Allora, grazie ad un'interecessione divina mi sono fatto gratis tutti i concerti del Summerfestival ( compresi Waters e Tracy Chapman ) ma la mia attenzione in questo caso la voglio rivolgere agli ultimi due concerti in ordine cronologico scorsi davanti ai miei bulbi oculari, Massive e Placebo.. Premetto che gi? ho avuto il piacere di vedere live i massive all'arena di Verona ed il dispiacere di vederei Placebo all'Heineken..
Sono rimasto colpito dal rapporto qualitativo fra i due show, si pu? dire "dalle stelle alle stalle"? lo dico.... a partire dal pubblico ovviamente, molto tranquillo a sciallato il primo, "culturale" azzarderei, alle orde di ragazzine patetiche che saltellando lanciavano il proprio reggiseno taglia 1/2 sul palco al grido di "Brian, ti amo!!!" insomma pene di amor perdute (e vededeteci tutti i doppi sensi che volete)
Massive: Tutto dal vivo!!!!!! (e la cosa ? gi? strana di per se se pensate che un gruppo come i Massive suoni dal vivo mentre uno rock come i Placebo era bello farcito di sequenze) due batteristi, un con tutti i pad (e cassa triggerata) per le parti elettroniche, uno con batteria acustica per le parti pi? rocchettare, chitarra, tastiere/Sytnh e turntables di cui si occupavano i due Massive rimasti in persona.. Il bassista (di cui non riesco mai a trovare info sulla rete ) groove allo stato puro, dentro una montagna granitica di africana memoria (un sosia di Micheal Clarke Duncan se avete presente "Il Miglio Verde") che con un prodigioso Ken Smith ed un MM Stingray 5 su uno stack Mesa ha dato una grande lezione di come il groove non si calcoli in termini quantitativi, ma qualitativi. 3D e Mushroom poco presenti sul palco, 3/4 canzoni a testa (ma quando ci sono hanno uno stile ed uno spessore che viene gi? tutto!!!!), alternati con il mitico Horace Andy e la signora Elisabeth Fraser che alcuni di voi ricorderanno come la voce celtica ed algida di "Teardrop". Non mi dilungo sui suoni che reputo fra i migliori mai sentiti live in pi? di 10 anni di concerti, la scaletta molto interessante e spaziosa, per circa 1 ora e 1/2 di concerto.. avolte chiudevo gli occhi e mi sembrava di entrare in un altro mondo, la qualit? del suono era cos? alta che avevo l'impressione di avere le cuffie.
Placebo: Delusione o meglio conferma della poca stima che nutro per questa band, formata da ottimi poser (ma la musica non si fa con le faccine) uno Stefan Olsdal fatto (o finto fatto) tiene bene il palco marciando come un Cyber punk di qua e di la e si ha occasione di seguirlo visto che il suo Gibson Thunderbird non emette praticamente nulla nei 2/3 pezzi dove lo usa, poi sempre chitarrina (fra l'altro una spada.. fastidiosa!) e via cos?.. o almeno io e chi era con me (fonico professionista) non siamo riusciti a distinguere il basso per buona parte del concerto, un p? meglio quando Stefan passava alla chitarra ed un simpatico omino sempre in ombra nella retrovie prendeva in mano il basso, in quel caso emergeva un p? di presenza in pi? sulle basse (mai le bassissime) ma tirando le somme la cura e l'effetto finale non erano diverso da quello d due e tre perle di Guttalax.. Brian Molko ha fatto il suo sia vocalmente che strumentalmente e se non altro c'era.. un paio di frociatine ma se lui ? cos? non devo certo arrivare io a criticarlo.. Steve Hewitt secondo me non c'era ancora dopo l'infortunio al gomito del mese scorso.. suonava molto indietro ed incostante sulle dinamiche sia del rullante che dei tom, i suoni della batteria comunque non erano male, soprattutto i tom, potentissimi.. Il suono d'insieme una me*da.. un pastone informe di strumenti e sequenze su cui sbucava la batteria (l'unico strumento con suoni buoni) un p? meglio sui brani scarni e pi? "Depechemodeggianti" dell'ultimo disco (ok ma se hai una chitarra ed un sequenza diventa molto difficile fare casino.. insomma non mi hanno dato niente di niente peccato.. nota di demerito a loro ed ai fonici salvo i due omini dietro in ombra (basso /tastiere e chitarre/piano elettrico) che hanno partorito le cose pi? interessanti dal punto di vista musicale.