MegaBass Forum

antonioexit92 ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Dalla sua pagina scrisse che la valutazione di 18.000 euro gli era stata fatta da alcuni esperti di strumenti vintage e un negozio di Firenze, in cui all'inizio lo aveva messo per l'asta. Dal blog di un suo amico-produttore invece si è saputo che il basso al momento è impraticabile e si tiene insieme per miracolo.

le due cose non sono necessariamente in contraddizione tra loro eh...

Agnew ha scritto: [Visualizza Messaggio]

le due cose non sono necessariamente in contraddizione tra loro eh...

Sono d'accordo, infatti lo avevo scritto per chi si chiedeva come Maroccolo avesse fatto quella valutazione. E' ovvio che in pratica si valuta quel basso come un oggetto da museo, un quadro o uno strumento antico tipo liuto ormai non più praticabile. Con quella cifra si prova a dare valore ad una storia artistica... Ormai lo si fa in tutti i campi e aggiungo la considerazione che forse è un ragionamento aleatorio - che valore economico può avere la musica se la si spoglia della componente materiale-sostanziale? non ci sono cose astratte a cui è impossibile dare un prezzo?
Tralasciando queste riflessioni, tutto si può vendere se c'è un "mercato", cioè se c'è un'offerta e una domanda. Maroccolo ha offerto il Attilio, degli esperti, sicuramente perché conoscono che tipo di domanda esiste, gli hanno dato un prezzo. A quanto pare non hanno sbagliato molto, se la raccolta fondi per 15.000 sta avendo seguito.
Ma in sintesi è tutto relativo: magari io tiro le cuoia e la mia ragazza si vuole comprare il mio basso dalla mia famiglia per 30.000 euro! Anche questo è possibile

Non so se qualcuno di voi è andato a Firenze per il l'ultimo concerto di Attilio, io c'ero. Il concerto si è svolto in un piccolo teatro nel centro storico alle 3 del pomeriggio, un orario decisamente insolito per un concerto. Arrivo lì quasi in ritardo, il posto è affollato, c'è molta gente in piedi, ma per miracolo trovo un posto in prima fila: "finalmente una gioia" ho pensato.
A fianco ho una anziana signora, che penso fosse la mamma di Marok, due posti più a destra ho Ghigo che purtroppo era solo in veste di spettatore. Il concerto va via veloce, uno spettacolo quasi intimo con Gianni che parla con noi tra una canzone e l'altra del suo lungo repertorio musicale. Alla fine del concerto riesco a strappare due autografi a Ghigo e anche la foto (con Maroccolo e Aiazzi avevo già provveduto lo scorso anno). Attilio ha suonato per l'ultima volta e poco dopo sarebbe stato messo in una teca in negozio di dischi a Firenze: a questo punto posso andare via felice in attesa del giorno successivo con la visita alla cantina storica in via de bardi.
La visita è stata una esperienza mistica: siamo partiti assieme a Marok dal negozio di dischi e a piedi siamo andati alla cantina: percorrere quegli scalini respirare quell'aria ammuffita ed umida ha fatto una certa impressione. Giù era tutto predisposto per la visita: un tavolo con il moderatore, giornalisti, e noi che eravamo quelli del primo turno di visitatori, ci sentivanmo come Carter che entrava nel sepolcro di Tutankamon.
Durante la chiaccherata e le varie domande saltano fuori aneddoti e chicche. Io personalmente ho chiesto quale fosse stato il suo primo basso in assoluto, e la risposta è stata che era una imitazione di un Gibson, che poi aveva prestato a Piero e da allora non l'ha più rivisto

ma alla fine che ne è stato del basso? come si è conclusa la vicenda?

Il basso dopo il suo ultimo concerto è stato portato alla Contempo records di Firenze, uno storico negozio di dischi, e si trova esposto in una teca, accanto ad una targa con tutti i nomi dei "raisers".

Una curiosità... ora quale basso utilizza?

Se n'è fatto costruire uno da un liutaio, sul suo profilo facebok ci sono anche le foto. Però penso che abbia anche altri "muletti"

vado a dare un'occhiata, grazie

Harris74, Anche io ho dato uno sguardo al volo, ed ho visto un basso con configuazione PJ, body forma Telecaster... colore rosso battipenna nero! E' quello che si è fatto costruire?
Non è male