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L’usanza di sponsorizzare il musicista X con il prodotto Y
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Messaggio L’usanza di sponsorizzare il musicista X con il prodotto Y 
 
Parlando della questione in generale mi viene da fare una considerazione:

Nel mondo della musica vedo molto diffusa l’usanza di “sponsorizzare “ il musicista X con il prodotto Y ( dalle corde agli effetti fino ad ampli o strumenti), dal lato musicista per fare un po’ di cassa tra virgolette, dal lato produttore per farsi pubblicità in un mondo ultra settoriale.

Pensate all’utilità di una pubblicità “generalista “, contro un post del musicista “famoso” con X mila follower, la seconda è sicuramente più efficace.

Questo porta al fatto che i musicisti del 3d siano inevitabilmente una rarità.

Vedo spesso musicisti “locali” che ringraziano via social la ditta X o Y per i fantastici prodotti offerti, va così.

Poi se uno diventa Famoso veramente figuriamoci.
 




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Piero_star Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: Bassisti Famosi Con Bassi "mediocri" 
 
avatar Piero_star, è davvero del tutto normale , nonché regola del sistema capitalista in cui viviamo… alla fine non è neanche così male. Se io fossi un’azienda che produce strumenti , proverei a investire il più possibile nel marketing e cercherei di acchiappare il più visibile fra i musicisti, non il più bravo ma il più visibile. Tipo Davie504 o Chatles Berthoud, perché ad oggi hanno più visibilità di un bassista di una band famosa a mio parere.

Ritornando in topic, io credo che molto spesso i bassi che consideriamo mediocri lo siano più per noi che per chi li suona, da ragazzino vidi un bassista piuttosto noto della mia zona suonare con un eko MM300… era però totalmente modificato!
 




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fabiomig Invia Messaggio Privato HomePage MSN Live Yahoo Messenger
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Messaggio Re: Bassisti Famosi Con Bassi "mediocri" 
 
Piero_star ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Pensate all’utilità di una pubblicità “generalista “, contro un post del musicista “famoso” con X mila follower, la seconda è sicuramente più efficace.


Mi sono appena licenziato da una ditta di abbigliamento sportivo per cui tutta la questione dei testimonial e dei brand endorser ce l'ho abbastanza presente.
E' un trend ancora attivo ma che sta andando sempre più a scomparire.

La visibilità è forte, è vero, ma i testimonial tendono ad essere sempre più bandiere.
Non serve a nulla avere un testimonial che passa da un brand all'altro, è chiaro che è una marchetta.
Praticamente nessuno accetta la clausa di cancellare tutto il contenuto con il brand precedente e quindi paghi per avere l'esclusiva di immagine quando basta navigare sui social per vedere la stessa persona utilizzare e magnificare la concorrenza.
In questo momento viene ancora fatto solo per una questione di prestigio, un marchio è forte per quanti testimonial esibisce ma ti assicuro che si sta cercando in tutti i modi di rompere questo circolo vizioso perché, dati alla mano, costano (i top non vogliono solo il materiale gratis, vogliono anche essere pagati) e non porta ordini aggiuntivi. E' solo una questione di prestigio, per lo più verso i competitors.
 




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Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: Bassisti Famosi Con Bassi "mediocri" 
 
avatar Jacker, alla fine la "mediocrità" o meno di uno strumento e di un brand, tolto i brand economicissimi, la fa comunque il marketing e la presenza del brand.

Il mondo è fatto così, c'è gente che pensa che un Rolex sia un orologio di alta orologeria, quando un appassionato sa che sono orologi prodotti in massa senza neanche tutta questa cura, come la vendono. Per contro Rolex è super markettata e quindi benvoluta dal pubblico.

Lo stesso si potrebbe dire di Fender o di altri brand, alla fine noi poveri comuni mortali, ci innamoriamo anche dell'idea dello strumento, un P-bass in Ontano e Acero, di cui fender ne avrà prodotti a milioni con controllo numerico, oggi dovrebbe costare poco e niente, perchè la produzione in serie prevede un abbassamento / ammortamento dei costi (di produczione) negli anni, eppure i messicani Fender costano quanto gli americani di 10 anni fa.

Quindi la mediocrità è davvero relativa
 




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fabiomig Invia Messaggio Privato HomePage MSN Live Yahoo Messenger
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Messaggio Re: Bassisti Famosi Con Bassi "mediocri" 
 
La questione introdotta da avatar Piero_star, è tutto sommato interessante e merita una discussione ad hoc, al fine di non creare un ulteriore OT dei "bassisti famosi con strumenti mediocri".

Creo pertanto un nuovo thread su Affinità.
 




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Lucio72 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
avatar Piero_star, l'endorsement è una cosa che esiste dall'alba dei tempi. pensa alle scarpe Converse: le hanno ideate nel 1917, sono praticamente identiche da più di un secolo, ma il successo l'hanno avuto quando ci hanno stampato sopra il nome di Chuck Taylor, giocatore di basket dell'epoca, che le sfoggiava e pare abbia anche contribuito in parte alla progettazione.

parlando dei nostri strumenti, e sempre partendo da molto indietro, abbiamo ad esempio John Entwistle che sponsorizzava le Rotosound solo perchè così gliele davano gratis, e si inalberò, negli anni 80, quando vide il set di Billy Sheehan, con la sua bella foto con lo Yamaha rosa (https://www.rotosound.com/wp-content/uploads/2020/11/BS66-and-Spacer-on-bass-guitar.jpg), perchè a lui non avevano mai concesso di mettere "la faccia" sui pacchetti

poi vabè, ci sono casi bellissimi come quello di Wooten:

ha sempre usato le corde Fodera, ma per un periodo fece da endorser per D'Addario: in quel periodo, su Talkbass, molti utenti si chiesero se fosse vero, e cominciarono a fare foto ai concerti ed eventi, ed in nessuna foto i bassi di Wooten avevano i pallini colorati di D'Addario  
probabilmente non le aveva mai usate, pur facendo da endorser.
è passato poi alle DR Pure Blues, e lì rimarrà sempre il mistero dei pallini, ma considerando che Fodera ora non produce più e le corde gliele fa DR, probabilmente è vero.

Marcus Miller è un altro che fa la bandiera: prima endorser Fender per i bassi e Dunlop per le corde, poi molla tutti e due, le DR Fatbeam perdono il faccione dai pacchetti e subiscono un calo di prezzo, e Fender smette di produrre il signature, in quanto ormai lui sponsorizza i Sire.

marca che esiste praticamente solo grazie a lui, per quanto concerne i bassi, e Larry Carlton per le chitarre.

mi diverte molto anche il caso di Faso: lui sostiene di non aver mai voluto l'endorsement con Yamaha ed altri brand, per non dover partecipare ad eventi legati al brand, e che i suoi TRB6p li ha tutti pagati.

poi però nei dischi fisici, in tutti i libretti, è riportato "basso suona con bassi Yamaha con tasti e senza tasti", poi si è aggiunta "amplificatori Markbass" (per cui ha avuto un ampli signature ed era ben fotografato sul Sito) e di recente anche "pedali Electro Harmonix".

negli anni poi ha sfoggiato dal vivo sempre roba ben pubblicizzata (tipo Manne ed i Micro Bass di non ricordo che brand, finiti pure a Sanremo nella serata in cui hanno suonato travestiti da "persone minuscole") e di recente si è legato al nostro Migueldicarlo e sta sempre lì a fare incontri e clinics, sfoggiando un basso che gli han fatto su specifiche.  

ma lui non vuole gli endorsement.

ah, tra l'altro ora sono uscite le flat "Pino Palladino" di Ernie Ball, quindi si vede che il fatto che non gli abbiano mai dato l'endorsement con le Thomastik è risultato nel cambiare brand


avatar Jacker, interessante questa cosa, perchè se andiamo a vedere i brand di strumenti, qualsiasi post o video ha ormai sempre un endorser, non ce ne sono quasi più senza.
ormai tra l'altro danno endorsement a chiunque, cosa che viene spesso presa in giro su pagine Facebook/Instagram, perchè ogni giorno esce un nuovo endorser, e di recente molti sono influencer che spesso è difficile definire "musicisti".
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]
ormai tra l'altro danno endorsement a chiunque...

questo è verissimo, e i casi migliori (per farsi due risate) sono gli endorsement dei "poveri"...

Fatto che mi è realmente capitato qualche anno fa prima del Covid: il chitarrista di un gruppo ove suonavo, di professione impiegato - ma lui si atteggiava ovviamente a grande professionista nel tempo libero (...), un giorno esorta trionfante: "sono diventato endorser di XXXXX"... (stava per partire un "'e 'sti cXXXi" ma mi sono trattenuto).

Ove XXXXXX era una liuteria sconosciuta di cui non mi ricordo nemmeno il nome, che gli aveva costruito una chitarra secondo sue specifiche (una normalissima simil-strat con humbucker al ponte e tremolo Floyd Rose)...  

Il tizio (che mi stava già sui cosidetti) ha tentato pure di coinvolgermi nel farmi costruire un basso da loro (evidentemente grazie al suo "endorsement" si beccava la cresta), cosa che ovviamente non ho mai preso in considerazione.  

Tornando a discorsi più seri, ossia parlando di Champions League, oppure se preferite di Serie A, il "marchettaro" che preferisco di più è Mark King per quanto concerne gli amplificatori.

Non mi ricordo nemmeno più con esattezza tutte le marche che ha sponsorizzato dall'inizio, ed ovviamente ogni volta a decantarne le straordinarie qualità: Trace Elliot, Ashdown, TC Electronic, MarkBass...

Anche sui bassi, comunque, chiusa da svariati anni la sponsorizzazione con Alembic e credo anche con Status (ormai in via di chiusura definitiva), per non parlare poi della collaborazione con Fender che è durata davvero come il passaggio di una meteora, il buon Mark è ritornato al basso che ha comprato senza custodia con i propri quattrini: il Jaydee Supernatural.
 




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Ultima modifica di Lucio72 il Ven 06 Giu, 2025 12:34, modificato 4 volte in totale 
Lucio72 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

avatar Jacker, interessante questa cosa, perchè se andiamo a vedere i brand di strumenti, qualsiasi post o video ha ormai sempre un endorser, non ce ne sono quasi più senza.
ormai tra l'altro danno endorsement a chiunque, cosa che viene spesso presa in giro su pagine Facebook/Instagram, perchè ogni giorno esce un nuovo endorser, e di recente molti sono influencer che spesso è difficile definire "musicisti".


Il motivo è semplice, per visibilità. Non è più importante che miller suoni con Fender per far passare il messaggio che il musicista bravo sceglie quello strumento perché gli piace perché non fa acquistare nessuno strumento nuovo.
Miller col Sire non è credibile ma ha generato l'attenzione che serviva al marchio.
E' importante che tanti musicisti suonino Fender per far vedere che è un marchio universalmente apprezzato, anzi tanto più lo trovi in basso tanto più ti rassicura l'acquisto.
I millemila endorser fanno da vetrina e costano una frazione, a volte non costano nulla se non il prodotto stesso.
Alla fine, vedi gli harley benson a forza di sentirne parlare ti viene curiosità e li provi.
E il generare interesse che da vità al marketing.
Poi calcola che i social sono un mito. Solo pochi riescono a monetizzare e guadagnarci, la maggior parte alimenta il sistema.
Ma le aziende ancora ci credono perchè, in molti casi, i reparti marketing sono minimi ed esternizzati e la piccola impresa si fa affascinare dal grosso numero di visiualizzazioni.
Ma, nel concreto, portano poco in termine di ordini.
E' solo un mostrare i muscoli alla concorrenza, appena si capirà come rompere il giocattolo passerà anche questa moda.

Se poi la pensi in altri ambiti, un endorser troppo importante diventa dannoso.
Pensa a Rossi con la yamaha, alla fine tutti davano il merito a lui, per questo l'hanno scaricato senza troppi complimenti in funzione di Lorenzo al tempo.
Così come la honda ha reciso il contratto con Marquez, è inutile vincere e pagare un testimonial (ok un pilota non è un testimonial ma capisci il senso) se poi tutto il merito va a lui.

I tempi cambiano e la comunicazione pure.
Questa fase è al tramonto, bisogna vedere solo quanto durerà.
 




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Ultima modifica di Jacker il Ven 06 Giu, 2025 15:49, modificato 1 volta in totale 
Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
Citazione:
Miller col Sire non è credibile ma ha generato l'attenzione che serviva al marchio.


eh oddio, "nì", perchè sto notando ultimamente, lavorando con molti giovani, quanto il "passato" sia del tutto misconosciuto.

tipo, i ventenni di oggi che iniziano a sentire Miller, lo associano al Sire, non al Jazz, e del Jazz Fender anni 70 modificato cazzi e mazzi non gliene frega nulla.
loro vedono sempre Miller col Sire addosso (e pure ai concerti ormai usa quello su tutto, ed il Jazz su uno o due pezzi), e per loro è quello.


capisco il discorso con gli sportivi, soprattutto se diventano anche personaggi mediatici: mi ricordo Rossi che ormai faceva le pubblicità in TV, ed era talmente famoso che in GTA San Andrea c'era la sua moto (con ben visibile il 46), che si poteva trovare dopo una missione specifica.

invece noto sempre due cose:

- la prima è che molti brand fanno tanto leva sulla loro storia e spesso pubblicizzano prodotti usando musicisti defunti, dischi fino al massimo agli anni 90, ed evidentemente questa cosa funziona.

- l'altra è che questo mondo degli youtuber ed influencer ha il meraviglioso countdown naturale, perchè oggi come oggi vedo che tutti questi "influencer musicali" (ma anche in altri settori, solo che io sui social seguo 99% solo roba di musica) durino quanto la pipì di una farfalla.

oggi ci sono, fanno i numeri enormi, domani il profilo è aggiornato l'ultima volta due anni fa   oppure perdono totalmente visibilità.

ci pensavo soprattutto ieri perchè mi è capitato un video di un tizio, influencer bassista con grossi numeri, che parlava del metodo per far "resuscitare" le corde, quello che undici anni fa propose MarloweDK in un suo video, e che fece parlare tantissimo.
https://www.youtube.com/watch?v=s8OYeN9mAL4

al che mi è tornato in mente lui, MarloweDK, a cui Sandberg fece pure un basso signature, che tanti anni fa smuoveva financo 300.000 visualizzazioni per video come nulla fosse (ed 11 anni fa erano tante), mentre ora, che è comunque ancora attivo, non arriva nemmeno a 1.000.

poi magari arriva il tizio "seguito" di turno che dopo dieci anni riscopre questa cosa, ci fa il video, e PAM, centinaia di migliaia di commenti e visualizzazioni.
domani quel tizio non esisterà più sui social, come tanti che mi capitava di vedere e che dopo un po' son scomparsi  



PPS: il nome famoso sicuramente funziona sempre, altrimenti Fender non avrebbe ben 16 bassi signature nel catalogo attuale  
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

eh oddio, "nì", perchè sto notando ultimamente, lavorando con molti giovani, quanto il "passato" sia del tutto misconosciuto.

tipo, i ventenni di oggi che iniziano a sentire Miller, lo associano al Sire, non al Jazz, e del Jazz Fender anni 70 modificato cazzi e mazzi non gliene frega nulla.
loro vedono sempre Miller col Sire addosso (e pure ai concerti ormai usa quello su tutto, ed il Jazz su uno o due pezzi), e per loro è quello.

Però se approfondisci e cerchi un po' Miller ci sono un sacco di foto, concerti ecc ecc con jazz modificato.
Che ovviamente lui non può cancellare quindi per Fender non è un gran danno di immagine.
Ci sono video di Patitucci con Ken Smith e Sadowksy, è testimonial yamaha ma quei video rimangono e paradossalmente sono più eloquenti (per il loro target di clienti) rispetto alla moltitudine di contenuti yamaha.

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

- la prima è che molti brand fanno tanto leva sulla loro storia e spesso pubblicizzano prodotti usando musicisti defunti, dischi fino al massimo agli anni 90, ed evidentemente questa cosa funziona.

Per una questione di storia e prestigio, per far vedere i muscoli alla concorrenza.
Così come appunto tutto il "mercato" degli endorser,  serve solo a generare prestigio. Perché non puoi permetterti di non avere endorser altrimenti vuol dire che non ti fila nessuno. Ma è solo una questione di "prestigio" E' una logica a cui neppure Fender può sottrarsi
Come dicevo prima, non si possono cancellare tutti i contenuti quindi i brand cercano di convalidarsi il più possibile, i tempi sono cambiati, le imprese sono molto attente alla propria reputazione e alla propria immagine.

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

- l'altra è che questo mondo degli youtuber ed influencer ha il meraviglioso countdown naturale, perchè oggi come oggi vedo che tutti questi "influencer musicali" (ma anche in altri settori, solo che io sui social seguo 99% solo roba di musica) durino quanto la pipì di una farfalla.

oggi ci sono, fanno i numeri enormi, domani il profilo è aggiornato l'ultima volta due anni fa   oppure perdono totalmente visibilità.

Perché per il brand non è importante. Se faccio uscire il prodotto nuovo mi assicuro che tutti ne parlano così genero interesse nel momento di lancio del prodotto in cui devo rientrare il più velocemente dei costi sostenuti per metterlo nel mercato.
Ora dirò l'ovvio ma le aziende non vendono a me o a te.
Vendono ai distributori (i negozi).
E il negozio ragiona con dinamiche diverse, rispetto ad un brand perché il suo fine è vendere non vendere uno specifico strumento.
Se ci pensi un supermercato non fa pubblicità alla coca cola, fa pubblicità alle promozioni del supermercato stesso.
Quindi tutto il marketing (perché di questo parliamo) che fanno le aziende serve ad aiutare il sell out nei negozi così che si possa continuare con il sell in (dove il brand guadagna veramente) e un negozio che ha venduto bene un marchio o ha visto che questo ha suscitato interesse è propenso a ricomprarlo.
 




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Ultima modifica di Jacker il Ven 06 Giu, 2025 17:10, modificato 1 volta in totale 
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
avatar Jacker, assolutamente son d'accordissimo.

il mio appunto era solo sul fatto che lo "storico" è sempre meno filato dalle nuove generazioni, probabilmente troppo vittime dei social e del traffico immediato di informazioni, che non vanno a scavare troppo indietro.
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
Pier_ Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
avatar Pier_,mi intrometto solo per dire una cosa, io ho 31 anni, mi reputo già adulto ma "giovane" e ho iniziato a apprezzare i bassisti degli anni 70 negli ultimi anni, prima li disconoscevo abbastanza, i ragazzini che vengono a scuola di musica con me, quelli giovani per davvero di 14 o 15 anni, hanno dei riferimenti che io neanche o mai sentito nominare!

Quindi Miller è famoso fra i giovani perchè i Sire sono oggettivamente dei begli strumenti a un prezzo accessibile, ma ci fosse scritto sopra Pupo o toto sarebbe lo stesso. Sire ha spinto tanto di marketing.

esempio di nuovo nell'orologeria? Daniel Wellington, un marchio sul polso di tantissimi 2000 e anche più giovani, perchè tanti influencer lo indossano, e li pagano anche più di 200€ per orologi cinesi da 3 euro in produzione.

La sponsorizzazione porta i suoi frutti sempre secondo me, ma devi farla davvero molto spinta e molto pesante. Se domani volessimo invadere il mercato con un basso mega innovativo e molto economico da realizzare (tipo P o J) con caratteristiche medie ma dall'estetica vintage e accattivante e lo dessimo in mano a tutti i tik toker e youtuber del web e a qualche musicista che suoni dal vivo su palchi importanti e che si rivolga ai più giovani, e state tranquilli che la pensione la vedremo molto più vicina. Certo, magari si devono investire quei 200/300k di pubblicità per iniziare, ma tempo breve te li riprendi subito. Sire Docet / rolex puret   
 




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fabiomig Invia Messaggio Privato HomePage MSN Live Yahoo Messenger
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
avatar fabiomig, in linea di massima sono d'accordo ma non è così lineare.
Social e impresa hanno tempistiche diverse.
2-300k di marketing sono niente per certe imprese perché il marketing non è solo pagare solo la pubblicizzazione ma anche realizzarla.
Per non parlare poi di ricerca e sviluppo.
Sul te li riprendi subito sarebbe da parlarne.
Pensa al mercato, come ad una torta, divisa le varie aziende.
Se un'azienda "guadagna mercato" significa che un'altra lo perde. Ti compri un basso di un marchio a discapito di un altro. Certe condizioni possono portare all'espansione di questa torta ma la verità, nel contesto musicale, è che probabilmente si sta riducendo guardando il contesto sociale e il generale disinteresse verso la musica (analisi mia, posso tranquillamente sbagliare).

fabiomig ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Quindi Miller è famoso fra i giovani perchè i Sire sono oggettivamente dei begli strumenti a un prezzo accessibile, ma ci fosse scritto sopra Pupo o toto sarebbe lo stesso. Sire ha spinto tanto di marketing.

Non ho capito questa frase, intendi che Miller è famoso tra i giorni per via dei Sire e non viceversa?

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

il mio appunto era solo sul fatto che lo "storico" è sempre meno filato dalle nuove generazioni, probabilmente troppo vittime dei social e del traffico immediato di informazioni, che non vanno a scavare troppo indietro.

Sono d'accordo ma le nuove generazioni  non sono sempre il focus delle imprese.
O non è detto che lo siano di tutti.
Se prendiamo ad esempio Fender, penso che la maggior parte del fatturato arrivi da uno zoccolo duro di una certa età, che ha pure più cash e che magari non ha bisogno di particolare pubblicità.
Come si suol dire, maserati non si fà pubblicità perché non ne ha bisogno.
Al contrario di altre case automobilistiche che devono "litigarsi" i clienti e quindi spendono molto in pubblicità
 




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Ultima modifica di Jacker il Ven 06 Giu, 2025 19:28, modificato 1 volta in totale 
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
avatar Jacker, ovviamente la mia era provocazione e speculazione pura, ovvio che non basta avere quella somma per rubare mercato a fender o gibson. Però con un'ottima strategia di marketing oggi ogni mercato può essere invaso letteralmente anche dal nuovo arrivato. Nell'automotive ne ho esempi tutti i giorni, credetemi.

Per quanto riguarda Miller, devo dire purtroppo di sì, i giovanissimi non sanno manco chi sia.

Per quanto riguarda Fender: perderà sempre più appeal visto che i bassi ad oggi costano quasi quanto quelli di liuteria, li continueremo a comprare noi che siamo affezionati alla musica dal vivo. L'esempio migliore/peggiore l'ho avuto ad un concerto qualche settimana fa quando un rgazzo di 18anni si vantava con il gruppetto con cui era perchè lui era già al suo 3 concerto... io ero con i miei amici e noi a 18 anni di concerti ne avevamo suonati una 15ina e visti quasi un centinaio
 




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fabiomig Invia Messaggio Privato HomePage MSN Live Yahoo Messenger
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
avatar fabiomig, purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista la società cambia e di conseguenza anche i vari mercati.
E spesso questo porta a ciclicità.
Non sono così incline a pensare che sia così facile invadere i mercati, la storia è piena di esempi di aziende che hanno fatto il colpaccio salvo poi sparire nel nulla.

ma sto un po' allontanando la discussione dal senso del thread e non voglio monopolizzarla..  
 




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Jacker Invia Messaggio Privato MSN Live Skype
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
Tornando allo spirito originario con il quale Piero ha iniziato questa discussione, io francamente sono assolutamente positivo se determinate aziende (oramai praticamente tutte) si affidano a determinati content creator per sponsorizzare un determinato prodotto.

Quello che preferisco in assoluto al momento: Nate Navarro, un bassista con una notevole tecnica che oltre a youtube calca palchi famosi, ma che al contempo sa creare contenuti davvero di ottima qualità: parole nella misura giusta e tanto sound.

Non ho alcun problema a dire, tanto per fare un esempio, che è stato un suo video a stuzzicare la mia curiosità per l'Eventide H90, curiosità che poi mi ha spinto ad approfondire e ad effettuarne l'acquisto.

Una volta c'erano le riviste cartacee ove ti beccavi un'intera pagina con il faccione di Malmsteen che pubblicizzava la sua Strato e recensioni nelle quali c'era scritto praticamente niente in sostanza (tutto suonava bene...).

Adesso c'è la rete ove è possibile farsi un'idea più precisa su di un determinato prodotto: a patto ovviamente che il contenuto sia di qualità, perché di monnezza (come contenuti) ce ne è veramente tanta in giro.
 




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Lucio72 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
In realtà il mio post era sostanzialmente un aspetto della discussione da cui deriva, che poi ne abbia scatenata un’altra tanto meglio, il confronto è sempre interessante.

Sugli endorsement per me ci sono casi e casi, almeno in ambito musicale, il già citato Miller ha di fatto creato un marchio ( la reale situazione aziendale onestamente non la so), ma ritengo che senza il suo nome sopra i Sire nessuno se li sarebbe filati, al contrario il suo faccione me ne ha fatti comprare diversi, salvo poi arrivare alla conclusione che pur nella stessa fascia di prezzo ce ne sono altri a mio giudizio migliori, e in questo l’endosement, con me, ha funzionato.

Che poi da fan di vecchia data del buon Marcus, resterò sempre dell’idea che il Suo suono si fa SOLO col Fenderone ,è un’altra storia, poi con lui suona bene tutto.”

In altri casi, come detto da Lucio, il musicista “sponsorizzato” ti può far conoscere prodotti e anche qui è utile ( per l’azienda sicuramente)

Conclusione: tutti contenti… quasi, forse resterà deluso chi pensa che con il basso X, le corde Y o l’ampli Z, ottieni quel suono/ feeling lì.
Primo perché è più complicato e certe volte addirittura falso, vedi Wooten di cui parlava già qualcuno.
 




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Piero_star Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
Piero_star ha scritto:  
il già citato Miller ha di fatto creato un marchio... ma ritengo che senza il suo nome sopra i Sire nessuno se li sarebbe filati, al contrario il suo faccione me ne ha fatti comprare diversi, salvo poi arrivare alla conclusione che pur nella stessa fascia di prezzo ce ne sono altri a mio giudizio migliori, e in questo l’endosement, con me, ha funzionato.

Beh ce ne sono diversi di casi in cui una "faccia" famosa ha sensibilmente contribuito al successo, magari anche solo temporaneo, di un determinato marchio.
Il primo che mi viene in mente è il già citato Mark King con il basso Jaydee che comprò di tasca propria quando era uno sconosciuto: raggiunta una certa fama dei Level 42, tra il liutaio titolare di tale marchio (John Diggins) e King ci furono accordi di endorsement tali da creare proprio il Jaydee Mark King model. Se non ci fosse stato Mark King tale marchio non avrebbe avuto la visibilità a livello mondiale di cui ha goduto in particolare negli anni'80.

Tornando a Sire capisco benissimo la tua delusione, ma la colpa non tanto è dell'endorsement di Miller (che all'inizio ha chiaramente dichiarato che collaborava con Sire per creare dei buoni strumenti ad un costo accessibile) ma dei commenti troppo entuasistici per tali strumenti che si leggevano anche quì e che decantavano la loro presunta superiorità rispetto ad X e Y.

Io stesso ero quasi intenzionato a comprare un fretless stile Jazz, ma mi ci sono bastati 10 minuti di prova per capire che non c'era nessuna "rivoluzione" (la tanto decantata "Sire Revolution").
..e meno male che lo strumento era disponibile in negozio!

Piero_star ha scritto:  
forse resterà deluso chi pensa che con il basso X, le corde Y o l’ampli Z, ottieni quel suono/ feeling lì.
Primo perché è più complicato e certe volte addirittura falso, vedi Wooten di cui parlava già qualcuno.

Come giustamente hai detto te, ci sono casi e casi e con particolare riferimento a Wooten, almeno per il suo basso, ti dirò che una volta imbracciato il Fodera a suo nome (anche la versione "cheap" che io possiedo) il suo sound esce fuori immediatamente, senza sbattimenti particolari.
 




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Ultima modifica di Lucio72 il Ven 06 Giu, 2025 23:59, modificato 3 volte in totale 
Lucio72 Invia Messaggio Privato
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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
Anche con me funziona e ha funzionato:

Da fan dei korn ho comprato Ibanez e ne sono felicissimo, ora sto puntando a un precision proprio come Mike dei green day!
Altro basso della madonna che vorrei tanto è il rickenbaker proprio come Lemmy ed infine il jazz, magari 75, come metà dei bassisti anni 70/80 che ascolto
 




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Messaggio Re: L’usanza Di Sponsorizzare Il Musicista X Con Il Prodotto Y 
 
Citazione:
Non ho capito questa frase, intendi che Miller è famoso tra i giorni per via dei Sire e non viceversa?


pare strano a noi, ma sì, ormai son diversi anni che Miller collabora con Sire, e tanti "nuovi" del basso hanno scoperto che esiste Marcus Miller perchè c'è il suo nome sui Sire, che sono in tutti i negozi di strumenti e pubblicizzati in ogni dove.

poi magari hanno scoperto anche la sua musica, ma questo è un altro discorso. in merito mi viene in mente Pino Palladino, per un discorso che facevo tempo fa con un amico: molta gente lo conosce solo ed esclusivamente perchè Fender produce un suo basso "signature" che piace molto a livello estetico, ma ti posso dire che di tanti che sento parlarne, pochissimi lo hanno mai "sentito".

è pieno di gente che "palladino qua, palladino là", poi gli chiedi dove e cosa ha suonato, e non hanno mai sentito una nota fatta da lui.

anche perchè i pezzi di Paul Young so' vecchi, e sotto una certa età nessuno sa chi sia, i lavori nei contesti neo-soul in Italia non li conosce nessuno perchè a meno di non essere appassionato del genere, non lo si sente da nessuna parte (non ricordo di aver mai sentito un pezzo di D'Angelo in radio), ed al massimo qualcuno lo associa agli Who, ma giusto quelli che sanno chi sono gli Who, perchè pure lì, sotto una certa età, e senza il background di ascolti di musica rock anni 60/70, degli Who si sanno giusto le sigle di CSI.

ecco però che il Pino Palladino Signature lo conoscono cani e porci, anche ragazzini che hanno visto i video su youtube di gente che lo suona, ma di quell'artista non sanno mezza nota.
ah, e quando gli fai notare che ha suonato sui dischi di Gigi D'Alessio (ed è pure nel video del pezzo con la Bertè di qualche anno fa), ci rimangono di merda "eh, ma per soldi si fa questo ed altro!"

faccio una digressione in merito: io sono un grande fan dei Bon Jovi, ma quando esce fuori il discorso con qualsiasi mio coetaneo (35/40) o più giovane, la risposta è sempre la stessa: "oddio che merda, quello di "IT's My Life"!?"

ecco, IT's My Life è un brano del 2001, di una band che ha esordito nel 1984, che ha fatto dischi pazzeschi fino a metà anni 90, e e sentire quindi questa band associata ad un brano che era già quasi una "fine carriera" (i dischi successivi sono veramente trascurabili) mi fa capire sempre quanto poco si approfondiscano le cose.

Bon Jovi = l'unica canzone che ho sentito in radio vent'anni fa

così come una mia ragazza una volta mi disse "adoro i Radiohead, mi piacciono tantissimo", ma in vita sua aveva sentito solo Creep. come ho provato a farle ascoltare qualcosa d'altro, si è schifata  

oggi poi con i social c'è sempre meno attenzione al passato, meno approfondimento di qualsiasi cosa, quindi diventa "normale" che un musicista del calibro di Miller venga riconosciuto come "quello dei Sire", senza magari aver mai sentito cosa suona, od associandolo al massimo a qualche video in cui fa numeri virtuosistici da pochi secondi.

in questo faccio pure un po' di "mea culpa", perchè ad esempio io non mi ero mai interessato a Wooten, lo vedevo solo come quello che fa le clinics suonando cose estreme in slap, di cui riuscivo a tollerare 10/15 secondi.
poi mi sono andato a sentire i dischi di Bela Fleck in cui suonava, e per me ora Wooten è quello   della roba virtuosistica da clinic non mi frega nulla, ma quei dischi dove suonava lui avevano delle linee di basso meravigliose.


avatar fabiomig, eh, oggi le generazioni sono molto più "veloci" a cambiare, gli artisti durano quando uno sputo, non vedi più "carriere" durature, ma solo roba che nasce e muore dall'oggi al domani.

poi ci stupiamo che McCartney, Springsteen, gli Stones e gli ACDC facciano ancora concerti a più di 80 anni...

quindi oggi i riferimenti dei "giovani" sono tutte cose che forse non sentiremo mai nominare, perchè non faremo in tempo  


ah poi, per rimanere in topic, il nostro Leo Fender cercò musicisti a cui far usare il suo Precision nel 1951, per sponsorizzarlo, e lo mise addosso tanto a contrabbassisti quando chitarristi (come Shifty Henry e Roy Johnson, che poi dalla chitarra passò al basso, se non erro, proprio dopo aver usato il Precision).


Citazione:
Da fan dei korn ho comprato Ibanez e ne sono felicissimo, ora sto puntando a un precision proprio come Mike dei green day!
Altro basso della madonna che vorrei tanto è il rickenbaker proprio come Lemmy ed infine il jazz, magari 75, come metà dei bassisti anni 70/80 che ascolto


va, io attualmente ho il Dirnt, il Mustang JMJ ed il Manson John Paul Jones   un po' per apprezzamento degli artisti, ma soprattutto per le caratteristiche dei bassi in questione.
il Dirnt per me è la summa di tutto quello che mi piace in un Precision, ormai son diversi anni che ce l'ho, ed è l'unico che sopravvive.
il Mustang JMJ è l'ultimo su cui sono approdato dopo averne avuti diversi.
il Manson è la quintessenza del basso "professionale", comodissimo, ergonomicissimo, e con la giusta malleabilità di suono.

ho avuto anche il Jazz di Flea (che tolto il relic non ha niente di diverso da un qualsiasi Jazz primi 60, come caratteristiche) ed il Mark Hoppus seconda serie, che rimpiango molto per il pickup reverse più vicino al manico.

ma in un certo senso, tolti i "signature", praticamente qualsiasi strumento che adocchiamo oggi è legato a qualcuno nel passato, ed è il motivo per cui ce ne siamo interessati.

occhio che Lemmy aveva un Rickenbacker che di Rickenbacker aveva giusto la forma. non so se ne abbiano mai fatto una versione come la sua, commercializzata.
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
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Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]
pare strano a noi, ma sì, ormai son diversi anni che Miller collabora con Sire, e tanti "nuovi" del basso hanno scoperto che esiste Marcus Miller perchè c'è il suo nome sui Sire, che sono in tutti i negozi di strumenti e pubblicizzati in ogni dove.

poi magari hanno scoperto anche la sua musica, ma questo è un altro discorso. in merito mi viene in mente Pino Palladino, per un discorso che facevo tempo fa con un amico: molta gente lo conosce solo ed esclusivamente perchè Fender produce un suo basso "signature" che piace molto a livello estetico, ma ti posso dire che di tanti che sento parlarne, pochissimi lo hanno mai "sentito".

Sì vabbé Pier, ma è sempre stato così...
Io ad esempio, ed ho 52 anni, conosco Ares Tavolazzi sopratutto per la sua attività con gli Area. Ma perché avevo la buonanima di mio fratello maggiore (11 anni) che a casa li ascoltava, altrimenti chissà, forse lo avrei associato a Goldrake (ed ammetto pure di avere il vinile che i miei mi regalarono quando andavo alle elementari...) e basta... Cioé, sarebbe interessante sapere quanti miei coetanei abbiano mai ascoltato un brano come ZYG ove Tavolazzi sfoggia una classe unica e quanti invece Shooting Star...

E riallacciandomi con Miller è anche, anzi sopratutto, un discorso di genere musicale: Miller, al di fuori della sua attività di top session player, suona principalmente jazz elettrico: quanti giovani ascoltano questo genere?

Quanti invece ascoltano (tuttora) Vasco Rossi? Sarà mica per questo che TUTTI i fan di Vasco conoscono benissimo il "Gallo*" anche se da qualche anno ha abbandonato i palchi: che ne dici?


* -> che ritornando IT mi ha stimolato per il brand Steinberger
 




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Ultima modifica di Lucio72 il Sab 07 Giu, 2025 15:44, modificato 1 volta in totale 
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Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]
eh, ma per soldi si fa questo ed altro!"


Mi vendo pure mia mamma    Il giorno che i più capiranno che fare musica non è soltanto fare il "true incorruttibile", ma anche un cazzo di lavoro come un altro, che copre segmenti all'infinito, accenderò un cero in chiesa.

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]
"oddio che merda, quello di "IT's My Life"!?"


Ci vogliono capacità e coglioni grandi un tanto anche per scrivere una "merda" come IT's My life. Chi fa tanto il fenomeno sparando a zero, un pezzo del genere non lo tira fuori neanche in 10 vite.

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]
ma in un certo senso, tolti i "signature", praticamente qualsiasi strumento che adocchiamo oggi è legato a qualcuno nel passato, ed è il motivo per cui ce ne siamo interessati.  


Amen, quoto e straquoto.

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]
oggi le generazioni sono molto più "veloci" a cambiare, gli artisti durano quando uno sputo, non vedi più "carriere" durature, ma solo roba che nasce e muore dall'oggi al domani.

poi ci stupiamo che McCartney, Springsteen, gli Stones e gli ACDC facciano ancora concerti a più di 80 anni...

quindi oggi i riferimenti dei "giovani" sono tutte cose che forse non sentiremo mai nominare, perchè non faremo in tempo    


Di carriere durate uno sputo ne abbiamo avute negli anni 50, 60, 70, 80, 90, 2000.... ne avremo anche tra 100 anni. E nonostante tutto, oltre alle carriere più longeve, ci ricorderemo anche di chi magari è durato una sola estate. I primi che mi vengono in mente sono i Ram Jam, la loro versione di Black Betty usci guarda caso nel giugno del 77.
 




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dropdead87 ha scritto: [Visualizza Messaggio]
Il giorno che i più capiranno che fare musica non è soltanto fare il "true incorruttibile", ma anche un cazzo di lavoro come un altro, che copre segmenti all'infinito, accenderò un cero in chiesa

Come non straquotare, il commentino citato da Pier è il frutto del pensiero, da italiano medio, secondo cui fare il musicista è un divertimento e non un lavoro.

Mi ricordo di uno sbrocco, magari un pochino esagerato come toni, ma che ci sta tutto da parte di un noto professionista italiano al riguardo -> https://forum.megabass.IT/show_post.php?p=1022123

Campo con la musica?
Bene, mi chiama Albano per un tour: corro! Mi chiamano per una serata al paesino per suonare Gelato al Cioccolato? Sono gia in macchina!
Mi chiama Nino D'Angelo per registrare un inedito? Sono già a Napoli Centrale!

Fine OT
 




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avatar dropdead87, assolutamente, però vedo negli ultimi anni davvero poca roba che rimane.

cioè, il "successo pop", la "meteora" come si diceva una volta, è un fenomeno che c'è da sempre, e ci sta, può essere quello che imbrocca una canzone giusta al momento giusto o quello prodotto a tavolino per la canzone estiva.

oggi quello che vedo è che c'è quasi solo questo fenomeno.

per altro, una cosa che noto sempre è che non c'è più il pezzone "pop meteora" che comunque negli anni rimane.

ci facevo caso quest'estate in Portogallo, dove era pieno pieno di musicisti di strada, e nessuno, dico nessuno delle decine che ho sentito, suonava qualcosa di più recente dei primi anni 2000.

quello che secondo me fa la differenza è che se prima c'erano tante "meteore" che piazzavano un pezzone, facevano magari qualche serata nei locali (non certo gli stadi pieni), oggi si crea il fenomeno che deve fare subito gli stadi, si brucia in un annetto e scompare.

anche perchè spesso questi personaggi non hanno fatto un minimo di "gavetta" e non reggono i ritmi. mi viene in mente il fenomeno "Sangiovanni", ragazzetto uscito da Amici qualche anno fa, che in un anno e mezzo si è ritirato dalle scene perchè non ce la faceva più  
e ci sta, l'hanno buttato nel calderone, pompato a mille facendogli fare di tutto e di più.

così come l'ultimo che ha vinto Sanremo, che si è già fatto fuori da solo decidendo pure di passare il testimone dell'Eurovision a Lucio Corsi (che invece è uno che la gavetta se l'è fatta), e per citare un po' i "meme" degli ultimi tempi, sta pure reinserendo gli assoli di chitarra nelle canzoni pop, cosa che da parecchio tempo era in disuso.

Citazione:
Ci vogliono capacità e coglioni grandi un tanto anche per scrivere una "merda" come IT's My life. Chi fa tanto il fenomeno sparando a zero, un pezzo del genere non lo tira fuori neanche in 10 vite.


pienamente d'accordo, per altro quel disco aveva ancora parecchi bei pezzi, quando c'era ancora Sambora alla scrittura.

avatar Lucio72, sante parole quelle di Malaman,
 




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gugu ha scritto: 
uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
 
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Lucio72 ha scritto: [Visualizza Messaggio]


Campo con la musica?
Bene, mi chiama Albano per un tour: corro! Mi chiamano per una serata al paesino per suonare Gelato al Cioccolato? Sono gia in macchina!
Mi chiama Nino D'Angelo per registrare un inedito? Sono già a Napoli Centrale!


SANTE parole.
 




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