premessa: sto effettuando sulla mia pelle un piccolo esperimento...nulla che possa avere validit? assoluta, ma vorrei condividere quest'esperienza.

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dunque, ho notato che il mio modo di ragionare ? fortemente influenzato dalla musica che sto ascoltando, addirittura talune modalit? di studio vengono esaltate o inibite a seconda del tipo di musica che ho in sottofondo (o che sto ascoltando subconsciamente?). so dell'esistenza della musicoterapia e di studi sulla risposta cerebrale agli stimoli sonori (credo siano accorpati nella psicoacustica) ma non mi risultava che potesse avere effetti cos? specifici...

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(ho cercato di fare test pi? "blind" possibili, con circa 300 dischi rippati e mandati in "random"...comunque credo di aver in qualche modo influenzato il risultato)

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nello specifico ho notato che PER ME:

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le capacit? nello studio della meccanica vengono esaltate dall'ascolto di alcune forme di ambient (in particolare brian eno "ambient I" e "ambient IV" e "discreet music") e con bach (in particolare "sonate per piano violino e viola", e "l'arte della fuga").

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negli esami progettuali (o nei momenti "creativi") invece ? la musica d'avanguardia in generale (sia orchestrale che elettronica) a sortire gli effetti pi? sorprendenti (sar? forse perch? ascoltandola continuo a distrarmi, e questi momenti di distrazione/concentrazione mi fanno approcciare il problema da punti sempre differenti....boh)

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il minimalismo e/o la musica "ciclica" (dalla africana a fripp) mi aiutano nei momenti in cui sono immerso nei calcoli (ma questo ? ancora da testare per bene)

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e cos? via...

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rnbeh, ero convinto di essere totalmente pazzo, ma poi ho collegato il fatto che Gianni (che ? prof di meccanica) cita spesso tra i suoi ascolti preferiti brian eno (anche se altri album), e che altri miei amici/colleghi hanno riscontrato differenze di "mood" a seconda della musica (sia in attivit? tecniche, che artistiche)...insomma si sono accese un paio di lampadine...e da qui il thread:

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qualcuno di voi ha esperienze simili?rnsono solo mie pippe mentali?rnesistono fonti (cartacee o informatiche) per reperire informazioni SERIE sull'argomento?

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rnpeace

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ps:sono astemio e, da un bel p?, non sono sotto l'effetto di nessun'altra sostanza (eccetto caff?, nicotina e cioccolata...)

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pps: tutto questo non esclude l'ascolto della musica ai fini dello studio musicale o a fini puramente ludici, sia chiaro.

Io uso: plettro e dita
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"i am sitting in a room...".

be non saprei....di solito quando studio preferisco il silenzio assoluto, ma essendo anchio studente di ing meccanica sono incuriosito da quello che hai scritto quindi prover?

Io uso: solo le dita
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So the world is spinnin' faster...Let the music be your master

Sono pippe mentali.

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Non tanto il fatto che la musica influenzi una capacit? lavorativa, un'attenzione o altro visto che la musica ha influenzato esistenze intere.

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La pippa ? sicuramente associare il fenomeno ad una conseguenza scientifica o quant'altro.

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Chiaramente, per l'uomo, il suo stesso cervello rimane mistero, tanto quanto la propria stessa anima e emozioni.

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Non c'? una musica per studiare meglio ne tantomeno una per vivere meglio ma esistono persone che vivono meglio e studiano meglio con un certo tipo di musica; non ? proprio la stessa cosa.

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Sul perch? non mi soffermerei tanto, non ? alla portata della conoscienza umana... se no il giochino diventava noioso!  

Io uso: plettro e dita

Io direi pi? che la mente influenza la musica...

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myspace

burnbasssolo

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Born in the Underworld

The Clown ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Non c'? una musica per studiare meglio ne tantomeno una per vivere meglio ma esistono persone che vivono meglio e studiano meglio con un certo tipo di musica; non ? proprio la stessa cosa.

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Sul perch? non mi soffermerei tanto, non ? alla portata della conoscienza umana... se no il giochino diventava noioso!  

rninfatti ho sottolineato la soggettivit? delle mie ossevazioni (dopotutto erano 300 dischi miei, quindi che in qualche modo "ho scelto", questa cosa sicuramente toglie "scientificit?"...)

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ho detto anche che non ho curato l'aspetto del "piacere" nell'ascoltare, la musica come forma d'arte rimane per me un mistero, non voglio certo ridurre il tutto a quattro formulette...sta di fatto che certi meccanismi mentali... rn(ti consiglio di nuovo hofstadter: "godel, escher, bach"...)

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l'evento che mi ha spinto a pormi la domanda ? stato il concentrarsi di "coincidenze" per le quali determinati tipi di "messaggio musicale" in persone diversissime, e in attivit? molto diverse, ottenevano effetti simili. (che so, magari la musica "ciclica" o "dispari" attiva aree del cervello diverse dall'ascolto di un battito cardiaco...boh!)

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di sicuro nel conto delle approssimazioni dobbiamo inserire l'essere cresciuti con determinati ascolti, pregiudizi e aspettative...e il "leggere" il messaggio in maniera diversa (personalmente, con quasi 20 anni di studi di musica, credo di interpretare un insieme di suoni in maniera diversa da, che so, una mia amica attrice totalmente "analfabeta" di musica, ovviamente vale il viceversa...).

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tutto questo ripeto non toglie nulla alla "magia" dell'ascolto musicale...solo mi chiedo se i suoni, e la combinazione di questi, abbiano un'influenza "assoluta", oppure se ? la mia mente ad autocondizionarsi (in momenti di ascolto "disattento") in base a qualche struttura gi? presente (genetica o no)...

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i concetti espressi da te, non negano assolutamente questa possibilit?, diciamo che ne illustrano un punto di vista diverso...rnquello che sto ipotizzando ? gi? stato espresso, in maniera leggermente diversa, in testi pseudoscientifici e "new age" dei quali per? tendo a non fidarmi (portandosi appresso tutto un bagaglio di verit? rivelate, o comunque non dimostrabili   )...

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per questo attendo il confronto con le esperienze altrui.

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rnpeace

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"i am sitting in a room...".

jigenbass ha scritto: [Visualizza Messaggio]

rntutto questo ripeto non toglie nulla alla "magia" dell'ascolto musicale...solo mi chiedo se i suoni, e la combinazione di questi, abbiano un'influenza "assoluta", oppure se ? la mia mente ad autocondizionarsi (in momenti di ascolto "disattento") in base a qualche struttura gi? presente (genetica o no)...rn

rnSicuramente buona la seconda, la mente si condiziona e autocondiziona, un po' come per il linguaggio e le categorie, esse,che abbiamo e abbiamo costruito, ci danno il modo di "tagliare" il mondo o e' il mondo che si "taglia" in categorie che noi riconosciamo?rnSulla prima ci stianno lavorando Cmq di assoluto c'e' ben poco, banalizzo: l'aspirina, ne dai 1 a 100 persone diverse, un tot si sentono meglio, pochi stanno male perche' sono allergici, ancora meno cominciano a sanguinare perche' gli inibisce la coagulazione e ad altri chissa' cosa succede.rnCmq voto + per questo topic, se si sviluppa bene puo' essere di grande stimolo per tuttirnEdito per l'ennesima volta perche' m'e' venuto in mente un aneddoto carino: Giochicchiando in rete qualche anno fa mi capitava spesso di giocare con un amico della zona di monza e quando ci si sfidava io e lui ci siamo resi conto poi postumi che mettevamo sempre su la stessa canzone ossia Tra cielo e terra dei Dhamm, curioso nevvero?

Io uso: solo le dita
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Io uso: anche il cervello.

"da un punto di vista ingegneristico quella disposizione si approssima perfettamente con un triangolo rettangolo...dal punto di vista dell'arte di arrampicarsi sugli specchi quell'approssimazione ? discutibile... un p? come tutto, del resto...." Prof G. Petrucci

rnBeh, nel mio piccolo posso portarti la mia esperienza. Io studio trade marketing, una materia sostanzialmente non scientifica, con una buona componente di creativit?. Ho notato che il maggior grado di concentrazione lo raggiungo senza musica, in un ambiente privo di distrazioni e con la temperatura giusta. Al massimo qualche volta metto qualche pezzo blues tranquillo a basso volume (solitamente "discovering the blues" o "tiger walk") Quando invece si tratta di lavorare a dei progetti, quindi cercare di tirare fuori il lato creativo tendo a mettere i pink floyd, o comunque c'? sempre qualcosa in sottofondo. Per? penso che il processo creativo non sia tanto influenzato da quello che inconsciamente ascolti, per? sono un totale inesperto in materia, quindi ? possibilissimo che si possa verificare anche il contrario. La musica classica personalmente mi da fastidio quando studio, anche a volumi bassissimi..

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mardukrnrnNon dite a mia madre che faccio il pubblicitario, lei mi crede bassista in un bordello (magari!)

Black Tiger ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Io direi pi? che la mente influenza la musica...

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Anche secondo me e non vedo altrimenti.

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Senza cervello non esiste musica... anzi, senza cervello non "si esiste" proprio.  

Io uso: plettro e dita

io studio e vivo di musica non mi muovo da casa se non ho il lettore mp3 carico semplicemente perch? mi piace tantissimo qualsiasi tipo basta che mi trasmetta qualcosa

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calvizio ha scritto: [Visualizza Messaggio]

stupirsi di mettere il dito giusto sulla corda giusta nel tasto giusto al momento giusto, sarebbe come stupirsi di uscire illesi nel bel mezzo di una sparatoria con un bersaglio disegnato sul culo!

- NOWHERE -

Membro del PanzaBassClub
Complimenti John, bella famiglia, tua moglie mi ha frecato 120mila lire!!!

CrasH_OvE is Powered By: Digitech, Fender, BC Rich, Palatino ed un mucchio di pedalini stupidi

il fatto esiste ma forse dice bene il clown : sul perch? andiamo troppo nei meandri della mente come entit? incomprensibile.

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per la mia esperienza al liceo posso dirvi che con la musica leggera, quella tranquilla, tipo cantautore si studia una bellezza. ho consumato alcuni dischi italiani del genere a quei tempi oltre ai dischi dei nirvana (ottimi per fare esercizi di matematica)rnoggi che invece ascolto sempre roba diversa, mi riesce non sempre facile studiare con la musica nelle orecchie.rnla butto l? : per me ? importante anche l'assuefazione a quella musica, ovvero se si ascolta un disco che si conosce a memoria si crea una situazione pi? rilassante.

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come OT citati quoto chi ha parlato di giusta temperatura : il freddo non mi fa studiare.

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A rainy day in bergen - Facebook --- Verme~Robots : Facebook
"...Spesso penso che suonare uno strumento sia un disturbo
ossessivo-compulsivo o un sintomo di asocialità ma non saprei dire
se si diventa asociali suonando uno strumento oppure lo si é in
partenza e si trova in esso una sorta di consolazione..." [Sting]

Avevo capito male...poi per? ho riletto meglio

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Pensavo alla musica che inflenza la musica...nel sensornTanta musica ascoltata, pu? influenzare il modo di suonare..rnva bh?..forse merita altro Topic...secondo me interessante.

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Quando leggo, (non studio pi? da tempo canonicamente..diciamo mi interesso) ho bisogno pi? che di una musica giusta, un ambiente giusto.rnSpesso se leggo un libro, qualsiasi esso sia, non voglio nessun sottofondo...amo cos? la musica, che inconsciamente, ma nemmno tanto finirei col seguire...il brano invece di leggere...

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Diciamo che per leggere/studiare, ho sempre avuto bisogno di un ambiente messo in un certo modo..rnPer ambiente parlo dell'aria che ci st? intorno, non delle sedie o del tavolo.rnHo bisogno di essere rilassato e concentrato. Spesso questo ambiente deve essere anche una condizione mentale.rnNon avere pensieri particolari, non avere stress, non avere persone intorno che sfaccendano etc...

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Ben venga per voi la musica se vi aiuta a rilassarvi e a creare i presupposti di uno studio proficuo.rnPer quanto riguarda per? l'influenza, penso che niente meglio del nostro cervello influenzi se stesso.rnAnche sollecitato da informazioni esterne, comunque le elabora a modo suo personale persona per persona..rncredo che la mente inflenzi la musica, come dice BT..lo trovo giusto.

Io uso: plettro e dita
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Ecco.

Trovo spesso gli interventi di Jigenbass di grande interesse perch? "suggestivi" e ricchi di spunti di riflessione. rnCredo che i punti espressi dagli amici intervenuti siano in qualche modo tutti sostenibili.

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Per quanto mi riguarda, come nel caso di Fagyo, ho difficolt? a conciliare la musica con lo studio vero, e il mio lavoro da legale e analista di rischi in campo industriale comporta uno studio costante, a volte molto analitico, su moltissimo materiale scritto, studio che comunque deve condurre poi alla fine ad obiettivi di sintesi e di indirizzo che devono essere compresi e recepiti da chi non fa il mio stesso mestiere e che usa un linguaggio diverso dal mio (in genere si tratta di tecnici ed ingegneri ... quindi ragazzi mi sto gi? santificando in terra    ). Quindi insomma concentrarsi ? d'obbligo.

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La musica mi condiziona troppo e spesso catalizza la mia attenzione, comunque mi porta spesso a reagire ai singoli eventi sonori, nel bene e nel male, in una parola mi distrae. Se invece devo semplicemente leggere, allora la musica (soprattutto strumentale) ci pu? anche stare, ma in genere quando ascolto la musica tutte le mie energie stanno l?.

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Probabilmente ho un cervello splittato e due identit? che non si parlano tra di loro.    

Io uso: solo le dita
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http://www.myspace.com/boppingdintorni

Sullo studio non posso pronunciarmi.rnSulla questione "influenzare", direi di si.rnNel senso emozionale.

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In questo periodo sono di molto incazzato, e l'ascolto ripetuto di band come MachineHead mi tengono viva l'incazzatura (che non voglio assolutamente mandare via... Pu? sempre servire )

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Moltissime volte mi capita di ascoltare qualcosa e sentire di cambiare totalmente umore e pensieri, pregiudicandone (in positivo o in negativo) l'intero andamento della giornata.rnPer cui, in tantissime occasioni, mi sento influenzato dalla musica.

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Se poi a ci? ci sia una base scientifica o semplicemente suggestione (od altro), questo non mi ? dato saperlo.

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Os#.

Io uso: plettro e dita

Avevo gi? citato questo volume in precedenza, ma lo cito nuovamente perch? lo trovo particolarmente IT e perch? la sua lettura mi ha molto interessato:

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"Music, The Brain, and Extasy"

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? un libro che descrive i meccanismi di ascolto dell'essere umano. Anche se finora non credo sia stato tradotto in italiano, ? un libro di agevole lettura anche in inglese.

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Ci?

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L.

Io uso: plettro e dita

Quando studio non riesco ad ascoltare musica perche mi incammello sul pezzo e perdo concentrazione...rnUltimamente sto in un periodo abbastanza di riflessione...ascolto molto in I Nine inch nails , king crimson, tool,e molta roba elettronica ma anche...roba tipo Otis Redding quando ho voglia di "sentire" musica..o Manring quando ho voglia realmente di "ascoltare"...

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Anche io senza IPOD non esco mai..

Io uso: plettro e dita
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[

.ho sempre pensato che i suoni non dipendessero dal basso o dall'ampli, ma dal mio plettro...
Ric. Aka Dengia

Ciao Jingenbass la tua teoria potrebbe essere molto interessante....ed altrettanto interessante potrebbe essere una bella discussione di persona al riguardo, anche perch? mi stai simpatico e ti ho gi? incontrato tra i vari post.rnTempo fa avevo lanciato un piccolo sassolino che parlava anche di questo......ma......vabb?.rnPare sia ormai provato che almeno il ritmo e la velocit? di una musica condizioni abbastanza il nostro "essere",anche alcuni accordi o sequenze di note pare siano "particolari" ed in passato anche proibiti.

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Certo nel tuo caso/esempio stabilire un rapporto causa-effetto ? un po "forzato", io comunque un po ci credo soprattutto su come la musica influenzi l'umore e di conseguenza anche noi in base all'umore del momento tendiamo pi? o meno consciamente a scegliere la musica "pi? adatta".

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Per studiare per? io necessito del silenzio assoluto......per fare cose pseudocreative un giusto sottofondo pu? aiutare.rnCiao

Io uso: plettro e dita
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Ho contato fino ad infinito.......per ben 2 volte!!!!
L'infinito è relativo ed ha senso solo in uno spazio limitato e definito.....ma senza confini...................
L'infinito è solo un modo di dire (Gauss)

...io invece se studio con troppo silenzio non riesco a concentrarmi!rnper quanto riguarda la musica pi? che secondo l'umore mi viene da sceglier a seconda del momento della giornata... incazzosa oppure old jazz al mattino, tutto quello che capita pomeriggio e di notte solitamente o qlk di tranquillo (tipo pinkfloyd o radio 3:-) oppure death e dintorni!rn..da quando ho iniziato a suonare poi ho sempre il basso in mente,altro che aiutare a concentrarmi :-)rnciauZ

Io uso: plettro e dita

beh...non ? che sia una mia teoria, credo che personaggi ben pi? qualificati abbiano gi? espresso idee simili...

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dando per assodato che l'influenza mente/musica esista (in entrambi i sensi o, se preferite, ad "anello"), la domanda che mi ponevo era:

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sicuramente cogliamo elementi diversi della musica con diverse aree del cervello (mi pare addirittura banale affermare che l'area che ci fa riconoscere il "genere" sia diversa da quella che identifica il "ritmo"), ? in qualche modo possibile che, come la stimolazione elettrica riporta alla mente dei ricordi, la stimolazione sonora "scuota" delle aree generalmente sopite? rne, ripeto, con un ascolto non concentrato sulla musica, ma usando il suono come "fondale" su cui si costruiscono i pensieri coscienti.rnnon a caso mi sono trovato a citare composizioni sostanzialmente strumentali, dove il "senso" delle note non ? mediato da un linguaggio diverso da quello puramente musicale (in parole povere, dove non c'? un testo che possa dare un altro significato alla musica...)

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in ogni caso, proprio perch? il "test" mi ha visto sia in veste di cavia che di esaminatore, non mi sono voluto lanciare in ipotesi fantascientifiche anzi, fino a che non ho parlato di queste idee con alcuni miei amici (trovando impressionanti punti in comune), ero convinto che il tutto fosse solo una mia suggestione...ma poi ho trovato un p? troppe coincidenze e...

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rnpeace

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ps: nel totale silenzio non riesco per niente a studiare...sar? che sono cresciuto in ambienti rumorosissimi (falegnameria sotto casa + fratello sassofonista, tanto per citare un esempio), ma vivo il silenzio come un "dono" da non sprecare con attivit? intellettuali, preferisco godere del silenzio piuttosto che usarlo...

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pps: sono sempre a disposizione per fare quattro chiacchiere (compatibilmente con studio/lavoro/suonaggio   )

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"i am sitting in a room...".

Io ho un'esperienza quasi analoga. La musica mi aiuta prima dello studio e non durante, mi serve per accendere il cervello e farlo andare a pieni giri. Niente di meglio di mezz'ora di Spastic Ink prima di buttarsi in mezzo a formule.rnInvece durante lo studio mi distrae, penso a lei e non a quello che sto facendo.

Io uso: plettro e dita
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Qualunque cosa ti accada, sara` gia` successa a chiunque tu la racconti, solo di piu`.

Trovo molto interessante questo topic... e molto complicato riuscire a dire la mia, per via delle mila ramificazioni che ha questo argomento nella mia capoccia, ma ci provo

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Sono un tipo di persona che si fa i test sia da cavia che da esamintore, proprio come jigenbass, in altre parole provo ad analizzare le mie reazioni e comportamenti in base a teorie che cerco di dimostrare

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e' un periodo che mi soffermo spesso a pensare quanto sia cambiato negli anni il tipo di influenza che ha la musica fruita da ascoltatrice nella mia vita.

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Quando ero piu giovine, tipo da quando ho avuto possibilita' far funzionare un "giradischi" da sola fino ai 20 anni, ascoltare musica e' sempre stato il mio rifugio, nel senso che dedicavo anche giornate intere unicamente all'ascolto (a volte a ripetizione dello stesso disco fino a bucare il vinile!) in totale privacy. E spesso uscivo o viaggiavo in treno o in tram con il walkman attaccato alle orecchie... leggevo libri interi ascoltando prevalentemente pero' musica classica

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Oggi uscire con l'iPod non mi riesce proprio, mi interrompe il flusso dei pensieri non musicali... adoro guidare e guidare con la musica ancor di piu', e anni fa ho macinato km in macchina ascoltando musica sia da sola che in compagnia, oggi la ascolto solo se sono da sola e non per tutto il tragitto (di solito faccio viaggi lunghi in macchina), se sono con qualcun altro quasi mi infastidisce a meno che non si faccia una chiacchera riguardo a quello che si sta ascoltando

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Ho avuto la fortuna, prima di diventare solo musicista, di fare lavori come "la cavallara" in allevamenti e maneggi, quindi con possibilita' di lavorare ascoltando musica in ambienti all'aperto, nel verde e con animali, ad orari come l'alba e il crepuscolo, il che crea suggestioni a volte incredibili... a volte dei film veri e propri... sara' per questo che la mia musica, quella che compongo io, e' sempre definita tipo "da film"?

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Quando studiavo (veterinaria, quindi materia scientifica) ascoltare musica non mi aiutava, e quando ho lavorato in ufficio non era proprio pensabile farlo ascoltando musica.

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Adesso lavoro molto a casa, (ovviamente essendo la "musica" il mio lavoro e' sottinteso che e' un lavoro che non consta solo di "suonare" e che spesso e' congiunto al piacere di lavorare) e non ascolto mai musica mentre lavoro, e quelle rare volte che mi capita mi rendo conto che effettivamente il tipo di musica che ascolto influenza in vari modi quello che sto facendo, e quando si riescono ad integrare e convivere i due pensieri paralleli (la concentrazione su quello a cui sto lavorando, che sia scrivere o lavorare a immagini o video e l'ascolto profondo del brano che sto sentendo con divagazioni su "chissa' che effetto usa, questa la voglio fare con lo stick, mado' che passaggio armonico micidiale etc etc") il rendimento e' nettamente superiore. rnSta di fatto che non mi passa piu' per l'anticamera del cervello di mettere su musica quando mi siedo al PC per lavorare, mentre quando ero piu' piccola lo facevo, anche se il mio scrivere non era inteso come "lavoro" ed era fatto a mano e non al computer... fa differenza anche questo secondo me...

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Impossibile ascoltare musica di qualsiasi tipo mentre faccio calcoli.

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Credo fermamente che la musica abbia un influenza notevole sulla mente, e che gli auto test che si sta facendo jigenbass non siano pippe mentali, sebbene sia parecchio complicato, tipo che ci si potrebbe sviluppare una tesi di laurea in pisssssicologggia

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rnBe' ora accendo la mOsica va

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vi

Io uso: solo le dita

A questo giro dico la mia con un po' pi? di competenza rispetto a quando si parla di tecnica bassistica o di altro.rnChe la musica influenzi l'umore e stimoli o inibisca determinate funzioni cerebral, ma anche determinate emozioni non ? una illazione, ma un dato di fatto.rnVi siete mai chiesti perch? Goebbels facesse suonare Wagner nei dicorsi di piazza di Hitler e non altra musica? Perch? ci commuoviamo o ci incazziamo sentendo un pezzo poiuttosto che un altro (spesso inconsapevolmente)?rnCome gli accordi minori vengono tendenzialemtne usati per la musica pi? "intimista", mentre i maggiori per quella pi? allegra o "aperta", cos? ognuno di noi, in base al tipo di processi cerebrali che generano alcune funzioni principali (studio, lavoro, creativit? ecc.) riesce a stimolare con ritmiche o accordi e sequenze di note alcune funzioni del proprio corpo e della propria mente.rnIl nostro corpo e la nostra mente tendono ad adattarsi all'ambiente circostante. da diverso tempo si sa che una musica con ritmo veloce o incalzante fa accelerare i battiti cardiaci di chi la ascolta anche se sta fermo, mentre alcuni generi tra cui la classica servono a molte persone per otttenere l'effeto opposto e quindi rilassarsi.rnNon mi addentro nella questione della produzione delle endorfine, o altri argomenti strettamente tecnico/fisiologici che sicuramente un neurologo potrebbe descrivere meglio di me, comunque quella di Jigenbass non ? n? pazzia n? una illazione, ma un dato di fatto tra l'altro parecchio studiato da diversi anni ormai. La musica nella pubblicit? viene scelta con cura soprattutto per gli effetti che pu? produrre sul futuro compratore, non solo per questioni di gusto. rnJigenbass ha presentato una cosa che, come molte altre che ci riguardano pu? essere un problema o una risorsa.rnSta a noi cooscerci e poter facilitare il nostro lavoro con della musica adatta. rnQuando giocavo a football americano prima della partita mi isolavo ed ascoltavo pi? volte "east and easter" dei Simple minds che non ? un grandissimo pezzo, ma ? in un crescendo costante, cos? come Parallels degli Yes. Questo mi caricava e mi metteva in uno stato di "molla in tensione" che m ipermetteva di scaricare tutta la forza alla prima azione e da l? in avanti.rnQuesto rimanda al detto Cartesiano "conosci te stesso" a cui io mi permetto di aggiungere... "ti pu? sempre tornare utile!!

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Ciao a tutti

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"In teoria non c'? differenza tra la teoria e la pratica, ma in pratica c'?..."