Dato che ormai ne ho viste di cotte e di crude, il proliferare di locali come da titolo non mi scandalizza ne tanto ne poco, ma alcuni musicisti che conosco hanno storto il naso all'idea di andare a fare date in locali del genere, partendo dal presupposto che non sembra loro giusto "obbligare"" i propri amici a fare una tessera per sentirli suonare.
Io non sono contrario, in quanto credo sia un sistema per incentivare la musica dal vivo e quindi la tessera la si può considerare come un sovrapprezzo una tantum sulle future consumazioni.

Pareri?

Io uso: solo il plettro
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"Un Rickenbacker è per sempre"

a parte il fatto che 'sta cosa esiste dalla notte dei tempi, anche il Live di Trezzo, quando era nella vecchia location, ti obbligava a fare la tessera socio tipo associazioni culturali come l'ARCI ecc... dipende tutto da quanto costa la tessera. Se son pochi euro, amen, è da considerare come un biglietto d'ingresso.

duiliobelrtramo, Sì, certo, non è una novità (e se non lo so io che sono in giro da oltre 40 anni).
Nel caso specifico del locale "contestato" da alcuni musicisti, il costo della tessera è di € 10,00. Davvero poca cosa, ma si sa che ognuno ha la sua testa.

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Questa cosa c'è sempre stata, "aiutava" non poco portare tante tessere nuove....con un live...

Oppure questa cosa si era diffusa per tutte quelle realtà fuori contesto, associazioni, circoli, che hanno una tassazione diversa (o avevano) rispetto a un Pub, anche lì ben venga il gruppo se porta tante tessere.

La tessera poi poteva essere vista anche come "fidelizzazione" del cliente più che una una tantum. Ma anche come scambio tra gruppo e suo compenso e introito in tessere.

Io uso: solo le dita

Provocazione...   A me piacerebbe sapere anche gli importi delle consumazioni che applicano questo locali e, nondimeno, il budget che propongono (o impongono) alla band di turno...
...non so se si è capito ma è una cosa che ho sempre trovato (fastidiosamente) controproducente

Io uso: solo le dita

Penso che gli amici dei musicisti non siano obbligati a fare una tessera. Possono per quella sera fare altro. I club con tessera hanno il vantaggio di avere una clientela che vuole ascoltare musica dal vivo. Pretendere che il seguito del gruppo possa entrare senza tessera è scorretto verso chi la tessera l’ha fatta. Se Dio vuole, i prezzi delle consumazioni li decide il locale, sulla base dei suoi costi di impresa e sui margini che deve avere per pagarli e portare a casa magari un utile, con cui vivere. Ovviamente il gruppo che ci va a suonare ha uguali diritti, in termini di Cachet.  Se una band ci va “gratis” o quasi..vuol dire che non ha capito nulla..

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I used to think I was indecisive, but now I'm not so sure.

A Roma la tessera è/era (diversi locali hanno chiuso) obbligatoria sia per chi suonava che per chi assisteva, nei locali che si dichiaravano "associazioni culturali".
In pratica, tutta la gente dentro al locale doveva essere tesserata in quanto in caso di controlli erano multe.
A me questa faccenda è stata sempre sulle palle in quanto mi ha sempre dato fastidio dare i miei dati personali in giro, non tanto per il "fare" la tessera (al 99% era gratuita...).

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Non mi farei alcuno scrupolo nel suonare con uno Squier, ma se ho un Custom Shop perché dovrei lasciarlo a casa? La vita è una e bisogna godersela.

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I club con tessera DOVREBBERO avere il vantaggio di avere una clientela che vuole ascoltare musica dal vivo, se non ce l'hanno è un modo in più per approfittare del pubblico richiesto alla band (...quanta gente mi porti?) oltre ad avere aumentato il costo delle consumazioni "perché questa sera c'è la band" e a fine serata elemosinare sul cachet perché "mi aspettavo che consumassero di più"... Spero che sia stata una brutta esperienza solo mia... (Unica volta che ho suonato in un locale che richiedeva tessera d'ingresso)

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Con tessera o senza tessera, ci sono locali seri e locali del cazzo.
Così come ci sono clienti validi e clienti che è meglio perdere.

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Farla semplice è difficile. Farla facile è più difficile. Farla invisibile è la cosa più difficile di tutte.

In un locale vicino a casa (AZ Club di Turate - CO) si può fare la tessera e ad ogni evento il cliente/socio paga € 10,00 la prima consumazione.
Se però uno non è socio, paga € 10,00 d'ingresso e senza consumazione inclusa.
Chiaro che se uno è un cliente fisso del locale, è meglio che faccia la tessera.

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Misu00, come dice Lucio, la tessera serve perchè è una questione meramente fiscale.

non te la fanno fare perchè so' stronzi o vogliono fottere i soldi ai clienti (anche perchè la tessera in genere ha una scadenza annuale, quindi se torni non paghi), ma perchè se arrivano dei controlli, e nei locali li fanno eccome, so' cazzi del locale.

Citazione:

se non ce l'hanno è un modo in più per approfittare del pubblico richiesto alla band (...quanta gente mi porti?)

guarda, ti posso dire, dipende dai locali, dalle zone, da tante cose. ho amici che gestiscono dei locali, e per loro è durissima, perchè qua a Roma, se non sei nelle zone "studentesche", la musica dal vivo non se la fila nessuno.

se vado al Pigneto od a San Lorenzo trovo una caterva di locali che fanno musica dal vivo, pagano i musicisti e non chiedono più di tanto "quanta gente porti" perchè comunque hanno clientela sempre, ed infatti fanno quasi esclusivamente serate con musica inedita, sono gestiti da ragazzi giovani, e sono accessibili.

i locali in zone centrali e "di passaggio", che magari sono sempre pieni di turisti, non ti chiedono quanta gente porti, perchè la clientela c'è comunque.

la Locanda Blues, che per quanto storico, è un locale fuori mano e ci si arriva solo in macchina, organizza esclusivamente serate con tribute/cover band, e ti chiede quanta gente porti, perchè giustamente è un posto dove "ci si va apposta", non è che ci passi per caso e ti fermi.

comunque non ho mai visto prezzi aumentati per le serate, al massimo "contributo musica dal vivo" che costa quanto il coperto, e solo se consumi, ma non fatico a credere che lo facciano  

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_, abbi pazienza, ti sei nella capitale, io non dico che sto in un posto dimenticato da Dio ma neanche con tutta sta movida
Comunque ha ragione ganesh, io ho avuto esperienza solo con questo locale e ovviamente si sa già a quale categoria appartiene... Comunque se ti spacci per circolo culturale con musica dal vivo, la tessera io la faccio volentieri se mi proponi un servizio attinente valido (questo nemmeno un impianto audio base avevano, ho suonato col mio combo dell'epoca).
Preferirei piuttosto un rincaro sulle consumazioni piuttosto che un balzello per incassare a fronte di nessun servizio...

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gius ha scritto:  

partendo dal presupposto che non sembra loro giusto "obbligare"" i propri amici a fare una tessera per sentirli suonare.
Pareri?

C'è un altro problema di fondo: se vado a suonare in un locale non me ne frega niente che vengano a sentirmi gli amici. Quelli, se vogliono, possono sentirmi in sala prove o ad una festa tra noi. Io voglio suonare davanti a gente che non mi conosce, e che magari viene incusiosita da quello che fa il mio gruppo (...va da sè che ci riesco molto di rado, ma questo è un altro discorso...)

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BASEMENT'S GLARE

Il problema di fondo è che quando suono non ho amici.
Anzi gli amici, per definirsi tali, dovrebbero pagare il triplo.
Io suono, tu paghi. Altrimenti aria.

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Ieri ho rifatto la tessera del locale dal vivo della mia zona. Dopo il cambio gestione, infatti col covid la precedente cessò.

La mia sorpresa è stata nel vedere tanta "qualità" mai mi sarei aspettato tanto e di vedere tanti musicisti bravi e motivati. Più o meno giovani.

Spero tanto che questi luoghi prendano sempre più piede così come riparta la musica live.

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gius ha scritto:  

In un locale vicino a casa (AZ Club di Turate - CO) si può fare la tessera e ad ogni evento il cliente/socio paga € 10,00 la prima consumazione.
Se però uno non è socio, paga € 10,00 d'ingresso e senza consumazione inclusa.
Chiaro che se uno è un cliente fisso del locale, è meglio che faccia la tessera.

Questo è il punto: basterebbe offrire la consumazione a chi fa la tessera, consumazione che a loro costa pochissimo, per risolvere il problema. Ma certi gestori evidentemente sono miopi.
Per quanto riguarda il motivo, è chiaramente molto semplice... avendo gestito un'associazione culturale quando facevamo musical... vantaggi fiscali che ti permettono di sopravvivere quando fai un'attività dalla quale sai che non guadagneresti abbastanza e la fai primariamente per passione. Sicuramente c'è chi abusa del meccanismo (e non so come facciano senza taroccare i bilanci, probabilmente col nero perché in un'associazione deve essere tutto reinvestito in attività istituzionale tolti gli stipendi agli amministratori e collaboratori) e certe situazioni sono borderline, ma questo è un altro discorso.
Nel caso di un locale che fa musica, i soldi spesi per pagare i gruppi, così come le spese per la gestione del locale, acquisto di strumentazione eccetera, rientrano sicuramente nell'attività istituzionale per cui la forma si presta bene.

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boosook ha scritto:  

Questo è il punto: basterebbe offrire la consumazione a chi fa la tessera, consumazione che a loro costa pochissimo, per risolvere il problema. [/quote]

Non ho capito : uno paga la tessera e beve una volta gratis tutte le volte che viene? Vediamo un po’..la media della prima consumazione può essere 5 euro ;  due giorni a settimana moltiplicato per 52 ; sono 104 ingressi, 520 euro di mancato incasso. A fronte di una tessera annuale di 10 euro? Ma fosse anche di trecento euro sarebbe antieconomico.

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Alexce69, penso intendesse solo la prima volta, quando fai la tessera...

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^^^^
Ah..infatti non capivo. Così ha senso.

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riporto un'esperienza molto negativa proprio in merito al tesseramento, ma nel caso specifico è legata al locale poco pulito

Roma, zona Pigneto, vado a sentire il concerto di un amico che fa punk; arriviamo al locale molto poco segnalato (ma questo è un altro discorso), ed un tipo fuori ci spiega che bisogna fare la tessera ARCI generica, che ha un costo di una decina/quindicina di euro, non ricordo con esattezza.

"posso pagare con la carta?" (come ho per altro sempre fatto)

"eh no, solo contanti"

e già qua il problema. per fortuna la persona che era con me aveva contanti e via.

ci rimanda al portale online, compiliamo e ci registriamo, pertanto all'ingresso hanno già tutti i dati, ci danno le tessere e si prendono i soldi.

casualmente le consumazioni si potevano pagare solo in contanti... ora, io posso capire la tessera, magari c'è qualche giro particolare per cui non puoi farla pagare digitalmente, ma le consumazioni al bar...  

fatto sta che con questo giochetto dei pagamenti solo in contanti molte persone che, passando, volevano fermarsi al concerto, sono dovute andare via.

sono passati diversi gruppetti di persone che fermatisi, chiedendo informazioni, si sono sentiti dire "no guarda, solo contanti"

"ma dentro poi posso pagare con il bancomat?"

"no, nemmeno per le consumazioni"

"ah vabè, allora ciao".

il locale così ha perso circa una ventina di persone, che non sono poche, sia a livello di pubblico per il gruppo, sia a livello di consumazioni...

hanno anche provato a dire "eh guarda, c'è un bancomat..." dando indicazioni, ma quanti passanti si sbattono per andare a ritirare apposta per tornare al locale?

anche alcuni amici nostri non sono potuti entrare, perchè non aspettandoselo si sono ritrovati di fronte al locale senza contanti.

folle proprio, non mi capitava una situazione del genere da tantissimi anni.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

^^^
parliamo di ARCI quindi associazione culturale, siamo sempre lì...

Bisognerebbe vedere se la normativa per l'obbligatorietà di accettare pagamenti in formato elettronico include anche quei circoli.

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