marcinkus, eh, infatti, me la ricordo molto più resistente.
PS: è arrivato ieri, e me lo sono spupazzato un po'. come detto, è veramente nuovo, non capisco il prezzo "basso" a cui lo vendeva un negozio come Scolopendra... ha ancora la plastica sul battipenna.
addirittura la busta con cavo e corde lisce è ancora sigillata, e c'era il cartellino sulla maniglia della custodia...
riporto le prime esperienze di ieri, ed intanto allego qualche sample pessimo fatto alle 2 di notte (metto le mani avanti) da uno che non suona uno scala 34" da dieci mesi esatti
https://www.dropbox.com/s/ljgidf2vf...45-105.mp3?dl=0
https://www.dropbox.com/s/8zzicyh3n...chiuso.mp3?dl=0
le impressioni a caldo sono decisamente ottime, le finiture sono perfette, e si capisce però che la vernice è davvero sottile dal fatto che su un angolo del tacco, sul body (proprio sul bordo dove fa angolo) la vernice è andata via. è una "riga" sul bordo, ma si vede che non c'è più il nero.
allego foto stasera.
il sunburst anni 60 è bellissimo, non pensavo mi sarebbe piaciuto, perchè ho sempre avuto la predilezione per quelli che fanno vedere il legno sotto, mentre questo è un giallo coprente al 100%, però è davvero bello.
non ero più abituato alla finitura gloss, che è davvero appiccicosa, soprattutto con queste nitro qua, che si forma subito la patina.
sul versante peso direi che è un basso abbastanza leggero, ma ormai sono condizionato dai Gibson: il Thunderbird pesa molto meno di un Fender, nonostante sia più grosso, mentre l'SG non fa testo, è la metà.
ho fatto dei test di setup ieri sera, e già posso dire che il truss rod funziona benissimo (ed usando un cacciavite piatto medio, si riesce a regolare senza smontare nulla e senza intaccare il battipenna), risponde al minimo spostamento della vite.
la tastatura è assolutamente perfetta, anche regolandolo "da corsa" con manico dritto e corde bassissime, non ci sono tasti fuori posto.
certo, sbatacchia e frusta/slappa come è giusto che sia, ma non ci sono le pernacchie dei tasti mal posizionati.
il capotasto (in osso) era già regolato bassissimo, al contrario di come sono abituato a trovare su altri strumenti, quindi sui primi tasti è piacevolissimo da suonare.
ora come ora l'ho regolato con un rilascio "giusto" ed action "poco meno di 3mm sotto al Mi" e "poco meno di 2mm" sotto al Sol, misurando al 12° tasto, con le corde che ha di serie, che sono un po' moscette.
in serata prevedo di fare un po' di prove con una muta di Rotosound Swing66 45-105 ed una di Ernie Ball 45-100 nickel, così testo un po' come risponde a corde diverse.
rispetto al P62 che ho avuto anni fa a livello di finiture siamo là, non cambia molto la qualità, l'hardware è quello (meccaniche reverse e ponte zigrinato), il pickup differisce per i poli piatti e non quelli conici che sporgono, ma come sound siamo là, non saprei distinguere l'uno o l'altro, anzi...
il manico è invece più grosso come profilo, meno "piatto" rispetto al P62, mentre come capotasto siamo sulla stessa misura.
come sempre decal sopra la vernice, perchè così era.
gli unici legni che posso descrivere sono quelli del manico e della tastiera, decisamente belli. il palissandro è pieno di venature molto appariscenti, ma è secchissimo e dovrò oliarlo un po'.
unico difetto? quei cacchio di dot color argilla non si vedono per un cazzo
quelli "davanti" sulla tastiera proprio scordateveli, non c'è verso, si mimetizzano col palissandro.
quelli sul bordo soffrono dello stesso problema di quelli in ottone che usano certi marchi come Status o Warwick, e si perdono molto perchè il colore è opaco e tenue, e non fa contrasto sul legno (per altro sono mezzo nell'acero e mezzo nel palissandro, capirai.
è un dettaglio tanto bello esteticamente quanto rognoso all'atto pratico, e non mi stupisce che li abbiano dismessi.
passiamo al suono: che dire? è un Precision fatto bene, che non spicca per le frequenze alte ma ha proprio la classica "pastosità" del P di stampo vintage.
cosa che mi piace molto è l'omogeneità del suono sulla tastiera, perchè, come ho provato a far capire dai sample piccini picciò, eseguendo lo stesso riff in due posizioni diverse il suono cambia pochissimo (lo faccio solo nella seconda parte del riff).
su certi strumenti, soprattutto con pickup scadenti, la posizione in cui si suona altera molto il risultato, e suonando più in alto sulle corde gravi si ottiene solo un ululato.
qua invece no, tutto molto omogeneo, il che è ottimo.
ho fatto l'analisi dead spot, che poi registrerò, e c'è solo poco sustain su C# e D al sesto e settimo tasto della corda Sol, ma non c'è calo di volume come capita spesso con i dead spot, il che rende comunque omogeneo il suonare, e non si fa notare.
è uno strumento veramente bellissimo, ma detto tra noi, non so se lo terrò
l'abitudine ai Gibson si fa sentire tantissimo nel giudicare, è un altro modo di pensare lo strumento.
però chissà, diamo tempo al tempo.