La casa NewYorkese Aguilar è conosciuta principalmente per amplificatori e diffusori, ma anche per pedali, preamp e, ultimamente, anche per i suoi pickup di ottima fattura. Stanno infatti apparendo su sempre più bassi di liuteria, basti vedere Fodera, che sta iniziando a sostituirli ai classici Seymour Duncan, Mayones, che propone gli Ag-70 stock su tutti i modelli Jabba, Spector, ecc…
Ho montato il modello Ag 4j Hc su un Fender American Standard Jazz Bass, numero seriale US13113558, risalente al 2013, e quindi monta già dalla fabbrica i Custom Shop ‘60s. Questi sono già dei buoni pickup, con, a mio parere, uno dei migliori rapporti qualità prezzo che si possano trovare sul mercato. Perché ho deciso di cambiarli? Detesto il ronzio che i Single Coil producono quando uno dei due volumi è ad un livello differente dall’altro, e trovandomi molto spesso a suonare su solo uno dei due pickup, questo rumore era diventato più che insopportabile.
Hc sta per Hum-Canceling, che in un Italiano poco tecnico e poco fluente viene tradotto come “Ronzio Cancellanti”: mentre un Single Coil normale è “un solo magnete avvolto da un filo di rame”, un pickup Hum Canceling (passivo) sono due magneti separati, ognuno avvolto indipendentemente dall’altro.
Per le seguenti clip audio, ho confrontato i Pickup precedentemente installati, i Cs ‘60s, con gli Aguilar. Lascio il link a Soundcloud, sperando che durante la fase di upload l’audio non venga compresso troppo. La strumentazione utilizzata durante la registrazione è la seguente:
-American Standard Jazz Bass con tastiera in Acero, corde Elixir Nanoweb Nickel Plated 45-100 piuttosto usate, all’incirca 8-9 mesi (sì, devo cambiarle)
-Aguilar Tone Hammer 500, con Gain a ore 10, Drive al minimo, ed Equalizzazione completamente flat ad ore 12. Durante la registrazione ho usato la DI post Equalizzazione
-Focusrite Clarett 2pre Thunderbolt Interface. Suonando, ho alzato il Gain del preamp sulla scheda fino a clippare durante le fasi dove “pestavo” di più. Alla fine il Gain era ad ore 12. Questa interfaccia dispone della modalità Air, ovvero simula il preamp ISA (basato su trasformatori) della Focusrite. Ho deciso di lasciare questa funzionalità attivata in quanto conferisce un suono più cristallino e dinamico su tutto lo spettro di frequenze
-La DAW utilizzata è stata Ableton Live 9 Lite. Nessun tipo di compressione, eq, o correzione di volume è stata impostata. La frequenza di campionamento è di 192kHz, con un Buffer di 64 Samples. Tutto ciò per garantire la qualità sonora più alta che potessi raccogliere. Lascio uno screenshot per i più scettici. Il tutto su un Macbook Pro retina da 15”
-I cavi utilizzati sono stati i seguenti: per lo strumento ho utilizzato un LavaCable ELC da 3 metri con connettori G&H. Un cavo di ottima qualità (45 Euro), quindi un’eventuale degradazione sonora non è imputabile ad un cavo di scarsa fattura. Per collegare la testata all’interfaccia audio ho usato un XLR Bespeco Bofors OFC da 1 metro con connettori Neutrik. Anche qui, nulla imputabile al cavo.
Premetto che eventuali volumi non bilanciati sono dati esclusivamente da un’azione piuttosto bassa e non equilibrata su tutti i poli dei pickup. Questo per dire che i pickup sono stati installati correttamente, ma è il setup del basso che non è dei migliori. Un unica differenza a livello di elettronica può essere dato dal fatto che, quando i Cs ‘60s erano ancora installati, la massa del ponte era collegato al primo potenziometro, e l’output jack non aveva alcuna massa; leggendo lo schema degli Aguilar, il jack AVEVA una massa e quella del ponte scaricava sul corpo. Ho connesso la massa del ponte al jack. Non credo ciò possa causare una qualche modifica a livello sonoro, ma sicuramente ha reso lo strumento molto più silenzioso.
Ho optato per un’analisi più “scientificamente” corretta, ovvero ho ripetuto sempre lo stesso riff per ogni tipologia di tecnica prima con volume e tono aperti, poi chiudendo il pickup al manico, poi al ponte, poi ripetendo il tutto con il tono chiuso, in modo da poter ascoltare ogni eventuale differenza nello stesso contesto. In totale si hanno 6 esempi per riff per set di pickup. Perdonate la mia performance scadente, ma trovandomi a registrare nel pieno di una notte non ho saputo fare di meglio. Dannata sia l’insonnia a 20 anni. In ogni caso, le demo che si trovano su YouTube (specialmente quella di BassTheWorld, dove sono stati montati su un American Standard 5) rappresentano suddetti pickups in maniera eccelsa.
Avendo la possibilità di ascoltare direttamente dalla cassa, i Cs ‘60s mi appaiono subito più scuri, con più “Mojo”, se si può dire, ma sicuramente non peggiori. Le medio-basse sono molto enfatizzate rispetto alle altre frequenze, e questo si traduce in un suono corposo e pieno. Ho notato però che sia la fondamentale che le armoniche non erano delle più definite. Nonostante ciò, restano articolati e, come detto sopra, dal suono piuttosto “vintage”.
Gli Aguilar, come si può immaginare, sono completamente diversi. Perfettamente bilanciati, hanno il giusto contenuto di basse, medie e alte e tutto ciò che sta in mezzo. Essendo abituato al suono dei Fender, all’inizio credevo avessero un’output più basso, ma ciò è solo imputabile alla minore presenza di medio-basse. La fondamentale si sente tutta, ed è (come dovrebbe essere) il suono predominante durante la performance. Il contenuto armonico è molto, molto, molto più ampio e definito rispetto ai Cs ‘60s, ma non invadente. Gli Aguilar sono più definiti e precisi rispetto ai Fender, ma in modo naturale e con carattere, tutt’altro che freddi e clinici, tuttavia si sente che non sono dei veri single coil. Non riuscirei a descrivere a parole cosa manca, è più una questione di “budella”, ma l’orecchio allenato riesce subito a inquadrarli. Il fatto di non essere propriamente dei veri single coil non è un difetto, rende soltanto i due pickups diversi e, come ogni cosa, devono piacere. Personalmente, non li cambierei per nessun altro modello, anche considerando che la motivazione dell’acquisto era di poter sfruttare ogni combinazione dei PU offerta, senza dover essere infastidito dal ronzio dei single coil.
RICAPITOLANDO:
Fender Custom Shop
Pro:
-Ottimo rapporto qualità prezzo
-Suono classico e caldo
Contro:
-Rumorosi se i volumi non sono allo stesso livello
-Non propriamente bilanciati
Aguilar Ag 4j Hc
Pro:
-Perfettamente bilanciati
-Fondamentale presente e ricco contenuto armonico
-Estremamente silenziosi anche a volumi non uguali
-Fattura eccelsa
Contro:
-Costo proibitivo
-Non sono dei veri single coil (non lo definirei un vero e proprio “contro”)
EDIT: non appena ho una connessione abbastanza veloce da potermi permettere un upload linkerò a SoundCloud per la demo

















Laveno (Varese)


Pontedera (PI)
Milano
Lecco
Shardania
































