sentiamo sempre dire questa cosa, che le Rotosound divorano i tasti, che se le si usa, si deve fare una rettifica dopo niente e si rimarrà senza tasti nel giro di pochi anni.
bene, questa cosa forse poteva avere la sua logica nei lontani anni 70, quando oltre alle Rotosound in acciaio l'unica alternativa erano le corde lisce, e soprattutto per i Rickenbackeristi c'era il problma dei tasti fatti con una lega di nickel molto leggera.
oggi secondo me non ha più senso impazzire per questa cosa, e nel mio piccolo posso "dimostrarlo".
ho appena dato una lucidata e pulita ai tasti ed alla tastiera del mio fido P assemblato (manico Boxguitar), che ho dal 2010.
ha quasi sempre avuto su le Swing66 in scalatura 45-105, per un po' 40-100, ed a periodi alterni altre corde, soprattutto ruvide in acciaio (le lisce ce le ho usate tanto, ma finivo sempre per alternarle).
lo uso parecchio, è stato quasi sempre l'unico basso per casa (se non consideriamo i bassi comprati e rivenduti tanto per provarli) e quello che ho sempre preferito usare dal vivo.
ora, come si vede non benissimo dalle foto, il massimo che si nota è qualche leggero segnetto intorno ai primi tasti, niente di eclatante, e prima di dargli la ripassatina con la paglietta d'acciaio i segni erano più evidenti per via esclusivamente dello sporco. è bastato un niente ed ecco i tasti liscissimi. proverò a fare foto più dettagliate appena possibile.
poi non so, sarò stato fortunato io, saranno i manici di Boxguitar ad avere tasti in una lega molto resistente all'usura, non lo so, però in tanti anni di Rotosound non ho mai notato il famelico divoramento dei tasti, nemmeno quando ho usato le 30-90.
ai posteri l'ardua sentenza.