zorro82, abito in una zona turistica e d'estate è saturo di complessini di cover varie, o a genere, o ad artista. Chi fa musica propria siamo veramente pochi, ecco perchè il pubblico risponde favorevolmente, poi magari non gli piaci, ci sta, ma almeno ascoltano "qualcosa di nuovo".

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ganesh ha scritto: [Visualizza Messaggio]

I gruppi democratici non vanno da nessuna parte.
Uno o due leader, gli altri muti.

A me è successo in due occasioni in due locali diversi che dei ragazzi arrivano nel locale vedendo gli strumenti l'esclamazione che gli è uscita è stata Minchia il gruppo c'è andiamo non possiamo parlare,senza manco capire che musica facessimo, l'altra occasione stavamo suonando c'era una tavolata prenotata circa 20 persone,forse non sapevano ci fosse il gruppo che suonava e arrivati hanno disdetto il tavolo e sono andati via. Per dire che certe volte pensi ma ci perdo l'essere per imparare i brani fare km per andare in sala prove a che pro? ma poi prevale la voglia di svagare e quindi si va avanti.

Io uso: plettro e dita

ganesh, vero, di Milano lo sapevo, c'è un'amica mia che ci va sempre a suonare.

ascellaovale, guarda, a Roma negli ultimi anni è lo stesso, i locali che fanno "coverband" sono rimasti solo quelli "di una volta" che diciamo sono più che altro ristoranti con un palco, o comunque quelli dove l'interesse nel far suonare dal vivo è solo per dare lustro rispetto a mettere la musica di sottofondo, ma di fatto la vogliono per accompagnare/far ballare.

per il resto, tutti i locali stanno spingendo molto la musica inedita, dai gruppi ai cantautori da soli, ed è proprio il pubblico, soprattutto giovane, che va a sentirli.

nei locali "coverband" trovi solo "vecchi", passatemi il termine e che nessuno si senta offeso, o turisti se in zone centrali.

ad esempio il Fonclea, locale storico, non si azzarda a fare musica inedita, a meno che non ti conosca di persona, ma ti dà la serata di domenica o di lunedì, quando non hanno già programmazione.

Locanda Blues ed il Let IT Beer ogni tanto fa qualche evento "di inediti", ma di quelli con 10 band che fanno 3 canzoni ciascuna, che è un massacro, se non sono proprio "open mic" (ormai diventati una programmazione, che di "open" non ha nulla), dove però si esibiscono gruppi, cantanti e stand-up comedian.

è un buon periodo, e devo dire che sicuramente dipende dall'ondata di "nuove leve" che c'è stata in questi ultimi anni, forse anche grazie ai talent (sì, l'ho detto...).

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_ ha scritto: [Visualizza Messaggio]

nei locali "coverband" trovi solo "vecchi", passatemi il termine e che nessuno si senta offeso, o turisti se in zone centrali.

Beh, si trovano i vecchi tra cui mi ci metto in mezzo (nessuna offesa in quanto è la realtà dei fatti) in quanto il più delle volte si propone musica vecchia.

Per musica vecchia intendo che risalga a più di 10 anni fa.

D'altronde se una band proponesse, tanto per citare gruppi/artisti che a me piacciono tuttora, cover dei Duran Duran, Level 42, Tears For Fears, The Police, Genesis ecc. ecc. chi va a vederli: l'adoloscente e/o l'universitario o i loro genitori???

C'è poco da fare, è musica oramai vecchia così come il loro pubblico. Certo ci potrebbero essere delle eccezioni, tipo adoloscenti ben imbeccati dai loro genitori, ma tali rimangono (eccezioni).

Concludo dicendo che per me non è ovviamente un problema ad avere un pubblico vecchio, l'importante è che ci sia interesse in quello che propongo.

E di sicuro, pur di stare sul palco, non mi metto a suonare la roba che viene propinata adesso con l'autotune.

Scelte personali, ovvio.

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Racconto la mia esperienza personale, da hobbista con qualche velleità.

Essendo un boomer (sono del 1964) mi sono accorto che più che le occasioni per uscire e fare qualche concertino in giro, sono io che sono diventato molto più selettivo. Non tanto sul genere musicale - ho gusti ampi, e considerando le mie scarse capacità mi piace suonare di tutto - quanto sui compagni di band.

Essendo la musica una passione, sono diventato via via più selettivo con le persone. Se anni addietro potevo suonare anche con persone con cui avevo poco a che fare caratterialmente, ora voglio trovare anche gente con cui condivido delle cose.

Ed essendo un tipo un po' particolare, sono due anni che suono da solo. Ma va bene anche così!

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Il bassista deve essere una macchina, o ce ne facciamo una ragione o suoniamo tutte le volte al limite dell'errore (Fagyo)

Lucio72, in realtà, se penso a dieci/quindici anni fa, il discorso era diverso, non trovavi locali per suonare musica inedita nemmeno a pagare tu, e solo in qualche raro caso si trovava qualche "contest" male organizzato.

io a 20 anni me li son girati tutti 'sti locali, e parliamo appunto di una quindicina d'anni fa, sia come spettatore che come musicista, ed i repertori erano sempre gli stessi, diciamo dagli anni 60 agli anni 90 in media, salvo qualche successo "primi 2000" che fosse reputato degno perchè magari c'era dentro una mezza chitarra elettrica.

oggi nemmeno per studiare si fanno le cover, i ragazzi suonano per scrivere, e solo dopo magari si imparano canzoni.

mi sembra sia proprio cambiato l'approccio.

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Pier_ ha scritto:  

oggi nemmeno per studiare si fanno le cover, i ragazzi suonano per scrivere, e solo dopo magari si imparano canzoni.

Per curiosità sono andato a vedere le statistiche del mio canale, che come penso saprai propone musica per vegliardi, ebbene: nella fascia di età dai 13 ai 24 anni ho 0% di pubblico!  

Poi, da 24 a 34 anni un incoraggiante 11.2%, per poi riscendere a 3.7% per il pubblico dai 35 ai 44 anni!  

Ed adesso veniamo al mio pubblico affezionato: 50.3% dai 45 ai 54 anni        e per concludere un 34,8% dai 55 ai 64 anni!    

Quindi sì, mi sento di concordare con quanto scrivi. D'altronde decisamente meglio che i giovani compongano la loro musica, piuttosto che fare cover di quanto oggi viene propinato nelle radio generaliste.

Per i locali, il mondo è decisamente cambiato anche per loro: molti dei locali che io frequentavo per ascoltare dal rock alla fusion hanno chiuso e quello che rimane ovviamente si deve adattare al mondo di oggi.

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Io sono un bassista scarso ma persistente (più scarso o o più persistente? boh). Suono con amici non tutti tutti scarsi, e solo per conto nostro da quasi 30 anni; unici live: qualche nostro compleanno, solo amici presenti.
Ho avuto un buco quando ci è morto il batterista in un brutto incidente sul lavoro (faccio ancora fatica a scriverlo, e sono più di vent'anni fa). Suonavamo nella sua taverna, con lui facevamo anche teatro, abbiamo provato a continuare, non ce l'abbiamo fatta.
Ho ripreso qualche anno dopo, prima con un paio di amici nuovi, poi ho recuperato tastierista e voce del vecchio gruppo, e siamo cresciuti fino agli attuali 7.  Fino al Covid suonavamo quasi ogni settimana; poi per mesi abbiamo suonato online con Jamulus, ma nel frattempo un paio erano andati a vivere un po' distanti, per cui ora riusciamo a trovarci circa una volta al mese. Ma lo facciamo ed è uno dei momenti belli.
Poi riguardo l'età: ultimamente mi presto come bassista anche nel gruppo d'insieme di una scuola di musica, 12-17enni, mi diverto anche lì  

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Lucio72 ha scritto:  

decisamente meglio che i giovani compongano la loro musica, piuttosto che fare cover

Premesso, ed a sto punto lo dico, sono iscritto al canale di Lucio (faccio parte del 55%, quindi); per cui anche se ascolto più blues e musica più dura; non disdegno affatto i Police, Duran Duran e gli artisti proposti, che sono comunque a me ben conosciuti; ho notato comunque, che, ben vengano le novità e le nuove composizioni, ma fare le cover BENE, è una palestra incredibile e non sostituibile con altro.

Lo stesso Billy Sheehan, in una intervista di qualche anno fa, si sorprendeva di quanto molti giovani bassisti (in USA), non conoscano le "canzoni", più famose. Lui ha dichiarato che ne conosce almeno 400, comprese di altre band a lui coeve, tipo ad esempio Metallica o AC/DC.
L'unico modo per saggiare la bravura di un musicista, è fargli suonare una cover, mica una sua composizione.

Qui azzardo; ma da quello che sento dai giovani musicisti di oggi (che ho notato anch'io che provano molto a proporre cose personali, i Talent stanno indirizzando molto il "mercato"), è che inevitabilmente suonano tutti uguale; tutti "studiati", preparati, ecc., ma li sento un po' piatti.

Lo dico; forse fino agli anni 90, azzardavamo di più, con molta più ingenuità, sicuramente, ma i mezzi erano quelli che erano; ma si suonava dal vivo anche molto di più di oggi.

Adesso è tutto troppo "controllato", sicuramente con amplificazione migliore; ma du palle co sti Talent. Infatti a mia figlia di 11 anni piacciono...

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darry ha scritto: [Visualizza Messaggio]

ben vengano le novità e le nuove composizioni, ma fare le cover BENE, è una palestra incredibile e non sostituibile con altro.
...
Lo dico; forse fino agli anni 90, azzardavamo di più, con molta più ingenuità, sicuramente, ma i mezzi erano quelli che erano; ma si suonava dal vivo anche molto di più di oggi.

Adesso è tutto troppo "controllato", sicuramente con amplificazione migliore; ma du palle co sti Talent. Infatti a mia figlia di 11 anni piacciono...

Per quanto mi riguarda hai detto tutto quello che c'era da dire, ed ovviamente un grazie di cuore per apprezzare il mio canale.

Tanto per citare un altro grandissimo bassista, pure Marcus Miller ha detto che nella sua giovinezza suonava sui dischi, così come credo tutti noi "vecchi" abbiamo fatto.

Ai tempi io usavo un Amiga 500 con convertitore A/D autocostruito e campionavo con un sw primitivo (ai tempi d'oggi) i brani che dovevo studiare, per poi mettere il loop e rallentare le parti ove tirare giù i giri di basso.

Oggi è decisamente tutto più semplice, basti pensare ai sw con intelligenza artificiale, pure gratuiti, che da un file audio sono in grado di isolare, il più delle volte con efficacia, i singoli strumenti e/o rimuovere la voce.

Il problema è la musica di oggi che concordo al 100% nel dire che, tranne le ovvie eccezioni, è decisamente piatta.

Ecco perché IMO piuttosto che concentrarsi su quella roba, meglio che i giovani si concentrino su loro composizioni, sperando ovviamente che esca fuori un qualcosa di buono!

Tornando strettamente IT, io al momento non ho ancora ripreso l'attività live per altri casini personali successivi a quanto scritto 3 anni fa, ma non smetterò mai di suonare nell'ambito virtuale ove tra l'altro, grazie alle richieste pervenute sul mio umilissimo canale, ho avuto modo di scoprire band/artisti di tutto il mondo a me sconosciuti in precedenza.

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... sarò probabilmente monotono a dire ciò, ma finisce praticamente sempre che io mi trovo d'accordo con Lucio in qualsiasi discussione o quasi!
 

Io sicuramente sono un'altro che non solo ha imparato suonando dietro a dischi e cassette prima, CD poi, e più recentemente mp3 e YouTube, ma addirittura continua (e più che volentieri!) a tutt'oggi, a 38 anni da quando ho cominciato!
...cominciato grazie al fratello che cito sempre! Grazie, Francesco (e buon onomastico!   )

Gruppi "in carne & ossa" al momento non ne ho, ma ho due gruppi virtuali (KAUSI & Friends e Distant Friends) più, eventualmente, qualche altra collaborazione.
Perciò, la stragrande maggioranza dei pezzi che suono sono quelli che poi registro per le collaborazioni, e anche per le mie cover di basso "in solitaria" diciamo.

Ma, indipendentemente dal fatto che mi servano o no per il canale YouTube, io suono anche molti altri pezzi anche solo perché mi piacciono.
Roba che magari suono già da decenni e altra imparata più recentemente (che poi il mio concetto di recente, già lo sapete, è un po' "elastico"!), che non ho necessariamente da registrare.

Mi diverte ugualmente.  Potrei anche stare senza gruppo (soprattutto nel caso che fosse solo una cosa da sala prove senza programmi di suonare live!), ma a questo invece non rinuncerei.

Anche perché, d'accordo gli Iron Maiden che una band che suoni i pezzi loro magari la si potrebbe pure trovare (ma dipende anche dove, eh!)... ma pezzi di Thin Lizzy, UFO, Vanadium, Angel Witch, Mercyful Fate, Kansas, Exciter... con chi c@*#o li potrei suonare?!?  
Indi per cui, va bene anche così!


Ah, Lucio, a proposito di età degli spettatori!
Ho controllato pure io:  non ne risulta nessuno sotto i 24!  
(anche se almeno uno, spagnolo di 19, so per certo che c'è! Uno dei tanti coi quali collaboro)
La maggior parte sta nella fascia 25/34 e 35/44, ma ce ne sono anche nelle due seguenti.  Che pubblico di vegliardi!  


Salve a Tutti!

Io uso: plettro e dita

Franco1964, felice di rileggerti!  

Per il resto, tutto giusto, tutto bello… Poi vai al concerto di Vasco e ci sono sia i tuoi nonni che i tuoi nipoti.

Per dire, le eccezioni…

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Prima di suonare due note, impara a suonarne una. E prima di suonarne una pensa se ha senso suonarla.
Farla semplice è difficile. Farla facile è più difficile. Farla invisibile è la cosa più difficile di tutte.

^^^
sì ma quì non si sta discutendo di chi va a vedere i concerti di band/artisti per così dire titolari, in quanto se è per questo pure un John Taylor in diverse interviste ha affermato che era molto contento di vedere un pubblico che spaziava in tutte le fasce di età.

Mettiamola così: diciamo che tu rispondi ad un annuncio di Sergio digomma per fondare una tribute band dei RUSH (tanto per citare un nome famoso in tutto il mondo che ha suonato per diverse decadi), lui al basso, tu alla chitarra e poi vi fate il mazzo per settimane/mesi a trovare altri componenti e a mettere su un repertorio.

Ammettendo di trovare un locale che vi dia una serata: che pubblico ti aspetti (come età), escludendo figli e nipoti?

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Il vuoto pneumatico?  

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Temo tu abbia ragione, Capo!

... comunque qua Lucio (che ringrazio!      ) mi sta sopravvalutando:

pur essendo i Rush uno dei miei gruppi preferiti e adorando Geddy come bassista (nella Top 3 per me con Harris e Geezer!), non penso probabilmente di essere in grado di suonare certi loro pezzi in modo soddisfacente per una tribute band!  

Ma ho capito il punto.
Tribute band ai Rush ne esistono (e sicuramente il repertorio merita!), ma mi sa che stanno in tutt'altre nazioni che la nostra...

...che pure, a quanto racconta mio fratello (66 anni, quindi sicuramente vegliardo!), all'inizio dei 70s fu assai ricettiva verso i gruppi Prog.
Basti pensare a quanti ne abbiamo avuti, e ben apprezzati anche all'estero.
E meritatamente, aggiungo!

Incredibilmente, gruppi come Genesis e Gentle Giant erano più considerati qua da noi che in patria!
...persino i Quatermass (che, insieme agli High Tide e ai Dust, sono tra i miei preferiti tra i nomi "minori" dell'epoca... minori inteso solo uanto a notorietà, beninteso!) vendettero più qua che in Inghilterra.
Incredibile, ripeto.
Visto come ci siamo ridotti in seguito...

Molti anni dopo, il debutto dei Dream Theater (When Dream And Day Unite) andò in proporzione molto meglio in Italia che da loro, dato che in USA passò praticamente inosservato.


Salve a Tutti!

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digomma ha scritto: [Visualizza Messaggio]

Tribute band ai Rush ne esistono (e sicuramente il repertorio merita!), ma mi sa che stanno in tutt'altre nazioni che la nostra...

In Italia qualcosa in passato c'è stato, forse tuttora qualcosa è rimasto ma non ne sono a conoscenza.
Tipo quasi una ventina di anni fa a Roma c'erano gli Snowdogs che si erano fatti un certo nome, ora ho appena provato a cercare in rete ma, tranne qualche intervento datato 2006 in un Forum italiano dei Rush, non ho trovato niente...  

Invece un mesetto fa l'algoritmo di youtube mi ha suggerito un tributo dei RUSH non mi ricordo se americano o canadese, con la partecipazione di Mike Portnoy alla batteria!

La buonanima di mio fratello, ora avrebbe avuto 63 anni, mi ha raccontato che gli anni '70 sono stati irripetibili per determinati generi di musica: feste di piazza ovunque, ove brullicavano gruppi che suonavano prog e jazz-rock.

Guardando invece adesso cosa è rimasto nel nostro belpaese mi vengono i brividi.

Ed ovviamente pure io concordo con quanto scritto dall'Admin.

Comunque Sergio, per quello che può valere, ti rinnovo il mio massimo rispetto per la musica, con annessa passione, che proponi nel tuo canale (al quale sono ovviamente iscritto)    

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Lucio72,
Ti ringrazio tantissimo per l'apprezzamento, Lucio!

Sì, la passione non manca!  
 (...qualora non la avessi più, sarebbe preoccupante...)

Mi dispiace per tuo fratello.  Doveva essere una gran persona, come è per me il mio. Come già scritto innumerevoli volte, è tutta "colpa" sua se suono il basso!    

Pure io sono iscritto al tuo canale  e lo apprezzo molto!
Ammetto che non lo ho visitato recentemente , ma mi farò vivo presto!

(scusate l'OT!   )



Salve a Tutti!


P.S. :
Mi pare che, negli anni 90, ci fosse un gruppo chiamato Atlantis, che faceva tributo ai Rush.  Non ne sono certo, ma mi pare fossero sulla pagina di Metal Shock con la lista dei concerti.


Ri-Salve!

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Lucio72, eh sì, del discorso "studiare le canzoni" ne parlavo tempo addietro in qualche topic in School Days.

noto da parecchio tempo che "studiare le canzoni" è diventata una rarità, la gente vuole "esercizi", vuole imparare il tapping prima ancora che plettrare, poi gli dici di studiare una canzone, e scatta il panico.

penso che però dipenda molto anche dal fatto che oggi, con lo streaming (ma già quando si è iniziato a scaricare la musica da internet, scaricando magari discografie intere che non venivano ascoltate), si ha accesso a tutto senza limiti, non si ha più l'attenzione verso quello che si ascolta.

quindi oggi tutti possono sentire tutto, ma non ascoltano un cazzo, non perdono tempo su nulla, e se hanno sentito 3/4 di un album una volta, basta ed avanza per dire che l'hanno ascoltato.

"che pezzo di è piaciuto"

"boh, un po' tutto l'album"

che tradotto significa "non mi sono nemmeno accorto di quando cambiava canzone".

 

aivoglia poi ad avere tempo per studiare le canzoni

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gugu ha scritto: 

uuuh... non vedo l'ora di vedere scritto "si chiude" con più di otto lettere!!!

Non mi trovo a mio agio in alcuni elementi di questa discussione, dove molti di voi sembrano essere più grandi di me - non che sia un problema, anzi. Ho iniziato prendendo lezioni da un insegnante, ottenendo qualche riconoscimento qua e là. Ho fatto molta pratica, ma poca teoria. Ho continuato con lui per due anni, senza imparare molto oltre a suonare su delle basi di un testo molto semplice, qualche esercizio tecnico, letture ritmiche elementari, con una posizione delle dita sbagliata. Il tutto mentre promuoveva prodotti di cui era sponsor e credo ci guadagnasse pure qualcosina.

A un certo punto, dovevo prepararmi per una certificazione e cominciai a sentirmi scoraggiato quando il mio insegnante mi disse che non sarei stato in grado di affrontare l'esame il mese successivo. Ne uscì demoralizzato, al punto che chiamai mio zio, che conosce dei musicisti, e mi portò da un Professore con titoli di rilievo, che insegna anche in conservatorio e compone musica per alcuni software e programmi televisivi. Insomma, una persona di tutt'altro calibro.

Feci una lezione di prova con lui, un momento piuttosto umiliante, che mi fece rendere conto di quanto poco avessi imparato in due anni. Mi chiese di suonare una scala minore, eseguire delle triadi e una scala su due ottave (che non avevo mai fatto prima). La diteggiatura delle triadi era disastrosa, e gli esercizi di PIROZZI andarono malissimo: scambiavo le note. Dopo questa lezione di prova (che era gratuita, senza impegno, quando feci la mia primissima lezione senza nemmeno avere lo strumento pagai), discutemmo delle mie difficoltà e lui mi fece notare tutte le mie lacune. Ne uscii scoraggiato e non proprio felice, probabilmente perché il suo approccio professionale mi fece sentire inadeguato.

A febbraio dell'anno scorso ho iniziato a seguire le sue lezioni, dedicandomi alla lettura musicale, scale con varie diteggiature su due ottave, walking bass, assoli, brani di Stevie Wonder, teoria musicale e accompagnamenti, scrittura di linee. Nei primi tempi, l'insegnante mi ha dedicato più di un'ora e mezza a lezione, invece della classica ora. Ora mi trovo molto bene con lui, non solo per l'apprendimento, ma anche perché andare a lezione è diventato un piacere anche per scambiare due chiacchiere, e non è una cosa scontata. Ho imparato molto e ho compreso meglio la natura di certe persone dopo questa esperienza.

Nonostante tutto, non ho mai pensato di smettere perché la musica mi annoiava; anzi, è forse uno degli hobby che mi ha colpito di più fin dall'inizio e che ho - e spero - di praticare con costanza. Ammetto che, quando ho iniziato con il secondo insegnante, ero così motivato che mi chiudevo in stanza per 3-4 ore a esercitarmi e stavo facendo notevoli progressi. Era un periodo gratificante. Poi ho attraversato alcune difficoltà personali, e quando la testa non c'è, diventa difficile anche fare ciò che ti piace. Ho avuto dei periodi di poca costanza, ma adesso ho acquistato il mio nuovo basso e mi sto divertendo di nuovo.

Io uso: solo le dita

Non so... è uno sfogo personale tra amici che non ha intenzione di giudicare nessuno e spero nessuno se la prenda.
Qui suonano quasi esclusivamente tribute band anche con musicisti molto bravi ma mi rendo sempre più conto di sentirmi in imbarazzo nell'immaginarmi nuovamente di fronte ad al pubblico, soprattutto quando mentre suono nel mentre scopiazziamo qualche brano qui e li, tutti mangiano, chattano, chiacchierano ad alta voce per "colpa" del nostro volume.
Mi sento in imbarazzo anche quando vedo le altre band esibirsi. Boh...mi sta nuovamente sembrando tutti così patetico, come quando per un lungo periodo mi sono ritirato a suonare in casa...

Io uso: plettro e dita

mediobass66,
ti dico il mio punto vista da ex suonatore dopolavorista di cover band. Dico ex nel senso che al momento, eccetto la mia piccola attività sul virtuale, sono fermo come ho già detto in precedenza.

Francamente in un contesto "giusto", non ci vedrei nulla di ridicolo a ritornare sul palco da "vecchio" in una cover band.

Ad esempio, non mi dispiacerebbe per nulla rimettere in piedi una situazione che avevo a fine anni'90 in cui suonavo musica ballabile per discoteche e locali ad hoc. Mi riferisco ai classici degli anni'70/inizi anni'80 (Chich, Earth Wind and Fire, Kool & The Gang e altri). In qualche maniera tra noi che suonavano ed il pubblico che ballava e ci seguiva si creava una sorta di sinergia, e non mi sono mai più divertito come allora in altre situazioni che poi ho avuto.

Parlando più in generale, certe cover band o meglio tributi di gruppi a me graditi che non suonano più, tipo King Crimson, Gentle Giant, i già citati Rush, le andrei ad ascoltare più che volentieri, ovviamente a patto che siano all'altezza della situazione.

Il problema è: nel nostro belpaese AD2024 esistono ancora delle situazioni del genere?

Comunque, le situazioni da te descritte, ossia gente che inforchetta e tracanna e si fa i cazzi suoi, le ho vissute pure io sia suonando sia inediti che cover: il problema eravano semplicemente noi come gruppo che ci ostinavamo a suonare anche in locali ove la musica veniva proposta non come punto focale della serata, ma come un di più, percepito anche come rottura di coglioni dagli stessi avventori del locale.

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Lucio72, beh io suono in un tributo ai Genesis e stiamo mettendone su anche uno ai Jethro Tull. Il pubblico c'è.

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marcinkus,
mi fa piacere (davvero), allora non tutto è perduto.

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gaetano2351, mi scoccia dirtelo, perché non è il mio modo di fare ma, fidati, ci saranno momenti in cui anche la musica ti verrà a noia.
E per fortuna, perché la noia è una parte essenziale di qualsiasi crescita. Aiuta a trovare stimoli, di ogni genere.
Soprattutto, la musica non si ferma al basso.

Finito il momento da vecchio bacucco, torno a fare il cazzone come al solito.

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Prima di suonare due note, impara a suonarne una. E prima di suonarne una pensa se ha senso suonarla.
Farla semplice è difficile. Farla facile è più difficile. Farla invisibile è la cosa più difficile di tutte.

ganesh,....io sono un po' più bacucco di te e mi sento di dire che a volte non è tanto la "noia" per la musica ad affliggerti, ma la vita stessa che ti attorciglia e ti impone (o ti consiglia di scegliere) priorità che non avevi magari previsto.
Io ho mollato la musica suonata per quasi 15 anni....non volevo perdere l'ultimo treno per laurearmi, ma, nello stesso periodo ha bussato alla mia porta un cancro che ho dovuto combattere con radioterapia e chemioterapia.
E' evidente che fare lo studente lavoratore e curare la malattia con le poche forze che avevo, erano oggettivamente incompatibili con serate live e le fatiche connesse.
Ora sono qui a raccontarlo serenamente, ma è stato un periodo molto buio dove la musica era francamente l'ultimo dei miei problemi.
Poi piano piano inizi a risorgere dalle tue ceneri....per caso vai ad ascoltare qualcuno che suona (anche solo a casa di amici) e dici CAZZO!!...quanto tempo che ho perso!....fammi un po riprendere in mano i legni che vediamo se so ancora fare qualche nota!!.........e ricominci! ;-)

Io uso: plettro e dita