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Marcopie
Marco Pierfranceschi
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 Percezione Musicale
Scusate di nuovo, sono appena arrivato e l'argomento che mi preme attualmente è abbastanza bizzarro.
In estrema sintesi: come faccio a definire i miei limiti di (potenziale, per ora) musicista?
Provo a spiegarmi con un racconto di vita vissuta. Ho iniziato ad ascoltare seriamente musica poco più che ventenne (metà/fine anni '80). Per 'seriamente' intendo con un apparecchio dotato di stereofonia (niente di che, un Sony Walkman, arrivato in casa per vie traverse). Prima c'era stata la televisione, con quel che passava il convento (Sanremo, Videomusic, roba così), qualche audiocassetta pirata di artisti italiani (Bennato, Vecchioni...) ascoltata sul mangianastri mono (quei mostri coi tastoni giganti che andavano all'epoca) e poco altro. Vengo da una famiglia con cultura musicale zero.
Quando mi arrivò in mano il walkman (con la cuffia rotta, che provvidi a sostituire), mi posi il problema di cosa ascoltarci. Da frequentatore di librerie recuperai dei fascicoli di una roba uscita in edicola ed intitolata "L'Enciclopedia del Rock". Scelsi a naso tre nomi: Bruce Springsteen, Jimi Hendrix e Bob Dylan, di cui avevo solo sentito parlare. Vado a casa, poltrona, cuffie, metto su il primo nastro (Hendrix) e parte 'Voodoo Chile (Slight Return)'. Il mondo esplode. È quello che mia moglie definirebbe 'momento Ratatouille' (il film), di quelli che segnano un prima e un dopo. Pochi giorni dopo devo partire per il servizio militare, mi ficco nello zaino walkman e nastri e parto per la naja. Dopo qualche settimana attacco bottone con un coetaneo di Milano che potremmo definire il mio esatto opposto: lui possiede 6.000 dischi, suona la chitarra, ha una cultura musicale mostruosa. Comincia una routine di questo tipo: lui mi passa le cassette, io le ascolto, gli dico che ne penso e gliele restituisco. Dopo un po' mi spiega perché lo incuriosisco tanto: "Tu di musica non sai nulla o quasi, sei una tabula rasa, eppure ti passo i lavori dei musicisti che leggo recensiti sulle riviste, tu li ascolti e mi dici le stesse cose che leggo nelle recensioni. E hai giudizi netti: 'questo sì, questo no'. Tu ascolti Frank Marino e mi dici che è la brutta copia di Hendrix, che manca di emozione, che imita la forma e non la sostanza... ma per me non è così. Per me sono indistinguibili. Questa cosa non riesco a spiegarmela."
Quarant'anni dopo ancora mi ritrovo a ragionare su quelle parole. Posso solo dire che io evidentemente 'sentivo' qualcosa che per lui era impercettibile, ma cosa? Si può sentire lo stesso brano in modi diversi? Cosa cambia nella percezione individuale di un flusso di suoni? Quanto conta il vissuto, quanto la cultura, e quanto l'istinto?
Mia moglie non ascolta musica ma balla il tango (io no). Le rare volte che l'accompagno osservo le persone che si muovono sulla pista, e tante coppie non vanno a tempo, ballano senza seguire la musica. Lei stessa mi conferma questa cosa. La spiegazione che mi sono dato è che, come umani, siamo affascinati dalle cose che non comprendiamo. Io ho un buon senso del tempo, non mi interessa imparare i passi ma se devo ballare so muovermi (sento il tempo, seguo il tempo), ma questa cosa non mi affascina perché la so fare, perché per me è fin troppo facile, è istintiva. Allora che musica sente chi non sente il tempo? Chi è capace di ballare senza seguire la musica ma solo replicando dei passi? Che musica sento io rispetto a chiunque altro, rispetto a chi ha l'orecchio assoluto, per dire?
Negli anni ho maturato un discrimine, ed è (di nuovo) Jimi Hendrix: a chi piace ed a chi no. Da qualche parte ho letto un'affermazione del tipo "non mi piace Hendrix perché è troppo stonato", ed è l'ultima cosa a cui avrei pensato. Io non sento le stonature (i bending, al limite), può essere che il tizio sentisse qualcosa che a me risulta impercettibile? Può essere che a me manchi un pezzo di comprensione? Quello che sento io è che la musica degli Experience ha una sinuosità che altrove non trovo. Dei tre quello che tiene il tempo è Redding, il bassista, ma Hendrix e Mitchell oscillano intorno alla battuta in una maniera unica, e non sono errori di tempo (i miei lo sono, quando suono, e li sento), sono scelte artistiche. È una forma di controllo sul flusso sonoro che trovo impressionante. Aggiungo la citazione di un brano dall'autobiografia di Chet Baker (cito a memoria) "(tizio, proprietario del locale) era l'unico contrabbassista che abbia mai conosciuto a suonare sempre esattamente al centro della battuta. Quando smetteva di suonare lui, cominciavamo a fare jazz".
Ovviamente, è più facile valutare le cose che si hanno di quelle che non si hanno. Facendo un paragone con la vista, prima che esistessero gli optometristi ci si poteva solo raccontare quello che si riusciva a vedere, ma non fare una stima esatta. Esistono problemi come il daltonismo che limitano le possibilità di lavorare nelle arti figurative. Esiste qualcosa di simile al daltonismo acustico? Io, per dire, non riesco ad accordare il basso ad orecchio, mi serve un accordatore. Posso ricorrere a trucchi vari per scalare le corde in modo da realizzare un'accordatura (gli armonici al settimo tasto), ma non riesco a memorizzare la frequenza di un La basso (per dire), al limite ho memoria del tu-tu del segnale di occupato dei vecchi telefoni a cornetta, ma poi quando verifico con l'accordatore trovo che ho sbagliato anche di parecchio. In questo senso la scelta iniziale del basso fretless si è rivelata tragica: le mani mi scivolavano sulla tastiera e finivo fuori tono in continuazione. Anche adesso che ho ripreso, senza una base di accordi mi perdo, con la base di accordi realizzo che sto stonando e guardo il manico per rimettere le dita a posto. Confido di migliorare col tempo, ma non è una base di partenza entusiasmante. Certo, potrei prendere un basso coi tasti e a quel punto cavarmela con la sensazione tattile, ma sarebbe un aggirare il problema, non un risolverlo.
Aggiungo che da questa differenza nelle sensibilità individuali potrebbero discendere in buona parte i gusti musicali. Chi non sente le sfumature tonali potrebbe trovare incomprensibile buona parte della musica classica, chi non sente le sfumature temporali potrebbe non apprezzare interi stili come il blues o il jazz, e chissà a quali altre caratteristiche siamo più o meno 'acusticamente daltonici'.
Per il momento sto seguendo una intuizione, ma non so dove mi porterà. Una cosa che mi riesce facile è il canto scat (niente di straordinario, ovviamente), sento la progressione armonica ad orecchio e ci improvviso su. L'idea è di replicare col basso quello che mi riesce facile con la voce, ma, ripeto, non ho la minima idea se questa cosa sia realizzabile o meno. E, sì, nel frattempo cerco anche di studiare teoria, ma fatico, come fatico a memorizzare le linee di basso. Faccio prima ad inventarmene di nuove ogni volta.
Alla fine di questo mappazzone vi chiedo se avete contezza di qualcuno/a che si sia posto gli stessi problemi. Ho fatto una breve ricerca online ma ho trovato solo ricerche di neuroscienziati che si sono messi a mappare le aree del cervello che vengono attivate dagli stimoli musicali, e non è esattamente quello che interessa me. Articoli, discussioni online, quello che vi viene in mente. Se conoscete strumenti in grado di quantificare questa sensibilità. E le vostre opinioni, ovviamente.
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Ultima modifica di Marcopie il Mar 29 Apr, 2025 07:02, modificato 1 volta in totale |
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#1 Lun 28 Apr, 2025 19:02 |
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SlowFlyer
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 Re: Percezione Musicale
Hai messo su un calderone di argomenti interessanti secondo me senza una risposta univoca. Comunque, stimolato, ti suggerirei di partire per esempio da
Vuust P, Heggli OA, Friston KJ, Kringelbach ML. Music in the brain. Nat Rev Neurosci. 2022 May;23(5):287-305. (C’è una versione accessibile qua: https://core.ac.uk/download/pdf/519722273.pdf ).
E cercando ho trovato anche questo che sembra interessante:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16412412/
Io uso: solo le dita
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#2 Lun 28 Apr, 2025 22:52 |
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Marcopie
Marco Pierfranceschi
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 Re: Percezione Musicale
^^^
Grazie. Sembra materiale interessante.
Cerco di leggerlo con calma domani.
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#3 Lun 28 Apr, 2025 23:11 |
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Pier_
MegabassMod

Registrato: Novembre 2008
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 Re: Percezione Musicale
Marcopie, discorso molto interessante, ed è una cosa con cui parlo sempre con amici musicisti ed allievi.
noi di solito la chiamiamo banalmente "musicalità", ossia quella naturale predisposizione alla musica (che poi, parlandone con amici psicanalisti, è una cosa che riguarda qualsiasi aspetto, non solo la musica).
ci sono persone che chiamiamo "portate" ed altre che proprio non ce l'hanno. la cosa interessante è che quelli "portati" spesso non si capacitano del fatto che possano esserci persone opposte.
ti faccio un esempio: la mia ragazza è una bravissima cantante, intonatissima, con grande padronanza della voce sia a livello tecnico che interpretativo.
abbiamo suonato insieme per anni in una big band, e si divorava i pezzi di Aretha Franklin meglio di tante cantanti che ho sentito nella mia vita (per capirci: https://www.instagram.com/reel/C4p5...GMxdW44c3Y5bw== ), ma stiamo anche portando avanti un progetto cantautorale di pezzi che scrive lei, e che si suona anche con la chitarra, pur non avendola mai studiata, ma solo approcciata da sola imparando gli accordi, e con qualche dritta da parte mia negli ultimi tempi.
in tutti questi contesti è sempre credibile, sa muoversi sul palco, sa interpretare, e lo ha sempre fatto fin da piccola, affinando la cosa negli anni con studio e dedizione, ricerca continua, ma una base di "musicalità" c'è sempre stata a prescindere.
quando viene a sentire i saggi della scuola di musica rimane sempre stupita dal fatto che su 10 cantanti, forse un paio cantano decentemente, e spesso nemmeno uno spicca per capacità interpretative.
la maggior parte, molti anche con ormai anni di studio alle spalle, è imprecisa nell'intonazione, non migliora nell'interpretazione.
per lei che "ce l'ha" è normale, è naturale, non si capacita di come si possa non saper intonare una nota, non sentire il "groove", il ritmo.
io ad esempio ho mia sorella che è molto intonata, ma non ha mai, e dico mai, sentito il "ritmo", non riesce a cantare nulla andando a tempo, perchè non lo sente, e non è mai riuscita a migliorare.
mia nipote è intonata che nemmeno autotune praticamente da quando è nata, ha una precisione nel cantare che fa paura, e persino ora che ha solo 12 anni, quando canta "interpreta".
ho un amico che è diplomato al conservatorio in chitarra Jazz, e ti giuro, non mi spiego come abbia fatto, perchè la chitarra non la sa suonare, non va a tempo nemmeno a pagarlo, e non riesce nemmeno ad accompagnarsi nei pezzi che scrive.
il suo chitarrista, coetaneo e compagno di conservatorio è invece un chitarrista sopraffino; il fatto che siano ambedue diplomati nello stesso conservatorio mi fa sempre molto ridere.
ti faccio un altro esempio: anni fa ero a fare lezione di canto lirico, che ho studiato per qualche anno, e l'allieva prima di me (erano lezioni "per professionisti") stava provando un'aria di Mozart, mi sembra dal Don Giovanni: non riusciva, solo col pianoforte suonato dall'insegnante, a cantare il pezzo a tempo.
l'insegnante le dice "quando canti, devi immaginare l'arrangiamento del pezzo in testa, perchè è quello che ti permette di sentire, anche se non c'è, il pezzo nell'insieme".
ecco, questa cosa l'allieva in questione non riusciva a farla, per lei in quel momento esisteva solo il pianoforte suonato da spartito, quindi si perdeva non sentendo effettivamente gli strumenti ed i passaggi che le sarebbero stati necessari per andare a tempo.
altro discorso poi è il linguaggio musicale; io dico sempre una cosa, ossia che a me il jazz qua in Italia fa abbastanza schifo, lo suonano tutti allo stesso modo, e tutte le volte che sono andato a sentire jazz nei locali, sempre con musicisti molto bravi eh, ho trovato la stessa cosa identica, fatta con lo stampino.
perchè? semplicemente perchè secondo me il jazz non è una lingua che abbiamo nella nostra cultura, ci manca il linguaggio, ci manca il contesto, e quindi possiamo studiare tutte le scale possibili, ascoltarlo sui dischi quanto ci pare, ma difficilmente lo suoneremo come nemmeno l'ultimo degli statunitensi, sarà sempre una macchietta (eccetto rari casi eh, ci son sempre le eccezioni).
perchè il rock statunitense è così diverso da quello britannico? perchè usano melodie e progressioni armoniche così diverse, ed anche quando fanno le stesse cose, si sente la differenza?
vengono da contesti diversi, da mondi diversi, da influenze culturali diverse, e per quanto parlino la stessa lingua, la loro musica sarà diversa, e ce lo dimostrano settant'anni di musica pop e rock.
si può studiare tutto, ci si può dedicare, si può carpire il senso di uno stile musicale, ma difficilmente si avrà lo stesso piglio di chi quella cultura l'ha vissuta.
esempio: il buon Faso degli Elio e le Storie Tese racconta una cosa che io ormai considero vangelo: quando gli capitava di dover suonare qualcosa in uno stile che non conosceva, andava in un negozio di dischi e si comprava una compilation super generica, tipo "bossa nova greatest hits", e se la ascoltava tutta, cercando di cogliere il contesto e capire quali fossero gli elementi caratterizzanti.
sta poi alla capacità del musicista quella di tradurre realmente in musica quello che ha capito e carpito, e lì subentrano il gusto, la tecnica, le capacità, che si sviluppano con studio ed ascolti.
Citazione: Esistono problemi come il daltonismo che limitano le possibilità di lavorare nelle arti figurative. Esiste qualcosa di simile al daltonismo acustico? Io, per dire, non riesco ad accordare il basso ad orecchio, mi serve un accordatore.
assolutamente sì, così come esiste l'orecchio assoluto (la capacità di riconoscere e distinguere le note con precisione, ossia quelli che sentono una nota e sanno che nota è), che è una dote innata, esiste l'orecchio relativo (la capacità di riconoscere gli intervalli), che sviluppa con lo studio, ma esistono anche quelli che in inglese sono definiti "tone deaf", quelli che non riescono a distinguere nulla.
ed anche qua torniamo al discorso della predisposizione: un musicista con l'orecchio assoluto ha certamente grandi vantaggi, ancora di più se è cantante. gli potrà mancare la tecnica per cantare bene e poter usare correttamente il suo registro vocale, ma sicuramente sarà intonato.
ho visto invece tanti allievi che, anche sentendo la nota suonata sul pianoforte, non ci si avvicinavano nemmeno cercando di replicarla.
un caso interessante è stato un allievo di una certa età, sopra i 50, che aveva deciso di iniziare a studiare canto: inizialmente non riusciva ad intonare nemmeno mezza nota, pur suonando il sassofono anche abbastanza bene, ma il fatto di suonare dimostrava che la carenza col canto era esclusivamente legata alla tecnica, era solo un discorso fisico.
dopo qualche mese già riusciva a cantare pezzi intonato, e dopo un annetto si esibiva con scioltezza e grande musicalità.
quindi lui era convinto di non essere in grado di cantare, ma in realtà era semplicemente una di quelle persone che non lo faceva nemmeno sotto la doccia.
Citazione: in questo senso la scelta iniziale del basso fretless si è rivelata tragica: le mani mi scivolavano sulla tastiera e finivo fuori tono in continuazione. Anche adesso che ho ripreso, senza una base di accordi mi perdo, con la base di accordi realizzo che sto stonando e guardo il manico per rimettere le dita a posto. Confido di migliorare col tempo, ma non è una base di partenza entusiasmante.
non demordere, perchè sicuramente è solo questione di esercizio, e si capisce da quello che ci hai descritto di te. suonare uno strumento richiede, oltre che "istinto", anche tecnica ed esercizio.
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gugu ha scritto: uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
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#4 Mar 29 Apr, 2025 12:44 |
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Marcopie
Marco Pierfranceschi
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 Re: Percezione Musicale
ci sono persone che chiamiamo "portate" ed altre che proprio non ce l'hanno. la cosa interessante è che quelli "portati" spesso non si capacitano del fatto che possano esserci persone opposte.
Questo me lo spiego facilmente, anche se è controintuitivo. Fa parte dei 'bias cognitivi', un ventaglio di convinzioni irrazionali che il nostro cervello utilizza per gestire situazioni ambigue o nelle quali non c'è sufficiente informazione. Nello specifico si tratta di Projection Bias, che ci porta a ritenere gli altri molto più simili a noi di quanto non sia realmente. È un pregiudizio che manifesta la sua utilità nelle relazioni sociali. I Bias Cognitivi (ne hanno mappati quasi 200) sono modalità di interpretazione erronee che nel passato della nostra specie hanno prodotto un effetto vantaggioso sulla sopravvivenza di individui e gruppi.
Citazione: quando viene a sentire i saggi della scuola di musica rimane sempre stupita dal fatto che su 10 cantanti, forse un paio cantano decentemente, e spesso nemmeno uno spicca per capacità interpretative.
Da questo nasce il mio timore, nessuna di quelle 10 persone si rende conto del proprio reale livello perché non sono in grado di 'sentire' la differenza. Ne consegue che neanch'io so valutare le mie potenzialità. Magari sono più bravo ad ascoltare la musica che a suonarla, magari mi manca qualche capacità che neppure so immaginare, perché non ce l'ho. Con l'intonazione già ci prendo poco, sul senso del tempo input e output non coincidono. Un conto è ascoltare e sentire le differenze di tempo, un altro è suonare a tempo. Di sicuro tutto è migliorabile con l'esercizio, resta da capire fino a che punto.
Citazione: la maggior parte, molti anche con ormai anni di studio alle spalle, è imprecisa nell'intonazione, non migliora nell'interpretazione.
Io ho una nipote che sta cercando di avviare una carriera di cantante. È bravissima ed è disperata, perché a rendercene conto siamo in pochi. A che serve essere bravi se il pubblico non è in grado di accorgersene? Adesso poi, che tutti cantano con l'autotune, è il disastro totale. La gente si è abituata ad ascoltare mondezza e i cantanti bravi faticano ad emergere.
Citazione: io ad esempio ho mia sorella che è molto intonata, ma non ha mai, e dico mai, sentito il "ritmo", non riesce a cantare nulla andando a tempo, perché non lo sente, e non è mai riuscita a migliorare.
Di Pavarotti ho letto che non era troppo bravo a tenere il tempo, i direttori di orchestra dovevano andargli dietro... Non so se sia vero, fatto sta che aveva una voce talmente potente ed unica che i difetti secondari passavano in secondo piano.
Citazione: l'insegnante le dice "quando canti, devi immaginare l'arrangiamento del pezzo in testa, perché è quello che ti permette di sentire, anche se non c'è, il pezzo nell'insieme".
A me sconvolge l'idea che i direttori d'orchestra, solo guardando la partitura, sono in grado di immaginare come suonerà l'intera orchestra, di decidere quali strumenti debbano avere più importanza, che volume di suono debbano tirar fuori...
Citazione: secondo me il jazz non è una lingua che abbiamo nella nostra cultura, ci manca il linguaggio, ci manca il contesto
Il jazz dei neri è una roba loro. Esiste una corrente di jazz europeo ma si sente che è una roba diversa. non ho una cultura sconfinata in materia ma credo proprio che sia una relazione diversa col tempo, una questione antropologica.
Citazione: assolutamente sì, così come esiste l'orecchio assoluto (la capacità di riconoscere e distinguere le note con precisione, ossia quelli che sentono una nota e sanno che nota è), che è una dote innata, esiste l'orecchio relativo (la capacità di riconoscere gli intervalli), che sviluppa con lo studio, ma esistono anche quelli che in inglese sono definiti "tone deaf", quelli che non riescono a distinguere nulla.
In questa scala grossolana sto nel mezzo: sento i salti tonali ma non ho l'orecchio assoluto. Dover fare di necessità virtù sta modellando il mio approccio al basso. Ho un cervello che ha grossa facilità con le geometrie, quindi ho imparato le scale in termini di geometrie sulla tastiera. Se vado in una direzione salgo, nella direzione opposta scendo. Se mi muovo di uno spazio è un semitono, se di due un tono, se di tre una terza minore. Già coi salti superiore vado a fortuna. Il peggio è che se guardo la tastiera non ho idea di che nota uscirà fuori premendo una qualsiasi corda in un punto particolare. Spero con l'esercizio di finire col maturare questa competenza, ma più che sperare non posso.
Citazione: suonare uno strumento richiede, oltre che "istinto", anche tecnica ed esercizio.
Di diverso rispetto al passato c'è che nella nuova casa abbiamo una stanza ribattezzata 'lo studio' dove ho il computer e un po' di giocattoli vari, quindi quando ne ho voglia chiudo la porta e mi metto a strimpellare, cosa che prima non potevo proprio fare. Poi ho visto che oggi ci sono parecchi strumenti, anche online, per superare le prime avversità ed approfondire la materia, quindi al momento parto abbastanza gasato. resta da capire che me ne farò, a sessant'anni e con famiglia e impicci, di quello che imparerò. Lo scoprirò solo vivendo.
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#5 Mar 29 Apr, 2025 16:01 |
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Pier_
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Registrato: Novembre 2008
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 Re: Percezione Musicale
Citazione: resta da capire che me ne farò, a sessant'anni e con famiglia e impicci, di quello che imparerò. Lo scoprirò solo vivendo.
ma guarda, ho degli amici che anni fa, appena arrivati alla pensione, hanno messo su un gruppo, tanto per scherzare, riprendendo tutti a suonare dopo una vita, sotto il nome di "Enjoying 70".
dopo qualche anno, fanno quasi un live a settimana, sempre il pienone nei locali dove vanno, e si fanno pure le serate strapagate alle feste tipo Capodanno.
repertorio di "pezzi famosi dagli anni 50 in poi", praticamente, ed a Capondanno si fanno robe come 4 o 5 ore di live fino a mattino
che poi non si può nemmen dire che siano dei "dopolavoristi", perchè ormai sono tutti in pensione. ogni tanto si prendono l'amico giovane alla chitarra in sostituzione, e via.
ma poi ti posso dire, a scuola di musica abbiamo laboratori frequentati da tanti "over", tanto che io scherzo sempre con alcuni utenti qua sul fatto che più son datati i neo iscritti, più costa lo strumento con cui iniziano a suonare, ed i Fender Custom Shop sono i prediletti dei pensionati  nemmeno i professionisti usano i CS.
Citazione: Questo me lo spiego facilmente, anche se è controintuitivo.
interessante, non avevo mai preso in considerazione i bias cognitivi in questo senso.
Citazione: È bravissima ed è disperata, perché a rendercene conto siamo in pochi. A che serve essere bravi se il pubblico non è in grado di accorgersene? Adesso poi, che tutti cantano con l'autotune, è il disastro totale. La gente si è abituata ad ascoltare mondezza e i cantanti bravi faticano ad emergere.
purtroppo la cultura musicale della società/paese in cui si vive fa tutto.
mi ricordo che lessi un'interessante intervista a Mia Martini per l'uscita di Minuetto, siamo nel 1973, ed il giornalista le chiedeva cosa pensasse del fatto che la canzone non fosse molto canonica come struttura, e se temesse che potesse non avere successo.
lei rispose dicendo che il pubblico va educato, ma che non è stupido, e se gli si permette di ascoltare musica di qualità, la sa apprezzare.
non a caso quel brano lo conoscono tutti (e ti posso dire, qualche tempo fa in un locale l'abbiamo suonata, chitarra e voce, di fronte ad un pubblico di giovanissimi rapper, età sotto i 20, e se la sono cantata tutti), anche dopo cinquant'anni.
purtroppo stiamo vivendo un periodo, come c'è stato anche in passato, in cui la musica è un prodotto usa e getta per il consumo immediato, e pensata solo per gli incassi momentanei.
epperò, perchè c'è sempre un "epperò", già l'ultimo Sanremo ci ha dimostrato che se poi sale sul palco uno che suona e canta, come son stati Lucio Corsi e Brunori Sas, il pubblico se ne accorge.
certo, poi vince il ragazzino di 20 anni televotato dal suo pubblico, ma quello che succede nel mondo reale è che i due artisti sopracitati hanno dovuto moltiplicare le date della tournee ed hanno fatto i sold-out ovunque.
sono sicuro che, come succede sempre, sia tutto ciclico. abbiamo passato anni senza sentire mezza nota suonata, e poi di colpo il boom della scena "indie pop" italiana con tutti i vari Calcutta e soci (e vi avviso, brutta notizia, sono ormai passati 15 anni dagli esordi di questi artisti e da quella scena musicale, che è praticamente morta cinque/sei anni fa, ed ormai è già una cosa considerata "vintage" e di una generazione passata), con musica suonata, pure bene, ed un ritorno a contenuti nei testi e nella musica.
sarà il momento di un bel ritorno di contenuti con una diffusione maggiore?
Citazione: Poi ho visto che oggi ci sono parecchi strumenti, anche online, per superare le prime avversità ed approfondire la materia, quindi al momento parto abbastanza gasato. resta da capire che me ne farò, a sessant'anni e con famiglia e impicci, di quello che imparerò. Lo scoprirò solo vivendo.
consiglio importante: registrati il più possibile, perchè registrarsi ti permette di analizzare bene gli errori che fai e di correggerli.
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gugu ha scritto: uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
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#6 Mar 29 Apr, 2025 16:36 |
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DieguzBass
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 Re: Percezione Musicale
ciao,
ti indico un didatta molto interessante che ha una scuola online (la Valerio Silvestro Academy) a cui sono iscritto da circa 4 mesi, Valerio Silvestro.
Pianista e polistrumentista piuttosto famoso sul web per le sue qualità di insegnante ha una scuola online che a mio avviso è fatta molto bene; sei ben seguito, 3 lezioni a settimana + eventuali corsi complementari; fin qui tutto bello ma niente di nuovo.
la novità è l'approccio didattico infatti per lui i fondamenti della musica moderna (quella che si suona senza spartito, jazz, pop etc) sono l'immaginazione sonora, la visualizzazione, la conduzione corporea del ritmo in pratica su 3 lezioni settimanali insegna :
- armonia : insegna scale maggiori, accordi, triadi, quadriadi, progressioni con note in comune con un metodo semplice e SEMPRE suonandole sul pianoforte (unico strumento in cui si "vede l'armonia")
- improvvisazione : insegna a immaginare una frase in testa e poi suonarla, pensando ai gradi della scala e usando la voce per esercitarsi su basi etc quindi : immaginazione sonora (detta da alcuni anche audiation)
- visualizzazione : essere velocissimi (tempo = 0) a calcolare le note delle scale, degli arpeggi, dei II-V-I e suonarli sul pianoforte; la visualizzazione è anche una lezione in cui ci si esercita con gli insegnanti a costruire le armonie e le note sul piano con esercizi specifici, per evitare le forme etc senza sapere che nota si suona
anche possibile fare "visualizzazione per chitarristi" ovvero per chitarristi e/o bassisti che di solito sono quelli piu' ciechi  suonando le forme e non sapendo le note; da affiancare a visualizzazione normale con il piano
sono 6 livelli; nel livelli superiori (dal 4 in su) fa suonare uno standard con il piano, cantare i bassi, cantare la melodia, cantare le note interne agli accordi come prima cosa per imparare i brani
come complementari c'è ear training (che seguo anche io) : si imparano gli intervalli (sugli accordi, ovvero insegnante suona e tu riconosci note a orecchio sull'accordo che è utile), cantare i bassi degli accordi e riconoscere progressioni, note doppie etc
non insegna nella scuola percezione corporea ma c'è corso di un suo insegnante (Marco Galiero) sulla body percussion, in pratica suoni la batteria con il corpo
sinteticamente il suo approccio è : LA MUSICA MODERNA SI IMPARA LONTANO DALLO STRUMENTO, prima impari a immaginare le note, gli accordi in testa, poi li visualizzi velocemente sulla tastiera, poi li suoni; si usa il piano obbligatoriamente (nelle scuole serie il piano è usato come complementare perchè permette di vedere) usando la voce molto.
E' una sorta di "fisioterapia musicale" : vengono curati aspetti molto trascurati almeno in Italia (forse perchè veniamo da un approccio piu' classico?) che sono quelli che ti fanno suonare bene la musica moderna
per ora mi trovo molto bene, sei seguito e ti insegnano proprio come studiare; se volete vi linko qualche video; se volete informazioni chiedete pure.
PS: le lezioni sono di gruppo su zoom tutta la settimana dalle 10:00 alle 21:30; si puo' scegliere quando fare lezione e ti mandano le registrazioni su gmail; un livello sono 3 mesi di studio, per arrivare al liv 6 ci vogliono circa 2 anni
PPS: ci sono i video sul suo canale youtube, videocorsi "Santa Armonia" per l'armonia e "visualizzazione" per la visualizzazione e quello di marco galiero sul groove oltre ai video corsi sulla tecnica pianistica
Io uso: plettro e dita
Ultima modifica di DieguzBass il Mar 29 Apr, 2025 17:27, modificato 3 volte in totale |
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#7 Mar 29 Apr, 2025 17:08 |
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dropdead87
Riccardo
Registrato: Aprile 2010
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 Re: Percezione Musicale
Io ho una nipote che sta cercando di avviare una carriera di cantante. È bravissima ed è disperata, perché a rendercene conto siamo in pochi. A che serve essere bravi se il pubblico non è in grado di accorgersene? Adesso poi, che tutti cantano con l'autotune, è il disastro totale. La gente si è abituata ad ascoltare mondezza e i cantanti bravi faticano ad emergere.
Senza volermene e facendo comunque un grosso in bocca al lupo a tua nipote, ma ci andrei un attimino con i piedi di piombo.
Esistono oggettività e soggettività, e per quanto uno possa esser bravo/ dotato tecnicamente, può comunque far cagare: vedi la mia compagna che la scorsa settimana sentendo Ray Gillen (Badlands) lo ha bocciato senza tanti complimenti, mentre con Ian Astbury (The Cult) è stato ammmore a primo ascolto. Sono solo degli esempi.
Mentre sul discorso dell'autotune e della monnezza (monnezza poi paragonata a cosa?) non sono molto daccordo. Da circa 3 anni ho ripreso con il seguire il festival di Sanremo, e tutto sommato trovo sempre qualcosa che mi piace e che trovo interessante, al netto di autotune o meno.
mi ricordo che lessi un'interessante intervista a Mia Martini per l'uscita di Minuetto, siamo nel 1973, ed il giornalista le chiedeva cosa pensasse del fatto che la canzone non fosse molto canonica come struttura, e se temesse che potesse non avere successo.
lei rispose dicendo che il pubblico va educato, ma che non è stupido, e se gli si permette di ascoltare musica di qualità, la sa apprezzare.
Questo è condivisibile, tenendo sempre a mente che non tutti siamo fatti allo stesso modo: c'è chi meglio si adatta a prodotti più "intellettuali" e chi non va oltre la hit del momento, che per carità va bene comunque, c'è mercato per tutti  .
Topic interessante anyway.
Io uso: plettro e dita
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#8 Mar 29 Apr, 2025 17:50 |
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Pier_
MegabassMod

Registrato: Novembre 2008
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 Re: Percezione Musicale
Citazione: Questo è condivisibile, tenendo sempre a mente che non tutti siamo fatti allo stesso modo:
certo, ma "il pubblico medio" di solito riesce a capire le cose se le ascolta, e per ascoltarle devono girare, passare per radio e canali vari.
un esempio banale potrebbe essere il fatto che, con l'uscita del film sui Queen, un pezzo come Bohemian Rhapsody è tornato in vetta alle classifiche.
o quando in Stranger Things hanno usato Running Up That Hill di Kate Bush, ed è tornata pure quella in vetta alle classifiche di ascolti.
poi certo, magari un Frank Zappa non farà mai breccia nel cuore di un ascoltatore casuale, ma la storia di ha dimostrato come pezzi anche più complessi, senza ritornelli, senza struttura ripetitiva, se passati regolarmente per radio, ottengano successo.
se oggi accendiamo la radio "generalista"... lasciamo perdere
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#9 Mar 29 Apr, 2025 18:22 |
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Marcopie
Marco Pierfranceschi
Registrato: Aprile 2025
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 Re: Percezione Musicale
consiglio importante: registrati il più possibile, perchè registrarsi ti permette di analizzare bene gli errori che fai e di correggerli.
Ho già cominciato a registrare (alla zozzona, col telefono) ed ho potuto già verificare quanto affermi.
Cose che lì per lì sembrano vagamente decenti, al riascolto le sento raffazzonate (a dir poco).
Per ora (e temo ancora per un bel po') le terrò per me.
ti indico un didatta molto interessante che ha una scuola online (la Valerio Silvestro Academy) a cui sono iscritto da circa 4 mesi, Valerio Silvestro.
Molto interessante.
Prendo appunti, ma al momento non ho né tempo né risorse economiche per affrontare un percorso 'serio'.
Vediamo se la mezz'oretta che riesco a ritagliarmi la sera diventa un appuntamento regolare, poi penserò a possibili evoluzioni.
Grazie comunque.
Mentre sul discorso dell'autotune e della monnezza (monnezza poi paragonata a cosa?) non sono molto daccordo. Da circa 3 anni ho ripreso con il seguire il festival di Sanremo, e tutto sommato trovo sempre qualcosa che mi piace e che trovo interessante, al netto di autotune o meno.
Monnezza = Trap, quella che ascolta mia figlia tredicenne.
Btw, ho smesso di seguire Sanremo prima che tu nascessi (non scherzo) e non ne ho mai sentito la mancanza. Chissà se invecchiando ancora cambierò idea...
...se oggi accendiamo la radio "generalista"... lasciamo perdere 
Se ti accontenti va bene tutto. E non è un male, è semplicemente il modo di funzionare della nostra specie. Gli individui sono tutti diversi, e le 'caratteristiche estremiste' devono essere percentualmente limitate, altrimenti la collettività non funziona più. Nella definizione di 'caratteristiche estremiste' rientrano un po' tutte le eccezionalità, compresa l'esigenza di comprendere costrutti complessi come la musica. Infatti i musicisti sono pochi e lo sono sempre stati (nemmeno io credo di rientrare nella categoria). Quello che è cambiato nel tempo è l'apparizione di strumenti in grado di riprodurre la musica in qualsiasi momento e luogo, che ne ha fatto un 'prodotto per le masse'. Ma non è il fatto che sia diventata ubiqua ad aver aumentato le esigenze di ascolto della gran parte della popolazione, che si accontenta di una fruizione superficiale. Siamo noi curiosi che, tornando ad un precedente discorso, ci stupiamo che gli altri siano diversi da noi. Quando i veri diversi (minoritari) siamo noi. Ed è una condizione destinata a non modificarsi, se non in tempi "geologici".
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Ultima modifica di Marcopie il Mar 29 Apr, 2025 19:21, modificato 4 volte in totale |
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#10 Mar 29 Apr, 2025 19:02 |
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digomma
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 Re: Percezione Musicale
Pier_,
Attento che a nominare Bohemian Rhapsody potresti evocare l'odiatore per eccellenza dei Queen di Megabass!
(V, se leggi questo: scusami, è stato automatico pensare a te!  )
A parte gli scherzi, e i gusti personali ovviamente, resta una grande canzone.
E per i Queen, tra l'altro, era già la seconda volta che tornavano di moda.
La prima era stata subito dopo la morte di Mercury, ad autunno 91.
Anche l'evento del concerto Freddie Mercury Tribute sicuramente aveva contribuito.
Persino mia nipote, ragazzina all' epoca, era diventata fan sfegatata della band dall'oggi al domani. Dei Queen e anche dei Guns N' Roses.
Con tanto di cotta per Slash...
"Trop belisem... Che mito!"
Frase sua ovviamente! Non mia, eh!
...salvo poi passare in rapida successione a Take That, e successivamente Eminem...
Vabbeh, classico esempio di persona che segue le mode...
Vero comunque che a volte, se gli viene fornita una adeguata esposizione, anche musica di valore può venire apprezzata dalle masse.
Salve a Tutti!
Io uso: plettro e dita
Ultima modifica di digomma il Mar 29 Apr, 2025 19:53, modificato 3 volte in totale |
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#11 Mar 29 Apr, 2025 19:27 |
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Marcopie
Marco Pierfranceschi
Registrato: Aprile 2025
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Età: 60 Residenza:
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 Re: Percezione Musicale
SlowFlyer ha scritto: Vuust P, Heggli OA, Friston KJ, Kringelbach ML. Music in the brain. Nat Rev Neurosci. 2022 May;23(5):287-305. (C’è una versione accessibile qua: https://core.ac.uk/download/pdf/519722273.pdf ).
Questo me lo sono letto stamattina.
Non è proprio centrato sul tema, ma è interessante l'idea della sollecitazione dei circuiti predittivi.
Me lo voglio rispulciare con più calma.
Io uso: solo le dita
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#12 Mar 29 Apr, 2025 21:58 |
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dropdead87
Riccardo
Registrato: Aprile 2010
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 Re: Percezione Musicale
Pier_, Bohemian Rhapsody (il film) mi ha aiutato fare pace con i Queen, che odiavo
Detto questo, come non quotarti, tranne per il discorso sulla radio, che almeno per quanto mi riguarda, negli ultimi anni la accendo molto ma molto più volentieri. Non apprezzo granchè Radio Freccia/ Virgin, mi fanno cagare duro.
Monnezza = Trap, quella che ascolta mia figlia tredicenne.
Immaginavo, eppure anche tra questi trovo cose che mi piacciono, e pure tanto! Ci butto dentro anche qualcosa di Tony Effe senza vergogna alcuna. Oppure anche progetti come M¥SS KETA, che mi fanno letteralmente impazzire, credo ci siano lavoro e pensiero dietro più di quanto in realtà si creda.
Io uso: plettro e dita
Ultima modifica di dropdead87 il Mar 29 Apr, 2025 23:10, modificato 1 volta in totale |
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#13 Mar 29 Apr, 2025 23:09 |
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Pier_
MegabassMod

Registrato: Novembre 2008
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 Re: Percezione Musicale
digomma, io mi ricordo mia sorella, classe 1979, che diceva che i Guns erano solo una boyband per chi voleva far finta di essere un rocker
quindi ci sta il passaggio ai Take That, che poi, diciamocelo, sapevano cantare ed hanno dimostrato anche con la reunion di qualche anno fa di saperlo fare, e Robbie Williams ha fatto dei dischi notevoli (Escapology lo trovo un bellissimo disco anche a distanza di 22 anni).
dropdead87, eh, sulla radio è tosta, io la sento poco, ma quando mi capita di sentirla in bar e locali vari, sento sempre roba terrificante alternata a classici.
che stazioni consigli?
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gugu ha scritto: uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
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#14 Mer 30 Apr, 2025 10:42 |
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dropdead87
Riccardo
Registrato: Aprile 2010
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 Re: Percezione Musicale
Pier_, c'è da dire che delle volte, alcune sono proprio inascoltabili a seconda dell'orario eh. Per esempio Radio Freccia a volte tira fuori selezioni clamorose, mentre altre volte ti fa proprio cadere i coglioni per terra  .
Grossi consigli mmm ni, almeno per quanto mi riguarda seguo ancora volentieri Radio 2, che divagando un attimo propone ancora bei programmi come Il Ruggito del Coniglio (la mattina non mi perdo una puntata) oppure quando posso ascolto Caterpillar.
La nostrana Radio X, oppure senza troppe pretese, per me va bene anche RTL 102.5
Edit:
Mi trovi pienamente daccordo anche sul discorso Take That e Robbie Williams.
Io uso: plettro e dita
Ultima modifica di dropdead87 il Mer 30 Apr, 2025 11:04, modificato 3 volte in totale |
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#15 Mer 30 Apr, 2025 11:00 |
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digomma
Registrato: Ottobre 2012
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 Re: Percezione Musicale
digomma, io mi ricordo mia sorella, classe 1979, che diceva che i Guns erano solo una boyband per chi voleva far finta di essere un rocker
quindi ci sta il passaggio ai Take That...
Stesso anno di nascita di mia nipote.
...oh beh...
Contenta lei...
Riguardo ai Guns N' Roses, pur non essendo d'accordo su questo, l'impressione poteva anche essere quella, col seguito di bimbette esaltate che li osannava smodatamente (e acriticamente).
Però direi che fossero un bel po' di più.
Salve a Tutti!
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Ultima modifica di digomma il Mer 30 Apr, 2025 11:06, modificato 1 volta in totale |
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#16 Mer 30 Apr, 2025 11:04 |
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ganesh
Gospel Quaggia
MegabassAdmin

Registrato: Gennaio 2006
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 Re: Percezione Musicale
Monnezza = Trap, quella che ascolta mia figlia tredicenne.
"Ai miei tempi" avrebbero detto Monnezza = Duran Duran, quelli che ascolta mio figlio tredicenne.
Non avere pregiudizi, la musica è un linguaggio e dice sempre qualcosa.
Come dice dropdead87, ci sono molte cose valide nel mucchio.
mia sorella, classe 1979, che diceva che i Guns erano solo una boyband per chi voleva far finta di essere un rocker
Tua sorella è stata saggia da subito.
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Farla semplice è difficile. Farla facile è più difficile. Farla invisibile è la cosa più difficile di tutte.
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#17 Mer 30 Apr, 2025 11:05 |
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digomma
Registrato: Ottobre 2012
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Età: 55 Residenza:  Clusone (BG)
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 Re: Percezione Musicale
ganesh,
Anche nel caso dei Duran Duran era tutto il "contorno" a farli considerare così.
Non da me, che li apprezzavo pure all' epoca.
Come scritto recentemente , avevo pure acquistato il live Arena.
Quantomeno si trattava di quattro bravi strumentisti e di un valido cantante, che si componevano i loro pezzi.
Salve a Tutti!
Io uso: plettro e dita
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#18 Mer 30 Apr, 2025 11:17 |
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ganesh
Gospel Quaggia
MegabassAdmin

Registrato: Gennaio 2006
Messaggi: 27756
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 Re: Percezione Musicale
Anche nel caso dei Duran Duran era tutto il "contorno" a farli considerare così.
No.
Erano i "vecchi bacucchi" dell'epoca, quelli che siamo noi oggi, a considerarli così a prescindere.
È un pregiudizio.
Come quello che abbiamo con i trapper, parlano una lingua diversa e usano strumenti diversi.
Ma c'è roba buona, e parecchio.
Rientra sempre nella percezione che dà il titolo al 3d e che riguarda, anche storicamente, tutte le Arti espressive dell'umanità.
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Prima di suonare due note, impara a suonarne una. E prima di suonarne una pensa se ha senso suonarla.
Farla semplice è difficile. Farla facile è più difficile. Farla invisibile è la cosa più difficile di tutte.
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#19 Mer 30 Apr, 2025 11:50 |
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dropdead87
Riccardo
Registrato: Aprile 2010
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Età: 37 Residenza:  Cagliari
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 Re: Percezione Musicale
digomma, ganesh, adesso però voglio sapere da tutti e due che cosa pensavate degli Spandau Ballet all'epoca  .
"Ai miei tempi" avrebbero detto Monnezza = Duran Duran, quelli che ascolta mio figlio tredicenne.
è un mantra che si ripete in ogni decade, ma poi va a finire che in ognuna di esse, ci sarà sempre qualcosa (anzi, più di qualcosa) di bello da ricordare.
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#20 Mer 30 Apr, 2025 12:55 |
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Pier_
MegabassMod

Registrato: Novembre 2008
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 Re: Percezione Musicale
ganesh, c'è da aggiungere che maggiore è l'offerta/diffusione di un certo prodotto, più difficile sarà discernere nel mucchio.
una volta per "uscire" comunque si doveva saper suonare, entrare anche in uno studio ed essere in grado di registrare, e c'erano musicisti che a 20 anni e spicci avevano già ossa ed esperienza.
oggi con la diffusione enorme, l'autoproduzione che richiede qualche click e con cui si può fare qualcosa anche senza troppe competenze, abbiamo un oceano di roba.
questa cosa vale un po' per tutto, e per fare un esempio "recente", nell'ultimo anno ho visto aumentare a dismisura gli "stand-up comedian" a Roma, al punto che moltissimi locali che fanno live ed open-mic, e che prima chiamavano a suonare musicisti (financo rapper/trapper), oggi in programmazione hanno solo "comici".
ho anche amici che suonavano e scrivevano e che hanno cominciato a fare stand-up (anche grandi nomi, come quello che si chiama come il samurai di Lupin III), ed affollano questi locali con spettacolini e monologhi di un livello terribilmente basso, spesso a dir poco imbarazzante.
negli anni precedenti c'è stato un boom della stand-up in Italia, sono usciti fuori molti bravi, dai più datati Giardina e Montanini fino ai Ferrario, Ravenna, De Carlo, Tinti, Giraud ecc... che ormai fanno anche i teatri smuovendo grossi numeri, fanno cinema e televisione, ma sono quelli "bravi" nel loro campo, che sono riusciti a spiccare quando il fenomeno era ancora un po' in sordina.
ora che lo fanno tutti, avrò sentito decine di monologhi di fuorisede che parlano delle differenze tra la vita a Roma ed al Sud, giusto per citare uno degli argomenti più gettonati, e la qualità è di un basso tale che il pubblico non ride durante l'esibizione, cosa che almeno con la musica non si rischia, e l'applausino finale te lo fanno comunque
giustamente devi solo parlare nel microfono, non servono competenze di alcun tipo, e lo fa chiunque, parlando di qualsiasi cosa, e vomitando odio verso i "cabarettisti" della vecchia guardia che, dicendo le stesse cose meglio, fanno gli stadi
Citazione: è un mantra che si ripete in ogni decade, ma poi va a finire che in ognuna di esse, ci sarà sempre qualcosa (anzi, più di qualcosa) di bello da ricordare.
questo è il modo ottimista per dire quello che io di solito dico, in maniera ironica/pessimista, in una forma diversa: " in retrospettiva è tutto bello
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#21 Mer 30 Apr, 2025 13:01 |
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digomma
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 Re: Percezione Musicale
dropdead87 ha scritto: digomma, ganesh, adesso però voglio sapere da tutti e due che cosa pensavate degli Spandau Ballet all'epoca
[quote user
Invero non saprei che dire.
Mai seguiti poiché, diversamente dai Duran Duran, le canzoni che avevo sentito alla radio on in TV non mi avevano invogliato a comprare la musicassetta.
Oltre al bell'aspetto (irrinunciabile nel genere), di sicuro saranno stati anche validi musicisti.
...e poi non è mia abitudine denigrare ciò che non mi piace.
Un certo rispetto ce lo ho comunque, e non sempre è cosa così scontata come dovrebbe essere...
Questa, lo ammetto, è anche una frecciatina a quanti, in passate discussioni (scontri...  ), per esempio, definivano la presenza degli assoli di chitarra nei brani Metal/Rock una cosa forzata "per accontentare il pubblico onanista"...
Uno eri te, Pier.
Oppure che i pezzi "complicati" lo siano gratuitamente/per sfoggiare e non invece perché chi li ha composti sentiva giusto farli così.
... vabbeh i gusti differenti, ma non sarebbe il caso invece di riconoscere che è semplicemente qualcosa che non incontra i propri gusti e basta...?
La frase del Capo, riguardo al fatto che tutta la musica vuol dire qualcosa, vale anche in questi casi, direi.
Poi potrà non piacerci cosa dice o come, ma perché dovrebbe togliere valore?
Io, onestamente, potrei fare una lista lunga metri di roba che non mi piace (grossi nomi, anche), ma mai mi sentirei in diritto di sminuire né i musicisti né i loro ascoltatori.
Salve a Tutti!
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Ultima modifica di digomma il Mer 30 Apr, 2025 13:39, modificato 4 volte in totale |
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#22 Mer 30 Apr, 2025 13:32 |
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Pier_
MegabassMod

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 Re: Percezione Musicale
digomma, eheh, le mie erano sempre battute, ma se non erro si parlava più che altro del fatto di comunicare qualcosa e del come, e del fatto che ad esempio il progressive "complicato" anni 70 abbia avuto una minore influenza e risonanza rispetto a contesti come il punk e post-punk, semplici e scarni, che tutt'oggi a distanza di più di quarant'anni, ancora sono alla base di tanta musica nuova.
sugli assoli di chitarra, sicuro non l'ho detto io, o non l'ho detto seriamente, perchè sono un grande fan, anche se c'è solo e solo.
c'è quello sensato e quello onanista
tipo secondo me il solo di Jump dei Van Halen è vagamente onanista, spezza il brano di punto in bianco, come se fosse una cosa ritagliata apposta per mettercelo in mezzo perchè "comunque è un pezzo dei Van Halen".
più che altro penso si parlasse del fatto che oggi, negli anni 20 del 2000, l'assolo di chitarra è in disuso, e non è per forza un male, mentre fino a qualche anno/decennio fa non poteva mancare.
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#23 Mer 30 Apr, 2025 13:39 |
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digomma
Registrato: Ottobre 2012
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 Re: Percezione Musicale
Pier_,
Beh, anche lì è opinabile.
Per me invece l'assolo in Jump sta benissimo e di sicuro toglierlo non migliorerebbe la canzone.
È uno dei (tanti) assoli iconici del grande Eddie.
Come, nello stesso periodo, lo è il suo assolo in Beat IT.
Pezzo che mi è sempre piaciuto come anche altri di Michael Jackson, anche se non ci vedrei niente di simile in Billie Jean per esempio.
In Beat IT invece ci sta bene, essendo anche il pezzo un po' più "duro" musicalmente e "violento" come testo.
Quello che intendevo io era che, appunto, è una questione di percezione (come il titolo di questa discussione):
Per uno (te) può sembrare superfluo e messo lì per dovere, mentre per un altro (me) essere totalmente al suo posto nel pezzo.
Allo stesso modo, sicuramente un Punk (all' epoca ma anche successivamente) poteva sentire Close To The Edge/Tarkus/ Karn Evil (o qualche altra suite Prog) e affermare che era un inutile sfoggio di note e di tecnica, con testi astratti (che poi i testi, per quanto mi riguarda, contano in ogni caso meno della musica, pur essendo in grado di tradurli), mentre un estimatore del genere avrebbe invece lodato il pezzo per composizione e bravura dei musicisti.
E, probabilmente, avrebbe trovato elementare ed eccessivamente minimalista il pezzo Punk, che invece veniva trovato ricco di significato dall' estimatore di quest'altro genere.
È la diversa percezione a fare la differenza, ma chi è nel giusto?
Entrambi, nel loro modo di vedere.
Salve a Tutti!
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#24 Mer 30 Apr, 2025 15:04 |
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Pier_
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 Re: Percezione Musicale
digomma, assolutamente, infatti in questi campi non si può mai parlare in senso generale, universale, perchè sarà sempre tutto legato alla percezione del singolo.
sul solo di Beat IT condivido assolutamente.
altro discorso poi sono i testi, che io reputo parte integrante della canzone tanto quando la musica, anche perchè se l'artista ha deciso di scrivere determinate parole per un brano, serie, ironiche, astratte o che, avrà avuto i suoi motivi, e quello è il brano, che non può prescinderne.
poi si può ascoltare tutto escludendo qualcosa nella propria testa.
mi vien sempre in mente mia madre, quando in macchina mettevo i Baustelle, che solo dopo qualche ascolto ha iniziato a far caso ai testi deprimenti su suicidio, emarginazione e quant'altro, notando dapprima solo la musica "ballabile" di certi brani.
al contrario conosco persone cui arriva prima il testo, poi tutto il resto della canzone.
io tendo sempre ad avere un approccio "rateizzato", nel senso che la prima cosa cui faccio caso è la parte musicale, ed il testo, eccetto rari casi, mi arriva "dopo", se mi ci soffermo, perchè la prima attenzione da parte mia è diretta alla parte strumentale.
se mi colpisce la parte strumentale, subentra il testo.
per esempio non sono mai riuscito ad approfondire i Radiohead perchè la loro musica mi sfrantuma le gonadi in un modo che non so descrivere (e sono circondato da fanatici dei Radiohead), pertanto non ho mai prestato la minima attenzione ai testi, potrebbero dire qualsiasi cosa, non riesco proprio ad ascoltarli
e pensare che mi son dovuto studiare Paranoid Android e Weird Fishes, un trauma
datemi gli AC/DC, con i testi sconci o che parlano di rock
oppure, discuto sempre con una mia cantante perchè non si capacita del fatto che io trovi Calcutta un bravissimo cantautore, sia nella musica che nei testi.
sulla musica niente da dire, ma sui testi mi blocca sempre, nonostante le abbia spiegato più volte perchè io li senta molto.
in questo senso il vissuto conta moltissimo.
Io uso: plettro e dita
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gugu ha scritto: uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!
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#25 Mer 30 Apr, 2025 15:45 |
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