C'è un denominatore comune nei suoni Ampeg che è qualcosa di viscerale e unico e
sandoz lo ha descritto molto bene.
tonz, pensa che io ho sempre avuto un amplificatore Ampeg. E' stato il mio primo (faticoso) acquisto e per anni ha sempre costituito il mio suono.
Quando passai alla Marshall VBA400, dopo tanto tempo, la accoppiai inizialmente con una bellissima SVT412he, ed ero abbastanza contento perché sentivo ancora il suono Ampeg.
Un giorno per avere uno stack puramente Marshall (chissà perchè poi) vendetti la cassa Ampeg per sostituirla con la 4x12 Marshall. Ottimo ampli ma... il suono che mi aveva accompagnato da sempre ora era definitivamente scomparso. Lo dissi a me stesso; ora sono davvero orfano.
Ho passato con lo stack Marshall quasi 8 anni, un matrimonio in cui non ci siamo mai amati davvero.
Solo potenza, tanta, ma basse gonfie e alte poco incisive, mai abbastanza graffianti, un suono sempre tondo e mai articolato, ma quello che davvero non mi è mai piaciuto, pur avendo cambiato spesso valvole, erano le medie frequenze, limitate e acide, non come sull'Ampeg, flautate e legnose. Ho scoperto dopo che è una caratteristica abbastanza comune degli ampli inglesi e c'è chi la apprezza molto. Io no.
Quando mi riconvertii, ormai tre anni fa, con una nuovissima SVT-VR (non micro eh!) ricordo benissimo la primissima sensazione... Un balzo proustiano indietro negli anni, sembrava di suonare ancora il mio primo piccolo SVT-15T! Giuro che ho avuto un balzo al cuore. Per qualche secondo avevo di nuovo 18 anni!
Ero tornato a casa, finalmente.