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Arpeggi, Intervalli Ecc

Arpeggi, Intervalli Ecc
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Messaggio Arpeggi, Intervalli Ecc 
 
Volevo un consiglio sul come poter iniziare a inserire arpeggi o intervalli (di terze, quarte ecc) all'interno dei miei fraseggi. Sto iniziando ora a fare triadi su progressioni II V I ad esempio ma sinceramente tra arpeggi, scale ecc mi sento troppo poco melodico e molto più meccanico, non riesco ad "accendere" il cervello e farmi venire belle idee ecc...qualche suggerimento?



 
Davebass9 - Profilo Invia Messaggio Privato  
Davebass9 [ Ven 19 Lug, 2019 20:55 ]
 


Arpeggi, Intervalli Ecc
Commenti
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Messaggio Re: Arpeggi, Intervalli Ecc 
 
In questi casi la soluzione è sentire qualcuno che fa queste cose e poi riproporle.

A me capita così: suono qualcosa e mi sembra banale. Se poi sento una cosa "banale" da qualcuno di bravo, penso con le orecchie, quindi sento che mi piace senza pensare a "è solo una triade", poi la suono e mi convince.

Ad esempio, Malaman qui suona All of me solo con triadi e arpeggi (da 2:04) e mi sembra che funziona
https://www.youtube.com/watch?v=eWEK_mua0YM

Ascolta, copia da qui qualcosa che ti piace ed utilizzalo.



 
Fenderissimo - Profilo Invia Messaggio Privato  
Fenderissimo [ Sab 20 Lug, 2019 00:23 ]
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Messaggio Re: Arpeggi, Intervalli Ecc 
 
Un ottimo esempio è “bach” di Jeff berlin. Ascolta bene il solo, è un esempio di approccio scalare farcito di arpeggi. Non ho trovato la versione originale in video, ma il tizio del video riproduce abbastanza fedelmente il brano.
https://m.youtube.com/watch?v=caC5kZSZilw



 
Alexce69 - Profilo Invia Messaggio Privato  
Alexce69 [ Sab 20 Lug, 2019 08:30 ]
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Messaggio Re: Arpeggi, Intervalli Ecc 
 
Esistono studi disparati possibili per migliorare l'approccio con gli arpeggi (triadi e non).

C'è il classico metodo alla Morriconi che è molto efficace che consiste nel:

1) Suonare gli arpeggi e rivolti  su fasci di tre corde ( prima,seconda e terza e poi seconda terza e quarta). Questo processo ti libera da eventuali geometrie legate all'arpeggio eseguito su due corde. Può essere implementato suonandoli tutti su una corda ma difficilmente su un andamento sostenuto si suoneranno suddetti arpeggi su una corda sola

2) Suonare gli arpeggi pensando in anticipo, preventivamente dove si va a cadere. In un II-V-I di Cmaj abbiamo per esempio Dmin7- G7- Cmaj7? Benissimo.
Pensa in anticipo e dove potresti cadere, sforzati per esempio di suonare cadendo sempre sulla terza di un determinato accordo, poi prova a farlo su ogni accordo, mescola questa nuova soluzione con la normale risoluzione sulla fondamentale dell'accordo stesso. Puoi provare questa cosa anche cadendo sulla quinta di ogni accordo. Perciò potresti per esempio decidere di cadere sempre sul Si (Terza del G7) sul primo movimento. Questi esempi sono da considerarsi con il walking bass. Il Walking grazie alla scansione in quarti permette un controllo completo delle note che suoniamo, poco ci distrae infatti il ritmo.
N.B. : E' chiaro che su un Cmaj7 saremo chiamati in causa spesso per suonare la tonica e che suonare eventualmente una quinta può portare qualcuno a bestemmiarti (in quanto la tua nota al basso determina la natura di quell'accordo se allo stato base o rivoltato); se fatto con misura questo approccio può essere anche utile in fase di walking ma soprattutto ci aiuta in fase di realizzazione di un solo dove non abbiamo queste "restrizioni" che però non rappresentano di certo un credo assoluto da seguire.

Un altro approccio utile sulle triadi lo spiega Hal Crook nel suo bellissimo libro "How to improvvise". Costa un pò di soldi, tipo mi sa una cinquantina di euro ma è oggi tradotto in Italiano ed è un signor libro che consiglio. Nel suo studio sulle triadi tra le altre proposte c'è questo esercizio che segue, io lo applico e mi ci trovo bene:

-Prendi un foglio pentagrammato e nel caso tu sappia scrivere la musica ed abbia una parte bella e pronta (real book per esempio) e scrivici la struttura armonica. Non hai la parte o non sai scrivere le note su pentagramma? Non importa, il libro non contempla questi casi ma potresti fare così: prendi un brano tiri ad orecchio la struttura armonica e trascrivi accordi dello stesso e li metti in successione sforzandoti di suonare anche un eventuale tema conduttore.

- Fai un'analisi armonica sommaria del brano, non entrare nel dettaglio, quale è la tonalità di impianto? L'approccio è modale o tonale? Hai capito le strutture cardine del brano come per esempio i II- V- I che trovi? Bene!

- Collega i vari accordi sempre con il walking bass: ogni accordo dovrà terminare sul quarto movimento su una nota che risolva di semitono su un grado dell'accordo successivo. Per esempio su Freddie Freeloader di Miles Davis che è un blues in Bb il Bb7 (I) risolve su Eb7( IV) come?

Sib             Mib                  Il Sib non si trova a distanza di semitono rispetto a nessuna nota (ma rappresenta volendo
Re              Sol                                                   un anticipo della quinta dell'accordo successivo)
Fa              Sib                                 Il Re risolve sul Mib, ecco il nostro primo collegamento!
Lab            Reb                                               Il Fa non risolve di semitono
                                        Il Lab risolve sul Sol!


Suona le varie combinazioni in cui avviene questa cosa su ogni accordo per 1-2 settimane.

Prova poi a sviluppare una curva melodica interessante a sinusoide. Un assolo spesso non funziona perchè suonato in maniera monotona, enfatizzando un registro piuttosto che un altro, mettendo una quantità di note eccessiva ecc.

Pensa ad una sinusoide e l'andamento a curva. Si parte dal basso dove la curva non è pronunciata. Poche note, con un buon respiro oppure molte note ma con un approccio easy, dinamiche ideali pp,p,mp,mf. Man mano aumenta il materiale sonoro a disposizione, lavora con il ritmo diventando più serrato, man mano sali nel registro più acuto. Non ti fermare la curva ha bisogno di scendere, torna man mano a una situazione più  distesa.


Il lavoro su arpeggi di  Hal Crook consiglia di farlo indipendentemente dai progressi fatti per una o due settimane su una tonalità e poi passare alla successiva e di fare questo lavoro su un brano per 12 tonalità cioè 12/24 settimane. Questo non significa studiare quel brano e basta, magari sul brano in questione studierai cosi e su altri farai altro.


Costruisci dei tuoi pattern che seguano l'andamento degli arpeggi magari con cromatismi sui II-V-I processali. capisci se potrebbero piacerti, falli in tutte le tonalità.

Prendine qualcuno su qualche valido testo e studialo, incorporalo nel tuo linguaggio.

Suona i II-V-I al piano. A velocità irrisoria o senza tempo, senza velleità pianistiche ma ascoltali, analizzali e capiscili.

Jazz Theory di Mark Levine può essere un buon libro di accompagnamento in questo senso.

Per lo studio e l'acquisizione di intervalli o formule varie legate ad arpeggio o scala Jamey Aebersold propone il seguente studio (vol.1):

1)Studi le triadi su tutto lo strumento
4) Accordi di settima
5) Scala fino alla quinta
6) Scala fino alla nona e discendi
7) Intervalli di terza della scala (ma puoi estenderlo ad ogni intervallo)
8)Sali con la scala fino alla nona discendi con arpeggio di settima
9) Sali con arpeggio di settima e discendi con scala
10) Provi delle varianti ritmiche su alcune di queste soluzioni

Se fai questo popò di lavoro proposto da Aebersold un brano non avrà più segreti per te, almeno a livello pratico, avrai una visualizzazione completa delle principali strutture su tutta la tastiera.

Queste sono solo alcune delle dritte che potrebbero aiutarti nello studio. Ci sono mille strade diverse oltre queste, trova la tua e portala avanti. Buono studio!

P.S.

Dimenticavo un paio di cose! La prima è che ovviamente l'ascolto dei grandi musicisti serve più di tutti i libri del mondo, specie se fatto con cognizione analizzando le loro scelte. E poi altra cosa da fare sempre è sviluppare l'orecchio! Puoi decidere pian piano di prendere uno degli argomenti sopra esposti e svilupparlo in altro modo. Come? Cantando le note degli arpeggi per esempio!



 
Ultima modifica di Near il Dom 21 Lug, 2019 16:01, modificato 2 volte in totale 
Near - Profilo Invia Messaggio Privato  
Near [ Dom 21 Lug, 2019 15:51 ]
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Messaggio Re: Arpeggi, Intervalli Ecc 
 
Davebass9 ha scritto:  
Volevo un consiglio sul come poter iniziare a inserire arpeggi o intervalli (di terze, quarte ecc) all'interno dei miei fraseggi. Sto iniziando ora a fare triadi su progressioni II V I ad esempio ma sinceramente tra arpeggi, scale ecc mi sento troppo poco melodico e molto più meccanico, non riesco ad "accendere" il cervello e farmi venire belle idee ecc...qualche suggerimento?


fatti una bella overdose di James Jamerson!



 
duiliobelrtramo - Profilo Invia Messaggio Privato  
duiliobelrtramo [ Ven 02 Ago, 2019 14:22 ]
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Messaggio Re: Arpeggi, Intervalli Ecc 
 
^^^
Quoto, l'orecchio non è allegato a nessun manuale



 
Fu-V - Profilo Invia Messaggio Privato  
Fu-V [ Ven 02 Ago, 2019 15:26 ]
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Messaggio Re: Arpeggi, Intervalli Ecc 
 
Fu-V ha scritto:  
^^^
Quoto, l'orecchio non è allegato a nessun manuale


In realtà esiste una didattica enorme sullo studio dell'orecchio



 
Near - Profilo Invia Messaggio Privato  
Near [ Sab 31 Ago, 2019 23:58 ]
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Messaggio Re: Arpeggi, Intervalli Ecc 
 
Straquoto Near, ma capovolgo il metodo. Una analisi di triadi accordi ed intervalli aiuta alla comprensione, alla rielaborazione e proposizione consapevole di cio' che si ascolta prima e si sente dopo. Tutta la letteratura jazzistica è fondata su questi concetti come tutta la letteratura italiana e' fondata sulla grammatica. In entrambi i casi, la conoscenza di teoria o grammatica ti renderà un poeta o un gran musicista. Studia senza dubbio molto, ma ascolta di piu' e soprattutto canta mentre ascolti e suoni. Ho un caro amico batterista che conosce tutti i soli bebop o quasi di Parker. Credimi quando suona è il batterista piu' melodico io abbia sentito. Scoprire poi che quella "bellezza" possa eseere codificata, smembrata, analizzata compresa e riprodotta e' altro. Ma la Gioconda resterà Gioconda anche dopo qualsiasi interpretazione critica



 
Homer - Profilo Invia Messaggio Privato  
Homer [ Lun 30 Set, 2019 13:12 ]
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Messaggio Re: Arpeggi, Intervalli Ecc 
 
Sono d'accordo con te Homer, l'ascolto viene prima di qualsiasi altra cosa, senza se e senza ma. Che poi un'altra cosa interessante è che giunti a livello in cui le basi sono ormai acquisite molti musicisti trovino delle strade differenti nello studio e forse anche e sopratutto questo li rende poi musicisti diversi nell'atto pratico. Mi rendo conto, più il tempo passa che non esisterà mai una strada "sicura" e che anche i suggerimenti che ho dato nell'altro intervento che miei non sono ma vengono da autori autorevoli non rappresentano il Sacro Graal. Sta a noi essere maestri di noi stessi, questa è la cosa più dura ma più stimolante del processo.

Recentemente suonavo con un sassofonista che mi ha detto una cosa così giusta e banale che spesso la si dimentica. Era una cosa come " Puoi studiare o andare in tutte le scuole del mondo o studiare su tutti i metodi possibili ma se suoni sopra un pezzo di Coltrane stai suonando con uno dei più grandi di tutti i tempi, quasi sicuramente le altre esperienze che avrai didattiche non saranno comparabili. Credi di imparare di più suonando assieme a Coltrane o studiando su chissà quali metodi?". Ed ecco che torna prepotente il discorso dell'ascolto, che regna su tutto.



 
Near - Profilo Invia Messaggio Privato  
Near [ Ven 04 Ott, 2019 09:48 ]
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