Re: Il Vostro Bassista Famoso Preferito.
Citazione:
quando Pier ha affermato che non esistano professionisti senza alcuna nozione teorica mi sono limitato ad osservare che qualcuno c'è, indicando un paio di nomi. Mi è stato risposto che non è possibile.
per me il concetto è un altro, e non sembra passare perchè mi pare chiaro che ci sia una certa avversione allo studio
(si scherza eh).
al di là delle battute, quel che dico io è che dubito fortemente che uno che lavora nella musica, che lo fa per campare, sia
totalmente ignorante da non sapere cosa è un accordo, cosa è una tonalità e come funzionano scale ed intervalli.
sono nozioni basilari che purtroppo molta gente non ha, e spesso è la gente che, come diceva
cyberninja, crea il misticismo attorno a figure che magari si sono fatte un culo come una casa tra studio e pratica senza un percorso accademico (ma "suonare con la gente" per me non varrà mai come "essere autodidatta").
nessuno mette in dubbio che possano esserci personaggi pazzeschi come il citato Millinder (che dirigeva un'orchestra R'nB, non classica, quindi non necessariamente serviva "la laurea"), che probabilmente aveva l'orecchio assoluto (ahinoi è una cosa innata) e tanti tanti ascolti alle spalle.
al mondo c'è gente che fa conti impossibili a mente, sono cervelli fuori dal comune, tanti dei quali la storia ci insegna che avevano anche problemi (Asperger, autismo ecc... ), che contribuiscono a favorire queste capacità fuori dal comune.
nessuno mette in dubbio che si possa comporre "d'istinto", anche perchè solo i successi pop generici vengono costruiti a tavolino su carta, non solo oggi; basti pensare al fatto che buona parte dei successi di musica pop/rock ecc usa una manciata di giri di accordi, che son sempre quelli.
ma anche la musica composta istintivamente spesso ritorna sempre là, a quei giri di accordi che abbiamo tutti nelle orecchie, a seconda della nostra cultura musicale.
stasera mi sento il pezzo che hai citato, che non sono ancora riuscito.
io contesto solo la TOTALE IGNORANZA di chi con la musica ci campa, non avendo mai visto persone del tutto ignoranti lavorando nella musica.
mi sembra quasi sia diventata una questione di quantità, per qualcuno
si conosce la teoria solo se si conosce un secchio X di roba, altrimenti non conta.
per me questa "totale ignoranza" è "metto le mani a caso sullo strumento senza sapere cosa suono, mi ricordo solo le posizioni di cui non so niente perchè ho una memoria di ferro".
mi immagino il chitarrista che accompagna ricordandosi in che posizione sono gli accordi, senza sapere cosa sono, od il pianista che mette le mani a caso sul pianoforte accompagnando un brano, solo ricordandosi le posizioni dei tasti.
dubito fortemente che esistano musicisti che "suonano" e che non sanno cosa stanno facendo.
sono del tutto d'accordo che nel comporre si vada ad orecchio, ma è ovvio, eccetto quando si decide di fare un pezzo a tavolino; lo vedo spesso nei musicisti con cui suono, che magari in corso di arrangiamento cambiano idea perchè preferiscono un accordo ad un altro, che gli suona meglio.
non decidono il cambiamento a tavolino, ma sanno cosa hanno cambiato.
sono due piani del tutto differenti, spero che sia chiaro cosa intendo io, e mi auguro che l'incomprensione dipenda dal fatto che qua nessuno è totalmente ignorante, e non riesce ad immaginare che si suoni mettendo le mani a casaccio sullo strumento, mossi da qualche musa che ci fa andare le mani nel punto giusto.
Citazione:
ma sulla capacità di artisti dalla limitata tecnica e con una formazione non accademica, di scrivere capolavori musicali. Questo è indubbiamente accaduto.
ecco, qua secondo me c'è l'errore di comunicazione che ha portato a questo.
nessuno parla di comporre solo avendo "studi accademici", nè si mette in discussione il fatto che non servano tecnica e grandissime conoscenze per comporre, e comporre capolavori.
io dubito che chi li compone non sappia cosa ha scritto; pacifico che la composizione nasca di getto, magari anche a prescindere dallo strumento; quanti compongono perchè hanno in testa una melodia, e poi, solo poi, e con la melodia ben chiara in testa, ci schiaffano sotto l'armonia?
diciamo che se non hai studiato non scrivi Stairway To Heaven o Bohemian Rhapsody, dove armonia e tecnica sono complesse.
mi viene in mente un esempio banalissimo: il recente Calcutta, cantautore indie/pop, fa tutte canzoni facilone, pop, ed ha tutta l'aria di essere uno che non sa nemmeno suonare bene...
è però uno che i concerti li fa suonando la chitarre ed il pianoforte, in modo sicuramente rudimentale ma adatto ai brani, e che nella composizione non è affatto banale, anzi...
analizzando armonicamente i suoi brani ci sono tante cose interessanti e non canoniche, scelte armoniche che richiamano alcuni contesti musicali cui fa riferimento (come il "tipicamente brit pop" terzo grado maggiore anzichè minore), molte scelte beatlesiane...
certo, siamo sempre su accordi maggiori e minori, qualche volta giusto il movimento del basso tra alcuni accordi per movimentare la cosa, ma si vede che non è roba scritta "a caso" da uno che non sa suonare o che non conosce la musica.
e siam sempre là. "conoscere la musica" non è solo "aver studiato tutto lo studiabile e conoscere ogni piccola sfaccettatura della musica".
per me già è oro colato se uno sa che differenza c'è tra un accordo maggiore e minore, e come funziona una tonalità... vent'anni mi è capitato troppe volte di conoscere gente così, ma gente così non ha poi mai composto un cazzo
nè è andata oltre il suonare col Millenote al falò, senza accorgersi di quanti accordi sono scritti sbagliati su quei libri.
spero sia un po' più chiaro cosa intendo io