Visto che mi pare un tema ricorrente, quello delle diteggiature, e visto che io non ne uso, nel senso che penso alle note e di conseguenza esce la diteggiatura come conseguenza del mio pensiero musicale, vorrei sapere chi suona tramite le diteggiature, e chi suona tramite le note.

Io penso che usare le note, ? ottimo per sviluppare l'orecchio in senso assoluto,
e permette anche di liberare la mente da tutti gli schemi e geometrie varie, che distolgono l'attenzione dalla musica.

Voi cosa usate e come la pensate?

Io uso: solo le dita
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per carita niente geometrie ...solo note..ci mancherebbe altro..ti aiuta pure a variare..se no rischi di suonare sempre tutto allo stesso modo

anche quando suono delle cose in un modo solo penso sempre alle note

Io uso: plettro e dita

Si suona usando le note. (e vorrei vedere... altrimenti si suona A CASO)  

Le diteggiature come hai gi? detto in altro post, sono la conseguenza.
E' ovvio che la mente sviluppi delle geometrie.... e che le assegni alla tue mani.
Ma sono geometrie che appunto si sviluppano su un ragionamento musicale dettato dalle note.
Molte volte invece sono le uniche per rendere fluida l'esecuzione e quindi ci vengono anche insegnate...ma sempre in relazione alle note...
Far riferimento alle sole diteggiature, diventa pericoloso e si rischia di limitare il nostro campo mentale.
E' un p? come suonare con il key transpose sul pianoforte...
Io che non sono un gran pianista a volte lo uso per suonare accordi in maniera pi? semplice.
Ma un pianista degno di tale nome si incarta dopo il primo accordo se gli sposti la tastiera di un semitono, ma non per geometrie...
Semplicemente perch? ragionando per note manco ne riconosce il suono....

Tanto per fare un esempio, una scala qualsiasi, per comodit?, non andr? a farla su e giu per il manico.
Ma mi dovr? attenere per comodit? alla diteggiatura a 4 dita sui tasti relativi in verticale... (poi oh..tutto pu? essere...   )
Questo rende pi? fluida l'esecuzione.

Poi potremmo parlare di note singole prese in diversi punti del manico, che non hanno lo stesso suono...
Ma parlando di diteggiature il discorso penso si debba riferire a una serie di note da suonare in sequenza pi? ristretta.

Io uso: plettro e dita
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Ecco.

certo una scala in verticale per comodita'..ma e importante in orizzontale lungo tutta la tastiera per conoscenza di tutto il manico..per la tecnica pure volendo..e per svincolarsi un po dalle geometrie..poi e' ovvio chi e' che un po non le usa le geometrie ??? l'importante e' pensare alle note che stai suonando per variare sul momento stesso in cui suoni

anche le stesse triadi vederle con primo  rivolto e poi secondo..lungo tutto il manico e partendo dalla nota piu bassa che si ha a disposizione ,tutto cio aiuta a pensare alle note

Io uso: plettro e dita

LAKLAND59,

Sono d'accordo con te al 100%
(del resto penso abbiamo tutti ricevuto questo input dai nostri insegnanti... io magari vicino alle guerre puniche ma va bene dai...   )

Ovviamente mi limita l'ottave farla in verticale da MI a SOL (o viceversa) e fermarmi, ? ovvio che svilupper? una scala
su tutto il manico. E questo durante lo studio serve anche tecnicamente a imparare "dove ti trovi" in qualsiasi momento.

Io uso: plettro e dita
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Ecco.

se te alle guerre puniche ..io alla preistoria  

certo che e' ovvio che tutti abbiamo cominciato facendo ragionamenti legati alla geometrie ,ma se non vuoi limitarti devi svincolarti da questo modo di pensare..poi non e' che ci arrestano se pensiamo solo in un modo..sono percorsi formativi che prima o poi devi affrontare

Io uso: plettro e dita

LAKLAND59,

Ma io ricordo il mio ultimo maestro che si adontava non poco se vedeva dei "meccanismi strani" nella mia mano...
Ricordo appunto che batteva sul ragionare sulle note, e di conseguenza di trovare la diteggiatura pi? comoda
per eseguirle...

Io uso: plettro e dita
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Ecco.

esatto Fagyo ,anche io ..il grandissimo MASSIMO MORICONI ha sempre fatto della conoscenza della tastiera e del pensare alle note ,la base del suo insegnamento..e' stata dura ma soddisfacente al massimo   

Io uso: plettro e dita

Immagino che questo derivi dall'altro trhead  
Chiaramente, meglio LOGICAMENTE, suonando si pensa a tutto tranne che alla geometria.
Ergo per rimanere IT io improvvisando mi muovo da un estremo all'altro a seconda della necessit? del momento.

Piccola considerazione probabilmente OT:
 
Per il mio modo di vedere la musica, la geometria ? per? sterile quanto l'eccesso di congetture e "tutto ragionato, niente meccanica!!".
La mia esperienza di ascolto, oltre che di studente  (ps: anche io nel neolitico ^^) mi insegna che ogni grande improvvisatore ha la sua firma, chiamiamola clich?  per evitare ulteriori divagazioni. Charlie Parker ha passato la vita studiando riarmonizzazioni, sostituzioni e non solo, ma alla fine inevitabilmente aveva i suoi clich?, e come lui Dizzy, Jaco, ecc. ecc. ecc.

Vorrei vedere quando si improvvisa su una griglia di tipo be-bop in quanti si mettono a ragionare sulla scelta della nota, l'improvvisazione investe oltre che fisicit? e pensiero anche un terzo elemento che funge da legante, ovvero la cosiddetta AURA, cio? quello che i jazzisti chiamano "tiro", assolutamente vitale nella salsa (vi ? masi successo suonando con dei salseros di sentirvi gridare "monta monta!!!", totalmente inutile IMHO nel pop   . Bene, l'aura per sua natura rifiuta il ragionamento in quanto tale.

Detto questo se vogliamo fare filosofia allora diciamo che assolutamente tutto deve passare attraverso l'analisi armonica del brano, il carattere dello stesso, il contesto, che se un mio allievo mostra di avere trovato un modo automatico di cavarsela in un turn-around allora lo cazzio perch? non fa musica con la emme maiuscola e bla bla bla. Nel momento in cui mi approccio all'improvvisazione per me rimane appunto un bla bla bla

Io uso: solo le dita

Io canto, sottovoce, quando improvviso... Motivetti cosi...e cerco di riproporre quello che mi canticchio suonandolo sul basso.. Prima canticchio, poi penso la nota, poi la faccio sul basso... Ok che ancora sono in alto mare con questo metodo... senno spappagallo sulle diteggiature in momenti ove non ho testa di impegnarmi

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provo_A_suonare,

Lo sviluppo del proprio stile e sopratutto l'uso delle note in senso "artistico" va un p? al di l? eh...

E' ovvio che stai parlando dei pi? grandi musicisti che oltre all'aver studiato (in qualsiasi modo...)
avevano un Talento enorme. Direi pure Meteore...

Certo ? che essere padroni di quel che si f? in una testa piena di talento alcune differenze le fa... (alcune ? ironico   )

La storia ci racconta per? anche il contrario, grandi musicisti dotati forse pi? di talento che tecnica...
Ma qui di tecnica stiamo parlando in verit?....

Comunque sull'improvvisazione non sono molto d'accordo.
E' anche vero che quando poi in pratica vai a suonare, improvvisi... e che la tua mente si fa forte di quello che s? filtrando il tutto
attraverso l'emozione... ma l'improvvisazione e la padronanza di essa si studia.

Io uso: plettro e dita
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Ecco.

Fagyo lungi da me l'asserire che l'improvvisazione non si studia, ci mancherebbe
Il concetto evidentemente espresso male ? che se le meteore facevano un uso talvolta smodato d i pattern, diteggiature ecc. un motivo ci sar? no?
  Cio? se devo spiegare come si improvvisa ad un allievo ovviamente gli dico che prima deve conoscere a mena dito modi triadi quadriadi e compagnia bella, ma in tutta onest? non potrei mai dirgli in onore della forma che l'improvvisazione ? solo questo, tutti credo sappiamo che non ? solo questo.
L'improvvisazione ? prima di tutto un'attitudine, un modo di vivere la propria musicalit? quindi teoria s? ma regole niente, se gli devo spiegare come affrontare un brano o una griglia la prima cosa che gli insegno ? quella di sgamare tutte le progressioni stranote trite e ritrite, vedi 2 5 1, fatto ci? affrontarle con dei pattern e solo dopo essere riuscito a farlo con naturalezza procedere alla sperimentazione personale (su basi di correttezza armonica giusto per non essere frainteso).
Non credo ci sia molto da argomentare sul fatto che un brano non interiorizzato non pu? essere affrontato senza "meccanismi" mentali collaudati.
Spero di essermi spiegato meglio  
Questo ? un tema moooolto interessante e mi piacerebbe vederlo molto pi? partecipato.  

Io uso: solo le dita

scusate ma forse rispetto alla domanda originale state andando OT   ...cmq sull'improvvisazione il discorso pensare alle note non puo' che rafforzarsi..secondo il mio modesto parere ,se si usano solo geometrie i  soli temo saranno sempre uguali

Io uso: plettro e dita

sono d'accordo sul pensare alle note , perche' aiuta a pensare al suono che quella nota ha , nel senso che intervallo e' all'interno di un accordo o scala che sia, pero' inizialmente non e' che impari cosi' , almeno nel mio caso, insegnano le diteggiature , ad esempio la scala maggiore , ed e' naturale almeno all'inizio fare riferimento alle diteggiature IMHO  

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^^^non ci ho capito una mazza

Io uso: plettro e dita

Wallace Clan ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Buona domenica a tutti...

No... cio?... siete troppo creativi...

Lo confesso: io lavoro di pattern, scale, modi... ma per me il tutto si traduce in diteggiature... devo saper rapidamente seguire (non per niente: accompagnare) le "trovate" e le "svisate"... devo saper fare il mio... dopodich?...

Sono l'uomo d'ordine nella band: detto tempi e giri (schematicamente, non in senso "creativo"), IMHO come il libero che detta il "fuorigioco"...

Libero perch? in una band metal non si "gioca in linea", ma si chiude (all'occorrenza con durezza)
e si rilancia...

Non si d? respiro (non per niente, il fine del sound ? "erigere un muro") perch? non se ne ha... non ? concesso...

Il cantante canta, la chitarra solista, "solisteggia", noi (bassisti) "si chiude e si rilancia", o si scala in diagonale, o si allegerisce al "portiere" cio? (ecco che torna la metafora col libero) ci si salda alla batteria. Che poi gi? di per s? per il bassista (e quindi per la band) ? ritmicamente una figata

Buona domenica a tutti
calcisticamente vostro,
Wallace

Ahahahah! Ci manca solo che ci mettiamo a suonare una vita da mediano e siamo a posto! Comunque la penso pure io cos?... magari quando suono solo per puro sfizio personale penso solo alle note ma quando faccio dei pezzi con i miei amici ? difficile non pensare alle diteggiature...

Io uso: plettro e dita

Clauzanna, nemmeno io...

pole_91,

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leggi il vademecum per i nuovi iscritti, grazie.

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Ecco.

Parto dallo studio delle note intese come gruppo di note. Quindi intervalli, triadi, accordi, cromatismi con uso di targeting, enclosure, scale, ma alla fine le geometrie ci sono. Il nostro strumento non ? una tromba, un sassofono o un pianoforte e, come ? stato detto, se parker e pastorius, ma anche metheny e chiunque altro ( forse Holdswort no) usano pattern e geometrie (queste Allan le usa), non vedo perch? io debba essere ingrado di escluderle. Questo vale per l'improvvisazione, diciamo jazz oriented, ma per pop rock e funky c'? piena consapevolezza di quello che suono.
Ma poi mi faccio una domanda: cosa ? una "geometria"? Un clich?. Meglio una frase ricorrente che caratterizza uno stile ed un linguaggio.
E' come pretendere di non far dire ad un genovese "belin" o ad un siciliano "miiiii". E' cultura, linguaggio. I clich?, i pattern  vanno studiati ed applicati per suonare questo o quello stile. Se non li suono non so suonare quello stile. poi, tornando a tromba e sassofono, su basso e chitarra tali clich? sono pi? "meccanici".
Altro discorso ? essere sempre cosciente di ci? che si st? suonando.
Quindi ben vengano i pattern se devo suonare bebop o blues o musica classica o etnica.... Se devo arrangiare un pezzo in modo cosciente ? un altro conto. Insomma: parliamo di gente che ha studiato un p? di musica, o di persone che applicano box di pentatoniche senza sapere cosa sono?
Mi ? sempre parso IMHO, un falso problema. Lapidatemi pure,ma davvero non capisco

Io uso: solo le dita

Homer,

cominciavo a sentirmi un marziano  

Io uso: solo le dita

Io non conosco le note...
...non conosco le diteggiature...
...quindi suono a membro di segugio?

Io uso: plettro e dita
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The Seeker,

questo puoi saperlo solo tu che ti sei gi? sentito, certamente perdi per strada molto potenziale, ? come se gareggiassi con una moto frenata... vedi tu

Io uso: solo le dita

C'hai ragione...suono in questo modo da 30 anni e mi rendo conto dei miei limiti, per? dopo tanto tempo ho ancora l'entusiasmo di un adolescente e per fortuna mi diverto ancora. Se vorranno, i miei due figli proseguiranno il mio cammino questa volta facendo le cose per bene.  

Io uso: plettro e dita
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Concordo pienamente. Penso che se si riuscisse a raggiungere un equilibrio tra coscienza ed incoscienza di ci? che si suona il risultato sarebbe ottimale.
Ma per tornare a Parker. Studiava fino a 15 ore al giorno accordi. sovrapposizioni e tutto quanto ci? era parte del suo stile che pure era il "suo" stile. Interiorizzava, nel senso che lo rendeva spontaneo o meglio  "meccanico", poi quando suonava si lasciava andare. E questa ? storia e parliamo di uno dei colossi assoluti della musica.

Io uso: solo le dita

Io quando suono non penso ne' all'una ne' all'altra cosa. Mi spiego: quando lego le note sulla parte, oppure se devo improvvisare in un altro contesto, non ragiono nota per nota, ma seguo la linea musicale. Non sto a pensare quindi ad ogni frammento di quello che sto facendo. E le diteggiature vengono in automatico, ovviamente dopo aver passato ore a studiarle nelle varie possibilit?, cos? che diventino un automatismo.

Io uso: plettro e dita
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Da 200hz in gi? tutto va bene

"Ma voi viole noi ci sentite? Perch? noi non vi sentiamo per niente..." "Che le viole non si sentano ? un problema genetico, non acustico!" (cit.)