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Il Mio Nuovo "figlioletto" HAZIEL BASS JJ SCALA 30"
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Messaggio Il Mio Nuovo "figlioletto" HAZIEL BASS JJ SCALA 30" 
 
L'età (56) ed i problemi articolari (in primis la frattura di una vertebra) mi hanno mosso alla ricerca di un basso a scala corta e così ho acquistato un Fender Mustang PJ. Bel bassetto, comodo, comfortevole, bel suono “vintaggioso” e nel cambiamento di scala (e viceversa) non ho avuto nessun problema di adattamento.
Come detto nei thread sull’argomento scala corta, il compromesso da accettare è quello di una perdita di armoniche, di brillantezza e definizione, per via della tensione ridotta delle corde (soprattutto la corda del Mi) e così, dopo un annetto questa compromesso ha cominciato a pesarmi, facendomi alternare anche l'uso dello scala 34". Inoltre la situazione “articolare” è solo relativamente migliorata perché il Mustang con la sua ergonomia standard Fender, ha comunque il suo peso.
Dopo svariate ricerche online e qualche prova nei negozi di altri bassi scala 30” (a dire il vero più economici), ho deciso di sentire il buon Mauro Cipriani (Haziel) che in passato mi aveva sapientemente costruito un fantastico neck simil precision con profilo asimmetrico.
Sulle virtù di Mauro (disponibilità, competenza, empatia e soprattutto passione con cui realizza le sue opere) non mi soffermo e così, dopo lunghe chiacchierate preliminari che spaziavano dal suono, shape, scelta dei legni per arrivare a vini e formaggi locali in uno scambio di conoscenze eno-gastronomiche tra Lombardia e Puglia, abbiamo messo in circolo un po’ di idee prendendoci del tempo per le riflessioni, finchè si è deciso di partire perseguendo i principali obiettivi:

- ergonomia: alleviare il più possibile i dolori articolari durante le ore di studio, di prove e concerto (oltre due)
- suono: doveva essere brillante, dal buon attacco, definito e quindi con molte armoniche.

Difficile sintetizzare la mole di scambio costante di richieste/idee/soluzioni (ad un certo punto la mia compagna iniziava ad ingelosirsi) avvenuto durante i mesi di “gestazione” per cui passo direttamente a descrivere alcune caratteristiche del "figlioletto":

Corpo: Samba (Ayous)
Top corpo: Ziricote
Paletta: 2+2 inclinata di 13° circa in acero/padouk
Top paletta: Ziricote
Manico: profilo asimmetrico in 5 sezioni acero e padouk
Capotasto: ottone regolabile (Haziel)
Spessore nut: 40 mm
Tastiera: acero con dots madreperla
Tasti: Medium
Costruzione: avvitato
Meccaniche: Gotoh Chrome  
Pickup: Haziel in configurazione JJ (7,50 kohm  al ponte e 6,83 al manico)
Elettronica: passiva V/V/T con  pot 500K
Spaziatura intercorda al ponte: 19 mm

Ogni scelta (dai legni, shape del body, al capotasto in ottone, all’inclinazione della paletta, al pot, al numero di avvolgimenti dei pickup) è stata studiata per raggiungere gli obiettivi suddetti.
Il suggerimento di Mauro di realizzare la paletta inclinata a 12-13° è stata la chiave di volta: le corde (stesse che montavo sul Mustang) risultano più tese a beneficio delle armoniche; buona influenza in termini di "attacco" è data dal capotasto in ottone che oltretutto può essere regolato offrendo una serie di possibilità nelle regolazioni fini.
Come dimensioni il basso è poco più grande di una chitarra, leggerissimo; la curva del body in corrispondenza dell’appoggio dell’avambraccio destro è stata "abbassata" e smussata  (correggimi Mauro se non so usare termini tecnici) al punto che suonando non ho avvertito più quel tremendo dolore alla spalla destra che compariva già dopo 10’.
Il corno del body è stato protratto poco oltre il 12° tasto così da avere la tastiera più vicina, con grande comodità nelle esecuzioni; in piedi o seduto, il basso è posizionato sempre nello stesso modo rispetto al corpo del bassista ed è perfettamente bilanciato.
Giovedì scorso, alla fine di oltre due ore di concerto, stavo benissimo: nessun dolore, affaticamento alle articolazioni. Nonostante la pessima acustica (e quando mai il contrario?) del luogo, il mio suono era ben distinguibile e con un gran bel "punch" nel mezzo di voci, chitarre, batteria e tastiera.
Esteticamente (perchè no?) il basso ha attratto qualche collega bassista e chitarrista quanto le bellissime signore presenti e post-concerto, son venuti a parlarmi per complimentarsi e capire che razza di basso stessi suonando.
Chiudo subito dicendo che sono davvero contento ed orgoglioso di questo "figlioletto" (prendo la definizione da Mauro che così lo ha chiamato nel momento del distacco per spedirmelo). Grazie Mauro.

A voi...  https://drive.google.com/drive/fold...n8l?usp=sharing
 




Io uso: plettro e dita
 
Ultima modifica di mediobass66 il Lun 13 Giu, 2022 12:51, modificato 5 volte in totale 
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Messaggio Re: Il Mio Nuovo "figlioletto" HAZIEL BASS JJ SCALA 30" 
 
avatar mediobass66,bello complimenti!

posso chiederti come mai hai adottato un capotasto in ottone piuttosto che uno in Graph Tech??
 




Io uso: plettro e dita

____________________
^this is just my 2 cents
Rovino la buona musica con: Rickenbacker 4003 MID - Yamaha TRB6 - Fender Player Jazz 5 - Ibanez MiKro GSRM20 - HB JB-40FL
Helix Stomp - LittleMark2 / Hughes & Kettner BassBase 600 - 2x ATS e tante distorsioni
 
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Messaggio Re: Il Mio Nuovo "figlioletto" HAZIEL BASS JJ SCALA 30" 
 
Per esperienze passate. Sui Warwick ho sperimentato entrambe le soluzioni e mi è sembrato che l'ottone esaltasse toni medi, dando brillantezza e soprattutto attacco, ciò di cui avevo bisogno nello scala 30". Inoltre garantisce un buon sustain.
Sugli Ibanez Blazer/Roadstar avevo anche il ponte in ottone, fantastico ma questo necessita di una eccessiva manutenzione ed avrebbe inciso il suo peso
 




Io uso: plettro e dita
 
Ultima modifica di mediobass66 il Lun 13 Giu, 2022 15:59, modificato 1 volta in totale 
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Messaggio Re: Il Mio Nuovo "figlioletto" HAZIEL BASS JJ SCALA 30" 
 
Eccomi qui a descrivere le specifiche del basso e le motivazioni che hanno determinato alcune scelte costruttive.
Come ha descritto mediobass66, la caratteristica principale doveva essere l'ergonomia, ma la scelta di una scala corta implicava tutta una serie di modifiche a cascata, necessarie a recuperare tutta una serie di problematiche che la scala 30" si porta dietro.

Vabbè, ridurre le dimensioni del corpo era il primo dei requisiti da seguire, il meno dei problemi insomma. Ho sostanzialmente ristretto i fianchi del corpo e abbassato il tratto del corpo sotto l'avambraccio di modo che la spalla del musicista non si sollevi troppo e risulti più rilassata.
E qui tutto si è risolto con un disegno adeguato.

L'allungamento del corno superiore ha permesso di ribilanciare tutto lo strumento verso il manico e risolvere il problema della tensione della spalla sinistra sulle prime posizioni.
La scelta dell'obece (o ayous, o samba chiamatelo come vi pare) è risultata vincente come ormai confermato da tutte le ultime mie relizzazioni, leggerissimo e suona da Dio.
Lo Ziricote per il top è puramente estetico e perche non utilizzarlo se c'è?
Mi è rimasto un solo top, quindi affrettatevi prima che voli via

Ora era necessario risolvere la problematica tipica del 30".
In primo luogo la perdita di tensione delle corde che si ha con scale così corte.
Chi ha provato le scale 30" si sarà reso conto che le corde risultano più morbide, quasi floppe, specialmente sulla corda del MI. Non serve a nulla optare per corde più grosse perchè il problema non si risolve, anzi, si aggiunge una ulteriore perdita di definizione del suono.
La riduzione del problema si raggiunge cambiando l'inclinazione della paletta. Aumentando l'angolo di inclinazione si aumenta la tensione delle corde. Normalmente l'incidenza delle corde è di 10/11°, noi abbiamo optato per 13° che sono normalmente le inclinazioni da chitarra.

Ora c'era tutta la ricerca per riacquistare la definizione del suono che altrimenti risulta confuso, ovattato, specialmente sulle corde MI e LA.
Le corde dovevano essere necessariamente 95/100-40/45 per non risultare troppo chitarrose.
Si è lavorato, quindi, sull'elettronica.
Siamo partiti con la costruzione dei pickups, che dovevano avere un picco di risonanza abbastanza alto, optando per un filo smaltato awg42 e avvolgendo circa 8000 spire per il PU al ponte per un'impedenza di 7,5 Ohm e 7600 spire al manico per 6,8 Ohm.
I potenziometri sono tutti da 500K per aprire il più possibile il suono.
Il PU al ponte è leggermente più avanzato per non perdere le armoniche basse.
La filosofia era: Mettiamo più armoniche alte che si fa in fretta a togliere...
E' ovvio che tutte queste scelte sull'elettronica non impediscono eventuali aggiustamenti e modifiche, come la possibilità di aggiungere un'elettronica attiva, dato che il vano posteriore è sufficentememnte ampio.

Se ci sono domande sono a disposizione
 




Io uso: solo le dita

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"...l'importante ? la purezza" Marco Esposito

Sito: www.hazielbass.com
 
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Messaggio Re: Il Mio Nuovo "figlioletto" HAZIEL BASS JJ SCALA 30" 
 
avatar hazielbass,
bel design, mi piace  

Quali sono i tempi di attesa per la realizzazione, una volta definiti tutti i particolari?
 




Io uso: plettro e dita

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Evolution,
it's not an easy thing for those who live in the past to accept.

Ned Steinberger

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Non mi farei alcuno scrupolo nel suonare con uno Squier, ma se ho un Custom Shop perché dovrei lasciarlo a casa? La vita è una e bisogna godersela.

by Marcello - inside Palermo city
 
Lucio72 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Il Mio Nuovo "figlioletto" HAZIEL BASS JJ SCALA 30" 
 
Circa 2 mesi
 




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