coooosaaaaaa??????) o sostituzione (direi proprio) mi sembra una gran presa per i fondelli e dimostrazione di bassissima seriet? verso il cliente che spende tutti questi soldi per uno strumento. Anche perch? parlando con il reparto Italiano di Thomann di questa cosa sono venuto a sapere che l'assistenza del negoziante, ovviamente, si ferma ai due anni (come da legge Europea) quindi dopo il seguente periodo o trovi un Gibson Resellers ufficiale che abbia il tempo e la voglia di sbattersi per la tua causa oppure sei in balia di un assistenza inesistente. Differente il caso degli americani che invece hanno un servizio di assistenza Gibson 24/7 che spedisce corrieri a ritirare strumenti fallati e a sostituirli o ripararli a seconda del caso.
Piccola menzione d'onore va fatta a Thomann che invece in soli 8 giorni ha sostituito lo strumento con uno nuovo (nero su scelta dell'acquirente poich? non ce ne erano altri disponibili) senza far spendere un soldo per le spedizioni in germania e offrendo per scusarsi dell'accaduto anche 42 euro di buono da spendere presso il music store all'acquirente e le spedizioni gratuite per un pacco che invece stavo aspettando io essendo l'indirizzo il medesimo. Davvero un ottimo servizio.
Conclusioni:
Come conclusione di questa mia lunga recensione posso dire che siamo di fronte ad uno strumento adatto a chi vuole un suono personale e ricercato che si avvicini alle sonorit? Rickenbacker, oppure adatto a quelli che suonano prevalentemente Rock e Blues strizzando l'occhio a sonorit? un po' retr?.
Ovviamente con un po pi? di cura dei dettagli varrebbe sicuramente i soldi che costa, ma di fronte al fatto che ce ne sono pochi esemplari e che si tratta di una riedizione di uno strumento da sempre discontinue nel catalogo Gibson ovviamente ci marciano un po' a Nashville, sicuri di fare incetta di compratori.
Forum 
Acqui Terme (AL)
Avezzano (AQ)
Quartu S.Elena (CA)
e un po' deludente il discoso qualit? 
Montebelluna (Tv)
Roma
