Amici delle basse frequenze,
oggi con il vostro consenso, ruberò 5 minuti del vostro tempo per condividere con voi le mie personalissime impressioni sull’ultimo arrivato in rastrelliera, ovvero un Fender MIM Player 5 corde in sunburst, del 2018. Se non avete voglia di farvi un giro sul Sito fender per le specifiche, in pratica è il “classico” messicano, con nuovamente le meccaniche Open-Gear in configurazione 4+1, 20 tasti posizionati su manico in tastiera in pau ferro con manico in C shape e pickup in Alnico 5.
https://shop.fender.com/en-IT/elect...5.html?rl=en_US
un po' di background (se vi frega zero, passate senza remore al paragrafo seguente).
Questo è il primo legno marchiato Fender che mi porto a casa in quasi 20 anni di bassismo. Fino ad ora non son mai stato un fan dei Jazz bass, e tantomeno dei Fender, perché pochi mesi dopo che iniziai a passare svariato tempo con un 4 corde in spalla, mi capitò di metter le mani nello stesso giorno su di un Sadowsky jazz e di un Fretless jazz bass del 1978. E ci rimasi terribilmente male (da quanto suonavano bene). Ma essendo al tempo ancora uno studentello universitario fuori sede, mi tolsi dalla to-do list questi 2 bassi fondamentalmente perché ero (sono) troppo povero per potermeli permettere. Poi le varie esigenze mi portarono di fatto a vivere felice con bassi in configurazione p+j, p+mm OT simila, e semplicemente mi dimenticai dell’esistenza dei jazz bass, anche perché nessuno di quelli che mi capitò di provare negli ultimi 10 anni mi fece riaccendere la curiosità.
Finché qualche mese fa, come spesso accade, mi son ritrovato “costretto” ad utilizzare principalmente un 6 corde, e quindi nacque l’esigenza di avere un backup con almeno 5 corde, per cercare di evitarmi almeno ogni tanto il trasporto di quei 5 kg e passa a forma di TRB. E quindi, dopo qualche giorno, complice uno scambio con l’unico basso sacrificabile al momento (l’alusonic standard 4 corde), arrivò lui.
Recensione strumento
Lo strumento si presenta a livello di liuteria molto bene, nessuna sbavatura di vernice, assemblaggio senza difetti, tutti i tasti sono messi bene e ottimamente livellati, e la bilancia ha fatto segnare un peso di 4,6 kg. Il sunburst è fatto bene, ma se devo dire la verità preferisco quello del mio Harley Benton fretless. Non ho inoltre trovato dead spot particolarmente evidenti. Due cosette che mi hanno fatto particolarmente piacere:
- i pick-up non sono sparoni, permettendomi quindi un po' di margine con le regolazioni.
- L’imboccatura del truss-rod è stata rivestita con un cosettino in plastica, per evitare che qualche scheggia di legno possa ostruire l’accesso alla vite.
Dopo il consueto giro dal liutaio, è emerso quanto segue:
- Il capotasto ha richiesto l’inserimento di uno spessorino di 1 mm perché altrimenti non si riusciva a fare un set-up medio-basso
- I pickup hanno avuto bisogno di esser regolati: è stato necessario regolare un minimo per seguire la curvatura del Nek, per avere un volume abbastanza omogeneo tra le corde.
- La tastiera in Pau Ferro è risultata abbastanza “anemica” alla vista: dopo un bagno a base di olio paglierino la situazione è migliorata un pochetto, ma il legno si è dimostrato molto denso, quindi ha assorbito poco o nulla l’olio. (cosa alquanto gradita)
- Le meccaniche sono abbastanza cheap e c’è da tribolare un minimo per accordare perfettamente. Tutto nella norma per un basso di questa fascia di prezzo, e niente che non si possa risolvere con 30 secondi in più con l’accordatore acceso, ma se siete abituati ad armeggiare con meccaniche di qualità, la differenza si nota.
- Il manico mi sta risultando dannatamente comodo.
- Il B risulta ben suonante, definito in tutta la tastiera.
- L’accesso ai tasti alti, soprattutto nelle corde G e D mi risulta scomoda data la conformazione del corno inferiore, ma forse è solo un problema mio che ho le mani abbastanza grandi. Per dire, sul trb arrivo a suonare al 24 tasto senza aver necessità di utilizzare pose “contrabbassistiche” con la mano sx.
Suono
Sorpresa-sorpresa, suona esattamente come vi aspettereste suonerebbe un jazz bass passivo. Venerdì ho lasciato la Helix a casa, per suonare in diretta con l’amplificatore con il gruppo. Il suono a mio avviso è buonissimo, risultando abbastanza “dinamico” e capace di restituire all’orecchio, con indulgenza, tutto quel che fate con le due mani. Da quel punto di vista, il TRB è molto più spietato a far notare tutte le imprecisioni / tasti premuti male etc.
Naturalmente non avreste il classico effetto “wow” che magari potrà regalarvi un jazz bass custom shop (dal prezzo triplo sul nuovo) ma son dell’idea che la Fender ha centrato l’obiettivo con questa linea, ovvero offrire strumenti dal buon rapporto qualità/prezzo che permettono di affrontare con serenità tutte le situazioni del bassista medio .
Personalmente son soddisfatto, è leggero, ben tastato e ben suonante, ma penso che tra qualche mese sostituirò i pickup con un set di EMG J5.
Naturalmente in calce vi linko qualche foto dello strumento, mentre per i sample, per il momento zero tempo, sorry. Ma quelli che trovate sul tubo sono abbastanza fedeli.
Ciao!
https://drive.google.com/drive/fold...hAV?usp=sharing
ps
naturalmente tutto quanto sopra riportato sono solo i miei canonici 2 cents.
Purtroppo (o per fortuna) nessuno mi passa un euro o mi fa arrivare a casa articoli in prova a tempo quasi indeterminato o mi offre scontistiche importanti su tali giocattoli.