Re: MARUSZCZYK Elwood 5 Il "Jazz Bass" Made In Poland
Come mi era stato richiesto posto qui la recensione del mio Elwood 5 corde.
Il basso oggetto di questa recensione è una versione custom che mi sono fatto realizzare con alcune specifiche che desideravo avere, nulla di "esoterico" ma piccole cose per appagare l'estetica (per i miei gusti ovviamente) e la suonabilità.
Volevo in sintesi un Jazz 5 corde molto "classico" nel suono, quindi ho scelto i legni tipici del Fender Jazz anni '60, ovvero corpo in ontano, manico in acero e tastiera in palissandro, 21 tasti più zero fret, con i dot sulla tastiera, proprio come nei classici Jazz (ad essere precisi un tasto in
più, 21 rispetto ai 20 di un Jazz classico).
Volevo avere la stessa intercorda di un Jazz 4 corde, quindi manico e ponte sono stati dimensionati con un'intercorda al ponte di 19mm, e di conseguenza i p.u. montati hanno dimensioni specifiche per questa intercorda (i Fender Jazz 5 corde hanno l'intercorda leggermente più stretta, 18mm al ponte).
Per quanto riguarda il peso volevo avere un basso molto leggero, la scelta è stata quindi di avere il corpo con camere tonali, la paletta più piccola e le meccaniche Hipshot Ultralite, le più leggere. Il risultato finale è stato assolutamente all'altezza delle aspettative, il basso è leggerissimo per un 5 corde, solo 3,7 kg.
Infine il colore che ho scelto è un vecchio colore Fender anni '60, il Seafoam Green, un colore di derivazione automobilistica un po' come tutti i colori custom utilizzati all'epoca dalla Fender (il Seafoam Green era un colore Buick del 1965).
La parte elettronica comprende due p.u. Heussel (un costruttore artigianale tedesco di p.u.) single-coils e un'elettronica attiva/passiva; in attivo lavora a due vie, con i controlli di volume, balance, alti e bassi. In passivo lavora con volume, balance e controllo di tono. Da segnalare
come nota di merito che il passaggio da attivo a passivo non comporta nessuna differenza di volume. Cambia leggermente il timbro nel senso che come spessissimo accade l'elettronica attiva, anche in flat, tende a tagliare leggermente i medi rispetto al timbro passivo.
Il basso una volta imbracciato risulta ben bilanciato, molto leggero, il manico è molto agevole, la tastatura è eccellente e permette di suonare lo strumento anche con action molto basse senza fritture indesiderate (io sui Jazz preferisco un'action medio-bassa rispetto ad un'action proprio
rasoterra, che vedo meglio su altri tipi di strumenti). Tutto l'assemblaggio e le finiture sono molto curate nei dettagli.
La timbrica è quella di un buon Jazz Bass, con la giusta presenza in finger mentre lo slap è abbastanza "milleriano". La quinta corda è decisamente eccellente, potente ed equilibrata, con una buona definizione della nota e un'ottimo attacco, cosa che la rende utilizzabile anche in slap.
In sintesi quindi questo Elwood è davvero un ottimo strumento e conferma l'ottimo rapporto qualità/prezzo degli strumenti Maruszczyk.
Un video su Youtube:
https://www.youtube.com/watch?v=4RK...ojxFfI2cl64wRrg
Videorecensione:
http://www.robysalomone.com/files/VR_Maru_Elwood_5.wmv
Io uso: plettro e dita
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Ho finito con le pippe in bassi e amplificatori. Tanto il suono lo faccio io con le mie dita...
...dei piedi !
Cit. Spontbass: "
se uno non percepisce le differenze tra un mex e un custom shop non è colpa della Fender"