https://forum.megabass.it/viewtopic.php?f=7&t=94746&p=1117121#p1117121 ----------------------------------- Nsoft Mer 01 Lug, 2020 19:39 Re: I Legni Del Body Cambiano Il Suono? ----------------------------------- [quote user="Pier_" post="1117086"] [quote]Io continuo a pensare che un minimo di differenza fra strumenti costruiti con legni diversi ci sia... non così sostanziale come si vorrebbe far credere... ma comunque c'è.[/quote] considera sempre che le descrizioni dei legni che leggiamo di solito sono il più delle volte relative all'uso negli strumenti acustici, in cui questa cosa si è codificata di più nel corso dei secoli. [/quote] Infatti la questione sencondo me sta proprio qui. Ribadendo i concetti che ho espresso in precedenti post, bisogna sempre considerare che un liutaio ha spesso fatto studi di carattere classico/acustico e sono centinaia di anni che si codificano le risposte del legno. Esiste tutto un decalogo che descrive le caratteristiche dei legni medesimi e nell'epoca di internet si possono trovare molte buone informazioni sul web (con le dovute sfumature/diversità, come dice Pier_, in quanto si parla comunque di "percezione" all'orecchio e di materiali vivi che hanno una loro varianza e non di "numeri" precisi) . Nel mondo solid-body elettrico questo retaggio rimane, anche se c'è sicuramente un fattore di scala che ne ridurrà il "peso" (la domanda è "quanto"). Per altro, la butto lì, semplificando il tutto: il suono che noi sentiamo è catturato dai PUs e passa attraverso un'elettronica (passiva o attiva che sia). Chi ci dice che i PUs catturino "tutto" ed in egual modo? Ci sono PUs talmente "sordi" (mi vengono in mente i gibson montati sugli scala corta, probabilmente Pier_ può confermare/smentire) che spesso sentono relativamente anche il cambio di corde! Figuriamoci se "sentono" i legni, no!?! Quindi tutto quello di cui stiamo parlando è legato anche alla qualità/filosofia del mezzo che dovrebbe "amplificare" la "risposta del legno" e che non è affatto detto che lo faccia in modo neutro/lineare. E' per questo che, quando io parlo di "percezione" (appositamente virgolettato), mi riferisco proprio anche un atteggiamento nei confronti del suono che il liutaio ha. Ne ho visti che tamburellano sul legno e che testano la risonanza della tavole con tecniche percussive che i mastri liutai hanno inventato nel tempo. Come diceva hazielbass qualche post fa: "ti si apre un mondo". Fare questo e notarne le differenze è parte del lavoro ed è giusto che il liutaio lo faccia e che lo senta, anche se si sta costruendo uno strumento solid body. Però, quella "percezione" (forte o debole che sia) noi comuni musicisti non ce l'abbiamo e non siamo nemmeno nelle condizioni di avercela. A tutto questo ci aggiungiamo le centinaia di possibilità elettroniche che si possono montare su un basso ed ecco che la cosa si complica ulteriormente fino anche a tagliare via le differenze in base all'ambito di test (cuffia/ampli/solo/band, sansiro o locale con acustica pari a quella di un pollaio :D).