Sperando che il titolo non sia troppo criptico , passo a fare una piccola premessa.
Alla mia veneranda età, pur avendo mantenuto pressochè intatte le mie piccole peculiaretà (nel suonare e cantare), sono fondamentalmente disilluso e conscio della giungla legata al suonare dal vivo.
Quindi: se posso suonare in condizioni quanto meno dignitose e (parolona) professionali, non mi tiro indietro. Ma se la musica rimane la stessa (impianto del locale inesistente, palco che neanche gli Hobbit, acustica da garage, ecc. ecc), non ho problemi a divertirmi in sala prove e nella famigerata "cameretta".

Passo al nocciolo della questione.
Almeno in un paio di locali nella mia zona, cioè tra le province di Como, Varese e Milano, non fanno più la terribile domanda: "Quanta gente mi portate?"
Adesso la domanda è diventata una richiesta: "al venerdì dovete (DOVETE) garantire 70/80 persone, mentre al sabato 110/120". E senza considerare se poi, visti i distanziamente che devono essere rispettati, dette persone ci possono stare.  
E poi ci si chiede perché i locali live chiudono ... ah già, colpa del Covid.

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"Un Rickenbacker è per sempre"

gius ha scritto: [Visualizza Messaggio]

... Adesso la domanda è diventata una richiesta: "al venerdì dovete (DOVETE) garantire 70/80 persone, mentre al sabato 110/120" ...

questa non mi è del tutto chiara: ma se voi dite al gestore "ok" poi non ci sono i 70 o i 110 auspicati cosa succede, non vi pagano ?

Io uso: plettro e dita
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E' assolutamente vietato prendersi troppo sul serio

Maxer, E' un particolare che non saprò mai, in quanto ho detto al componente della mia band che ha riportato la richiesta, che per quello che mi riguarda il gestore può andare ... dove deve andare.  

Io uso: solo il plettro
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"Un Rickenbacker è per sempre"

Se lo risenti, mandacelo anche da parte mia

Io uso: solo le dita

gius, per fortuna non mi è mai successa questa cosa, ma ormai in tanti propongono il pagamento in base agli ingressi.

gli ultimi locali dove ho suonato fino a dicembre ci hanno dato "l'incasso dell'ingresso", e stop.

alcuni tempo addietro davano una percentuale sull'incasso della serata in generale, quindi sulle consumazioni, ma non mi è più capitato.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

L'amore per la musica e i gestori dei locali spesso sono due rette che non si incontrano mai.
Ho visto locali con impianto audio pessimo, senza una proposta fissa o nemmeno un nome nel circuito live, tirarsela come se fossero delle inarrivabili vetrine  e dei sicuri trampolini verso il successo.
Se ami la musica live sai che è il tuo motore, ok selezionare le band, e ci mancherebbe, ma tu devi anche essere uno del mestiere, altrimenti apri la mattina e fai caffè.

Io uso: solo le dita
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Non esiste il suono buono per il bassista che non sa cosa suonare
(Seneca)

play bass or die trying

Ho la tastira rtta...

Con il mio gruppo abbiamo smesso di fare serate nel 2014. Per noi la più grande gioia è la sala prove (e per me lo è anche il semplice suonare a casa). Usciti dalla sala prove ce ne andiamo al bar e siamo felici come se avessimo vinto 38 miliardi di dollari  

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Erdrückt, io ammetto che suonare in sala mi piace, poi è la nostra, zero affitto ecc ecc...
Però andare dal vivo ti restituisce quell'adrenalina necessaria per tirare avanti. E su questo giocano molti gestori che accalappiano i primi scalzacane di passaggio e mettono i veterani esperti sullo stesso piano.

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Non esiste il suono buono per il bassista che non sa cosa suonare
(Seneca)

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Ho la tastira rtta...

Erdrückt, pensa che io in sala prove ci vado solo con un gruppo ormai  

con tutti gli altri si prova solo in vista dei concerti, o quando dobbiamo arrangiare pezzi nuovi, che però di solito abbiamo già visto "a casa" e su cui ci siamo fatti un'idea (pezzi originali eh, per le cover, alle prove si va già studiati).

quindi per noi il live è l'obiettivo sia da un punto di vista del piccolo guadagno, sia dal punto di vista della diffusione e della visibilità dei gruppi.

senza live, ci sarebbero molti meno stimoli.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Ormai di serate ce ne sono poche, pochissime, anzi zero  

Il cachet oscilla tra le 250 e le 300, panino e birre assicurate.
Non mi è mai capitato di ricevere richieste oscene di "portare gente" ma, proprio per questo motivo, ci impegniamo a spargere la notizia tra gli amici che vengono volentieri (senza impegno, ci mancherebbe, ma poi vengono veramente).

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Io, l’ultima volta, ho suonato in piazza a Mantova nel 2019..poi solo qualche prova, durante lo sblocco giugno/ ottobre 2021. Da allora sono dedito alla contemplazione di cortometraggi anatomici sulla rete.
Mi sto decisamente rompendo i coglioni, visto che pur di suonare con qualcuno, mi sono prestato come bassista per i corsi di musica di insieme dell’accademia. Jacker mi può capire.

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I used to think I was indecisive, but now I'm not so sure.

Cortometraggi anatomici, grande! Non l'avevo mai sentita :p

Io uso: plettro e dita

^^^^
Eterna giovinezza..

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gius, io ho fatto il mio primo concerto live credo nel 1988. Allora ovviamente era completamente diverso... la musica live era quasi un must, si andava in un certo locale appositamente per sentirla. Oggi non è più così e le cose sono cambiate di conseguenza.

Comunque, da parte di alcuni locali la richiesta di portare gente c'era anche negli anni '90. Solo che, essendo la musica live molto più diffusa, erano in pochi quelli che la facevano perché era più facile dire di no. Più di una volta però ci è capitato di sentirci dire a fine serata che il compenso sarebbe stato ridotto perché era venuta poca gente. Devo dire che erano comunque casi sporadici.

Una decina di anni fa ci siamo sentiti offrire 50 euro (in tutti, non a testa!), era una cover band degli Abba di sei elementi con tanto di costumi di scena, il concerto era pure in un'altra città. Il nostro impresario di allora ci fece anche una parte di m. quando rifiutammo dicendo che lo mettevamo in cattiva luce.

Oggi probabilmente è ancora più tragica, io dal pre-covid non ho ancora riiniziato a fare serate. E' chiaro che la musica dal vivo ormai interessa a pochi e i gestori si comportano di conseguenza.

Vi dico comunque che, in altri paesi (ad esempio in Giappone) è addirittura consuetudine che i gruppi emergenti paghino per fare la serata nel locale...

Purtroppo, come diceva Pier, la serata live è la molla che giustifica l'impegno e le prove. Può anche essere una serata all'anno, ma è per il live che ti prepari e fai le prove. Che poi siano divertenti comunque è un altro discorso, se non hai lo scopo di mettere su un repertorio per una serata allora diventa una jam.

Io uso: solo le dita

Citazione:

E' chiaro che la musica dal vivo ormai interessa a pochi e i gestori si comportano di conseguenza.

mah, in realtà io sto vedendo una situazione interessante, ma che va anche considerata per un aspetto anagrafico:

la "cover band", almeno qua a Roma, ormai è un prodotto per "i vecchi" (tra virgolette), nel senso che chi suona ed ascolta le cover band in media ha sopra i 40 anni, spesso anche "abbondantemente" sopra.

i locali che fanno "solo cover" sono sempre meno, alcuni hanno chiuso negli ultimi anni (prima del covid eh), altri hanno iniziato a cambiare repertorio (chessò, Locanda Blues, celeberrimo per le tribute e cover band, ora organizza i "contest" di inediti ed ha date per tutto il 2022 già piene).

al contrario, nei quartieri giovani (San Lorenzo, Pigneto e simili), quelli frequentati da giovani, abitati da giovani, soprattutto studenti, neo lavoratori e comunque under 40, la musica dal vivo è SOLO inedita.

io mi ricordo la fatica che facevo per suonare o sentire musica inedita dieci/quindici anni fa, mentre ora ci sono tanti locali in queste zone che campano di musica live inedita, e sono ovunque.
si sono adattati pure quelli molto piccoli, che concedono un angolino per le situazioni più o meno acustiche uno/tre elementi, magari con impianto proprio risicato, però che basta ed avanza.

i locali grandi fanno solo musica inedita fatta bene, con gruppi capaci, fonia di un certo livello, e vanno tranquilli, pagano pure bene

un mio amico sassofonista suona in tutte tribute e cover band, ed ormai fa quasi solo le feste private od i locali "storici" (diciamo), con pubblico che di media ha 60 anni.
tempo fa tributo a Vasco Rossi, dai video che metteva su instagram si vedevano solo teste canute e cotonate  

il bello invece è che i ragazzi escono appositamente per andare a sentire musica dal vivo, basta mettere quattro storie su instagram e la gente ci viene, così tanto per.

io mi ricordo la rottura di cazzo a mandare l'invito dell'evento su Facebook, a cui tutti mettevano "mi interessa" o "parteciperò" e poi non si presentava nessuno.
oggi metti quattro storie in cui segnali l'evento, e ci vengono tutti.

ovviamente in questi contesti giovani. io ho smesso anni fa di suonare nelle cover band, ed ormai mantengo solo i Blues Brothers per divertimento, ma l'età media del gruppo è alta, e l'età del pubblico è altissima, eccetto quando nel locale capitano gli stranieri.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Che strano, Pier_,
nel Pavese, forse perché l'ambiente è più da "periferia" che da "centro", le cose sono un po' diverse.
A Belgioioso, a pochi km da dove vivo, c'è un pub che ha un discreto impianto audio e luci, un bravo fonico e fa suonare praticamente solo cover band, anzi, quasi sempre tribute band.
Sabato scorso c'era un tributo ai Police e Sting, piuttosto bravi, tra l'altro.
Due settimane fa c'era un tributo ai Beatles.
L'età media del pubblico non era bassissima, si andava dai 35 ai 50, ma c'erano anche dei 20-25enni.
Io frequento il posto abbastanza spesso e, al netto delle serate a tema Vasco Rossi e Ligabue (che proprio non riesco a sentire), mi ci diverto.
Il proprietario del locale, sui 30 anni, mi dice che ha serate praticamente per tutto il 2022, e sta continuando a fare serate ogni sabato, anche ora che per via del covid la gente esce meno.

Io uso: solo le dita

^^^
Nel Pavese, nel passato, abbiamo sempre avuto una buona “situazione” per la musica dal vivo. Dal Thunder road, al “Ranch”, al Sir Lifford, ai Sabbioni, al mitico Bruno di Spazio Musica..ma non solo. C’erano un sacco di posti dove potevi cenare ed ascoltare un gruppo, dal Roggiolo a Belgioioso al Saxophone a Portalbera, da Otto a Gambolò...il mitico Kabiria a Lambrinia..quante serate, quante suonate..mamma mia..ho i lacrimoni.

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Tom80, eh sì, ma infatti qua a Roma vedo che è molto "quartierizzata" la cosa.

in certe zone, quelle più giovani, le cover band non esistono proprio. in altre zone invece sono la norma, e ci sono locali che fanno solo cover band.

ce n'è una che tira un sacco, che sono settantenni "in pensione" che fanno repertorio italiano dagli anni 60 in poi, più qualche accenno di pezzi stranieri.
ci sono tribute varie anche "famose" ormai, ma appunto, è tutto "localizzato".

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Alexce69,
Eh, ne ho sentito parlare, ma purtroppo ci vivo da pochi anni, non ho vissuto quel periodo. Di tutti i posti che hai citato conosco solo Spazio Musica.

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Alexce69, senza dimenticare la Cooperativa Portalupi qui in Lomellina, uno dei pochi locali che faceva suonare quasi solo inediti, sono passati gente come Offspring e NOFX anni fa e ultimamente Canova, Be Forest e altri.
Solo che ancora non ha potuto riprendere la programmazione live, in zona ci sono solo un paio di locali che ancora fanno suonare, ma sono solo tributi o cover, e bene o male quasi sempre gli stessi.

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qui nel bresciano la situazione è tragica; quei pochi locali che c'erano in molti casi hanno chiuso e i pochi rimasti puntano sulla "sicurezza" di tributi di Vasco, Ligabue se và bene AC/DC o Guns.

Per la musica indetita da noi gli spazi non ci sono praticamente più.

Io spero tanto nei Maneskin, che continuino a stare sulla cresta dell'onda per parecchio tempo e che invoglino tanti giovani a prendere strumenti (veri) e comporre e suonare roba propria.
E spero tanto nella fine delle tribute band, roba da vecchi nostalgici per me inconcepibile.

Maxer,Aggiornamento.
Siccome il componente della band, che ha preso il contatto con il gestore "esigente", è un irriducibile ottimista e spera di riuscire a raggiungere un compromesso, ha messaggiato il gestore con le siffatte parole: "Ma se non ti garantiamo il numero di persone che hai chiesto, cosa succede: ci fucili?"
Al momento non sono a conoscenza di alcuna risposta.

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boosook ha scritto: [Visualizza Messaggio]

gius, Vi dico comunque che, in altri paesi (ad esempio in Giappone) è addirittura consuetudine che i gruppi emergenti paghino per fare la serata nel locale...

Mi pare un attimino esagerato, con una band di adolescenti che famo allora? Che una band di ragazzini alle prime battute non pigli soldi a seconda della serata ci può anche stare, ma andare pure a chiederglieli per farli salire on stage è da miseri.

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Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Tom80, eh sì, ma infatti qua a Roma vedo che è molto "quartierizzata" la cosa.

in certe zone, quelle più giovani, le cover band non esistono proprio. in altre zone invece sono la norma, e ci sono locali che fanno solo cover band.

Chissà, forse è cosí anche a Milano. La conosco troppo poco per poterlo dire, anche perché, da anziano quale sono, quando vado a Milano per sentire musica vado al Nidaba Theater, locale minuscolo che prima del covid permetteva di ascoltare gente davvero in gamba gratis.
Spero sia ancora aperto.

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