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10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE
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10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE


PREFAZIONE

Cari amici lettori,
gi? dalla seconda riga ? necessaria una correzione di rotta: il titolo affibbiato a questa trattazione ? infatti assolutamente decettivo, almeno se lo si prende alla lettera. Scordatevi cio? che vi si stilino veramente un elenco di 10 ragioni per cui vale la pena iniziare a suonare e soprattutto uno di 1000 mille ragioni per smettere. Sarebbe noioso e insulterebbe la vostra intelligenza (questa ? sempre un'ottima scusa quando si vuole abbindolare il lettore e imbonirselo).
Vi verranno invece illustrate delle situazioni, tutto qua. Sarete voi a decidere se ricomprenderle mentalmente nelle famose 10 ragioni ?pollice alto? o nel mazzo delle 1000 ?pollice verso?. Limiteremo insomma la nostra analisi alla mera illustrazione dei fatti mutuando dall'esperienza empirica.
Ecco perch? NON si parler? dei grandi chitarristi o dei batteristi affermati, delle loro supermegaband che vendono milioni di copie, dei super tour mondiali e delle loro inebrianti groupies .
Cosa volete che ne sappiamo noi poveracci di questo mondo? E poi se vi si parlasse di gente tipo Gene Simmons o Vasco Rossi il titolo dovrebbe essere qualcosa tipo

?10 RAGIONI PER INIZIARE A SUONARE E 100.000.000.000.000.000.000 PER CONTINUARE?

Si parler? invece dei primi passi che le aspiranti rock star fanno nel mondo della musica e delle loro vite in piccole band sconosciute o quasi.
Racconteremo delle mille fatiche che questi disgraziati devono affrontare ad esempio per cercare una sala prove o un nome per il proprio gruppo scalcinato, per evitare travasi di bile, per scovare ogni giorno un motivo valido per continuare a soffrire come cani e per riuscire, cosa forse pi? importante, a ignorare quella vocina interiore che sempre pi? alterata sbraita:
? MA CHI CAZZO CE LO FA FARE??

PARTE 1 - I PROFILI

Niente musicisti, niente musica. Bisogna quindi partire da qui. Questa che vi presentiamo potr? sembrare un'accozzaglia di stereotipi, e in parte probabilmente lo ?. Ma questo fatto servir? a definire degli estremi all'interno dei quali potranno essere poi utilmente rinvenuti una miriade di ?sottotipi ibridi?.
Ancora una volta, decidere se il vostro cantante propende pi? verso ?il tipo A? piuttosto che ?il tipo B? o se il vostro chitarrista ? pi? uno ?smanettone? che un ?creativo? (queste categorie verranno spiegate nel corso della trattazione), spetter? a voi e a voi soltanto.
Una premessa metodologica: verranno per forza di cose approfonditi i caratteri di quelle figure maggiormente ricorrenti come il cantane, il chitarrista, il bassista, il tastierista o il batterista, mentre verranno lasciati fuori dalla trattazione altri eventuali attori della scena musicale come i triangolisti solisti, i suonatori di sitar armeno, i virtuosi delle nacchere in ebano, e cos? via.
In conclusione preme ricordare che nei primi 5 capitoli di questa PARTE 1 parleremo quindi di determinate figure, mentre nel capitolo 6 (intitolato ?Le supercategorie?) si tenter? un'analisi di quei caratteri che si presentano a prescindere dell'appartenenza a certi profili.
In altri termini, visto che detto cos? risulta quasi incomprensibile, parleremo di quegli orientamenti ?politico-filosofici? che pu? assumere un qualsiasi componente di una band.

Profilo 1: Il cantante

Il cantante ? anche detto singer, vacalist, frontman. Comunque lo chiamiate, rimane il fatto che egli ? un gran paraculato. Nessuno potr? mai negarlo. Ma andiamo con ordine.
Diciamo intanto che il gruppo pi? fico della terra vale meno di una moneta da cento lire dopo l'entrata dell'euro se ha un cantante sfigato, bravo che sia. Questa semplice ed irrefutabile considerazione ci porta a optare per un approccio dicotomico, che ad alcuni potr? sembrare semplicistico: chiameremo ?tipo A? il cantante che risponde ai canoni base per essere definito tale, e ?tipo B? lo sfigato. Per una volta, diamo la precedenza alla B.
Il tipo B:

Il tipo B lo si vede subito: non durer? un mese nel gruppo che gi? lo sbatteranno fuori. Si metta a suonare il tamburello, il piffero, le pentolacce, ma con quella faccia, quella postura, quel tono di voce quando parla...lasci stare il microfono. Se proprio ci tiene a rimanere, sarebbe bene si desse alla tastiera (vedere parte sul tastierista). Il tipo B si presenta di solito a testa bassa alle prove, canta con le mani in tasca, se mai dovesse arrivare a un concerto non guarder? di certo l'eventuale pubblico. Probabilmente non conosce i testi delle canzoni e in quel caso si presenter? sempre col suo inseparabile leggio. Ha gli occhiali e di sicuro l'alitosi. Anche se ha una bella voce ? un disastro, proprio non fa per lui.
Il tipo A:

Il tipo A, al contrario, ci sa fare. Magari potrebbe cantare un po' meglio, ma ci sa fare. Magari canta molto peggio del tipo B che ? venuto ieri sera a fare il provino, ma non c'? storia. E' il tipo A l'uomo giusto. Non sempre bello, ma comunque presentabile, il tipo A ha le idee chiare: vuole fare la rock star. E' il primo a montarsi la testa, ? l'ultimo ad alzare un dito: il tipo A dopo un mese di attivit? di gruppo non si porta manco il microfono, ci avranno pensato gli altri. Lui ? la cuspide della piramide, il sole attorno a cui girano i pianeti, lui ? la bandiera del cargo, la faccia del gruppo. Fa una prova s? e tre no, chi se ne frega, faranno una versione strumentale per oggi. A casa non si esercita di certo, si sentirebbe un coglione, e poi troppa tecnica snaturerebbe il suo approccio al canto basato su quel suo ?ferale istinto rabbioso".
Ai concerti se la gode: non ha strumentazione, mentre gli altri montano quintali di roba sul palco, lui si da all'alcool e irretisce la barista. Si presenta al pubblico sbronzo, se proprio non ce la fa a cantare intratterr? gli astanti con l'ausilio del suo solo appeal .
Finito il concerto, mentre gli altri sollevano pile e pile di amplificatori, smontano la batteria, districano proibitivi grovigli di cavi, lui si gratta le palle e torna alla carica con la barista. E' una vera pacchia. Per lui.
Il tipo A, soffre spesso di manie di grandezza: gli altri stronzi tarpano le ali alla sua sconfinata creativit? rendendola dozzinale e scontata, quando se potesse decidere tutto lui la musica cambierebbe, in tutti i sensi.

2 - Il chitarrista

Questo ? un profilo particolarmente complesso. Insieme al singer, il chitarrista ricopre spesso la figura del leader, con la differenza sostanziale che lui si fa un mazzo diecimila volte superiore al cantante tipo A.
Un fatto inequivocabile ? che il chitarrista sia prima di tutto un gran maiale: ha iniziato a suonare per far colpo sulle donne. Probabilmente ha cominciato strimpellando in spiaggia o in gita, ma il luogo o la circostanza poco importano: lui rimane un porco. E' anche una delle figure pi? diffuse: se vuoi mettere su un gruppo scalcinato, trovare uno stronzo per fare due accordi non sar? un problema.
Ovviamente, esistono diversi tipi di chitarristi. Senza alcuna pretesa di esaustivit?, qui preme ricordarne alcuni in ordine sparso:
A) chitarrista iper-virtuoso:

La tecnica per lui ? tutto: ? capace di starsene ore ed ore a fare lo stesso esercizio finch? non gli riesce alla perfezione. Se l'assolo in cui si produce non ha sedicimila note a battuta, allora non ? un vero assolo. Le canzoni facili gli fanno schifo, o comunque lui non le suona. Nei casi limite, la sua tecnica mostruosa ha atrofizzato la sua fantasia.
chitarrista creativo

In molti casi ? la mente di una band musicale: per indole ? portato a scrivere subito pezzi propri, di quelli degli altri se ne sbatte. Pu? anche essere virtuoso, ma di solito dosa la tecnica con saggezza. A volte invece ? un cane, ma sforna comunque idee su idee. Ovviamente spesso (se non sempre) scrive cagate pazzesche, ma comunque scrive. Sovente pretende che i suoi compagni di avventura suonino tutto quello che partorisce, d'altronde lui ? "la mente".
"Suona e taci" ? il suo motto. Ha tendenze dittatoriali e manie di grandezza. Progetta azioni golpiste ai danni di un eventuale cantante tipo A troppo creativo.
Alterna ciclicamente brio creativo-intellettuale a depressione. Forse pi? in l? decider? definitivamente per il suicidio.
C) chitarrista ombra

E' una figura che fa spesso da corollario al chitarrista di tipo B). Fa tutto quello che decide il creativo. Non propone niente. Suona e basta. Forse ? un virtuoso, e in quel caso gli va bene tutto a patto che ci si possano infilzare le famose sedicimila note a battuta. Forse fa cagare, e allora suona e tace, come ha sempre desiderato il chitarrista B).
D) chitarrista smanettone maniaco (tweakers)

Ognuna delle tre categorie sopraccitate pu? appartenere anche alla famigerata famiglia degli smanettoni maniaci (tweakers in inglese). Questa condizione ? una sorta di malattia, di maledizione, di sciagura per il chitarrista in questione e per chiunque instauri dinamiche di gruppo con lui.
Il chitarrista maniaco ha una sua fisima: deve avere sempre il meglio, la soluzione tecnologica pi? avanzata, il suono migliore che esista sulla faccia della terra. Per questo motivo egli peregrina da un negozio all'altro provando chitarre, amplificatori, multieffetti, pedali, pedalini, processori e mille altre cose. Entra in un giro vizioso, dove compra/prova/rivende/permuta aggeggi su aggeggi, senza arrivare mai a quello che cerca. Ma perch?, cosa cerca? Non lo sa. Basta chiedergli che suono vuole e lui ti dice gesticolando: "Un suono acquoso, mellifluo, arioso"; oppure "ruvido, granitico, coriaceo". Le prove potrebbero andare a rotoli perch? lui non ha trovato il giusto chorus per i puliti o il giusto livello di compressione: inizia a smanettare pomelli, parametri, equalizzazioni per ritrovarsi dopo due ore con un suono di merda. Allora, scoraggiato, il giorno dopo torna in qualche negozio di fiducia e ricomincia daccapo. Anche a casa, d? il peggio di s?: ore e ore perse dietro a un multieffetto che costa trilioni di euro con un manuale di 600 pagine in inglese, perso tra mappaggi MIDI e preset vari. La buona notizia ? che trattando con i chitarristi appartenenti a questa categoria si possono fare buoni affari: loro percepiscono ronzzii, rumori di fondo, interferenze, ritardi che le persone equilibrate non sentono affatto. Quindi non ? raro acquistare ad esempio un amplificatore perfettamente funzionante da un maniaco smanettane (o da un tweaker se siete in Inghilterra, negli USA, o in qualche colonia anglofona) che l'aveva subito etichettato come "difettoso".

E) chitarrista immaginario

Definiscesi ?chitarrista immaginario? colui che pur non avendo mai imbracciato una chitarra, si produce convulsamente in ritmiche e assoli. Ovviamente, anche la sua chitarra ? immaginaria, ? tutto nella sua mente.
E? facile ravvisare la presenza di questi ?chitarristi? in piste da ballo. Segni quasi inequivocabili sono: faccia ispirata, pennata fuori tempo, diteggiature improponibili.

3 - Il bassista

Il bassista ? una figura atipica, trasversale, a volte difficile da inquadrare. La trattazione va pertanto impostata da diverse angolazioni. Partiamo da una constatazione fattuale: avete presente quanti bassisti ci sono in proporzione dei chitarristi? Pochi. Risultato: qualcuno in un gruppo, cazzo, dovr? pur suonare il basso. Ed ecco che nasce una delle figure pi? classiche: il bassista tarocco, altrimenti detto chitarrista trasformista, altrimenti detto ? unchitarristachesiccomenelgruppononc'?unverobasistasicomprailbassoel'amplificatorepermettersiafareluistessoilbassistainmancanzadimeglio?.
Talvolta funziona tutto a dovere, ma spesso la scelta in questione si rivela scellerata. Il bassista tarocco infatti:
?    E' un chitarrista, quindi suona come un chitarrista
?    E' un chitarrista, quindi pensa come un chitarrista
?    E' un chitarrista, quindi aspira a diventare il chitarrista del gruppo. E proprio come il chitarrista di tipo B trama alle spalle di un eventuale cantante di tipo A dalla creativit? troppo esuberante, cos? il bassista tarocco potrebbe desiderare ardentemente (coadiuvandosi all'uopo con macumbe e riti voodoo) il forfait del chitarrista, in modo da sostituirsi ad esso in maniera stabile e definitiva (e per poter finalmente rivendere quel cazzo di basso che pesa un quintale e c'ha le corde troppo grosse per fare le scale veloci).
Ma per altri il bassismo, cio? l'essere bassisti, ? un'inclinazione naturale, un vero richiamo della natura. Fateci caso: il bassista ? solitamente pacato, (quasi) mai troppo impulsivo, (quasi) mai il giullare della situazione, (quasi) mai esplosivo. Il vero bassista al contrario ?: calmo, pacato nei modi, spesso timido, sovente in posizione defilata o quantomeno arretrata quando si sta su un palco. E poi una cosa inspiegabile: il bassista ? sempre quello pi? stanco. Non si capisce perch?, ma lui ? stanco. Forse ? un diretto corollario della sua pacatezza, che degenera agli occhi degli altri in pigrizia o lassezza fisica. Si pu? dire che cos? come il chitarrista ? il maiale e il cantante ? il pavone, il bassista ? il ghiro.
Ci sono altre mille sfaccettature che riguardano i bassisti, caratteristiche che possono sovrapporsi generando talvolta effetti disastrosi, soprattutto in sede live. Di tali effetti parleremo poi, per ora come non citare le seguenti categorie:
?    Bassista censurato di tipo ?audio? : molto diffuso nei generi di musica dura. Praticamente se lui smette di suonare non si accorge nessuno. Non una sua nota viene percepita come tale.
?    Bassista censurato di tipo ?video? : se scomparisse, nessuno lo noterebbe. Se potesse, ecco che suonerebbe dietro la batteria, lontano dai fari, acquattato nelle zone d'ombra.
?    Bassista affetto da aritmia : non va a tempo manco su un 4/4.
?    Bassista incastrato : cos? come il chitarrista ipervirtuoso (vedi capitolo sui chitarristi), nella maggior parte dei casi non ha ancora capito a cosa serve realmente il suo strumento.
?    Bassista groovy : ? un treno, ? capace di tirare avanti la baracca da solo. Anche il batterista pi? cialtrone, con lui che gli pompa sotto, sembra un drago.
A questo punto, conviene analizzare cosa succede quando i sopraccitati caratteri si sovrappongono nello stesso individuo. Come detto in precedenza, gli effetti possono essere davvero nefasti.
Ad esempio, quando un bassista ? groovy ma ? un censurato di tipo ?video?, la cosa ? davvero spiacevole per un eventuale pubblico: pare che il gruppo stia suonando con le basi o peggio ancora in playback. Notare che non pu? sussistere una situazione in cui il bassista groovy sia un censurato di tipo ?audio?, poich? quest'ultima condizione ? da imputare all'incapacit? del bassista di far uscire un suono decente dalle sue corde, ma se il bassista ? groovy allora ? anche capace di farsi sentire per definizione.
Chiarito questo, passiamo a commentare il caso in cui il bassista affetto da aritmia sia tipo censurato ?audio?: meglio cos?, se fosse auscultabile sarebbe un vero disastro. Il che ci porta a definire la situazione in cui si concretizza il massimo della sciagura collettiva: bassista affetto da aritmia che associa velleit? da virtuoso senza per? presentare sintomi di censura ?audio?. C'? di che rabbrividire.
Il lettore intelligente ed attento avr? gi? capito che il miglior connubio si ha allorch? un bassista groovy non sia affetto da censura di tipo ?video? e presenti una certa propensione al virtuosismo messo comunque al servizio del gusto.

4 - Il batterista

Volendo proprio parlare di batteristi, la cosa migliore sarebbe passare la palla ad un neuropsichiatria o ad un assistente sociale. Queste figure professionali saprebbero senza dubbio meglio di altri mettere a fuoco il disagio mentale che attanaglia coloro che si danno alla batteria. Chiunque abbia mai avuto a che fare con un batterista sa a quale disagio ci stiamo riferendo. Un disagio che si estrinseca in una serie di comportamenti al limite dell?autismo, della paranoia e a volte persino della schizofrenia. Come capire se il vostro batterista sta impazzendo?
Ecco un test da fare a casa:
Il vostro batterista:
1.    Ha la tendenza a diventare padrone/gestore della sala prove? SI NO
2.    Sposta la disposizione degli strumenti della sala prove almeno una volta al mese? SI NO
3.    Si perde in particolari del tutto superflui quando discutete su come arrangiare un pezzo? SI NO
4.    Il suo set di batteria si modifica di mese in mese? SI NO
5.    Perde ore ed ore a settare tom, aste, pedali rischiando di mandare a puttane le prove? SI NO
6.    Pretende di cambiare un pezzo proprio la sera prima di un concerto? SI NO
7.    Tende a proporre soluzioni palesemente inattuabili ? SI NO
8.    Tende a proporre soluzioni controtendenti rispetto a quelle dei restanti membri? SI NO
MAGGIORANZA DI RISPOSTE ?SI?:

Il vostro batterista non ? n? uno squilibrato, n? un maniaco. ? semplicemente un batterista.

MAGGIORANZA DI RISPOSTE ?NO? :
Colui che voi chiamate batterista sta mentendo: non ? chi dice di essere, non ? un vero batterista o comunque smetter? presto. Perch? un vero batterista fa tutte le cose summenzionate e fa anche molto di peggio. Non ? colpa sua: lo fa a fin di bene, come gli altri vuole la soluzioni migliore. Il fatto ? che per? vede la musica in battute non in note, immagina e visualizza tutto in modo differente, a volte inintelleggibile a noi comuni mortali. Anche la vita la vede in battute: tutto ? scandito dal metronomo della sua testa bacata. E' come il cane, che vede il mondo con l'olfatto anzich? con gli occhi come noi umani. Il batterista ? diverso da tutti noi, ? tempo di prenderne finalmente atto.
Ma altri sono invece convinti che quella dei batteristi sia effettivamente una forma di pazzia. Tra le possibili cause scatenanti:
?    Il batterista ? il motore del gruppo: questo fatto produce uno stress che conduce ben presto ad uno stato paranoide accompagnato da manie di grandezza/persecuzione.
?    La complessit? dello strumento unita alla possibilit? di espandere virtualmente all'infinito il proprio set fa degenerare la struttura mentale del batterista irreparabilmente.
?    Sbatti che ti risbatti, il batterista rincoglionisce precocemente (tesi pi? accreditata)
Infine, occorre citare per completezza anche la tesi dei ?genetisti?: costoro suggeriscono una soluzione radicalmente diversa e per certi versi sorprendente: non sono i batteristi che diventano pazzi, ma sono i pazzi che diventano batteristi. Quantomeno affascinante.

5 - Le Supercategorie

Ancora una volta un titolo mendace, ingannatore, fuorviante: a qualcuno potrebbe venir in mente che si stia per parlare di individui appartenenti ad una elite dotata di chiss? quali superpoteri. Tipo un gruppo di super chitarristi in grado di suonare col pensiero o dei batteristi in grado di non rompere i coglioni al prossimo. E invece se avete letto l'introduzione avrete capito che si tratta di tutt'altro: si parler? di quegli orientamenti (gi? definiti ?filosofici?) che possono appartenere a chiunque faccia musica.
Anche qui, la cosa migliore ? rifarsi ad un approccio tassonomico che non abbia pretese di esaustivit?.
?    Supercategoria 1: L'assenteista
Trattasi di una vera e propria piaga sociale. Si manifesta con assenze sistematiche seguite da scuse palesemente etichettabili come sporche menzogne. ?Mi fa male la testa?, ?Ho una cena con una mia zia?, ?Devo lavorare anche dopo cena? sono tutte frasi altamente sospette. Ma anche le ben pi? subdole scusanti del tipo ?Mi devo alzare presto per accompagnare mia madre all'ospedale? o ?Mia nonna ? sola le volevo farle compagnia? sono classici campanelli di allarme. Queste ultime deplorevoli bassezze si caratterizzano per l'appoggiarsi a figure pi? deboli come, appunto, nonne e madri.
L'assenteista presenta spesso la cos? detta sindrome della ?digitazione pigra?. Questo significa che non sar? mai lui a telefonare per sapere se si suona o meno: se non sentir? nessuno allora vorr? dire che non si suona. Frasi di legittima lamentela come ?Cazzo ma suoniamo da 20 anni sempre lo stesso giorno!? non varranno nulla a cospetto di un assenteista affetto da digitazione pigra.
I profili solitamente pi? soggetti all'assenteismo sono i cantanti di tipo A. Quelli di tipo B purtroppo ne sono immuni. Anche i bassisti, che sappiamo essere fisiologicamente stanchi, sono piuttosto inclini a fare sega.
?    Supercategoria 2: Il menefreghista
Altra piaga sociale, meno destabilizzante di quella vista in precedenza, ma comunque molesta.
Si manifesta pi? che con frasi, con atteggiamenti passivi: mutismo in fase compositiva, impatto zero in missioni operative e organizzative (spedizioni, telefonate ai locali, etc?).
Il menefreghista non si capisce perch? mai stia ancora suonando in questo cazzo di gruppo. Non gliene frega niente, ? palese, eppure continua. Invero, ad un'analisi pi? attenta, si capisce che il menefreghista ? quello che potrebbe avere il massimo in termini di rendimento. Infatti lui si sforza talmente poco, che il rapporto tra quanto ottiene e quanto d? schizza alle stelle. Tipiche figure appartenenti a questa superclasse sono i chitarristi ombra e i bassisti tarocco.
Il menefreghista pu? essere (e spesso ?) anche un assenteista (e viceversa).
?    Supercategoria 3: L'organizzatore
Questa ? una supercategoria diametralmente opposta a quella appena descritta. Chi vi appartiene pianifica tutto, sempre, anche quando non c'? un cazzo da pianificare. Non ? detto che ci riesca, ma prova a razionalizzare tutti i flussi di lavoro. Finisce molte volte col fare del lavoro inutile. E' spesso un chitarrista di tipo creativo o un batterista. E' comunque una figura destinata allo struggimento perenne.
?    Supercategoria 4: L'eroe romantico
Il suo motto ?: ?Non lo faccio per soldi?. Lui suonerebbe gratis anche in culo al mondo, l'importante ? che la sua musica si diffonda a macchia d'olio. Non guarda mai il portafogli, guarda al mantenimento di quella tensione eroica verso l'infinito. La sua autostima si gonfia a vista d'occhio quando si autopercepisce come ?musicista?. La sua ossessione ? ?riuscire a non finire a fare l'impiegato in banca?, e questo lo porta spesso a gettarsi in tematiche organizzative. E in quel caso la supercategoria 4 si pu? sovrapporre alla 3.
L'eroe romantico soffre come un cane, si strugge, si logora. E' spesso un chitarrista creativo, un cantante Tipo A, un batterista.
?    Supercategoria 5: Il cavaliere del lavoro
Il suo motto ?: ?Lo faccio per soldi?. Lui suonerebbe anche in garage tutta la vita, l'importante ? che lo paghino. Guarda sempre il portafogli, la tensione eroica lui l'avverte verso la remunerazione crescente. La sua autostima viene dopo il flusso di denaro che gli passa per le mani. E' evidente a tutti che ha sbagliato lavoro, ma andateglielo a spiegare voi. Non ha visione strategica, ?suonare gratis? ? per lui un ossimoro. E infatti, il pi? delle volte, rimane a suonare in garage, ovviamente senza vedere denaro alcuno.
Tutti possono ricadere nella trappola del cavalierato del lavoro, ma difficilmente questo accade a un chitarrista creativo o a un cantante Tipo A. Profili particolarmente inclini sono invece il bassista (forse perch? per vincere la sua spossatezza cronica questi ha bisogno di uno stimolo monetario) e il batterista (?Cazzo dopo che monto/smonto/rimonto tutta sta roba manco i soldi per un caff???)
?    Supercategoria 6: cover man
Chi appartiene a questo supergruppo non ha velleit? creative di sorta, vuole solo riproporre pezzi altrui pi? o meno fedelmente. Tipiche figure appartenenti a questa supercategoria sono i chitarristi ultravirtuosi e i chitarristi smanettoni. Il chitarrista creativo aborra questo approccio mentale, mentre il cantante Tipo A, pur di sentirsi rock star, ? disposto a cedere in questa direzione.
Occorre segnalare che, nei casi pi? estremi, i cover men approdano a forme maniacali di emulazione, arrivando a spendere cifre impensabili per eguagliare la strumentazione dell'originale (in questo caso si passa alla supercategoria degli emuli, appunto).
Infine, per completezza, ? bene segnalare che spesso la supercategoria dei Cavalieri del Lavoro si riversa avidamente in quella dei cover men.
?    Supercategoria 7: emulo
Attenzione a non confondere l'emulo col cover man. L'emulo pu? essere consapevole o meno della sua situazione. Nel primo caso egli ? un cover man che vuole fare le cose per bene: quindi oltre che dilapidare il suo patrimonio per avere lo stesso suono dell'originale, si deturpa anche nel look per avvicinarsi al modello in questione.
Nel ben pi? grave caso dell'emulo inconsapevole, il poveretto presenta una vera e propria distorsione mentale che causa grotteschi movimenti creativi: in pratica ogni parto della mente dell'emulo ricorda, chiss? perch?, qualcosa fatto dall'originale oggetto di emulazione.
Misteri della mente.
?    Supercategoria 8: original sound system
Tutto l'opposto dei cover men: anche schifezze abominevoli, ?basta che sia roba nostra?.
Tipico, appunto, del chitarrista creativo ma spesso anche dei cantanti Tipo A. Notare che ? una categoria che per poter sopravvivere deve giocoforza coincidere, almeno all'inizio, con quella dell'Eroe Romantico. Ovviamente pu? anche trattarsi di emuli: in quel caso, si presenta il cos? detto paradosso del ?creativo cover man mancato?. In pratica il creativo, sebbene aborri l'approccio mentale dei cover men, si ritrova ad essere un emulo, cio? una degenerazione della categoria dei cover men che egli tanto disprezza.
?    Supercategoria 9: Garage People
Questa ? la supercategoria che racchiude tutti quegli individui che, per un motivo o per l'altro, rimangono a suonare a casa. Spesso confluiscono in questo supergruppo altre supercategorie: in questi casi si potrebbe quindi parlare di una sorta di super-supercategoria. Infatti all'interno dei Garage People possiamo trovare:
o    cover men formati da ultravirtuosi smanettoni che non si presentano in pubblico finch? tutto (dal suono all'esecuzione) non sar? perfetto (cio? mai);
o    cavalieri del lavoro che non si accontentano di quello che viene loro offerto;
o    original sound system che offrono un livello qualitativo troppo scarso anche per suonare gratis;
o    assenteisti (nei casi estremi in cui tutta la band sia assenteista convinta si far? sega di massa anche ad un eventuale concerto no?)
o    menefreghisti (pi? o meno come sopra)


Parte 2 ? Vita di gruppo

Quanto dolorosamente detto nella parte 1, dovrebbe riuscire a far passare la voglia di suonare in un gruppo a chiunque. Ma c?? ben altro che bolle in pentola?
E allora via carissimi amici, in una carrellata di situazioni definibili ?critiche? che richiedono elaboratissime routine di ?problem solving? e che rischiano di mandare in pappa il cervello dei pi?. Ancora una volta ci scuserete se tralasceremo alcuni aspetti e situazioni che magari a voi sembrano fondamentali, ma visto che il tempo ? quello che ? (poco), e che la paga ? quella che ? (zero), fossimo in voi non ? che staremmo proprio a rompere le balle?
Armatevi dunque di camomilla e valeriana: si comincia!
6 - Il Nome Del Gruppo
E? la risposta che tutti sono chiamati a dover fornire all?angosciante domanda: ?Chi siamo?? La scelta ? drammatica, e si pu? imporre in diversi momenti. A volte il nome ? la prima cosa che si stabilisce, altre volte passano dei mesi e ancora nessuno sa come cazzo si chiama il gruppo o teme di esternarlo a terzi. Questo perch? i nomi molte volte sono altisonanti, mentre il gruppo ? ancora (e magari sar? sempre) una ciofeca.
Classico ? il caso in cui uno ti fa a testa alta: ?Abbiamo messo su un gruppo di roba dura?. Poi, quando gli chiedi qual ? il nome della neo nata band, quello abbassa lo sguardo e biascica un nome in inglese (o al massimo in latino) del tipo ?Relentless?, ?Destroyer?, ?Blasting Power? o cagate del genere che tradotte suonano tipo ?Implacabili?, ?Distruttori?, ?Potenza distruttiva?.
Insomma gruppi che te li immagineresti cattivi e nerboruti, con seghe elettriche al posto delle chitarre. Ma sono 4 ragazzetti che suonano nella saletta della chiesa (cfr. sezione Sala prove). Ma tutto questo ? inevitabile.
La scelta del monicker1 si trasforma poi in tragedia allorquando si scopre che quel nome (trovato con tanta fatica e diffusosi tra i condomini della zona circostante) esiste gi?, ed appartiene inequivocabilmente ad un gruppo che suona da anni, se non da decenni. E allora l? le reazioni sono molteplici.
Tra le pi? diffuse come non citare:
?    Approccio stoico: non ci si perde d?animo e rimette in moto il processo di generazione delle idee.
?    Approccio molletta ai coglioni: ci si sente defraudati del ?proprio? parto dell?ingegno (cazzo, non ? giusto?non sapevo mica che esistesse quel gruppo?in fondo ? come se lo avessi creato io) e ce se ne lagna per i restanti mesi dell?anno con chiunque capiti a tiro.
?    Approccio creativo-distorsivo: machiavellicamente si inseriscono alcune lettere (di solito una ?h? o una ?k?) per modificare leggermente il nome originario?e cos? i ?Casa e Chiesa? diventano i ?Kasa e Kiesa?, oppure, alla toscana, ?Hasa e Hiesa?.
Quanto alle modalit? di generazione delle idee, la tecnica pi? diffusa ? quella di un vero e proprio brainstorming: tutti insieme a sfornare nomi a ruota libera. E badate bene che in ogni gruppetto c?? sempre almeno un giullare che propone deliberatamente soltanto soluzioni del menga, palesemente impresentabili (cfr. parte sui batteristi). Ed ? un dato di fatto che alla lunga questo urta parecchio i nervi.
Ma anche questo ? inevitabile.
La scelta del nome porta con s? altre sciagurate conseguenze che si riverberano nella societ?: infatti se il gruppo ci crede davvero, ecco che comincer? a sfornare una serie di gadget personalizzati (che per parecchio tempo, almeno finch? non cominciano i concerti, nessuno comprer?) la cui gamma va dalla maglietta al cappellino, passando per l?adesivo e la spillina.
E se si decide solo poi di cambiare nome per qualche motivo? Altro terremoto.
Abbiamo detto che ?nessuno? le comprer?, ma non ? esatto. Supponiamo che i componenti del gruppo siano 5 e che ognuno abbia 2 elementi del nucleo familiare che non avversino la loro attivit? musicale. Qualcuno di queste 10 persone, verosimilmente, acquister? l?acquistabile per sostenere i neofiti?ed ? cos? che si spiega perch? non ? impossibile vedere una vecchietta con la spilla o la maglietta dei ?Destroyer? o dei ?Blasting Power?.
1Espressione usata per indicare il nome del gruppo musicale.


7 - La Sala Prove

E qui arrivano veramente le note dolenti. L'esigenza di trovare un buco dove molestarsi l'un l'altro i canali auditivi ? talmente imprescindibile, che neanche le soluzioni pi? disperate rimangono intentate.
Certo, i pi? fortunati hanno una casa in campagna o la trovano in affitto a poco prezzo, oppure hanno il classico zio che ne metterebbe una a disposizione. Altri, un po' meno fortunati, si devono appoggiare ai locali della propria circoscrizione o (peggio ancora!) a quello della parrocchia. I pi? dileggiati dalla sorte arrivano a tentare l'impossibile: ci si piazza nel proprio garage e si fa una prova lampo, prima che arrivino i tutori dell'ordine dotati dei manganelli del caso.
Ognuna delle soluzioni sopraccitate ha vantaggi e svantaggi. Analizziamoli con riferimento alle singole fattispecie riportate:
A.    Qualcuno del gruppo ha la casa in campagna.
o    Vantaggi: Si pu? suonare liberamente, tanto non si da fastidio a nessuno; di solito non si paga l'affitto ( di solito ).
o    Svantaggi: Se il possessore dell'abitato se ne va dal gruppo, allora addio sala prove; se il possessore non coincide con la figura del batterista, ci sono buone probabilit? che quest'ultimo tenti un'occupazione lenta e progressiva delle mura, in quanto il suo strumento vi ? inesorabilmente collocato dentro 24 ore su 24. (?Non posso mica smontare tutte le volte la batteria! E come faccio a esercitarmi senza batteria a casa? Voi chitarristi parlate bene, ma io devo per forza venire in sala prove, capitemi?).
B.    Si trova una casa in campagna da affittare.
o    Vantaggi: Vedi sopra, tranne che per l'affitto.
o    Svantaggi: L'affitto genera esigenza di liquidit?, l'esigenza di liquida genera vere e proprie cordate finanziarie: ecco che per diminuire le quote pro-capite si tender? a dividere la sala con altri gruppi. Questo a sua volta implicher? bisogno di coordinamento interno, cosa che spesso ? quasi impossibile da raggiungere. (?Possiamo scambiare il nostro giorno col vostro che il bassista oggi ha l'emicrania??;?Voi non pulite mai?; ?Eh no, io voglio suonare con la mia batteria, ma a te non te a presto perch? sei un macellaio?; ?L'ampli per chitarra? Te lo presterei ma ? molto delicato?sai, le valvole?).
Inoltre si acuiscono le possibilit? che si presenti l'assillante problema dell'occupazione graduale e inesorabile del batterista che si insedia tra le mura e impedisce agli altri di sfruttare la struttura per interessi extramusicali. (?Avrei una fighetta tra le mani?a che ora stacchi???. ?Eh guarda oggi devo fare tutti i rulli che non ho fatto ieri?se potessi studierei a casa, ma sai, la batteria non ? una chitarra?).
C.    Lo zio di qualcuno ha una casa in campagna.
o    Vantaggi: vedi ipotesi A
o    Svantaggi: vedi sempre ipotesi A, ma qui si innesta un altro rischio meno raro di quanto possa sembrare: lo zio ? un (ex?) musicista che si tramuta nel supervisore artistico del gruppo. (?Ci vuole un sound pi? anni '70?avete presente i Deep o i Led? Si insomma roba verace e con l'anima?perch? non fate qualche cover degli Eagles? Ve la porto io qualche cassettina??).
D.    Locali messi a disposizione dal comune o dalla parrocchia.
o    Vantaggi: Non si paga, almeno solitamente. Se si ? fortunati si potrebbe davvero trovare la manna dal cielo, risultando come unici beneficiari di quell'immobile. Ma chi d?, di solito chiede?(vedi sotto).
o    Svantaggi: Il comune e/o il clero prima o poi verranno a riscuotere il proprio esoso tributo. (?Ci sarebbe una festa per gli anziani del quartiere?Vorremmo che suonaste qualche canzone popolare per rallegrarci un po', magari soltanto un'oretta, cos?, tanto per far vedere che la stanza viene usata bene e che i frutti derivanti sono appannaggio della comunit? intera?).
E.    Prove lampo nel proprio garage (altres? dette prove mordi e fuggi o hit and run).
o    Vantaggi : Non si paga l'affitto.
o    Svantaggi : Ce ne sono una miriade. Tua madre si incazza. Tuo padre si incazza. Il condominio si incazza. La polizia non gliene fregherebbe una ceppa ma visto che tutti si incazzano deve intervenire. Quindi bisogna fare in fretta: un 3 o 4 pezzi e poi si smonta velocissimi, si carica la strumentazione in macchina (per far sparire le evidenze ed evitare deleteri sequestri), ci si ritira nell'entroterra evitando di farsi vivi a casa per un po'.
Last but not the least, non va sottovalutata la rottura di palle derivante dall'impossibilit? di lasciare tutto l'armamentario nel garage suddetto. Soluzione estremamente sconsigliata dunque, solo per casi disperati.
Ma non finisce qua. C'? chi trova per miracolo una stanza di 2 metri cubi e pretende di suonarci in cinque. (?Allora raga?la batteria in mezzo, gli ampli per chitarra teneteli a poco che li mettiamo uno sopra l'altro, quello per basso dietro la porta, il cantante fuori dalla stanza che tanto il senso della canzone lo capisce lo stesso?. ?Ma cazzarola, cos? sbattiamo in continuazione!?. ?E tu stai leggermente piegato sulle ginocchia quando fai la ritmica, poi magari quando fai l'assolo ti alzi e si abbassa lui??).
Oppure, soluzione diametralmente opposta, ci si ritrova a suonare in un capannone industriale sconfinato col soffitto di 10 metri dove una scoreggina sembra un temporale per il rimbombo.
Terribile, angosciante, per qualcuno insostenibile. Ma il dato di fatto resta: la sala prove serve . Trovata quella si pu? andare avanti?

8 - Problema gestionale: le donne

Visto che abbiamo precedentemente disquisito sull'annosa questione ?sala prove? e siamo quindi gi? in tema di disastri, passiamo a parlare di donne (non ce ne vogliano le donne musiciste se eviteremo di parlare del problema ?uomini?).

Chi suona cucca. Questo ? risaputo. Meno risaputo ? che chi acquista punti agli occhi di una donna perch? suona, in molti casi, poco dopo, pagher? il conto perch? ancora suona. La donna non ammette rivali, figuriamoci la posposizione sistematica che dovr? subire per mano di chi prende la musica sul serio.

Conversazione tipo ?primo approccio?:
<<Davvero suoni in un gruppo?>>
<<Eh s??da parecchio..>>
<<Che bella cosa! Fate molte serate?>>
<<Eh s? capita spesso che sono fuori..>>
<<Wow!Complimenti!>>
Conversazione tipo ?1 mese insieme?
<<Ci sei stasera?>>
<<No stasera ho le prove.>>
<<Ah gi? c'? il concerto, vabb? dai?verr? sicuramente a vedervi!>>
Conversazione tipo ?3 mesi insieme?
<<Ci sei almeno stasera?>>
<<Eh no, stasera ho le prove.>>
<<Domani?>>
<<Domani concerto.>>
<<Ma non puoi saltare le prove e fare solo il concerto? Mi si ? spezzata un'unghia e mi sento triste, ho bisogno di te?>>
Conversazione tipo ?6 mesi insieme?
<<Stasera ci sei vero?>>
<<No, devo andare in studio a preparare le basi per?>>
<<Che palle con ?sta musica!>>
Conversazione tipo ?1 anno insieme?
<<Scegli: o me o la musica!>>
Ma anche qui, non si pu? fare di tutta l'erba un fascio. Fedeli al nostro stile, semplificheremo: diremo allora che dal terzo mese in poi le donne mostreranno la loro vera natura. E anche qui, appunto, i profili potranno essere diversi.
Come non citare:
a) L' inossidabile

Tutto quello che fa il suo tipo ? una figata pazzesca. Lei ci crede veramente. Non manca mai ai concerti, scatta migliaia di foto. Conosce i testi delle canzoni. Si sente la ragazza di un talento naturale, di un vero genio. Ne ? certa: un giorno qualcuno si accorger? di questo fantastico gruppo. (Dopo di che lei verr? scaricata brutalmente e sostituita con migliaia di groupies assatanate, ma questo l'inossidabile proprio non lo prende neanche in considerazione).
b) La manager

Temibilissima categoria, che si presenta come una degenerazione del tipo summenzionato. Tende ad accentrare su di lei il potere gestionale, con risultati a volte apprezzabili per quanto riguarda certi aspetti organizzativi (per fissare date niente di meglio di una calda voce di donna all'altro capo del telefono), ma con ripercussioni sovente deprecabili sugli equilibri interni.
c) La competitrice

Partita come tutte le altre (?Davvero suoni in un gruppo? Che bello!?), chi appartiene a questa categoria vira prepotentemente, gi? dal primo mese, verso la competizione a testa bassa che sfocer? nel vicolo cieco del ?O me o la musica?. La competitrice non si presenta mai ai concerti, non si interessa di nulla, gode quando il gruppo va a puttane (solo in senso figurato per?), non mostra mai entusiasmi per eventuali piccoli passi avanti. Anzi, ogni conquista la vede come una minaccia personale (?Avete firmato un contratto? Ah ok, ma non ? che poi avrai meno tempo per me?).
d) La neutra

Figura baricentrica. N? sostiene ciecamente, n? osteggia apertamente. Opportunamente gestita, ? forse la donna ideale per chi va in giro a strimpellare o ha aspirazioni in merito

9 - IT's Live Time!

Inutile negarlo, donne a parte, il sogno di chi comincia a suonare in un gruppo ? quello di esibirsi su un palco alto 15 metri, profondo 20, largo 200, in fronte a una marea umana in visibilio. Non serve nemmeno dire che questo non si avverer? MAI e poi MAI per il 99,999999% dei gruppi mondiali con un contratto discografico, figuriamoci per quei poveri disgraziati che cominciano adesso o hanno appena registrato un demo. Suonare dal vivo ? croce e delizia dei pi?, un tasto dolentissimo che comunque va toccato, seppur col tatto richiesto dalla delicatezza dell'argomento. Vediamo alcune situazioni tipo:
?  Concerto di fine anno scolastico: Un pezzo a gruppo, settanta partecipanti, 5 ore di tortura per gli avventori, professori e genitori in platea, acustica vergognosa, sound check inesistente, commistione sfacciata dei pi? disparati generi musicali, accostamenti violenti tra una bella ragazzina che suona il piano da 11 anni con un gruppo formatosi per l'occasione incapace di azzeccare uno stacco. Da evitare.
?  Festa di compleanno: un amico o un'amica invitano altri amici col pallino della musica. Loro montano baracca e burattini in giardino o in salotto, suonano alla cazzo mentre nessuno se li incula. A volte il tutto degenera in una jam session deleteria per gli strumenti e soprattutto per la dignit? dei partecipanti. Anche questo da evitare.
?  Supporto a gruppo affermato: l'immaginazione qui pu? farvi prendere il volo. Ci penser? poi il greve peso della cruda realt? a spiaccicarvi al suolo.

Scena immaginata: luci da circo, raggi laser che squarciano il buio disegnando fisionomie magnificenti, batteria sopraelevata, acustica perfetta dentro e fuori dal palco, pubblico delirante, orge nel backstage.

Cruda realt?: luci spente o quasi (al massimo 2 faretti bianchi fissi), batteria defilata e amplificata s? e no con tre microfoni, suoni immondi sul palco e imbarazzanti sulla sala, pubblico (quando c'?) totalmente disinteressato e talmente distante dal palco che vi verr? da chiedervi se stiate emanando un tanfo mefitico. Orge nel backstage? La risposta risiede in un'altra domanda: ma quale backstage?

Ovviamente la situazione sopra descritta pu? migliorare qualora il gruppo supporto abbia pian piano costruito la sua audience, ma non pare cosa facile.
?  Serata condivisa con gruppi dello stesso livello: ce ne sono di tutti i tipi, perch? sono anche le pi? diffuse. Si va da quelle da ricordare, dove c'? gente e ci si diverte, a quelle da dimenticare anche a costo di dover ricorrere all'ipnosi e/o alla psicanalisi per la rimozione. Sono infatti suscettibili di prendere corpo dissidi e polemiche su:
- a chi tocca fare l'headliner
- orari di inizio concerto
- orari di chiusura concerto
- ordine sound check
- durata sound check
- durata relativa delle esibizioni
- occupazione del backstage.
Quest'ultima problematica si configura spesso come un vero calvario, soprattutto quando i batteristi percepiscono subito il camerino come ?loro territorio?. E cos? troveremo ovunque pad, rullanti, metronomi, sgabelli e seggiolini, scarpe di ricambio, e i nostri testicoli verranno continuamente molestati dai rulli di riscaldamento. Si possono arrivare a concentrazioni da guinness stipando 5 gruppi (25 persone) in 15 metri quadri. Abominevole.
Ci sarebbero altre situazioni tipo, ma una in particolare merita un attento studio dei meccanismi che ne governano gli scellerati funzionamenti: stiamo parlando dei famigerati ?concorsi per band emergenti?. Pare dunque d'obbligo dedicare a questi fenomeni economico-sociali un capitolo a parte.

10 - Approfondimento: sui meccanismi regolatori dei concorsi per band emergenti

Concorso: nota tecnica utilizzata dai gestori e dagli organizzatori di eventi per lucrare sulle spalle di band che loro chiamano ?emergenti? ma che se aspettano i concorsi possono pure affogare.

La truffa si basa sui seguenti elementi chiave:
a.    UN BANDO DI CONCORSO
b.    UNA GIURIA E UN METODO DI VOTAZIONE
c.    UN PREMIO APPARENTEMENTE MOLTO APPETIBILE
Vediamo quali sono le funzioni di ognuno di essi:
?    IL BANDO DI CONCORSO
Nel bando si dichiara che verranno selezionati N gruppi tra i migliori che manderanno il materiale. Di solito i polli non mancano, se ne iscrivono almeno N+50 esemplari. I poveretti sono chiamati a versare delle quote che possono arrivare anche a 150 euro. Fate il calcolo. Poi tramite un ?trasparente? sistema di selezione, non si sa come, escono fuori questi N nomi che potranno suonare (aggiungendo a volte un extra alla quota iniziale). Gli altri a casa.
?    LA GIURIA E IL METODO DI VOTAZIONE
Qui si vede chiaramente la natura mendace e truffaldina dei concorsi. Si va dalla giuria che voter? chi si ? gi? stabilito di far vincere, alla geniale trovata del ?consuma e vota?. Vale la pena soffermarsi su quest'ultima modalit? di votazione dispensatore di felicit? per i gestori: in base a questo diabolico meccanismo, per OGNI consumazione si potr? esprimere UNA preferenza. La predetta felicit? del gestore nascer? come diretta conseguenza del fatto che il pollame di turno inviter? pi? amici possibili (soprattutto gli alcolizzati) e, se necessario, arriver? a finanziare bevute su bevute per accaparrarsi i preziosi (e costosi!) voti.
?    IL PREMIO APPETIBILE
Tra i pi? diffusi:
o    una manciata di ore di registrazione in uno studio professionale
o    buoni per acquisto di prodotti musicali
o    inclusione in una compilation
o    passaggio a fasi successive del concorso

Notare per? che:
o    lo studio professionale ? spesso di un ?socio? del gestore, che sa bene che in 10 ore di studio quelli registreranno si e no la batteria e il basso, figuriamoci il resto e i mixaggi! Risultato: il gruppo si pagher? i giorni necessari per completare il lavoro iniziato a gratis. Spesso a prezzi ultra gonfiati.
o    I buoni per acquisto in prodotti musicali sembrano un'ottima cosa, peccato che i prezzi ricevano anche qui un leggero restlyling. Ecco che il potere d'acquisto di 1000 euro viene logorato in maniera vergognosa e una Squier made in China che prima costava 120 euro adesso viene via al prezzo di una Gibson Les Paul Custom Golden Deluxe Ultra Limited Edition.
o    Il gruppo viene incluso nella compilation, ma tanto quel cd non se lo inculer? nessuno. Nei peggiori dei casi i ?vincitori? della ?fantastica opportunit?? dovranno pagarsi pure la registrazione nello studio scelto dagli organizzatori (che ovviamente non sar? affatto a buon mercato)
o    Fatte salve alcune eccezioni, i concorsi che premiano con passaggi a fantomatiche successive fasi sono delle bufale incredibili. Gli organizzatori si mantengono sul vago, fanno passare del tempo e molte volte questa ?fase finale? non arriva, ovviamente per cause non imputabili ai promoter della fase vinta.
Risultato finale netto: chi organizza un concorso nel proprio locale, adottando sapientemente la tecnica della votazione proporzionale alla consumazione e abbagliando i polli con premi costruiti ad arte , ha il locale pieno di gente che non si stacca dal bar?e notare bene: senza dover pagare gruppi? anzi sono loro che avranno pagato per suonare! Certo, ci sono concorsi con 10 persone in tutto che stanno a guardare (inclusi il barista, la moglie del barista, e gli amici dei malcapitati), ma il gestore, riscosse le iscrizioni, di sicuro avr? ben fatto i suoi calcoli per non andare di rimessa.
Quanto alla modalit? di svolgimento del concerto, si va dai concorsi dove ci sono gli scontri diretti tra i gruppi (i migliori e i pi? divertenti) a quelli dove ci sono 20 gruppi che hanno avuto l'accortezza di pagare 150 euro per suonare un pezzo. Mano a mano che ci avvicina a quest'ultimo caso, aumentano esponenzialmente i casini sul palco: le pile di amplificatori crescono a vista d'occhio, i cavi si annidano ovunque, le prese si saturano?senza contare che :
?    i batteristi che pretendono di settare la batteria (?Eh lo so che solo un pezzo, ma ho il ride che leggermente troppo basso di come sono abituato e anche l'inclinazione del secondo tom, se la guardi bene, un po' troppo marcata?sai quando faccio quel passaggio voglio che si senta bene?)
?    i chitarristi smanettoni che hanno bisogno di 7.000 prese per la corrente (?Eh no raga, non posso suonare senza il compressore sul wha wha, il suono cambia dal giorno alla notte?mi servono almeno altre tre prese?)
?    i chitarristi iper virtuosi che iniziano a sweeppare e fare scale senza sosta mentre gli altri ancora cablano
?    i bassisti censurati video che non sanno pi? dove acquattarsi
Ma poi, come si svolgono questi concorsi? Un p? come i concerti di scuola...
 




Io uso: plettro e dita

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Armato e blindato, nuovamente pronto per il Vietnam by
CHE COS'E' LA MUSICA? IL MAESTRO RISPONDE: http://it.youtube.com/watch?v=fyAcVverBzo
http://www.myspace.com/assholesband
http://www.myspace.com/furydivinecoveramonamarth
 
Matteo il maiale Invia Messaggio Privato HomePage MSN Live Skype
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Ma dove l'hai preso??
       
 




Io uso: plettro e dita
 
Nessuno Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Il batterista ? anche quello che nel medesimo istante che cominci ad accordare fa partire una serie di inutili rullate... non ? cattiveria, ? DNA  
 




Io uso: plettro e dita

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E' importante ristabilire i significati delle parole, in un'epoca malsana in cui tutto viene banalizzato fino all'estrema scemenza.
 
Bassman Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Hai gi? detto tutto te!  
 




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falcbrunnon Invia Messaggio Privato HomePage
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
2 fattori per continuare a suonare:

- Soldi
- Fattore F


Tutto il resto non conta niente.

Os#.
 




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AngelsCry Invia Messaggio Privato MSN Live Skype Yahoo Messenger
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
AngelsCry, di questi due fattori la musica non me ne ha portato nemmeno uno (il secondo ? venuto, ma non per la musica)
che faccio? smetto?
 




Io uso: plettro e dita

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L' esperienza è una maestra severa.. prima ti fa l'esame, poi ti fa la lezione... (stepuc78)
Non discutere con l'imbecille...prima ti porta al suo livello e poi ti frega con l'esperienza!!!


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Micolao Invia Messaggio Privato Skype
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Vabb?, allora basta il primo, il secondo ? una conseguenza automatica  

PS: Non me ne vogliano le ragazze, si scherza  
 




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iacopo san Invia Messaggio Privato Invia Email MSN Live Skype
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
bhe a sto punto direi che sono un bassista nato: ho sempre suonato il violino, ma al contrario di quasi tutti i violinisti son sempre stato timido, in disparte, cercando di suonare nell'ombra
 




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RockMan Invia Messaggio Privato MSN Live
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Micolao ha scritto:  

che faccio? smetto?


Cambia candeggio

Os#.
 




Io uso: plettro e dita
 
AngelsCry Invia Messaggio Privato MSN Live Skype Yahoo Messenger
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
mi piacciono sempre queste descrizioni di spezzoni di vita vissuta......inserirei tra le donne dei musicisti il tipo "Amorevole" che ? tipica del musicista attempato-testardo (un p? come sono io attualmente), cio? la moglie 45enne del musicista coetaneo, genitori di 2 figli con lavori consolidati sulle spalle. lui ha ripreso dopo lungo tempo a suonare ed ? gasato come un 15enne e si rimprovera continuamente sul perch? aveva lasciato precedentemente (senza considerare che non era stato lui a decidere di smettere di suonare ma la musica aveva solo compiuto il suo corso e l'aveva finalmente escluso) e trascura altre cose pur di suonare perch? senn? "impazzisco, solo a pensare al lavoro, famiglia, bollette, problemi, etc, ho bisogno di curare me stesso, i miei hobby". e lei lo asseconda amorevolmente. e qui dobbiamo distinguere 2 tipi: l'amorevole-preoccupata e l'amorevole-interessata: la prima ? quella che a fronte di un marito in queste condizioni ha paura che egli sbrocchi definitivamente e un bel giorno dia un calcio al castello di sabbia che si ? costruito (una bella famigliuola, una bella casa, la casetta al mare, 2 macchine, 3 vacanze all'anno, bambini felici.........ma anti-depressivi a iosa, tristezza assoluta con conseguente mutismo quotidiano, etc) per "cambiare vita", "riconquistarsi i suoi spazi", "ricominciare a vivere, perch? la vita ? breve...": quindi ? anche felice che il marito si sfoghi quelle 2 orette settimanali purch? lo veda rinquadrato il resto della settimana. l'altro tipo, la moglie "amorevole-interessata", beh, qua c'? poco da aggiungere: "vai, vai con i tuoi amici a suonare, anche 3 volte a settimana, non ti preoccupare per me, so cavarmela anche da sola" e lo crediamo bene: appena esce con lo strumento da casa scatta la telefonata all'altro............ed il resto lo conoscete.
 




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maxfas Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Attitude,
? un pezzo di daniele galassi degli infernal poetry
se ne era gi? postato il pezzo sul bassista un bel po' di tempo fa

non c'? che dire, c'ha ragione
 




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Se c'è da fare casino, io sono sempre d'accordo.

https://www.instagram.com/beriedirofficial/

https://youtu.be/MNy9uxdtGVc
 
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Certo che chi ha scritto quelle cose ne ha del tempo libero eh... proprio per non dire che non c'ha un ca##o da fare  
 




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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
^^^
originariamente era uscito su truemeal.IT in 10 puntate quindi era pi? facile da seguire e da leggere
anche a scriverlo in 10 puntate ti passa un po' di pi?
 




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Se c'è da fare casino, io sono sempre d'accordo.

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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Qualcuno mi f? il riassunto per favore?
 




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Se esprimi un desiderio è perchè vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella e perchè stai guardando il cielo e se guardi il cielo è perchè credi ancora in qualcosa...

- Bob Marley -

Il miglior professionita è il dilettante, colui che si diletta... facendo!

- W. Goethe -

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Lancillotto Invia Messaggio Privato Invia Email HomePage
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Lancillotto, "E poi una cosa inspiegabile: il bassista ? sempre quello pi? stanco." ...hai dato una conferma alla grande ...
 




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'Poi, fate un po' il c...o che vi pare ...' Claudio Sannoner

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summer63 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Troppo forte  
Complimenti
 




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"Informazione non ? conoscenza, conoscenza non ? saggezza, saggezza non ? verit?, verit? non ? bellezza, bellezza non ? amore, amore non ? musica. La musica ? il meglio!!!" (Frank Zappa)
 
GianlucaBass Invia Messaggio Privato Skype
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
leggendolo mi rendo conto di quanto difficile era l'adolescenza...
 




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nonno Invia Messaggio Privato Invia Email HomePage MSN Live Skype
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Comunque manca un punto importantissimo:

-Ragazze nella band


e in aggiunta:

sapete quanti sms servono per organizzare delle prove per un gruppo di 5 elementi?

4 per chiedere la disponibilit?
4 per comunicare che si chiama la sala prove per prenotare
4 per confermare che le prove sono prenotate
1 per dire al cantante che il giorno scelto si intende della settimana corrente

TOTALE 13 messaggi (che porta pure sfiga) a telefoni sotto vari operatori.
 




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Dopolavorista dal 1996

@Andrea Ringrazia che sei nato in Italia, paese che non considera l'attività di musicista, altrimenti saresti andato a suonare esclusivamente in spiaggia davanti ad un falò per gli amici.

Le mie Band:
Ottocento,omaggio a Fabrizio De Andr?
TMcT
GO KARTOON su Myspace
 
GiuFango Invia Messaggio Privato HomePage MSN Live Skype
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
maxfas,
ops...   ho paura che la mia ragazza sia nel periodo "amorevole-interessata" .....

che mi devo preoccupa????


     
 




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funkystanki Invia Messaggio Privato HomePage
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
^^^ ahahahah tutto vero!

la parte sui concorsi ? divertentissima... la parte divertente ? che ? tutto verissimo! personalmente con la mia band abbiamo smesso di partecipare se non in rare occasioni.

a) pagare per suonare ? una truffa, sempre

b) abbiamo una media di 27 anni, salire sul palco con i 15enni ? deprimente. poi magari suonano meglio di noi, ma ci? non toglie che ? deprimente

alle volte pu? capitere qualcosa di organizzato meglio, e allora la partecipazione ci sta pure, a patto che sia gratuita, che invece del "voto popolare" ci sia una giuria qualificata, e che ci sia almeno mezz'ora a gruppo per suonare

fantastica la parte sulle feste di fine anno scolastico... io per fortuna ho iniziato a suonare tardi e me le sono risparmiate!
 




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Il bassista che non sapeva andare a tempo era cos? depresso che s? gett? dietro al treno...



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maunope Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Bassman70,il batterista ? anche quello che quando si sta parlando per decidere qualcosa non ti fa capire un c...o dal rumore infernale che produce.Che avranno poi da picchiare fisso non lo so,il casino ? che quando poi ci sono i pezzi da fare non preparano un tubo.

Comunque bel pezzo,sono proprio spezzoni di vita vissuta.Io per? non mi ci vedo tra le categorie dei bassisti.Manca il bassita serio che fa il proprio dovere onestamente e deve combattere con i chitarristi cazzoni per fargli capire che per preparare una canzone bisogna almeno ascoltarla.
Tra i chitarristi manca quello che se non copre anche la batteria con il suo suono non ? contento e che se in una canzone non c'? una min..ia di assolo di almeno tre quarti d'ora non suona.
 




Io uso: solo le dita
 
snow dog Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Bellissimo, un autentico trattato di filosofia applicata;
nel suonare, cos? come al lavoro in famiglia etc. proiettiamo le nostre diverse personalit?
gi? a tratti ben rappresentate dallo strumento che abbiamo scelto di suonare,
verrebbe da introdurre una nuova materia di studio: "psicosomatica del musicista in rapporto al proprio strumento"...
Il bello della vita ? che poi si cambia, si cresce interiormente, le ali si abbassano e (ma non tutti) si ? pi? portati
ad ascoltare il prossimo senza per forza di cose sentirsi in obbligo di essere sotto i riflettrori, i migliori di tutti.

La forza ? nell'equilibrio disse qualcuno....bassista senz'altro!!!!!
 




Io uso: solo le dita

____________________
XXX
 
kranio Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
^^^
io mi sa che ci sono arrivato a 'sto stadio, dopo avere capito che sono una mezza tacca
cerco di nascondermi il pi? possibile, fare pochissime note e solo quelle di cui sono sicuro
mi sa che sono del tipo:
bassista censurato-video-ma-troppo-grosso-per-non-vedersi-che-vorrebbe-essere-censurato-audio
 




Io uso: plettro e dita

____________________
Se c'è da fare casino, io sono sempre d'accordo.

https://www.instagram.com/beriedirofficial/

https://youtu.be/MNy9uxdtGVc
 
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
x funkystanki
ma che stai a scherz??
hai raggiunto il giusto equilibrio e te ne vuoi preoccupare?
tu fai le prove quando vuoi, programmi le serate senza preoccupazioni ed hai anche la coscienza a posto: tua moglie ? contenta cos?.
IL MASSIMO   
 




Io uso: plettro e dita
 
maxfas Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: 10 RAGIONI PER INZIARE A SUONARE E 1000 PER SMETTERE 
 
Simpatiche descrizioni, per? uno dei motivi per non smettere ? che questo testo non potr? mai competere con la realt?.
Suonando si conosce una miriade di persone e si vivono situazioni estremamente variegate che un esame di quel tipo non potr? mai comprendere totalmente.
 




Io uso: plettro e dita
 
cas Invia Messaggio Privato
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