Ragazzi sono in crisi.

Studio da maestri vari da ormai 5 anni, so come si accompagna per accordi, le progressioni più usate ecc ecc ecc. I risultati certo ci sono, sicuramente, ma ogni volta che approccio qualcosa noto che, imparato e assimilato questo, mi si aprono mille nuovi argomenti.

E questo, al limite, ci può stare. Ma quel che è peggio è che mi accorgo che tutt'ora, nonostante tra l'altro cerchi di passare un po' di tempo quotidianamente sullo strumento (non riuscendoci sempre), ci sono cose apparentemente assai facili che però mi risultano complesse.

Esempio. Ieri mi intrippa il giro di questo pezzo (Self-Esteem degli Offspring): Self-Esteem.

Provo a farlo, e non mi viene preciso come vorrei. "Zoppica", soprattutto suonandolo col plettro.

Ok, la musica è un universo vastissimo. Però che dopo una mezza vita passata a suonare e cinque anni di lezioni mi faccia fermare -o quasi- da un cavolo di giro di basso di 4 note di un gruppo di punkettoni, mi deprime...

Io uso: plettro e dita
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Il bassista deve essere una macchina, o ce ne facciamo una ragione o suoniamo tutte le volte al limite dell'errore (Fagyo)

Quel che nella vita ci fotte sono le aspettative...in tutto.

Io uso: plettro e dita
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Obiettivo easy, raggiungimento rapido.
E si prosegue..
Obiettivo easy, raggiungimento rapido.
E via così, un passo dopo l'altro

Io uso: plettro e dita
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ALESSIO POMARO - alessiopomaro.com

Il "tiro" di un pezzo nn si studia a tavolino

Può essere un pezzo del cavolo ma ci devi entrare dentro.
Questa è la differenza tra la teoria ( fatta anche alla grande , ci mancherebbe ) e la pratica.

Questa è la differenza tra il rock ed altri generi, lo "stomaco" che ci metti dentro.

Semplicemente magari nn è il tuo genere.

Io uso: plettro e dita

Non è il tuo genere, e probabilmente usi poco il plettro, è normalissimo che non ti venga immediato nonostante suoni da anni.  Vedrai che con un po di studio preso con calma riuscirai a padroneggiare sicuramente il riff.

Ultimamente noto l'importanza vitale delle PAUSE MENTALI da dare al materiale di studio. Mi spiego: stai lavorando su un riff-giro armonico difficilissimo,  o faticosissimo da padroneggiare? Fermati, lascialo da parte per una settimana e dedicati ad altro. Poi, riprendi a lavorarci a cervello piu rilassato: vedrai che quello che prima ti sembrava difficile sarà più accessibile. A volte (anzi spessissimo) anche il cervello ha un limite di apprendimento, inutile sforzarsi quando si è già saturi.

Io uso: solo le dita

Franco, è un momento che si passa tutti, fidati.

Il rimedio?
Ora... io lo so che gli insegnanti che leggeranno questo (a partire dal mod di sezione ) inorridiranno per quanto sto per dire, ma la parola magica è una e solo una: finalizzare.

E alla svelta, prima che ti passi la voglia.

Nel senso che (oddio, sto per dirlo...) hai passato la cinquantina e sono cinque anni che studi, che io sappia con ottimi maestri.
Bene: smetti di studiare (ecco... l'ho detto.) e suona.

Metti a frutto, anzi, goditi quello che hai imparato insomma, è ora, e concentrati su quello che serve, non su quello che potrebbe servire: hai raggiunto un certo livello, accontentati di quello, almeno per adesso, per fare un ulteriore salto di qualità c'è tempo.

Prenditi una pausa, procedi a step, a scalini, non come se fossi su una salita liscia: così puoi prenderti il tempo di riposare e riflettere... e magari anche di divertirti, già che ci sei!

Per quanto riguarda il pezzo citato... ho visto troppi presunti virtuosi dello strumento fare miracoli di slap, double thumb e compagnia bella, e poi eseguire alla c**** "With or Without You" per addentrarmi nei misteri dei pezzi cosiddetti "facili". Il trucco di quello degli Offspring (perché di trucco si tratta) mi sembra banalmente giocato su delle ghost: splettri a vuoto qualche battuta e avvicini il plettro alle corde quando serve, più che altro una questione di polso e memoria muscolare, senza contare un certo suonare a volte avanti, a volte indietro al pezzo... che a casa mia si chiama "fuori tempo"! Oh, però qui funziona, e se funziona...

Per finire, personalmente mi è successo di imparare alla svelta e bene, ed eseguire poi con sicurezza, linea e struttura di un pezzo come questo:


YouTube Link


... e faticare a cacciarmi in testa, ed eseguire spesso inciampando questo:


YouTube Link


Perché? Boh!
Soluzione? Del secondo mi porto ancora sull'iPad, senza vergogna alcuna, lo schema della struttura!

Oh, se un pezzo non è nelle mie corde non lo è, e mi arrangio come posso per arrivare a un risultato quantomeno corretto.

Bisogna trovare dei compromessi, insomma, specie alla nostra età (vabbè, io sono più vecchio di un po', ma il concetto è quello).

"Less pipes, more music", come sta scritto nella mia firma, insomma.

E poi, mica tutti possono giocare in serie A, no?

 

Io uso: plettro e dita
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"Se la nave affonda, prima le donne e la sezione ritmica!" (Jack Pastorius, padre di Jaco); "Less pipes, more music... " (Gianni)


* Odyssea * Frammenti Diatonici * Chorus Insubriae *

E poi suonare, suonare, suonare.

Io uso: plettro e dita
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Franco1964 ha scritto:  

Ok, la musica è un universo vastissimo. Però che dopo una mezza vita passata a suonare e cinque anni di lezioni mi faccia fermare -o quasi- da un cavolo di giro di basso di 4 note di un gruppo di punkettoni, mi deprime...

Vuol dire che i "punkettoni con quattro note" per ora sono avanti.
Non è che a cercare di far le robe difficili si diventa bravi in automatico.
Come dice alepom...passo dopo passo

Io uso: plettro e dita
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Il mio stile è vecchio, come la casa di Tiziano a Pieve di Cadore

Suoni da solo o con un gruppo? Perché da solo non vai molto lontano.

Io uso: solo le dita
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Non c'è nulla di più pratico di una buona teoria. (Richard Phillips Feynman, Premio Nobel per la Fisica)

Elementi di Acustica delle Basse Frequenze - Volume I

Franco1964, il pezzo degli Offspring non mi pare affatto semplice. E' un giro pieno di ghost notes!

Io uso: plettro e dita

Gianco, suono con un gruppo, ma semplicemente mi era venuto lo sghiribizzo di imparare quel pezzo.

Il ragionamento "mah, studi progressioni armoniche e walking, dovresti essere autosufficiente con questi pezzi!" evidentemente non funziona.

Io uso: plettro e dita
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Il bassista deve essere una macchina, o ce ne facciamo una ragione o suoniamo tutte le volte al limite dell'errore (Fagyo)

Puoi essere un drago nello slap o improvvisare come Charlie Parker e essere umiliato da un bambino cubano su un pezzo di salsa!
Cerca con il tuo insegnante di centrare bene quello che vuoi fare, non disperdere energie in studi "generici" (che sono ottimi se poi applichi e hai tempo di starci sopra)

Io uso: solo le dita
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Dedo sul Tubo

Franco1964, il nocciolo della questione è isolare il problema. Cosa intendi con "zoppica"? Cosa non funziona? la mano destra? il salto da mi a la? le ghost notes? Una volta identificato il problema si devono implementare esercizi specifici per venirne fuori. E' inutile suonare un pezzo a rotazione se non si è capito esattamente cosa non funziona. Si perde un sacco di tempo per niente...

Io uso: plettro e dita

Citazione:

Il ragionamento "mah, studi progressioni armoniche e walking, dovresti essere autosufficiente con questi pezzi!" evidentemente non funziona.

questo è il classico ragionamento che porta a non progredire, se non in quello che ci piace e che riteniamo "degno di essere suonato".

è un po' come il solito discorso del "pop", dei "quattro accordi", de "la tonica in ottavi" e via dicendo.

il mio consiglio è di prendere un po' di canzoni degli Offspring e di gruppi affini, di "punkettoni", e di ascoltare, senza suonare, per un po'.

mi viene sempre in mente un'intervista a Faso che lessi su internet: parlando del brano "El Pube", spiegava come usa approcciarsi a contesti musicali che non conosce (nello specifico era il latino-americano), ossia prendendosi una compilation "di genere" molto generica ed ascoltando tutto, analizzando le caratteristiche salienti e soprattutto ricorrenti, ed entrando soprattutto nel mood giusto.

dopodichè si inizia a suonare.

per dire, prova a far girare questa (concentrati sui riff portanti, per ora, non quel che fa più avanti ) con il giusto piglio:


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so' quanto? cinque note? due accordi? falla suonare "reggae" come dio comanda.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_ ha scritto:  

mi viene sempre in mente un'intervista a Faso che lessi su internet: parlando del brano "El Pube", spiegava come usa approcciarsi a contesti musicali che non conosce (nello specifico era il latino-americano), ossia prendendosi una compilation "di genere" molto generica ed ascoltando tutto, analizzando le caratteristiche salienti e soprattutto ricorrenti, ed entrando soprattutto nel mood giusto.

dopodichè si inizia a suonare.

...e comunque...ti accorgi che, nello specifico, un latino di quelli che è nato e vive di pane e quello...è ancora su altri livelli. Certe cose le sei prima di suonarle.
Ma in questo caso un gran musicista come Faso è interessato al sapore latin, per arrangiare un pezzo e lo ha fatto benissimo. Io potrei ascoltare anche 27 cd di seguito di latin, ma rimarrei sempre uno tutt'altro che sudamericano stile.

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si ma non stiamo parlando di arrangiare un pezzo latin, stiamo parlando di suonare un pezzo degli offspring che avrà 20 secondi di riff...

Io uso: plettro e dita

Franco1964,

Secondo me devi soltanto trovare il Groove giusto; il tiro appunto, come ha già suggerito qualcuno. E probabilmente ascoltarlo di più di quanto hai fatto finora, e riprodurla attentamente.

è un pezzo in "apparenza" facile (ribadisco in "apparenza", è punk ma è molto orecchiabile, quindi difficile da rifare come qualsiasi pezzo Pop), ma senza il tiro giusto qualsiasi pezzo viene male, anche se ci sono due note.

E poi penso proprio che anche un professionista si deve concentrare a rifarlo, mica solo tu. In fondo chi l'ha scritta mica fa il pizzicagnolo.

Io uso: plettro e dita

ally, tutto è facile da far male e tutto è difficile da far bene.

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spontbass, assolutamente.

alla fine la musica è come una lingua. ognuno ha la sua, e per quante se ne possano imparare, non le si riuscirà a padroneggiare come la lingua madre.

e pure qua, i metodi son gli stessi: grammatica, ascolto, conversazione.

poi becchi quello che vive in Francia e parla francese con una chiara inflessione romanesca.  

ally, per qualcuno è più facile arrangiare un pezzo latin che suonare "bene" quattro note di un riff da 20 secondi...

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Franco1964 ha scritto:  

Ragazzi sono in crisi.

Mi spiace, forse ciò che manca è il talento.

Io uso: plettro e dita

si ma se ne era già parlato di questo discorso. Non si puo' arrivare a dire che qualsiasi pezzo è difficile a prescindere. Si studia per arrivare ad avere una determinata tecnica e a mio avviso la tecnica si puo' definire come la velocità di assimilare un brano che non conoscevamo. Dopo 20 anni di basso e 5 di maestri si dovrebbero avere tutti gli strumenti per suonare un pezzo come questo :


YouTube Link


non voglio assolutamente fare il saputello, ogni giorno che passa mi accorgo che il mondo musicale da studiare si espande sempre di piu', ma mi risulta difficile che un pezzo come quello degli offspring sia un ostacolo insormontabile per un bassista skillato come Franco1964.

Io uso: plettro e dita

Ciao Franco!


Al suddetto "gruppo di punkettoni" non frega nulla dei modi della minore armonica o della sostituzione al tritono, però loro SUONANO. Punto e basta.

Questa è gente che non ha passato mezza vita suonando, ma una vita intera!

Ti assicuro che suonare davanti a tutta questa gente farebbe cagare addosso qualsiasi grandissimo professionista!

Nella musica (e nel basso), spostarsi "un gradino più su" richiede molte volte sforzi notevoli: pensiamo di essere "arrivati" ma poi scopriamo che ci sono altri mille argomenti da approfondire, altri stili e modi di suonare da scoprire...

...e poi andiamo in crisi davanti ad un riff di basso che riteniamo a prima vista semplice.

La prima domanda da porsi è: perché non sono in grado di eseguirlo come vorrei? Cosa manca alla mia preparazione?

E poi. Sto dedicando allo strumento un tempo adeguato?

Ma soprattutto. Ho l'attitudine giusta?

Che tu voglia suonare jazz o diventare un granitico bassista rock, fondamentale sarà la tua capacità di immergerti in un determinato contesto sonoro.

Se vuoi suonare un qualsiasi brano in un qualsiasi stile, devi immergerti in quest ultimo totalmente: assimilarlo, ascoltarlo, viverlo fino allo sfinimento.

Lo studio in realtà è il primo (enorme) passo ma è un tramite, un mezzo per arrivare a perseguire un obbiettivo.

La pratica sullo strumento farà il resto, insieme alla propria attitudine.


Con tanta disciplina e concentrazione!  

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I miei metodi:
Metodo di basso (principianti)
Metodo di basso (base/intermedio)

I miei endorsement:
Taurus Amplification
D'Addario strings

Franco1964, io credo che quello di studiare sia solo uno degli "step" del percorso (e per carità, importantissimo e da coltivare vita natural durante)...ma da lì in poi, bisogna cercare dentro noi stessi il bassista che siamo. E credimi io, che nel mio piccolo dò delle lezioni ad alcuni ragazzi alle prime armi, pagherei per riuscire a trasmettere tale aspetto...ma semplicemente, credo non si possa.

So che quanto dico suoni un pò come "la ricerca del settimo senso" ne "I Cavalieri Dello Zodiaco", ma in fondo l' esempio potrebbe calzare    
Io penso che non esista maestro che ci possa insegnare il feel, il tocco, l' intenzione...per raccogliere in un solo termine il cosiddetto "groove" che possiamo conferire ad un pezzo piuttosto che ad un altro...siamo noi, che oltre alle lezioni che abbiamo preso, alla strumentazione che adoperiamo, conferiamo quel valore aggiunto a ciò che stiamo suonando...

Ognuno di noi, nel bene e nel male è unico...perciò daremo il meglio di noi in taluni generi, qualcosina meno in altri e altri ancora in cui proprio ci sentiremo fuori posto. Credo sia un discorso che valga anche per i più grandi dello strumento...magari eccelsi in ciò che è nelle loro corde...e poi magari ugualmente capaci anche in ciò che non lo è, ma si percepirà come dire, che non è il terreno adatto per loro...tutto è relativo, da bassista a bassista.

Chiudo con alcuni esempi: ad una jam session cui ho preso parte lo scorso anno, ho visto un ragazzino che suona relativamente da poco, fare il check del basso suonando "Aeroplane" dei Peppers...slap da paura...e credimi, per quanto io il pezzo lo conosca e da quanto più tempo io suoni rispetto a lui, non riesco a farlo suonare come lui...poi al momento di iniziare col suo gruppo, si è perso (facendo perdere pure il batterista) in pezzi come "Zombie" o "When I Come Around"...suono anonimo, zero groove, zero tutto...per dirti...
Riguardo il plettro poi, lo trovo imprescindibile in certi pezzi che suono...ma i risultati variano da brano a brano...ci sono casi in cui proprio non c'è versi...altri in cui mi esce un suono che mi fa vomitare ma magari optando per le dita, ottengo un risultato di gran lunga migliore...e altri ancora in cui, raggiungo un groove che le sole dita non mi darebbero...

Ieri sera mi ri-suonavo a casa qualche pezzo degli Extreme, con le dita...perchè esclusivamente col plettro, a quelle velocità e con quel groove, come fa Badger, il risultato è impietoso...
Ma mi è capitato anche in certi live, sentirmi dire dai membri del gruppo o da alcuni spettatori, come avessi un suono da paura...e solo perchè magari avevo usato il plettro in un pezzo come "Rolling In The Deep" di Adele...

Per concludere sta molto nel "feel" che sentiamo in certi brani e in certi generi...se una decina di bassisti si cimentasse nel pezzo da te citato, le sfumature che si riscontrerrebbero da esecuzione a esecuzione, in positivo e negativo, sarebbero molteplici...e secondo me, è proprio questo il bello.

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ally, ma infatti il problema di Franco è nel groove e nell'intenzione   ed è quello di cui stiamo parlando.

proprio perchè son quattro note, se non c'è la giusta scioltezza col plettro e la giusta intenzione ritmica, il pezzo "zoppica", come dice nel primo post Franco.

tutto qua. secondo me stai travisando il discorso, e noi tutti si parlava di ascoltare di più e, come detto da Matteo Balani, "immergersi" nel contesto.

Citazione:

Questa è gente che non ha passato mezza vita suonando, ma una vita intera!

Ti assicuro che suonare davanti a tutta questa gente farebbe cagare addosso qualsiasi grandissimo professionista!

volevo dirlo io, ma temevo di dare il via al solito discorso del cavolo tipo "sì, ma a fare quattro accordi so' bravo pure io!!!!11!11!11"  

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_, si forse ho capito male io, è che con zoppica io pensavo proprio alla capacità ritmica di attenersi al riff piu' che alla mancanza di resa...

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