gigetto2 ha scritto: [Visualizza Messaggio]

ganesh,ni ossia come la misuri? In P.M. ho segnalato a uno di voi che ad esempio uno spessimetro millimetrico (non decimale come per il gioco delle valvole)troverà da una parte un piano duro, tasto o tastiera che sia e dall'altra una corda fluttuante  hai voglia a misurare con precisione

Ci riesci invece; all'università (e ti parlo di più di 20 anni fa) acquistai un righello in metallo, che poi ho fatto tagliare per togliere lo spazio vuoto iniziale, che aveva da un lato le misure decimali e dall'altro in pollici (che mi serviva per misurare i progetti di Frank Lloyd Wright, ecc....), e poi prendevo un manualetto della Fender (fotocopiato......) e lì ti spiegano per filo e per segno come misurare.

17° tasto (come Fender), misura appoggiando il righello sul tasto in metallo fino allo spazio che intercorre al bordo inferiore della corda, in posizione dello strumento come se lo stessi suonando; ed hai l'azione.

Anch'io andavo sempre ad occhio, ma ogni tanto qualche verifica la faccio; magari il manico è troppo curvo e non me ne accorgo...

Io uso: plettro e dita

Mah, in effetti non mi pare, come dicono gli anglofoni, "rocket science"  

Dando un'occhiata a quanto suggerito da Sadowsky e Fodera, entrambi indicano di prendere le misure sulla singola corda (tenedo premuto il primo tasto) tramite un righello graduato.
Fodera inoltre suggeriva di prendere le misure al 24° tasto in modo da tenere stabile il righello sui due tasti.

https://www.youtube.com/watch?v=_wnzKVGRC3g
https://www.youtube.com/watch?v=r0Fe5ChSKkg

Io uso: plettro e dita

a me lascia perplesso il fatto di premere il primo tasto, perchè comunque il capotasto fa parte dell'action, c'è poco da fare. escluderlo non ha senso, si abbassa tutto, anche se di poco.

è un po' come quando si suona la chitarra col capotasto mobile, che escludendo il capotasto abbassa tutta l'action.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

a me lascia perplesso il fatto di premere il primo tasto, perchè comunque il capotasto fa parte dell'action, c'è poco da fare. escluderlo non ha senso, si abbassa tutto, anche se di poco.

Per come la vedo io premere il primo tasto è utile per misurare la curvatura del manico, che è soltanto una delle componenti dell'action (altezza al capotasto, curvatura del manico, regolazione del ponte). In tal senso è un passo obbligatorio nella regolazione dell'action, se poi si vuole misurare alla fine la sommatoria degli interventi nulla vieta di ripetere l'operazione senza premere nulla.

Poi... sarò magari grezzo, ma per misurare la curvatura del manico premo il primo e ultimo tasto e guardo a metà tastiera (senza misurare niente, a occhio), e per valutare il risultato finale... suono.

Io uso: plettro e dita

Nick-O-Sound, eh, ma andiamo con ordine:

la regolazione del truss rod, quindi della curvatura, è una cosa a sè stante.
premendo primo ed ultimo tasto si crea il "piano" di riferimento (ossia la corda premuta agli estremi) e si utilizza come riferimento per misurare il punto di curvatura, il 7° tasto, che è il centro del manico.

e fin qua tutto ok.

l'action è una cosa che si regola dopo aver regolato la curvatura del manico, ed è la misura della distanza tra le corde a vuoto ed i tasti.

quindi premere il primo tasto per misurare l'action a me suona strano, perchè appunto esclude il capotasto. mentre suoniamo le corde sono sempre "libere", e le premiamo senza che ci sia nulla tra capotasto e primo tasto, quindi il riferimento di action andrebbe preso con le corde a vuoto, perchè il capotasto fa parte dell'action.

Citazione:

Poi... sarò magari grezzo, ma per misurare la curvatura del manico premo il primo e ultimo tasto e guardo a metà tastiera (senza misurare niente, a occhio), e per valutare il risultato finale... suono.

qua per me vale sempre lo stesso discorso: prendere le misure è un riferimento che aiuta a riprodurre in modo preciso e sapere con esattezza come muoversi.

una volta che ci si prende la mano, non serve più. io ormai non misuro più il rilascio o l'action, vado ad occhio e sto a posto, ma so come mi piace che uno strumento sia settato, e lo sento subito, nonchè ormai distinguo ad occhio le misure, per abitudine.

quando iniziavo ad imparare a fare i setup, a suo tempo, non sapevo come muovermi con precisione, e difficilmente ritrovavo subito il setup comodo su strumenti diversi.

come per tutte le cose, è questione di pratica, non si nasce imparati e non si ha la scienza infusa.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_,
loro lo dicono chiaramente: per escludere il capotasto, e quindi (immagino) dare delle misure di riferimento che non siano influenzate/falsate da capotasti regolabili in altezza e settati eccessivamente in alto, oppure semplicemente con gli incavi per le corde limati in fabbrica non ottimamente, quindi con le corde troppo alte al 1° tasto (e quest'ultimo punto, parrà strano, ma accade anche su strumenti costosi...).

Io uso: plettro e dita

Lucio72, eh immagino. è curioso come però nessuno dia mai un riferimento di altezza del capotasto, sembra una di quelle cose trascurate al massimo.

solo Warwick lo fa, tanto che è forse l'unica ad avere il capotasto facilmente regolabile.

io lo regolo sempre, ed infatti con i tedesconi che ho avuto era una pacchia, ma con tutti gli altri devo andare sempre di lima, che siano made in USA o made in China.

l'anno scorso presi uno Stingray Standard che aveva il capotasto così alto (eppure era il "compensated nut" tanto decantato) che sui primi tasti stonava tutto.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_,
sì è vero, è alquanto difficile trovare delle misurazioni di riferimento per il capotasto.

Comunque, al riguardo Sadowsky si è sbottonato un pochino sul manuale dei suoi bassi costruiti da Warwick sui quali è installato il capotasto regolabile:
"As a tip for a good setup, we recommend pressing down the string on the third fret. Now check the distance
between the first fret and the string. This distance should be between 0.1 mm and 0.3 mm (.004" – .012"), which
is roughly the thickness of a business card".
https://www.sadowsky.com/wp-content...anual_fixed.pdf

In effetti io da diversi anni, facendo riferimento a un vecchio articolo di Bass Player di un liutaio della Berklee, mi sono sempre regolato come suggerito sopra (anche se in maniera più "ruspante"): premere ogni singola corda al 3° tasto e verificare che l'altezza del bordo inferiore corda - 1° tasto non superasse lo spessore di un biglietto da visita.

...e sono dovuto anche io andare di lima diverse volte...

Adesso, con lo spessimetro che mi hai suggerito, potrò essere più preciso...

Io uso: plettro e dita

Lucio72, benvenuto nel club dei maniaci  

sì, io imparai, pensa, con la mitica guida di summer63, che fece per il Forum, dove suggeriva come regolare il capotasto, ossia con quel metodo, premere il terzo tasto e vedere lo spazio tra la corda ed il primo tasto.

devo ammettere che quella regolazione l'ho sempre fatta ad occhio e sensazione, lasciando un po' di "luce" e toccando col dito, e poi provando il feeling suonando.

non sai quante volte ho limato troppo e mi sono ritrovato con la corda che toccava il tasto, cosa che poi si traduceva in rumoracci suonando dal 7° tasto in poi, perchè la sezione di corda tra capotasto e tasto premuto toccava i tasti, e vibrando faceva rumore.

e lì via di attak per ricreare la sede e ripartire.  

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

^^^
Vorrei postare questo video di Jeff Berlin sul setup, con il quale mi trovo d'accordissimo:

https://www.youtube.com/watch?v=sOsUzVg2hEs

Per fare un sunto:

1) manico il più dritto possibile. Per l'action bassa, non è vero che ci deve essere relief. Quasi zero. Quasi corde che toccano il tasto. Questa è anche la mia esperienza sinceramente. Se segui le specifiche Fender degli 0.12", più di tanto in basso non arrivi. Ci vuole più dritto.

2) abbassare le sellette il più possibile finché il livello di frittura non è inaccettabile. Il basso che hai influisce su quale sarà l'action alla quale potrai arrivare.

In un altro video, Berlin spiega che appunto lui predilige l'action rasoterra e che predilige il tocco leggero pur di averla, e se vuole più volume semplicemente alza il volume dell'ampli.

Per il prossimo basso, infatti, sto decisamente considerando il Cort Rithmic Jeff Berlin signature...  

Io uso: solo le dita

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

non sai quante volte ho limato troppo e mi sono ritrovato con la corda che toccava il tasto, cosa che poi si traduceva in rumoracci suonando dal 7° tasto in poi, perchè la sezione di corda tra capotasto e tasto premuto toccava i tasti, e vibrando faceva rumore.

Ma quella parte di corda non viene mica captata dal pickup...  

Io uso: plettro e dita
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Con tanta pazienza sono riuscito ad ottenere l'action che volevo:

G - 0.75 mm
D - 1 mm
A - 1,25 mm
E - 1,5 mm
B - 1,5 mm

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Lancillotto ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Con tanta pazienza sono riuscito ad ottenere l'action che volevo:

G - 0.75 mm
D - 1 mm
A - 1,25 mm
E - 1,5 mm
B - 1,5 mm

Beh, grandissimo risultato!   A questo punto però magari dicci come hai fatto... quanto relief hai sul manico? Hai dovuto cambiare lo shim? Che altro hai fatto? E per curiosità, che radius ha la tastiera del tuo basso?

Io uso: solo le dita

- Lo shim è stato rifatto da un bravo liutaio.
- Il radius è 9.5, si tratta di un Roscoe Beck 5.
- Il relief è di 0.3.
- G scalatura 040

Le misurazioni sono state effettuate al 17° tasto con capostato sul primo tasto.

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Lancillotto ha scritto: [Visualizza Messaggio]

- Lo shim è stato rifatto da un bravo liutaio.
- Il radius è 9.5, si tratta di un Roscoe Beck 5.
- Il relief è di 0.3.

Le misurazioni sono state effettuate al 17° tasto con capostato sul primo tasto.

Grazie mille!  

Io uso: solo le dita

riporto su perchè ieri sera sono incappato in un video interessantissimo e che secondo me può essere molto utile per orientarsi nel mondo dell'action e del discorso dei rumori e delle fritture.


YouTube Link


lo ha pubblicato su Facebook lo stesso Billy Sheehan (nei commenti su youtube c'era chi sosteneva fosse "fake", ma a quanto pare è la traccia originale che troviamo sul disco).

la canzone con tutti gli strumenti è questa:

https://www.youtube.com/watch?v=L6-uJLteKek

questo è il suono che Sheehan descrive come "il mio suono pulito"   senza l'overdrive che usa abitualmente.

è davvero difficile immaginarsi, sentendo il brano finito, che il basso da solo possa suonare in questo modo così sferragliante e scoreggione.
nel disco sembra solo molto medioso, ma non così tanto "sporco" di tasti, diciamo.

nel momento in cui entrano percussioni, chitarra acustica e voci, si perdono tantissime sfumature del suono "da solo".

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

^^^
Per me questo è decisamente troppa frittura Soprattutto mi sorprende che sia così in studio.
Però hai assolutamente ragione, un sacco di dettagli poi nel mix si perdono.
E molti bassisti professionisti non sembrano avere queste fisime.
Ascolta anche John Taylor (in particolare la parte da 1:30 a 1:50):


YouTube Link

Io uso: solo le dita

boosook ha scritto: [Visualizza Messaggio]

^^^
Per me questo è decisamente troppa frittura Soprattutto mi sorprende che sia così in studio.

Il basso di Chris Squire era pure peggio; ho il suo DVD di "bass lesson", in cui si sentono fritture, note stoppate dal 12° tasto in poi, a momenti quasi senza sustain; ma su disco (ed anche dal vivo...li ho visti), non si sente niente di tutto questo; volumi più alti, frequenze occupate da altri strumenti, coprono tutto.

P.S.: il mio Music Man suona praticamente così, avendo un'azione intorno ai 2,3 mm sul Mi al 12°.

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boosook ha scritto: [Visualizza Messaggio]

non sembrano avere queste fisime.

Forse perché, appunto, sono fisime.

boosook ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Ascolta anche John Taylor (in particolare la parte da 1:30 a 1:50):

Ecco, ascoltiamo…

 

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Prima di suonare due note, impara a suonarne una. E prima di suonarne una pensa se ha senso suonarla.
Farla semplice è difficile. Farla facile è più difficile. Farla invisibile è la cosa più difficile di tutte.

darry, esatto, ed ironicamente quelle fritture "spingono" fuori il basso nel mix, dando la botta sulle frequenze medie/medioalte.

boosook, il bello è proprio vedere come poi, nel mix, tutto questo sferragliare venga coperto dagli altri strumenti, lasciando solo il suono fico del basso.

tanti impazziscono a cercare questo suono con ampli, equalizzazioni, pedali... ed in realtà è solo un suono naturalissimo di corde, magari nuove, che sbattono.

comunque questi bassisti che si son messi a fare i tutorial sui loro pezzi sono dei grandissimi   quando John Taylor iniziò, fu una roba spettacolare.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

darry ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Il basso di Chris Squire era pure peggio; ho il suo DVD di "bass lesson", in cui si sentono fritture, note stoppate dal 12° tasto in poi, a momenti quasi senza sustain; ma su disco (ed anche dal vivo...li ho visti), non si sente niente di tutto questo; volumi più alti, frequenze occupate da altri strumenti, coprono tutto.

C'è anche da dire che non tutti hanno Eddie Offord, Alan Parson o Martin Birch come fonico in studio.
Quindi offrire un suono "pulito" già in partenza non è affatto un concetto errato.

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marcinkus ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Quindi offrire un suono "pulito" già in partenza non è affatto un concetto errato.

L'esempio di Chris Squire, per me, è quasi estremo; serve solo per confrontare delle situazioni simili.
È anche vero che lo Squire ha suonato per tutta la carriera un solo genere musicale e sempre con lo stesso gruppo, creando un suono molto personale e caratteristico.

Se suoni più generi e non puoi avere, giustamente, a disposizione il Bob Ezrin della situazione, è inevitabile che devi avere una via di mezzo.
Io ho il Music Man con l'action bassa, ma il Fender Jazz non ce l'ha uguale, mi piace averla un po' più alta per avere un suono più rotondo possibile.

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Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

ironicamente quelle fritture "spingono" fuori il basso nel mix, dando la botta sulle frequenze medie/medioalte.

Più di una volta ho sentito professionisti dire che in studio molti fonici preferiscono registrare con le corde appena messe proprio per avere un suono bello sferragliante, indipendentemente da quello che verrà fuorni nel mix finale

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Più alto è uno strumento, più grave è il suono che esso produce. Per la legge del contrabbasso.


BASEMENT'S GLARE

Come ha detto giustamente qualcuno, il concetto di pulizia va a braccetto con il genere musicale.

Per alcuni anni ho suonato un'orchestra classica, e nulla di tutto ciò era tollerabile, ragione per cui l'action era considerevolmente più alta di quanto non lo sia ora.

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darry, esatto, secondo me il punto fondamentale è questo, ossia che certi bassisti poi suonano di fatto in una band specifica, o se suonano altrove vengono chiamati per quel suono e quello stile.

Cilispio, eh sì, poi con le corde nuove hai uno spettro più ampio su cui lavorare, e mentre a togliere è facile, aggiungere frequenze mancanti è sempre difficile.

Lancillotto, ma in orchestra classica col basso elettrico?

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