E' una recensione lunghissima, quindi vi consiglio il seguente assetto:

PERCHE’ PEDULLA PENTABUZZ?
Ero alla ricerca di un fretless da un po’ di tempo, e in questi 2 anni ho messo le mani su diversi strumenti, alcuni ordinari (Fender et similia), alcuni più rari (Warwick Streamer $$ fretless), altri straordinari (Fbass AC signature, Manne Acoustibass standard e custom).
Tuttavia le mie esigenze sono specifiche, ho bisogno di uno strumento che mi permetta di suonare nel contesto di gruppo passando da fretless a fretted senza perdere presenza e/o punch.
Solo 2 bassi fretless avevano incontrato questi criteri: un magnifico Pedulla Hexabuzz ed uno Streamer $$ 4 corde.
Recentemente ho suonato live con il Manne Acoustibass 6 corde Custom (recensito qui sul Forum), basso che ha una straordinaria capacità di bucare il mix mantenendo una notevole definizione, il problema però è che pur mantenendo volume e dinamica, la presenza del basso “muore un po’” a confronto con il fretted e quando le dinamiche salgono e l’intensità cresce per quanto io riesca a rimanere perfettamente intelleggibile non riesco ad avere spinta. Tutto questo secondo quanto mi viene riportato dagli amici che ci ascoltano.
Da qui la scelta di puntare ad un basso con caratteristiche diverse. Il must era 2 pickups magnetici.
Poiché ero intrigato dall’idea della configurazione PJ mi sono messo in caccia di un Pedulla Pentabuzz con questo assetto ed intercorda 19 mm. Nonostante io sia un “seicordista” di lungo corso, ho quindi deciso per un 5 corde, poichè i 6 corde di casa Pedulla sono solo con pickups JJ o Soapbar.
Ed eccolo qua.
Molto Importante: Michael Pedulla ha ripreso personalmente a costruire tutti i suoi bassi a partire dal 2000 (non saprei dire l'anno esatto, ma pare fra il 2000 e il 2002), dopo una parentesi durata da metà anni ottanta fino a fine anni novanta nella quale aveva un team di persone che realizzavano i bassi per lui. Questo ha fatto lievitare i prezzi del nuovo e le quotazioni dell'usato, ma soprattutto la qualità (attualmente eccelsa) rispetto ai prodotti pre-2000.
Io ho cercato proprio un basso hand-made da Michael.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE
Qualche dato per voi:
- costruzione Neck-through
- Body: ali in un unico pezzo di acero AA fiammato
- Manico: 3 pezzi di acero, di cui le porzioni laterali in acero fiammato (spettacolare)
- Finitura: Cherry Sunburst, poliestere lucida
- Tastiera: ebano lined, rivestito da verniciatura poliestere lucida (con effetto vetrificato)
- Elettronica: Bartolini attiva a 2 vie, con switch "mid-low boost". Nel vano posteriore (che meriterebbe una foto per quanto è curato e ordinato) si trovano 3 trimmer, uno per il gain globale, uno per il mid-cut ed uno per il mid-boost (questi ultimi 2 sono relativi allo switch)
- Pickups Bartolini su specifiche Pedulla in configurazione PJ.
Sono disponibili anche pickups in set differenti: JJ e Soapbar, sempre Bartolini.
I fretless (cosiddetti Buzz, Pentabuzz ed Hexabuzz) possono essere lined oppure unlined, in quest'ultimo caso c'è l'opzione (a pagamento) dei riferimenti sul bordo superiore della tastiera
Dati MVP/Buzz:
http://www.pedulla.com/html/mvp_buzz.html
COSTRUZIONE ED ERGONOMIA
Impeccabile.
Il basso visto dal vivo è spettacolare con la sua finitura lucida. Piccolo, compatto ed elegante. L’attenzione per i particolari è da 10 e lode.
Il vano elettronica è ritagliato dal body e poi ricoperto proprio dalla sezione che viene rimossa. La paletta è altrettanto matched e il coperchietto per il truss-rod è in acero tigrato verniciato, bellissimo.
Il manico ha due barre di rinforzo interne che nelle produzioni più recenti sono in titanio. Io non so dire se il mio esemplare sia già di questa serie, ma per i curiosi è un 2009. Il TR necessita di una chiave specifica in dotazione (direi ormai leggendaria) e ha un funzionamento impeccabile: sensibilissimo e preciso al decimo di grado, basta una minima (ma veramente minima) rotazione della chiave per avere significative modificazioni del relief. La risposta è tale che anche bassisti piuttosto esperti nel setup potrebbero trovarsi spiazzati.
Una volta imbracciato è molto comodo e piuttosto leggero, l’ergonomia è ottima e il basso risulta ben bilanciato. Nonostante la forma particolare è completamente su di un altro pianeta rispetto ad altre tipologie di basso con corpo piuttosto piccolo (ad es. warwick, per citare qualche costruttore noto).
I potenziometri sono al posto giusto e, come fa notare Doug Johns, il volume è proprio dove vorresti che fosse: vicino alle corde e quindi a poca distanza dalla mano.
Ne approfitto per 2 parole su ponte e meccaniche:
- meccaniche Gotoh, precisissime e tengono l'accordatura in modo magistrale. Veramente sopraffine
- ponte ABM, intercorda regolabile. Le corde poggiano su una rotellina (roller saddle), che permette appunto di regolare l'intercorda. Inoltre evita che la corda stessa abbia degli sfregamenti indesiderati sulla selletta, in particolare in fase di intonazione del ponte. Ha un sistema di innesto della corda rapido, che permette dopo averla installata la possibilità di detenderla e favorire la eventuale derotazione della stessa. Molto piacevole anche esteticamente.
SUONABILITA’
Da riferimento.
Il manico è comodo e velocissimo, con shape simmetrico, piuttosto sottile.
L’accessibilità agli ultimi tasti è ottima, ma non paragonabile ad altri costruttori (Smith in primis)
L’action è veramente soddisfacente, permette di tenere le corde molto vicine alla tastiera con minima tendenza a frustare.
La mano sinistra si affatica proprio poco, per cui potete concentrarvi sulla diteggiatura e suonare in relax, tutto ciò facilita l’intonazione.
Pedulla raccomanda di tenere il manico quasi completamente dritto ed i PU molto vicini (ma veramente molto vicini) alle corde per garantire il tipico “growl” dei Buzz.
Per i feticisti delle ramp: Pedulla fornisce delle rampe anche a posteriori (cioè per uno strumento già costruito), poiché riproduce il colore del vostro basso, si incastrano perfettamente fra i PU e sono bellissime, costruite in acero matching… aprite il portafogli dunque… e sganciate 500 piotte
PROVA ON THE ROAD
Riassumo con una sola frase: un basso che eccelle per timbrica, intensità e definizione sia che suoniate pochissime note sia che ne facciate una miriade.
Vi piacciono i bassi potenti?
Vi piacciono i bassi dal suono grosso?
Vi piacciono i bassi ultradefiniti?
Ecco il vostro basso.
“Mah!” - direte voi – “sei un po’ contraddittorio”… Verosimile, se non avete mai provato un Pedulla in configurazione PJ.
Arriviamo al dunque: non è un basso plug&play. Punto.
Già solo modificando di poco il blend fra i 2 pu il suono si trasforma. Ogni configurazione è godibile e suonabile, anche quelle estreme (nel senso che potete escludere quello al ponte o quello al manico e il basso ha comunque un ottimo suono). L’equalizzazione è stupefacente, potete boostare o tagliare completamente alti e/o bassi e per quanto il suono possa cambiare rimane sempre e comunque fruibile. Sembra (quasi) impossibile tirarne fuori suoni brutti.
“Si, va beh! Ma come suona?”
Puntualizziamo: cercate un basso fretless dal sapore acustico o contrabbassistico? Cercate altrove.
Capiamoci è un fretless che suona da fretless, ma ha tanto sustain e mantiene sempre tantissima presenza.
Questo è un basso per chi cerca uno strumento a 360° (escluse tecniche percussive… ma garantisco che anche qui non sfigura per niente), potente e lirico allo stesso tempo, ringhioso e docile.
Particolarmente indicato per chi vorrebbe coprire tutti i brani della propria band con un solo basso, dai pezzi rock, a quelli funk, alle ballad… assoli compresi.
La risposta della tastiera verniciata è peculiare: è molto dura e restituisce la vibrazione della corda a contatto con essa. Questo comporta un sottile “buzzing” anche sulle note gravi che non viene smorzato (come accade quando le corde sono a diretto contatto con il legno) e, se gestito a dovere, può dare una sorta di “effetto overdrive”, in altre parole il basso “ruggisce” letteralmente lavorando sui primi tasti delle corde BEA, in particolare se si predilige il PU al manico (per chi ne volesse un assaggio, più in basso troverete un link al Sito Pedulla, guardatevi il video di David Buda). Tuttavia modulando il tocco e selezionando bene la percentuale di intervento dei PU le stesse note possono diventare liriche e super-definite. I registri alti sono particolarmente piacevoli da utilizzare, il basso miagola alla grande, ma sempre rimanendo intelleggibile, non si impasta mai.
Insomma, dalle linee di basso super-funk, ai fraseggi blues, fino a struggenti linee di accompagnamento per le ballad, questo basso è in grado di ripagare anche il musicista più esigente. Sempre ricordando però che non riesce mai a restituire quel retrogusto acustico tipico di altri fretless (Fbass, Acoustibass).
Gli armonici deflagrano letteralmente! Su tutta la tastiera. Belli, definiti, fruibili.
Resta quindi da analizzare il comportamento del SI Basso:
- tosto
- potente
- definito ben oltre il 12° tasto (se così si può dire )
- mai troppo debordante o sparone, per capirsi ha lo stesso volume del mi ma con un profondità avvolgente
- con un sustain infinito
Ammetto che la tastiera verniciata conferisce decisamente una marcia in più rispetto a qualsiasi altro fretless io abbia avuto la fortuna di provare, soprattutto in termini di intelleggibilità, volume e definizione. In particolare i vibrati e i glissati sono estremamente efficaci e molto molto puliti.
CONCLUSIONI:
E’ un basso professionale, eclettico ed efficace.
Difetti?
- La risposta peculiare della tastiera verniciata può non piacere a tutti
- Ha una pasta non proprio acustica (per gli amanti del genere)
- Non è basso plug & play
A circa un anno di distanza dall'acquisto è diventato praticamente il mio basso titolare. Anche a casa è lo strumento che uso di più. Tuttavia a chiunque fosse interessato ad un Pedulla Buzz raccomando di prenderlo mettendo in conto un certo periodo di "apprendimento" (il mio è durato più di 6 mesi): c'è molto da lavorare anche in termini di tocco per comprenderlo al 100% e sfruttarlo bene.
Se devo fare un paragone, cercherò una similitudine con un altro ambito nel quale sono certamente più esperto:
questo basso è come una moto da corsa: ogni minima variazione di un qualsiasi parametro (relief, altezza delle corde, altezza dei pickups) ha dei macroscopici effetti (sul suono in questo caso); ma il set ideale dipende dal "pilota" e bisogna essere piuttosto sensibili e accorti (per non dire smaliziati) per ottenere il top
Insomma richiede un po' di tempo per ottenere il massimo.
Ogni giorni lo comprendo meglio e ogni giorni mi stupisce.
Aggiungo un link al Sito Pedulla dove troverete grandissimi bassisti darvi un assaggio del suono (consiglio per gli amanti dei suoni rock il video di David Buda). Purtroppo i video o i sample non sono in grado di rendere l’idea della profondità e della capacità di avvolgervi del suono di questo Pentabuzz.
http://www.pedulla.com/html/video_and_sound_samples_detail.html
SOUND SAMPLES:
Tema
Funkyfing the fretless
Smith vs. Pedulla
Pentaverb
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